Dovevo regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita
Matteo SIMONE
Ancora una volta benvenuto al sud caro Stefano Velatta, in una terra di ultramaratoneti e precisamente in capitanata, nella provincia di Foggia e precisamente a Lucera, sorridente cittadina alle pendici di un castello che si intravede dalla statale S.S. 89 che porta a Foggia e poi proseguendo si può arrivare a Manfredonia alle porte del fiorente Gargano.
C’ero
anch’io in questa festa di ultramaratoneti, una gara di 6 ore su un circuito di
1km da fare tante volte fino alla scadenza delle 6 ore messe a disposizione
dall’organizzazione, il vincitore è stato proprio l’invitato n. 1 con il
pettorale n. 1 il campionissimo Stefano Velatta che è venuto dal Nord d’Italia e
precisamente da Biella per onorare questa splendida gara organizzata dal
conosciutissimo uomo immagine Domenico Martino e dalla società Lucera Academy.
Tutto
è andato alla perfezione dal pacco gara con prodotti locali e una bella maglia
gialla o blu a maniche lunghe e tecnica ai ristori, alle premiazioni al pasta
party finale con le conosciutissime orecchiette nostrane con pomodori e
rucola.
Di seguito alcune domande post gara al carissimo vincitore Stefano Velatta che mi ha doppiato in gara per ben 20 volte nonostante io abbia fatto una bella gara totalizzando 65km ma lui è un campione in odore di maglia azzurra si spera.
Di seguito alcune domande post gara al carissimo vincitore Stefano Velatta che mi ha doppiato in gara per ben 20 volte nonostante io abbia fatto una bella gara totalizzando 65km ma lui è un campione in odore di maglia azzurra si spera.
Per
te cosa rappresenta la gara di Lucera? “Ha rappresentato una tappa fondamentale per il mio continuo allenamento
alle ultramaratone e quindi posso solo che ringraziare Mimmo Martino e tutta
l’Academy di Lucera che hanno permesso, hanno fatto sì che io potessi
partecipare a questa bellissima e meravigliosa gara.”
Una grande festa dello sport ultra a
Lucera, gente che organizza, gente che corre, gente che vince, un mondo di
persone che si incontrano, faticano, condividono storie ed emozioni.
La
tua prossima 100km in cerca di un crono importante? “La 100km per un crono importante
devo ancora individuarla, probabilmente
potrei cercarla all’estero perché oramai in Italia, di gare di 100km, tolta
Seregno, non ce ne sono più di gare veloci, il Passatore sicuramente non è una
gara veloce, infatti io lì non cercherò la prestazione cronometrica ma cercherò di arrivare in fondo ancora con
energie, ecco questo è il mio obiettivo per il Passatore, poi vada come vada
perché è una gara talmente particolare
che non si può decidere a tavolino.”
Da
qualche anno Stefano è cercatore di maglia azzurra, ma prima bisogna dimostrare
di meritarsi la maglia con un crono importante che la federazione considera sotto
le 07h15’ almeno queste erano le condizioni dello scorso anno, Stefano è vicinissimo,
staremo a vedere nei prossimi mesi.
Come
nasce l'idea dell'ultra a Biella? “L’Ultra Biella nasce perché un gruppo di persone molto intelligenti e
seri come Paolo Vialardi e Giuliano Pavan, soprattutto quest’ultimo che è un
ultramaratoneta e sa appunto cosa gli atleti cercano in queste gare ultra,
hanno avuto questa idea di organizzare questa 6 ore e 24 ore di Biella prima
perché non c’è mai stata e poi perché appunto essendo loro ultramaratoneti sarà
un allenamento importante per tutti i
Biellesi che andranno ad affrontare il Passatore.”
Biella
è diventata una città di ultrarunner, tanti partecipano a gare ultra come il Passatore
di 100km da Firenze a Faenza m anche a tante gare a circuito di 6, 12 e 24 ore
e per onorare il campione Stefano Velatta e per permettere a tanti Biellesi di prepararsi al meglio alle prossime gare ultra ma anche per incentivare gente a venire al nord
si è pensato di organizzare una interessante e importante gara di 24 ore una sfida
per gli atleti, per gli organizzatori, per l’intera città di Biella.
