Splendida gara organizzata da Domenico Martino e Lucera Academy
Matteo SIMONE
Il 3 marzo 2019 si è svolta la 6 ore Città di Lucera vinta con 85,114km da Stefano Velatta, precedendo Nicolangelo D'Avanzo 75,277km e Andrea Morrone 69,514km.
Tra le donne ha vinto con 62,581km Addolorata Trisolino, precedendo Alisia Calderone 61,356km e Roberta Varricchione, 61.097 km.
Tutto
è andato alla perfezione, dal pacco gara, con prodotti locali e una bella maglia
gialla o blu a maniche lunghe e tecnica, ai ristori, alle premiazioni e al
pasta party finale con le conosciutissime e graditissime orecchiette nostrane
con pomodori e rucola.
Una grande festa dello sport ultra a Lucera, gente che
organizza, gente che corre, gente che vince, un mondo di persone che si incontrano,
faticano, condividono storie ed emozioni.
C’ero
anch’io in questa festa di ultramaratoneti, una gara di 6 ore su un circuito di
1km da fare tante volte fino alla scadenza delle 6 ore messe a disposizione
dall’organizzazione.
Il vincitore è stato proprio l’invitato n. 1 con il
pettorale n. 1 il campionissimo Stefano Velatta che è venuto dal Nord d’Italia
e precisamente da Biella per onorare questa splendida gara organizzata dal
conosciutissimo uomo immagine Domenico Martino e dalla società Lucera Academy.
Di seguito alcune domande post gara al carissimo vincitore Stefano Velatta che mi ha doppiato in gara per ben 20 volte nonostante io abbia fatto una bella gara totalizzando 65km ma lui è un campione in odore di maglia azzurra si spera.
Per te cosa rappresenta la gara di Lucera? “Ha rappresentato una tappa fondamentale per il mio continuo allenamento alle ultramaratone e quindi posso solo che ringraziare Mimmo Martino e tutta l’Academy di Lucera che hanno permesso, hanno fatto sì che io potessi partecipare a questa bellissima e meravigliosa gara.”
Da
qualche anno Stefano è cercatore di maglia azzurra, ma prima bisogna dimostrare
di meritarsi la maglia con un crono importante che la FIDAL considera
sotto le 07h15’ almeno queste erano le condizioni dello scorso anno, Stefano è
vicinissimo, staremo a vedere nei prossimi mesi.
Come tieni a
bada la stanchezza nella parte finale di una 6 ore? “La stanchezza nell’ultima parte di una 6 ore non è mai uguale per me,
ci sono state gare di 6 ore dove non ero assolutamente stanco e sono riuscito a
correre anche l’ultima ora sotto i 4’ al km di media, alcune 6 ore invece dove
ho osato soprattutto la prima parte ho sofferto la stanchezza nel finale, oramai
ho raggiunto un equilibrio e quindi riesco fortunatamente a tenere la stessa
andatura dall’inizio alla fine ma soprattutto lo faccio per preparare proprio
le 100km perché in una 100km se si arriva freschi negli ultimi 20km si può assolutamente
fare la differenza.”
Ho
potuto apprezzare la leggerezza di corsa di Stefano ogni volta che mi superava,
la usa strategia di gestire le energie nascondendo ogni minima smorfia
concentrato sul gesto atletico, focalizzato su chilometri da percorrere agile
quasi in volo, su scarpe leggerissime con una corsa sulle punte come se stesse
correndo una gara di mezzofondo, ma ho potuto notare all’arrivo che è umano,
sul voto aveva anche lui i segni della stanchezza come tutti noi, come tutti i
partecipanti, quindi la sua strategia è non consumare energie durante la gara
come facciamo tutti noi salutando e scherzando, la gara è gara non si scherza
se si vuole ottenere un crono importante.
