Psicologo, Psicoterapeuta
Matilde Staffa della Podistica Lucera dice di aver iniziato a correre quando pesava 90km, dice questo forse avendo sempre in testa i chilometri, forse una volta i chili erano una preoccupazione fissa mentre ora non fa che a pensare ai chilometri fatti e a quelli da fare, ora non ha più importanza il peso, una volta iniziato a correre non si è più fermata ha continuato a fare corse di distanza sempre più lunga e chissà se un giorno farà anche una gara di 90km, forse questo diventerà un pensiero fisso.
In
occasione della 6 ore della sveva corsa a Lucera ho avuto modo di conoscere
tanta bella gente e soprattutto tanti atleti della podistica Lucera, ed ora vi
presento Matilde che si racconta rispondendo ad alcune domande.
Ti sei sentita campionessa nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Si campione
sempre ogni volta che arrivo alla fine di una gara che sia una 10 una 21 o una
42 Km!”
Qual è stato il tuo percorso per
diventare atleta? Com’è stato
il passaggio agli altri sport? C’è un altro sport che vorresti praticare? “Non
c’è stato un vero percorso tutto è iniziato per gioco! Ho sempre frequentato la
palestra ma mai con una passione esagerata, poi ho provato anche il nuoto ma non
era per me, poi per caso ho iniziato a corricchiare a e piano piano km dopo km
ho iniziato ad amare la corsa! Uno sport che mi piacerebbe praticare oltre al
fitness e al running è il tennis!”
Sembra essere ingorda di sport Matilde,
sembra non accontentarsi vorrebbe provarli tutti, ma per ora la sua passione è
la corsa.
Che
consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti
nello sport? “No non mi sento pronta a dare consigli l’unica cosa che potrei
dire è di scegliere con il cuore perché lo sport fatto in un certo modo pretende
sacrifici e se non si è disposi a farne è inutile iniziare perché non si avranno
mai risultati sperati!”
Lo sport, come il lavoro, come altre
passioni, se ti piace, ti prende e lo fai volentieri, sei disposto a faticare,
ad impegnarti, quindi ci vuole tanto cuore e tanta passione, se non ti piace
tutto diventa pesante, non ti passa mai e non si traggono benefici,
Come ha contribuito lo sport al tuo
benessere? “Prima di iniziare a correre pesavo 90 km ora ne peso 65 direi
che questo può bastare!”
Quindi benessere sono chili superflui in
meno, benessere sono chilometri di sport, chilometri di corsa, benessere è
leggerezza fisica e mentale.
Quale alimentazione segui prima, durante
e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “Diciamo pure che
sono abbastanza attenta all’alimentazione, sempre certo durante la preparazione
cerco di osservare al meglio le indicazioni alimentari che mi da la mia
nutrizionista, per quanto riguarda gli integratori prendo potassio e magnesio
(tipo polase)! Farmaci assolutamente contraria!”
L'alimentazione è importante soprattutto
se si fa sport in temperature calde o comunque dove consumi tante energie ed è
importante reintegrare scorte di glicogeno e rimettersi in sesto.
Chi ha contribuito nello sport al tuo benessere o performance? “Il mio istruttore di fitness e preparatore
atletico, la mia nutrizionista e mia sorella che corre ‘al mio fianco’ per modo
di dire lei vola io le sto dietro …. Molto dietro!”
E’ importante avere delle figure di
riferimento che ti guidano e ti danno utili consigli e suggerimenti come
possono essere un istruttore, un nutrizionista, una persona più esperta.
La gara
della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La
gara della mia vita è stata la mia prima maratona che non poteva non essere
quella di Roma, l’esordio qualcosa di indescrivibile correre per 42,195 km
arrivare alla fine e poter dire sì ci sono riuscita ce l’ho fatta ho corso per
42,195 km! Un’emozione grandissima partire in tre io mia sorella ed un mio
amico arrivare al 24 km uno stop obbligato, mentre il mio amico ha continuato
per la sua strada, riprendere a correre con mia sorella fino al 28 km lei poi
mi ha guardato e con le lacrime agli occhi mi ha detto Mati io ci provo mi ha
dato un bacio dicendomi promettimi di non mollare e io le dissi vola che io non
mollo! E cosi dal 28 km fino al 42,195 ho corso la mia maratona chiudendola
senza dolori senza fatica e con il sorriso sulle labbra e nel cuore! All’arrivo
c’era il mio mister Antonio Di Gioia che mi aspettava, Carlo e Tiziana erano
arrivati, le mie parole? Antonioooooo ci sono riuscita e tu lo sapevi ed ho
iniziato a piangere!”
