Prossimo obbiettivo ironman extreme
StoneBrixiaMan
110 i triatleti partenti al Lago d’Iseo per
3° StoneBrixiaMan, gara organizzata da TriO Events, da completare in 20 ore. Sono
stati 60 i triatleti arrivati a Passo Paradiso e proclamati “StoneMan” di cui Elena
Marocci che vince la prova femminile in 18h16’56” e Sara Tanghetti in 18h32’26”.
Il vincitore è stato Federico Roncagliolo in 14h23’43” che ha preceduto Paolo Acanfora in 14h33’48” e Nik Meeus 14h55’55”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di
Elena attraverso risposte ad alcune mie domande: Ti sei sentita campionessa nello sport almeno un giorno della tua vita?
“Si è capitato in gare in cui riesci a
dare il 100 %, raggiungendo l'obbiettivo, quindi sei soddisfatta, al di là
della classifica.” Qual è stato il
tuo percorso per diventare atleta? “Ho
iniziato perché mi piaceva correre, mi dava senso di libertà, poi sono stata
coinvolta da amici, iscritta in società podistica, e iniziato a fare km e gare
migliorando negli anni.”
C’è sempre qualcuno che spinge, motiva, coinvolge
poi il resto viene da solo con la passione e i benefici che si traggono
attraverso lo sport: Quali fattori e
persone contribuiscono nello sport al tuo benessere e/o performance? “Ho sempre fatto sport avendo al mio fianco
l'attuale mio marito, già da fidanzati facevamo stesse gare, giri podistici, e
qualche allenamento insieme, poi c'è anche il supporto della famiglia, anche se
mi sono scontrata diverse volte, hanno capito che per me era importante fare
quell’attività.” Familiari e amici
cosa dicono circa il tuo sport? “Sicuramente
che è faticoso e stancante e un po' pericoloso, per il numero di ore di
allenamento suddiviso sulle tre discipline, e per allenamento bici spesso in
mezzo al traffico, però contenti per la spettacolarità che c'è nel seguire una
gara così.”
Molto furba Elena ad aver contratto due
matrimoni, uno con lo sport e l’altro con il marito sportivo, meglio di così: La tua gara più difficile? “Lo StoneBrixiaMan, a Ponte di Legno... Parti
ma fino all'ultimo non sei sicuro di arrivare.” Quale tua esperienza ti può dare la convinzione che ce la puoi fare?
“La resistenza durante gli allenamenti,
non mollare anche se si è stanchi, infreddoliti e scacciare il pensiero di non
riuscire a stare in gruppo.” Prossimi
obiettivi? “Prossimo obbiettivo
ironman extreme StoneBrixiaMan, un triathlon dove gareggi step by step, è
talmente lungo che quando parti non pensi all'arrivo, ma a riuscire a finire
ogni frazione.”
Elena ha vinto lo StoneBrixiaMan, gara durissima, dimostrando che oramai le donne sono resilienti, competitive e disposte a
partecipare a qualsiasi competizione sportiva: Quali sensazioni sperimenti
facendo sport: pregara, in gara, post gara? “Le sensazioni sono infinite, pregara l'ansia del nuoto, il pensiero di
non riuscire a trovare la respirazione ideale quindi essere agitati, con la
conseguenza del panico, in gara bisogna avere la testa per comandare il corpo,
convinzione e consapevolezza di farcela, dopo la gara si tirano le somme
consapevoli di aver dato il massimo o per qualche problema fisico o meccanico
non essere soddisfatti e si accetta, cercando
di fare meglio la prox gara.”
In effetti il triathlon è uno sport
molto complesso con tre discipline e tre frazioni da gestire con abbigliamento
e attrezzi adeguati per non rischiare perdita di tempo e arrivare in tempo a
vari cancelli orari stabiliti dagli organizzatori: Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport? A cosa devi prestare
attenzione? “Le difficoltà possono
essere varie e molte, si rischia di andare in sovrallenamento, oppure di
infortunarsi, bisogna stare attenti al recupero dopo allenamenti pesanti e
lunghi, soprattutto quando più si invecchia.”