Cosa lasci a Lucera e cosa
porti via? “A Lucera lascio
sicuramente, spero, una bella impressione, nel senso che penso di aver onorato
la loro gara nonostante non ero al 100 per 100, perché arrivavo da una
settimana carica di chilometri, ero stanco e quindi non ero sicuro di poter
fare comunque una bella prestazione e quindi questo mi dà morale perché se ho
fatto 85km in condizioni di stanchezza, vuol dire che qualche margine di
miglioramento c’è ancora. Lascio sicuramente tanti
amici, vecchi e nuovi, ma so che li rivedrò spesso perché a me piace molto gareggiare
al sud e quindi ci tornerò presto, ecco spero appunto di aver lasciato queste cose
positive poi non si può essere simpatici a tutti e piacere a tutti
indubbiamente, io cerco sempre di fare il mio di non danneggiare mai nessuno, non critico mai
nessuno perché non sono fatto così, spero di lasciare sempre qualcosa di
positivo e vedo che la gente mi segue e cerca di imitarmi e questo mi fa
piacere. Da Lucera porto via sicuramente la consapevolezza che posso fare una
grande 100km, però finché non la faccio non mi darò pace, nel senso che a
parole siamo bravi tutti però bisogna fare i fatti, e quindi io nel mio piccolo,
appunto senza tante pretese, allenandomi seriamente e con onestà, cercherò di portare
a casa per me stesso soprattutto un buon crono su una 100km, per dimostrare
finalmente soprattutto a me stesso che posso farcela.
Però fino a quando non ce
l’avrò fatta, sto zitto, sto nel mio silenzio e sto con i miei allenamenti e
cercherò in futuro di fare questo benedetto crono. Porto via anche il mio
miglior tempo, il mio personale sulla 6 ore che comunque fa sempre tanto morale
perché se è vero che magari alla fine vincere con 80km con 75 o con 85 si porta
sempre a casa una vittoria ma aver fatto comunque il personale ti dà sempre quel
qualcosa in più soprattutto psicologicamente perché è una soddisfazione e
quindi ognuno di noi in questo splendido mondo della corsa quando fa il
personale che sia di 2h05’ in maratona o di 5 ore è sempre una soddisfazione
personale.”
Ce
la sta mettendo tutta Stefano per entrare in squadra azzurra, i numeri quasi ci
sono almeno per le 6 ore in proiezione della 100km, si tratta di graffiare
questo crono in una 100km e penso che abbia tutte le gare in regola per
meritarselo, staremo a vedere, me lo auguro. Sicuramente il morale è alto
questo periodo di performance per una vittoria con un crono da record, per le
ottime sensazioni che sperimenta, per crederci sempre di più, per il seguito di
tifo che ha dietro di sé.
Cosa ti ha permesso di
fare il tuo personale? “Penso sicuramente non la condizione
attuale, perché sono molto stanco questo periodo, penso gli allenamenti fatti
da dicembre che mi hanno permesso di crescere muscolarmente e di resistenza
compresa anche la 100km delle Alpi perché comunque venivo da un periodo molto
positivo di vittorie e di tempi, di crono molto soddisfacenti, e quindi questo,
secondo me, mi ha permesso di fare il personale.
Altro fattore secondo me ha
inciso molto è stato il tifo degli atleti che correvano con me, tu compreso, perché
sentirsi dire, incitare, ad ogni atleta che io superavo, il mio nome e
sentendosi comunque tantissime parole di incoraggiamento e positive, questo
sicuramente mi ha fatto salire l’adrenalina e ha fatto in modo che io corressi
ancora più forte la parte finale soprattutto le ultime 3 ore quando non ero più
in compagnia di Alberico Di Cecco, il quale nella prima parte mi ha aiutato
tantissimo.
Altro fattore che secondo me che mi ha aiutato è stato proprio la
motivazione, nel senso che dovevo comunque dare qualcosa a Mimmo Martino e al
suo staff perché si sono veramente impegnati tanto nel creare questo evento che
è stato a detta di tutti un successone e io con quello che hanno fatto loro per
me avendomi invitato e trattato veramente come un top runner, dovevo impegnarmi
al massimo e regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita.”
Molto
generoso e sensibile Stefano Velatta, molto riconoscente, questo è lo sport che
vogliamo che unisce e aggrega che abbatte muri e barriere culturali, che premia
chi se lo merita, chi fatica giorno dopo giorno in cerca di un risultato, una
riconoscenza per sé e per chi se lo merita.
