Sabato 26 Ottobre 2019! Come
migliorare le performance nel running
con la esperta di nutrizione Chiara Sista e lo psicologo Matteo Simone!
Presentato il nuovo libro “Maratoneti e ultrarunner.
Aspetti psicologici di una sfida.”
https://www.edizioni-psiconline.it/catalogo/punti-di-vista/maratoneti-e-ultrarunner-aspetti-psicologici-di-una-sfida.html
La maratona, oltre a essere una prestazione sportiva agonistica, è un’esperienza. Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di fare la performance della vita, cercare di fare il record personale. Percorrere una maratona significa anche sperimentare l’alimentazione pregara, preoccuparsi del tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto.
La maratona, oltre a essere una prestazione sportiva agonistica, è un’esperienza. Percorrere una maratona non significa solamente cercare di vincere, cercare di fare la performance della vita, cercare di fare il record personale. Percorrere una maratona significa anche sperimentare l’alimentazione pregara, preoccuparsi del tempo atmosferico, pensare all’abbigliamento adatto.
Di
seguito alcune testimonianza tratte dal nuovo libro
“Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici
di una sfida.”
Dario
Santoro, Campione Italiano Maratona 2015: Purtroppo
lo sport non mi dà da vivere (pag. 26)
Nella tua disciplina quali difficoltà si
incontrano? «Nella mia disciplina si
incontrano diverse difficoltà come in ogni sport, che sono infortuni, momenti
in cui le motivazioni vengono meno a causa di periodi dove i risultati non
arrivano. Allora è lì che entra in azione la forza mentale dell’atleta e la
caparbietà, che non ti fa mollare! Per esempio, in una maratona – distanza dove
mi cimento da pochi anni – si incontrano criticità a livello fisico, che
possono essere crampi muscolari, oppure crisi di fame o carenza di zuccheri;
queste difficoltà non le ho ancora conosciute e spero di non conoscerle mai,
tranne i crampi muscolari che ho avuto nella mia ultima maratona, con i quali
ho dovuto convivere per ben 11 chilometri, che sono i chilometri più fondamentali
della gara, cioè gli ultimi. Lì è scattata in me la forza mentale di non
mollare, e cercare nello stesso tempo di rilassarmi e portare a termine le
fatiche! Per questo dico che nella corsa il 70% della performance è frutto
della forza mentale dell’atleta, della giusta e corretta alimentazione, e del
proprio benessere fisico!».
Campione Italiano nonostante 11
chilometri con i crampi, ma Dario sa che sono tanti gli elementi del benessere
e della performance, non solo talento e allenamenti fisici, ma anche affidarsi
a un appropriato allenamento mentale e a un corretto stile di vita che
comprenda un’alimentazione sana e idonea ad affrontare uno sport come la
maratona.
Orlando
Pizzolato, la gara della vita: vittoria alla Maratona di New York 1985 (pag. 34)
Chi ha contribuito al tuo benessere
nello sport o alla tua performance? «Sia
il mio allenatore, sia i miei compagni di allenamento e anche una psicologa».
Anche se si tratta di uno sport
individuale e si è da soli in gara, dietro l’atleta c’è tutta una preparazione
e dei professionisti che lavorano per te. È importante considerare i diversi
aspetti che incidono sulla performance: i recuperi sono importantissimi come
gli allenamenti duri e faticosi, così come fondamentali sono anche le
indicazioni di un allenatore. A volte è importante anche affidarsi, per una
consulenza o un ciclo di incontri, ad uno psicologo che utilizza una cassetta
degli attrezzi cioè metodi e tecniche utili a seconda della fase della
preparazione o l’aspetto da migliorare; inoltre sono importanti il
nutrizionista o le persone care di riferimento, tutti lavorano per il benessere
e la performance dell’atleta.
Francesco
Fagnani: Maratona di Valencia, mi sono
nutrito di amore, 2h34’41” (pag. 43)
Quali sono i fattori che hanno
contribuito alla tua performance? «Sicuramente
la determinazione e il sapermi rialzare dopo lunghi periodi di stop forzato per
problematiche di salute, ma soprattutto il divertimento e la gioia che provo
ogni volta che indosso le mie scarpe e gonfio i polmoni con un bel respiro per
fare il primo passo all’inizio di un allenamento o gara».
Se c’è passione non esiste la fatica, è
solo un’opportunità per sperimentare benessere. Il segreto è il primo passo, è
partire e ripartire, il resto viene da sé.
Liberato
Pellecchia: Maratona di Berlino PB
2h14’28”, esperienza fantastica, mi emoziono tuttora (pag. 62)
Quali sensazioni sperimenti nello sport:
allenamento, pregara, gara, postgara? «Spesso
negli allenamenti o nei momenti che mi prendo per me stesso visualizzo o
immagino spesso le gare che preparo con l’idea: “se lo sogni lo puoi fare”».
Questo è un buon metodo, aiuta a
sperimentare in anticipo le sensazioni di gara e comprendere se è fattibile, ti
permette di andare in gara con più sicurezza come se l’avessi già provata altre
volte, acquisisci più sicurezza. Le visualizzazioni fanno parte di un mio
modello di intervento per il raggiungimento degli obiettivi e la peak performance, modello O.R.A.:
obiettivi, risorse, autoefficacia, che è anche il titolo di un mio libro.
