Matteo SIMONE
Aumentano le
iniziative volte allo sviluppo dell’attività fisica, da praticare in qualsiasi
contesto e rivolte a persone di qualsiasi età, ceto sociale o cultura.
Un bell’esempio è il
gruppo 365 giorni di sport, nato su
Facebook: scopo del progetto è condividere una
serie di pillole di esercizio fisico a costo zero, per prevenire tristezza e
insoddisfazione, agevolare il metabolismo e aumentare l’autoefficacia; si
svolge tutto con gradualità e regolarità, rispettando i tempi e i ritmi dettati
dal corpo.
Tra gli iscritti ed i partecipanti al
gruppo ho conosciuto Antonietta Francesca Gambuzzi che si racconta attraverso
le risposte ad mio questionario che ha lo scopo di monitorare l’esercizio
fisico con le varie sfumature, modalità, tempi. Passioni.
Ti sei sentita
campione nello sport almeno un giorno della tua vita o sempre una comune
sportiva? “Campionessa verso me stessa sì, ma resto una comune atleta come
tanti.”
Come ha
contribuito lo sport al tuo benessere e alla tua performance? “Contribuisce tutti i giorni perché è
il mio impegno fisso. Detta i miei equilibri. Lo sport è fondamentale per il
mio benessere.”
Nello sport è
importante iniziare, partire, passare da una fase contemplativa del pensiero a
quella della decisione, l’azione e poi è importante continuare, la fase del
mantenimento, fase del benessere.
Come hai scelto
il tuo sport? “E’ stata la corsa a scegliere me.”
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “Tante. Stanchezza, fatica,
svogliatezza, freddo, caldo, pioggia, salite, gambe dure, fiato corto.”
Nonostante tutto
si viene presi dallo sport, dalla corsa per esempio, c’è voglia di fare, di
mettersi in gioco, di scoprire, di sperimentare, di riuscire nonostante tutto,
una prova di forza, una sfida verso se stessi.
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Faccio molta attenzione a
ciò che mangio sempre e in particolar modo a ridosso di una gara. Prima: tè
verde, fette biscottate con sola marmellata di mirtilli neri, qualche mandorla
sgusciata. Durante: niente. Bevo solo. Non assumo gel neanche nelle mezze
maratone. Dopo: mangio perché ho tanto fame.”
Praticare uno
sport significa aderire ad un corretto stile di vita che riguarda allenamento
fisico e mentale, alimentazione, rispetto della propria persona.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non
concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? “Fino ad ora non è
mai capitato e spero non capiti mai. Sicuramente il clima potrebbe incidere.”
Cosa ti ha fatto
mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ho mollato in passato per motivi
di studio, per problemi di salute e per pigrizia. Ho ripreso e continuo perché
la mia vita ha bisogno dello sport.”
Nello sport chi ha
contribuito al tuo benessere e performance? “Il mio coach
e me stessa.”
La gara della tua vita, dove hai dato il
meglio di te o dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La gara della mia
vita deve ancora arrivare, sicuramente il meglio di me l’ho dato in più
occasioni. Le emozioni più belle sono ogni volta che taglio il traguardo e
scoppio a piangere dalla gioia.”
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita? “La
trasferta a Valencia è stata molto importante per confermare certe mie
convinzioni e motivazioni.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche,
qualità hai dimostrato di possedere? “Tenacia e determinazione. Voglia di
farcela e un pizzico di follia.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport per il tuo benessere o performance? “La squadra è fondamentale. Sapere che altri stanno messi come te, che
escono con la pioggia o con il caldo torrido per fare i tuoi stessi lavori è
sicuramente un grande stimolo a non mollare.”
E’ vero è importante la condivisione, il confronto,
sapere che gli altri sono sulla stessa barca.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? “L’aver deciso di diventare un’atleta in età adulta ha portato non
pochi stravolgimenti familiari. Molte discussioni sono sorte con mio marito e
non poche polemiche sono partite dai miei genitori. Sei troppo magra, corri
troppo, ti stanchi troppo….Poi per fortuna hanno capito un po’ tutti che la
corsa è fondamentale per il mio equilibrio psico-fisico e abbiamo trovato,
specie con mio marito, dei compromessi e mi alleno in orari assurdi per cercare
di trascurarlo il meno possibile. I weekend adesso si programmano in base al
calendario podistico.”
Un episodio curioso o divertente
della tua attività sportiva? “Sicuramente la trasferta di novembre a Valencia è
stata un bel tuffo nel passato. 50 atleti adulti, senza le famiglie, partiti
insieme con un comune obiettivo, dopo mesi di duro allenamento…sembrava un campo scuola del quinto liceo. Tutti in libera uscita, fuori dalle comuni
abitudini…ho scoperto di trovarmi bene anche in questi contesti.”
Ancora l’importanza della squadra, il giorno della
gara dopo mesi di allenamento teso all’obiettivo gara.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare
attività fisica? “Che se voglio posso. I limiti sono solo nella mia testa.”
Quali sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara: ansia però
positiva. Gara: adrenalina. Post: stanchezza e voglia di mangiare e di dormire.”
Hai dovuto scegliere di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si, la
danza dopo 14 anni che la praticavo.”
Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello
sport? “Di crederci sempre, che nulla è impossibile. Tutto parte dalla testa e
dal cuore.”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Che barare non serve a niente, se non ad ammazzare la propria
autostima perché il doping non è sport e chi si dopa non è un vero atleta.”
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? “Cercando di lavorare sugli stimoli.”
Ritieni utile lo
psicologo nello sport? “Non lo so perché non ne ho mai avuto bisogno. Sicuramente è
fondamentale un coach o un preparatore sportivo che abbia una grande umanità.”
Un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarli a questo sport di fatica? “Di non mollare mai neanche quando risulta più difficile del
previsto, perché alla fine la fatica ripaga sempre.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Mi sembra di vivere dentro a un sogno già per quello che sono
riuscita a fare. Quello che un giorno prima o poi realizzerò sarà la mia prima
maratona.”
Un’intervista
ad Antonietta è riportata nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti” – 8 ottobre 2018 di Matteo Simone
(Autore).
Matteo SIMONE
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