Nello sport bisogna essere maturi,
consapevoli e responsabili, avere la consapevolezza che l’età avanza e che se
da una parte c’è più esperienza dall’altra parte c’è bisogno di più recupero
per non incorrere a infortuni e a stop forzati: Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Le ho superate cercando di capire dove ho sbagliato
ed evitare di ricaderci, farmi trattare regolarmente per problemi fisici, oppure per le sconfitte
non arrendermi ma riprovarci con più convinzione.” Ritieni utile lo psicologo dello sport? Per quali aspetti ed in quali
fasi? “Non ho mai avuto un supporto
psicologico, anche se oggi è quasi una prassi essere seguiti per allenamenti e
gare.... Forse aiuta a gestire le proprie emozioni e sensazioni, soprattutto
prima di una gara, aiuta a essere convinti quando da soli diventa difficile,
magari per l'età giovane, per la mancata esperienza.”
Gli infortuni si mettono in conto anche
se è meglio prevenire, bisogna apprendere sempre dall’esperienza senza scoraggiarsi
e senza demotivarsi e rialzarsi sempre da soli o in compagnia avvalendosi dell’aiuto
e il supporto di amici e persone competenti o professionisti: Un messaggio rivolto ai ragazzi per
avvicinarsi allo sport? “Deve esserci
passione, non arrendersi alla prima sconfitta, anzi farsi più forza, essere in
competizione sempre, in primis con sé stessi, superarsi in allenamento già dà
soddisfazione.” C’è stato il rischio
di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso? “Il doping non ha né presente né futuro, non
saprai mai quanto vali veramente, non è reale, devi avere delle buone basi e
motivazioni per non caderci dentro, perché una volta provato è difficile
accettarsi, poi ti annienta psicologicamente, e fisicamente.”
Concordo il doping è un cancro e una
trappola, chi ci casa paga costi elevati in termini di reputazione, di salute
fisica, di credibilità, di amicizia: Un
messaggio per le ragazze del mondo? “Lo
sport aiuta tantissimo, a socializzare, a conoscersi alla perfezione, a gestire
situazioni difficili, fa stare bene e
può dare tante soddisfazioni.” La
gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Il mezzo ironman dell'Elba.”
L’elbaman l’ho trovata anch’io una
bellissima gara nel 2015 sperimentando la mia gara della vita: Cosa hai scoperto di te stessa nel
praticare attività fisica? “Che il
fisico si adatta a non arrendersi ai primi dolori, ma a provare a spingersi
sempre più in là, mettersi alla prova e si scopre che si può farcela, poi si
cambia, ci si sente più dinamici, e si affrontano anche le giornate con una
visuale diversa, e come se il fisico si modificasse e scopri che riesci a
gestire cose che prima non immaginavi.”
Lo sport aiuta a sviluppare resilienza,
a crederci, ad aver fiducia in se stessi, a organizzarsi sempre pianificando
mete ed obiettivi, a conoscersi sempre più se stessi e capire cosa si può fare
sperimentando sempre benessere: Come ti
vedi a 50 anni? “A 50 anni mi vedo
ancora carica di energia, è come se si sfidasse l'età, certo il fisico fa più
fatica a rispondere e soprattutto a recuperare gare e allenamenti, però ci si
mette sempre alla prova, finché c'è voglia e entusiasmo di allenarsi è
gratificante, anche se iniziano ad esserci segnali di problemi fisici legati
alla menopausa o semplicemente fisiologici non rinuncio a fare tutto come
sempre, ci si mette in gioco perché sento di avere l'agonismo ancora attivo.”
Il libro "Triathlon e ironman. La
psicologia del triatleta", edito da Prospettiva editrice, è stato
presentato a Roma, venerdì 29 novembre presso il Bar Caffetteria via Olevano
Romano 37.
Moderatore: Stefano Spina (runner e triatleta). Relatori, oltre
all'autore: Alessandra Lippa (triatleta e presidente dell'Associazione Woman
EXPERIENCE), Fabrizio Terrinoni (triatleta Ironman).
Ospite d'eccezione Beatrice Mallozzi,
campionessa mondiale triathlon juniores.
Servizio fotografico a cura di Aldo
Zaino, runner classe '35. Servizio video a cura di Flavio Gioia.
Matteo
SIMONE +393804337230
Psicologo clinico e dello sport, Psicoterapeuta
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