L’emozione
più bella è stata la prima gara, dove ho conosciuto la fatica
Matteo SIMONE
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Lo sport permette di apprezzare il valore della fatica che fa compagnia l’atleta conducendolo fino al traguardo per poi godere di quello che si è riusciti a fare ognuno al proprio livello.
Di seguito, attraverso
risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Alessandro
Splendore, A.S.D. Team KM Sport, personal best: 16 dicembre 2018, mezza
maratona 1h11:19 a Cittadella: 9 dicembre 2018 maratona 2h34:00 a Reggio Emilia.
Ti sei sentito campione nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Più
che campione mi sono sentito fortunato in condizioni ideali per realizzare un
risultato soddisfacente che appagasse le fatiche per raggiungere quel traguardo.”
Lo sport permette di considerare che per ogni cosa che si vuole ottenere c’è bisogno di impegno e fatica che non sono vane ma solamente propedeutiche per arrivare dove vogliamo nel miglior modo possibile sperimentando benessere, fiducia, e performance.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Il percorso iniziò 10 anni fa dal desiderio di rimettersi in forma cercando stimoli per mantenere viva la voglia di correre.”
Interessanti parole: desiderio, stimoli, voglia che nutrono
una passione che fa star bene, fa sentire in vita sperimentando diverse
sensazioni che cambiano in base alle varie fasi dello sport.
Quali fattori hanno contribuito nello sport
al tuo benessere o performance? “Tra
i fattori principali c’è senz’altro il lavoro giusto che ti possa permettere di
avere il tempo per allenarti e la famiglia che ti permette di averne togliendoti
alcuni doveri domestici.”
Le passioni da coltivare sono importanti ma richiedono un
equilibrio tra le varie sfere vitali che comprendono la famiglia e il lavoro
che impegnano gran parte della giornata.
Quale alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci,
integratori? “Sappiamo che
l’alimentazione è importante quindi se ho in programma qualcosa faccio
attenzione a quello che mangio quindi preferire verdure, carni bianche e non
esagerare con frutta, eliminando zuccheri, alcolici e limitando i carboidrati. Naturalmente
nei periodi di dieta integro vitamine, omega3 e magnesio per non abbassare
troppo i valori e non avere più le forze per correre. Farmaci assolutamente no!
Nemmeno antinfiammatori perché al primo accenno di infiammazione preferisco
fermarmi limitandone i danni da subito e né approfitto per riposare e
ricaricare le ‘batterie’!”
Alimentazione e integrazione necessitano di un sano
equilibrio, molti atleti cercano di pesare il meno possibile per trasportare meno
peso soprattutto durante le maratone ma c’è bisogno anche di nutrire i muscoli
che dovranno essere efficienti e non disintegrarsi durante le prestazioni
sportive.
Qual è stata la gara della tua
vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “L’emozione più bella è stata la prima gara, dove ho conosciuto la
fatica vera appagata dalla soddisfazione di aver dato tutto per arrivare prima
possibile al traguardo!”
C’è la consapevolezza che si può fare tanto amicandosi e non
odiando la fatica. Senza fatica non si va da nessuna parte.
Qual è una tua esperienza che ti possa dare
la convinzione che ce la puoi fare? “Dopo
aver fatto la prima maratona mi sono reso conto che nessuna gara è impossibile!
Con la testa e la giusta preparazione ogni gara può diventare una bellissima
esperienza.” Hai sperimentato
l’esperienza del limite nelle tue gare? “Il limite l’ho sperimentato nel 90% delle gare che ho partecipato. Ogni
gara do tutto!”
Lo sport non è solo fatica ma anche ricche esperienze che
permettono di approfondire la conoscenza di se stessi fin dove si può arrivare
non solo con il fisico ma anche con la forza della mente sgombra e focalizzata
verso l’obiettivo sfidante.
Cosa pensano
familiari e amici della tua attività sportiva? “La mia famiglia mi appoggia in tutto ciò che faccio e non mi ha mai
ostacolato anche se talvolta si preoccupano pensando che possa esagerare. Gli
amici inizialmente erano catturati dalle mie imprese, attualmente sembrano
assuefatti... quasi indifferenti.”
Nella mente degli atleti ci sono chilometri e ore di
allenamento, numeri e tempi da considerare, la famiglia un po’ si preoccupa per
considerarli un po’ alienati con il rischio di perdersi nella loro passione.
Ti va di descrivere un episodio curioso o
divertente della tua attività sportiva? “L’episodio più strano/divertente fu nella gara della mezza di Vicenza
nel 2014 che nei ultimi 5 km avevo grossi problemi di mal di stomaco e pensavo
di ritirarmi per potermi ‘liberare’ del problema ma essendo in centro città non
c’era spazio… arrivato al traguardo non mi fermai fino a quando non raggiunsi
il bagno.”