Bella storia commovente ma ricca di
gioia, di esperienza utile a trasmettere un messaggio di benessere e di
superamento di ostacoli senza mollare ma andando avanti con l’aiuto degli altri
e con la forza del proprio cuore, della testa e delle gambe.
Quale tua esperienza ti da la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella
vita? “La vita di mia madre che a soli 41 anni ha perso un figlio di 19 anni e
dopo soli 7 mesi il marito di 46 anni restando sola con altre 3 figlie da
crescere! Se ce l’ha fatta lei ad andare avanti in questa situazione a superare
tanti ostacoli ce la posso fare anche io!”
Questo è un messaggio da divulgare, da
trasmettere a tutti, è importante andare avanti, superare traumi, disagi,
sconfitte.
Cosa pensano familiari e amici
della tua attività sportiva? Come è
cambiata la tua vita familiare e lavorativa nell’aver intrapreso un’attività sportiva?
“I miei familiari dicono che sono fissata che esagero, la vita familiare tutto
sommato sono riuscita ad equilibrarla abbastanza tra casa e marito, il lavoro non
è un problema perché faccio part time!”
Un episodio curioso
o divertente della tua attività sportiva? “Alla 10 miglia di Rimini aprile 2015
mentre correvo sul lungomare ho sentito della musica brasiliana in lontananza
una volta arrivata sul posto c’erano delle ragazze brasiliane in costume alte
due metri che ballavano io mi sono fermata e mi sono messa a ballare con loro non
curandomi della gara in corso abbiamo fatto le foto e poi ho ripreso a correre
senza pensare al tempo!”
Matilde ama la vita, ama lo sport, la
corsa, il ballo, ogni occasione è buona per star bene, per gioire, senza lo
stress del tempo che passa, senza ansia della competizione,
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
diventare atleta? Quali meccanismi psicologici ti aiutano
nello sport per il tuo benessere o performance? “Di essere una persona
forte tenace ma allo stesso tempo fragile! Nello sport mi hanno aiutato molto
le esperienze passate! Brutti momenti avuti durante la mia infanzia ed
adolescenza diciamo che il mio dimagrimento e la partecipazione alle gare con
molte salite sul podio per categoria mi hanno riscattato con un po di
personcine che non credevano in me!”
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Determinazione,
forza, tenacia, ma anche crolli psicologici quando ho dovuto accettare gli
allenamenti in solitaria! Questa è una cosa che non riesco a mandare giù! I
miei compagni sono tutti più veloci ed io non posso allenarmi più con loro!
Soffro soprattutto quando devo fare i lunghi! L’allenamento diventa un peso esagerato
anche se poi trovo sempre il modo di farcela!”
Matilde va avanti nei suoi intenti con
determinazione, riesce ad apprendere dalle situazioni dai momenti passati,
riesce a superare momenti bui, non molla da sola o in compagnia va avanti nei
suoi intenti di sport tesi al benessere anche per dimostrare a se stessa ed agli
altri che ce la può fare davvero: Che significa per te partecipare a una
gara sportiva? “Per me
è soprattutto una bellissima festa! Si io vivo le gare come una bellissima
festa!”
Sport una bellissima festa, sempre
pronta a divertirsi ad esserci, a partecipare con gli altri festosamente: Quali sensazioni sperimenti facendo sport (pregara, gara, post gara)? “Pre gara
fatica tanta fattica per me gli allenamenti non sono semplici a livello fisico,
in gara dipende non è sempre la stessa cosa, solitamente cerco di pensare a
cose belle e ammiro il paesaggio che mi sta intorno di con i miei tempi ho modo
a volte di ammirare i posti dove corriamo.”
Quali sono i tuoi pensieri? Pensare a tutto quello che si è investito in termini di
allenamenti, preparazione atletica e mentale? “Sicuramente il primo pensiero
è pensare a tutti i sacrifici fatti e ai duri allenamenti a cui ti sei
sottoposto per arrivare al traguardo nei tempi per cui ti sei allenato, di
arrivare con il sorriso sulle labbra anche se distrutto e comunque dire alla fine
‘anche questa volta ce l’ho fatta."