Come
tieni a bada la stanchezza nella parte finale di una 6 ore?
“La stanchezza nell’ultima parte di una 6
ore non è mai uguale per me, ci sono state gare di 6 ore dove non ero
assolutamente stanco e sono riuscito a correre anche l’ultima ora sotto i 4’ al
km di media, alcune 6 ore invece dove ho osato soprattutto la prima parte ho
sofferto la stanchezza nel finale, oramai ho raggiunto un equilibrio e quindi
riesco fortunatamente a tenere la stessa andatura dall’inizio alla fine ma
soprattutto lo faccio per preparare proprio le 100km perché in una 100km se si
arriva freschi negli ultimi 20km si può fare la differenza.”
Ho
potuto apprezzare la leggerezza di corsa di Stefano ogni volta che mi superava,
la sua strategia di gestire le energie nascondendo ogni minima smorfia concentrato
sul gesto atletico, focalizzato su chilometri da percorrere agile quasi in volo,
su scarpe leggerissime con una corsa sulle punte come se stesse correndo una gara
di mezzofondo, ma ho potuto notare all’arrivo che è umano, sul volto aveva anche
lui i segni della stanchezza come tutti noi, come tutti i partecipanti, quindi la
sua strategia è non consumare energie durante la gara come facciamo tutti noi salutando
e scherzando, la gara è gara non si scherza se si vuole ottenere un crono importante.
Cosa
lasci a Lucera e cosa porti via? “A Lucera lascio sicuramente, spero, una bella impressione, nel senso
che penso di aver onorato la loro gara nonostante non ero al 100 per 100,
perché arrivavo da una settimana carica di chilometri, ero stanco e quindi non
ero sicuro di poter fare comunque una bella prestazione e quindi questo mi dà
morale perché se ho fatto 85km in condizioni di stanchezza, vuol dire che
qualche margine di miglioramento c’è ancora.
Lascio sicuramente tanti amici,
vecchi e nuovi, ma so che li rivedrò spesso perché a me piace molto gareggiare
al sud e quindi ci tornerò presto, ecco spero appunto di aver lasciato queste
cose positive poi non si può essere simpatici a tutti e piacere a tutti
indubbiamente, io cerco sempre di fare il mio di non danneggiare mai nessuno, non critico mai
nessuno perché non sono fatto così, spero di lasciare sempre qualcosa di
positivo e vedo che la gente mi segue e cerca di imitarmi e questo mi fa
piacere.
Da
Lucera porto via sicuramente la consapevolezza che posso fare una grande 100km
però finché non la faccio non mi darò pace, nel senso che a parole siamo bravi
tutti però bisogna fare i fatti, e quindi io nel mio piccolo, appunto senza
tante pretese, allenandomi seriamente e con onestà, cercherò di portare a casa
per me stesso soprattutto un buon crono su una 100km, per dimostrare finalmente
soprattutto a me stesso che posso farcela, però fino a quando non ce l’avrò
fatta, sto zitto, sto nel mio silenzio e sto con i miei allenamenti e cercherò
in futuro di fare questo benedetto crono.
Porto via anche il mio miglior tempo,
il mio personale sulla 6 ore che comunque fa sempre tanto morale perché se è
vero che magari alla fine vincere con 80km con 75 o con 85 si porta sempre a
casa una vittoria ma aver fatto comunque il personale ti dà sempre quel
qualcosa in più soprattutto psicologicamente perché è una soddisfazione e
quindi ognuno di noi in questo splendido mondo della corsa quando fa il
personale che sia di 2h05’ in maratona o di 5 ore è sempre una soddisfazione
personale.”
Ce
la sta mettendo tutta Stefano per entrare in squadra azzurra i numeri quasi ci
sono almeno per le 6 ore in proiezione della 100km si tratta di graffiare
questo crono in una 100km e penso che abbia tutte le gare in regola per
meritarselo, staremo a vedere, me lo auguro. Sicuramente il morale è alto
questo periodo di performance per una vittoria con un crono da record, per le
ottime sensazioni che sperimenta, per crederci sempre di più, per il seguito di
tifo che ha dietro di sé.
