Matteo SIMONE
Biella è diventata una città di
ultrarunner, tanti partecipano a gare ultra come il Passatore di 100km da Firenze
a Faenza m anche a tante gare a circuito di 6, 12 e 24 ore e per onorare il
campione Stefano Velatta e per permettere a tanti Biellesi di prepararsi al
meglio alle prossime gare ultra ma anche per incentivare gente a venire al nord
si è pensato di organizzare una interessante e importante gara di 24 ore una
sfida per gli atleti, per gli organizzatori, per l’intera città di Biella, di
seguito Stefano Velatta spiega come nasce questa gara: Come nasce l'idea dell'ultra a Biella? “L’Ultra Biella nasce perché un gruppo di persone molto intelligenti e
seri come Paolo Vialardi e Giuliano Pavan, soprattutto quest’ultimo che è un ultramaratoneta
e sa appunto cosa gli atleti cercano in queste gare ultra, hanno avuto questa
idea di organizzare questa 6 ore e 24 ore di Biella prima perché non c’è mai
stata e poi perché appunto essendo loro ultramaratoneti sarà un allenamento
importante per tutti i Biellesi che andranno ad affrontare il Passatore.”
Ce la sta mettendo tutta Stefano per entrare in squadra azzurra, i numeri quasi ci sono almeno per le 6 ore in proiezione della 100km, si tratta di graffiare questo crono in una 100km e penso che abbia tutte le gare in regola per meritarselo, staremo a vedere, me lo auguro. Sicuramente il morale è alto questo periodo di performance per una vittoria con un crono da record, per le ottime sensazioni che sperimenta, per crederci sempre di più, per il seguito di tifo che ha dietro di sé, di seguito Stefano spiega cosa gli ha permesso di fare il suo personale di 85km nella 6 ore di Lucera: Cosa ti ha permesso di fare il tuo personale? “Penso sicuramente non la condizione attuale, perché sono molto stanco questo periodo, penso gli allenamenti fatti da dicembre che mi hanno permesso di crescere muscolarmente e di resistenza compresa anche la 100km delle Alpi perché comunque venivo da un periodo molto positivo di vittorie e di tempi, di crono molto soddisfacenti, e quindi questo, secondo me, mi ha permesso di fare il personale. Altro fattore secondo me ha inciso molto è stato il tifo degli atleti che correvano con me, tu compreso, perché sentirsi dire, incitare, ad ogni atleta che io superavo, il mio nome e sentendosi comunque tantissime parole di incoraggiamento e positive, questo sicuramente mi ha fatto salire l’adrenalina e ha fatto in modo che io corressi ancora più forte la parte finale soprattutto le ultime 3 ore quando non ero più in compagnia di Alberico Di Cecco, il quale nella prima parte mi ha aiutato tantissimo.
Ce la sta mettendo tutta Stefano per entrare in squadra azzurra, i numeri quasi ci sono almeno per le 6 ore in proiezione della 100km, si tratta di graffiare questo crono in una 100km e penso che abbia tutte le gare in regola per meritarselo, staremo a vedere, me lo auguro. Sicuramente il morale è alto questo periodo di performance per una vittoria con un crono da record, per le ottime sensazioni che sperimenta, per crederci sempre di più, per il seguito di tifo che ha dietro di sé, di seguito Stefano spiega cosa gli ha permesso di fare il suo personale di 85km nella 6 ore di Lucera: Cosa ti ha permesso di fare il tuo personale? “Penso sicuramente non la condizione attuale, perché sono molto stanco questo periodo, penso gli allenamenti fatti da dicembre che mi hanno permesso di crescere muscolarmente e di resistenza compresa anche la 100km delle Alpi perché comunque venivo da un periodo molto positivo di vittorie e di tempi, di crono molto soddisfacenti, e quindi questo, secondo me, mi ha permesso di fare il personale. Altro fattore secondo me ha inciso molto è stato il tifo degli atleti che correvano con me, tu compreso, perché sentirsi dire, incitare, ad ogni atleta che io superavo, il mio nome e sentendosi comunque tantissime parole di incoraggiamento e positive, questo sicuramente mi ha fatto salire l’adrenalina e ha fatto in modo che io corressi ancora più forte la parte finale soprattutto le ultime 3 ore quando non ero più in compagnia di Alberico Di Cecco, il quale nella prima parte mi ha aiutato tantissimo.
Altro
fattore che secondo me che mi ha aiutato è stato proprio la motivazione, nel
senso che dovevo comunque dare qualcosa a Mimmo Martino e al suo staff perché
si sono veramente impegnati tanto nel creare questo evento che è stato a detta
di tutti un successone e io con quello che hanno fatto loro per me avendomi
invitato e trattato veramente come un top runner, dovevo impegnarmi al massimo
e regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita.”
Molto generoso e sensibile Stefano
Velatta, molto riconoscente, questo è lo sport che vogliamo che unisce e
aggrega che abbatte muri e barriere culturali, che premia chi se lo merita, chi
fatica giorno dopo giorno in cerca di un risultato, una riconoscenza per sé e
per chi se lo merita: Dedichi a qualcuno
questa vittoria? “Questa vittoria sicuramente
la dedico in primis proprio a Domenico Martino, proprio perché ci tengo
veramente tanto a ringraziarlo, perché per me ha fatto veramente tanto, anche
se a lui non sembra ma per me ha fatto veramente tanto, quindi la prima persona che dedico questa
vittoria è sicuramente lui; secondo, ma non per importanza, alla sua società e
quindi all’Academy di Lucera e quindi ecco questa volta voglio proprio
dedicarla a loro perché se lo meritano veramente tanto; inoltre a Rodolfo Palmadessa
e a Giosport che è il mio unico sponsor e qualcosina anche per gli amici
pugliesi che con me veramente sono sempre tanto calorosi e tanto premurosi, mi
danno tanti affetti e quindi una parte anche a loro è dedicata questa vittoria.
Come
ultima cosa ci tengo tanto a ringraziare te perché con il lavoro che fai,
quello che scrivi magari tu non ti rendi conto ma a me personalmente mi dai veramente
tanta energia, tanta carica, tanta voglia di continuare, perché sono queste
piccole cose a volte, il tuo abbraccio alla partenza, il tuo post che hai messo,
piuttosto che queste domande che tu mi fai è un valore aggiunto al proseguo
della mia carriera. Spero
di rivederti presto e in bocca al lupo anche te per il tuo lavoro, per le tue
corse, per tutto perché sei davvero una bella persona, ciao Matteo.”
Molto riconoscente Stefano con le sue
parole, un vero campione umile e modesto, spero il meglio per lui e per il suo
proseguo non solo di carriera sportiva ma anche di vita familiare e lavorativa.
In conclusione non posso che invitare
tutti alla gara ultra organizzata a Biella, nella città di Stefano, il 30 e 31
marzo 2019
Stefano è menzionato nel
libro “L’ultramaratoneta di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici
di un atleta di corsa delle lunghe distanze”.
Psicologo, Psicoterapeuta
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