Dedichi a
qualcuno questa vittoria? “Questa vittoria sicuramente
la dedico in primis proprio a Domenico Martino, proprio perché ci tengo
veramente tanto a ringraziarlo, perché per me ha fatto veramente tanto, anche
se a lui non sembra ma per me ha fatto veramente tanto, quindi la prima persona che dedico questa
vittoria è sicuramente lui; secondo, ma non per importanza, alla sua società e
quindi all’Academy di Lucera e quindi ecco questa volta voglio proprio
dedicarla a loro perché se lo meritano veramente tanto; inoltre a Rodolfo Palmadessa
e a Giosport che è il mio unico sponsor e qualcosina anche per gli amici
pugliesi che con me veramente sono sempre tanto calorosi e tanto premurosi, mi
danno tanti affetti e quindi una parte anche a loro è dedicata questa vittoria. Come ultima cosa ci tengo tanto a ringraziare te perché con il lavoro
che fai, quello che scrivi magari tu non ti rendi conto ma a me personalmente mi
dai veramente tanta energia, tanta carica, tanta voglia di continuare, perché
sono queste piccole cose a volte, il tuo abbraccio alla partenza, il tuo post
che hai messo, piuttosto che queste domande che tu mi fai è un valore aggiunto
al proseguo della mia carriera. Spero di rivederti presto
e in bocca al lupo anche te per il tuo lavoro, per le tue corse, per tutto
perché sei davvero una bella persona, ciao Matteo.”
Molto
riconoscente Stefano con le sue parole, un vero campione umile e modesto, spero
il meglio per lui e per il suo proseguo non solo di carriera sportiva ma anche
di vita familiare e lavorativa.
Giuseppe
Mangione e Matteo Simone si classificano rispettivamente primo e secondo di
categoria M55 alla 6 ore di Lucera, Giuseppe Mangione, un grande atleta, una
bella persona, molto performante quando vuole, l’ho conosciuto personalmente la
prima volta al Festival delle 24 ore presso Putignano, dove Giuseppe si è
espresso in una gara di 12 ore arrivando primo assoluto. Si è trattato di una
gara a circuito su un percorso di km 1,400 e io partecipavo alla 24 ore a
un’andatura lenta, per cui Giuseppe mi ha doppiato diverse volte nel corso
della nottata e non potevo non notare la sua eleganza.
Giuseppe
e Matteo si sono conosciuti attraverso la corsa di lunga distanza e non solo
corrono e faticano ma hanno anche scritto un libro insieme: “L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici
di un atleta di corsa delle lunghe distanze”.
L’intento
di questo libro, scritto da uno psicologo e da un atleta di corsa di lunghe
distanze, è di esprimere il senso dello sport, della corsa in particolare. Nel
testo si parla del mondo dello sport che racchiude diversi aspetti quali il
benessere psicofisico, emotivo e relazionale attraverso la partecipazione ad
allenamenti e gare incontrando amici e avversari; sani stili di vita; l’aspetto
mentale che ha grande importanza per il raggiungimento di obiettivi, la
performance e per superare crisi e difficoltà sia nello sport che nella vita.
Nel testo si parla di impressioni, sensazioni e tante emozioni; aspetti mentali
quali l’autoconsapevolezza, motivazione, autoefficacia, resilienza. Giuseppe
racconterà con le sue parole in corsivo le sue esperienze e le sue impressioni
in gare lunghe e difficili.
Presente
alla 6 ore anche Filippo Castriotta, noto campione ultramaratoneta di Manfredonia,
che debutta con la nuova società “Ass. Gargano 2000 Onlus Manfredonia” e si
classifica sul gradino più alto del podio della categoria M50, riporto di
seguito alcune sue impressioni.
Com'è stato correre la
prima gara con nuova società? “Emozionato tanto, la ‘6
ore di Lucera città dell’Arte’ con il carissimo amico e nuovo Presidente
Giovanni Cutugno che mi faceva da assistenza.”
Sostieni l'Iniziativa di Matteo SIMONE per Sport Senza Frontiere Onlus.
Anche altri amici hanno aderito al progetto del 17 marzo 2024 correndo la maratona individualmente o in staffette e raccogliendo fondi per i progetti a favore dei bambini in condizioni svantaggiate, tra loro: Andrea Miro, Emma Caputo, Michele Fiale, Cinzia Febi, Laura Ligia, Massimo Castellano, Gianni Guarnera.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nessun commento:
Posta un commento