Interessante il fine gara di corsa nel bagno, esperienze
bizzarre capitano sempre agli atleti, a volte il corpo accusa il colpo e
bisogna trovare rimedi e soluzioni per far fronte a qualsiasi disagio o
problema.
Cosa hai scoperto del tuo
carattere nel praticare sport? “Con
questo sport ho scoperto una resistenza fisica che non sapevo mi appartenesse.”
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “La mia testardaggine e ambizione mi hanno spinto a sacrifici che mi
hanno portato soddisfazioni.”
Se
potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? “Se tornassi indietro comincerei solamente prima. Tutto il resto non
rimpiango nulla.”
Tutto ha un senso e un collegamento, provare e sperimentare
uno sport aiuta a capire cosa si può e si vuol fare e poi bisogna solamente
applicarsi nel miglior modo possibile scoprendo progressi e modalità di far meglio
per seguire desideri, intenzioni, passioni, motivazioni.
Che significa per te partecipare a una gara sportiva? “Partecipare ad una gara è un esperimento per
vedere fino a che punto sei disposto a spingere e a dare per ottenere
l’obbiettivo che ti sei prefissato.”
Quali
sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “A livello sportivo sono sogni realizzati ogni volta che si rinnovano i
record personali… quindi bisogna spingere per continuare a realizzarli!”
Lo sport diventa un esperimento, un mettersi alla prova
nelle varie distanze cercando di migliorare sempre più proprie prestazioni.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport
(allenamento, pre-gara, gara, post-gara)? “La sensazione che mi soddisfa di più è la fatica, mi piace far
fatica… la soddisfazione della fatica equivale a quella del buon risultato.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarsi allo sport? “Lo avranno
sentito molte volte ma lo sport è lo specchio della vita. Il sacrificio porta
sempre risultati… più sei disposto a farne più riuscirai a differenziarti
dagli altri.”
La fatica è alleviata dalla proiezioni del risultato sperato,
l’atleta è consapevole che per godere bisogna faticare quindi ben venga tanta
fatica per ottenere grandi risultati.
La
tua gara più estrema o più difficile? “Le
gare più difficili sono quelle che ho avuto la fortuna di vincere, davanti
senza riferimenti e con il timore di non riuscire a mantenere il vantaggio.”
Quali sono le difficoltà e i rischi nel
tuo sport? A cosa devi prestare attenzione? “In questo sport bisogna far attenzione a non strafare nel
chilometraggio e nel ritmo per non incombere in infiammazione che porterebbe ad
un stop involuto.”
In effetti non è facile gestire la vittoria che procura
tensione e preoccupazione, quando si sta davanti è una bella sensazione ma allo
stesso tempo si ha il timore di perdere tutto a causa di una rimonta o di un
calo e poi è importante confermare i propri risultati.
Quali condizioni fisiche o ambientali ti hanno indotto a fare una
prestazione non ottimale? “La
prestazione non ottimale arriva naturalmente da situazioni meteo proibitive mentre
alcune gare ho dovuto mollare per problemi di stomaco.”
Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per
quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Lo psicologo dello sport può aiutare ad incitare, amplificare la carica
emotiva, ma l’agonismo, la ‘fame’ del risultato sono caratteristiche innate.”
L’atleta mette in conto eventuali criticità dovute al clima
o altri problemi fisici, bisogna organizzarsi e comprendere quello che si po’ fare
senza stress ma con accettazione e pensando di rifarsi la prossima volta.
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa
continuare a fare sport? “A volte
penso proprio chi me lo fa fare a fare tutta questa fatica e con quale scopo,
ma mi piace… non riesco a smettere, mi tiene vivo e ho paura che tutto questo
finisca. Quindi avanti sempre a dare il meglio comunque cercando di non
sacrificare troppo il ‘resto’.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Gli infortuni gli accetto perché fanno parte di questo ‘gioco’. Quando
dai tutto e raggiungi il limite il fisico reagisce a suo modo per difesa. Ne
approfitto per ricaricare le energie psico/fisiche.”
Lo sport è come un giocattolo che si vorrebbe non si rompesse
mai, un bel gioco da praticare finché si può anche in età più avanzata con
attenzione.
C’è stato il rischio di
incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? “Presto sempre attenzione ad assumere qualche farmaco o pomata (se devo
assumerlo per forza) che non contenga niente di illegale anche perché di solito
è ben specificato nella confezione… poi del resto sono talmente ignorante in
materia che non ne sarei nemmeno capace!”
Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Chi si droga prende in giro se stesso e allo specchio può vedere solo
inganno e sporcizia!”
Un’intervista ad Alessandro è riportata nel libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, 25 marzo 2022.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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