Cosa
ti ha permesso di fare il tuo personale? “Penso sicuramente non la condizione attuale perché sono molto stanco
questo periodo, penso gli allenamenti fatti da dicembre che mi hanno permesso
di crescere muscolarmente e di resistenza compresa anche la 100km delle Alpi
perché comunque venivo da un periodo molto positivo di vittorie e di tempi, di
crono molto soddisfacenti, e quindi questo, secondo me, mi ha permesso di fare
il personale. Altro fattore secondo me ha inciso molto è stato il tifo degli
atleti che correvano con me, tu compreso, perché sentirsi dire, incitare, ad
ogni atleta che io superavo, il mio nome e sentendosi comunque tantissime
parole di incoraggiamento e positive, questo sicuramente mi ha fatto salire
l’adrenalina e ha fatto in modo che io corressi ancora più forte la parte
finale soprattutto le ultime 3 ore quando non ero più in compagnia di Alberico
Di Cecco, il quale la prima parte mi ha aiutato tantissimo.
Altro
fattore che secondo me che mi ha aiutato è stato proprio la motivazione, nel
senso che dovevo comunque dare qualcosa
a Mimmo Martino e al suo staff perché si sono veramente impegnati tanto nel
creare questo evento che è stato a detta di tutti un successone e io con quello
che hanno fatto loro per me avendomi invitato e trattato veramente come un top
runner, dovevo impegnarmi al massimo e
regalare un crono di prestigio a questa città che se lo merita.”
Molto
generoso e sensibile Stefano Velatta, molto riconoscente, questo è lo sport che
vogliamo che unisce e aggrega che abbatte muri e barriere culturali, che premia
chi se lo merita, chi fatica giorno dopo giorno in cerca di un risultato, una riconoscenza
per sé e per chi se lo merita.
Dedichi a qualcuno questa
vittoria? “Questa vittoria sicuramente la dedico in primis proprio a Domenico Martino, proprio perché
ci tengo veramente tanto a ringraziarlo, perché per me ha fatto veramente
tanto, anche se a lui non sembra ma per me ha fatto veramente tanto, quindi la prima persona che dedico questa vittoria
è sicuramente lui; secondo, ma non per importanza, alla sua società e quindi all’Academy
di Lucera e quindi ecco questa volta voglio proprio dedicarla a loro perché se lo
meritano veramente tanto; inoltre a Rodolfo Palmadessa e a Giosport che è il
mio unico sponsor e qualcosina anche per gli amici pugliesi che con me veramente
sono sempre tanto calorosi e tanto premurosi, mi danno tanti affetti e quindi una
parte anche a loro è dedicata questa vittoria.
Come
ultima cosa ci tengo tanto a ringraziare te perché con il lavoro che fai,
quello che scrivi magari tu non ti rendi conto ma a me personalmente mi dai
veramente tanta energia, tanta carica, tanta voglia di continuare, perché sono
queste piccole cose a volte, il tuo abbraccio alla partenza, il tuo post che
hai messo, piuttosto che queste domande che tu mi fai è un valore aggiunto al
proseguo della mia carriera. Spero di rivederti presto e in bocca al lupo anche
te per il tuo lavoro, per le tue corse, per tutto perché sei davvero una bella
persona, ciao Matteo.”
Molto
riconoscente e commovente Stefano con le sue parole, un vero campione umile e modesto,
spero il meglio per lui e per il suo proseguo non solo di carriera sportiva ma anche
di vita familiare e lavorativa.
Un
grazie a Stefano per la sua disponibilità e l’interessante testimonianza molto
utile per me e per chi lo segue dal vivo o da casa.
In conclusione non posso che segnalare la gara ultra organizzata nella città di Stefano Velatta a Biella: a fine marzo, il Biella Running, in collaborazione con la Pietro Micca, 24 ore di corsa che racchiude anche tante altre gare minori quali una una 6 ore e la maratona della città di Biella.
Stefano è menzionato nei libri:
“L’ultramaratoneta
di Corato. Esperienze, sensazioni, emozioni e aspetti psicologici di un atleta
di corsa delle lunghe distanze” di Matteo Simone, Giuseppe Mangione. Editore:
Sacco. 2017.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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