La tua gara più estrema o
più difficile? “La maratona di Ravenna del 2014 al 32 km ho iniziato a camminare
per sopraggiunti problemi ai polpacci e al piede destro e pur di non fermarmi, ho
iniziato a telefonare a mio marito poi a mia sorella, lei aveva concluso la sua
maratona alla grande, voleva tornare indietro, voleva venirmi a prendere ma io
le ho detto di no! Il mio mister Antonio Di Gioia mi aveva avvertito che non ero pronta per i 42
km ma io ho insistito per farla sbagliando! Al 38° km sento lui che mi urla
da un ponte ‘MATY NON MOLLARE’ in me è scattata come una molla ho urlato ‘MISTER
BARCOLLO MA NON MOLLO!' Di lì a poco l’ho visto venirmi incontro mi ha preso
per mano e abbiamo iniziato a correre! Mancavano 400 metri circa, ho iniziato a
sentire le urla e gli applausi della mia squadra erano li che aspettavano tutti
me, mi sono venuti i brividi li, vedendoli agitarsi come matti ho chiuso quella
bruttissima maratona in 5 ore e 7 minuti ma nonostante tutto felice perché non
mi sono fermata!”
Negli episodi di Matilde emerge un forte
legame con la sorella, con gli altri che tifano per te, con il mister, con gli
amici della squadra che incitano.
Quali sono le difficoltà e i
rischi? A cosa devi prestare attenzione? “I rischi sono sempre dietro l’angolo!
Farsi male non è difficile quando si pratica uno sport in genere, il running
per me che non sono un peso piuma ha le sue difficoltà nella velocità, ma io
continuo lo stesso mettendomi alla prova in ogni gara!"
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare una prestazione non ottimale? "L’umidità e il caldo sono i
miei nemici, per ben due volte in due gare ho dovuto ricorrere all’ambulanza per
sopravvenuto collasso! Ma per fortuna tutto bene!”
Cosa ti ha fatto mollare? Come hai superato eventuali crisi e sconfitte?
Hai mai pensato di smettere di essere atleta? “Crisi tante ma non ho mai mollato, rallentato si ma poi ho sempre ripreso, le sconfitti le superi solo se riconosci
i tuoi limiti, smettere solo se ci saranno problemi seri sulla salute!”Ti è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? Come sei riuscita a toglierti la polvere di dosso? “Di polvere addosso me ne caduta tanta ma ripeto sono state le mie esperienze passate che mi hanno aiutato a non farmi toccare il fondo!”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a uno sport? “Lo sport aiuta a crescere ad essere forti ad accettare le sconfitte e le vittorie ad aprire la mente a viaggiare a conoscere gente a socializzare e a vivere un mondo sicuramente migliore di quello di internet, video giochi, TV e quant’altro.”
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? "Correre dopati e come correre una maratona in bicicletta! Che gusto c’è a fare qualcosa per il quale bisogna drogarsi per arrivare prima! LO SPORT è SALUTE NON MORTE.”
Ritieni utile la figura dello psicologo
dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi? "Per
me la figura dello psicologo nella vita di ognuno di noi dovrebbe essere
fondamentale! Io ne ho avuto bisogno a 16 anni e onestamente mi ha aiutato
tanto! Nello sport secondo me servirebbe soprattutto quando per arrivare a
tutti i costi ad un risultato si mettono da parte obiettivi più importanti come
lo studio, la famiglia, la salute!”
Nello sport è importante essere
corretti, essere onesti con se stessi e con gli altri, è importante riconoscere
le figure di professionisti competenti a cui affidarsi nel campo della
preparazione fisica, nutrizione e perché no anche un bravo psicologo può
aiutare a gestire momenti di difficoltà che possono essere una semplice
decisione nel fare uno sport e poi può essere importante per superare momenti
di crisi, di infortunio, per ritrovare la motivazione e per tant’altro.
Se potessi tornare indietro cosa
faresti o non faresti? “Sicuramente inizierei prima a prendermi cura di me e a
correre!”
Quali sogni hai
realizzato e quali sono da realizzare? “I sogni da realizzare sono tanti!
Realizzati? No non saprei forse non ne ho ancora realizzati!"
Matilde
è menzionata nel mio libro “Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici
che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva
Editrice.
Un’intervista
a Matilde di qualche anno fa è riportata sul libro “Lo sport delle donne”,
edito da Prospettiva Editrice.
Dott. Matteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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