René Cunéaz: Mi sento un dilettante abbastanza forte (pag. 69)
René Cunéaz: Mi sento un dilettante abbastanza forte (pag. 69)
Quali fattori hanno
contribuito al tuo benessere e/o performance? "Con la testa che ho, per cercare di migliorare, in questi anni ho speso
parecchio tempo in tanti piccoli dettagli. Dai video durante la corsa per
migliorare l’efficienza tecnica all’alimentazione per eliminare i dolori alla
pancia e al fegato durante le corse prolungate. Questi sono i fattori che ho curato
maggiormente".
Per arrivare ai massimi livelli non
bisogna trascurare nessun aspetto che può incidere sulla performance e sul
benessere dell’atleta e bisogna fare attenzione al minimo dettaglio.
Ritieni utile la figura dello psicologo
dello sport? Per quali aspetti ed in quali fasi dell’attività sportiva? «Quando facevo ancora sci di fondo avevo
dovuto chiedere aiuto ad uno psicologo dello sport per tranquillizzarmi nei
giorni precedenti alla gara. Dormivo male negli ultimi giorni ed arrivavo alla
gara senza energie. Quindi per me può essere un ottimo aiuto per sconfiggere
l’insicurezza pre gara e migliorare le sensazioni in gara».
Uno strumento in più per il benessere e
la performance nello sport oltre all’allenatore, al massaggiatore, al
nutrizionista, al medico dello sport.
Ernesto
Venditti, la gara della vita: la Marathon des Sables e il Passatore (pag. 85)
Nella tua disciplina quali sono le difficoltà,
i rischi, a cosa devi fare attenzione? Cosa conta, quali qualità bisogna
allenare? «Nella mia disciplina (corsa di
lunghe distanze... per esempio 100 km e oltre) la testa e la motivazione sono
la prima cosa. Ovviamente la costanza e l’alimentazione sono essenziali, non
ultimo un allenatore che ti possa trasmettere rigore e regole da rispettare in
maniera rigida con totale fiducia».
Dice bene Ernesto, la 100 km, o comunque
distanze lunghe, è una disciplina a parte e richiede di considerare bene tanti
aspetti che aiutano a gestire bene la gara e fare un’ottima performance.
Tra i
tanti fattori è fondamentale quello mentale, tale disciplina richiede
allenamenti duri, impegnativi, faticosi; è importante l’alimentazione per non
rischiare crolli e collassi, e diventa importante anche fidarsi e affidarsi a
persone preparate e competenti.
Quali sono le condizioni fisiche o
ambientali che più spesso ti hanno indotto a non concludere la gara o a fare
una prestazione non ottimale? «Le
condizioni meteorologiche avverse hanno influenzato le performance, ma le gare
che non ho concluso sono state quelle dove non ho portato rispetto alla
disciplina! Poco allenamento e alimentazione sbagliata».
È vero, non si inventa niente, per fare
certe imprese bisogna rispettare quello che si va a fare, quindi è importante
documentarsi bene e preparare un piano di allenamento per poter raggiungere il
proprio sogno.
Paolo
Barnes, runner: La gara più bella? La prima volta che vinsi il Cromagnon (pag. 187)
Quali sono i fattori che hanno
contribuito al tuo benessere o alla tua performance? «Alimentazione sana, vivere in un posto tranquillo, bere acqua buona e
una vita senza eccessi hanno reso il nostro essere atleti una cosa quotidiana
che non ci causa stress».
Lo sport rende sereni e felici, ti
permette di avere un corretto stile di vita e di sperimentare benessere ed a
volte anche performance se hai talento e se ci metti anche impegno e
determinazione.
Juan Pablo Savonitti: La mia prima 100 km, da quel momento è diventata una droga (pag. 191)
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere o performance? «Direi che in un
70% io e poi il restante 30% gli allenatori che ho avuto. Loro ti possono
insegnare la tecnica, mostrarti gli errori e dirti che tipo di allenamento fare
ma alla fine, secondo me, siamo sempre noi che contribuiamo in maggior misura».
Il benessere e la performance dipendono
in maggior misura da noi stessi ma da soli non si va da nessuna parte, è
importante circondarsi di persone competenti e professionali che ti aiutano.
Gustavo
Jannini: La mia più grande conquista è la
cima del Monte Aconcagua (pag. 232)
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere e/o performance? «Portare a
termine gli obiettivi, le sensazioni sperimentate e la salute mentale che ne
deriva. (Mission accomplished feeling and the mental health)».
Riuscire a conseguire i propri
obiettivi, trasformare i sogni in realtà fa sperimentare tanto benessere e
anche le sensazioni che si vivono facendo sport per lungo tempo, in condizioni
climatiche anche estreme, dà un senso di riuscita, fa sentire vivi veramente e
fa sperimentare performance e salute mentale che derivano da tutto ciò.
Ringrazio la casa editrice “Psiconline”
per la fiducia e per il grande lavoro che richiede la pubblicazione e la
distribuzione del libro.
Maratoneti e
ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida.
Ringrazio tutti gli atleti che hanno avuto
la cortesia, la gentilezza e la disponibilità a raccontare le loro esperienze
legate allo sport.
Ringrazio Massimo Pisetta (Scrittore,
ultrarunner) per la sua gradita Prefazione e soprattutto per le sue parole di
conclusione: “Bello, questo libro, dove l’ego dell’atleta diviene epicentro
assoluto, intrigante ed esplicativo per un attento lettore, non oso immaginare
cosa possa aver suscitato nell’autore, affermato e stimato psicologo.”
Ringrazio l’amica collega Rita Tancredi
per la sua cortesia, generosità, gentilezza, disponibilità nel contribuire alle
correzioni della bozza.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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