E’ un importante risultato che dà
fiducia e morale per il futuro
Matteo SIMONE
Ad Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti, si
sono svolti il 24 Novembre 2022 i Campionati Mondiali Paratriathlon e per la
categorica con disabilità visiva PTVI Femminili, la vincitrice è stata la
spagnola Susana Rodriguez in 1h08’11” precedendo di 32” l’italiana Francesca
Tarantello 1h08’43” con la sua guida Silvia Visaggi, completa il podio la
britannica Alison Peasgood 1h10’59”.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza
della guida Silvia Visaggi attraverso risposte ad alcune mie domande.
Problemi?
Nessun problema.
Difficoltà?
Schivare le meduse presenti nella
frazione di nuoto.
Davvero una grande prova di performance e resilienza per
Francesca e la sua atleta silvia, uno sport davvero impegnativo che consiste
nel nuotare, andare in bici e correre il più veloce possibile, perdendo meno
tempo possibile nelle transizioni da uno sport all’altro e con tanta
attenzione, coordinazione e attenzione da parte della guida che ha tanta
responsabilità per l’atleta che poi si gioca il titolo, il podio, la prestazione.
Cosa
è mancato per l'oro? A
livello di condizione nulla ma ancora un po' di pratica tra guida e atleta.
Questa sembra essere un’ottima
consapevolezza, si può fare sempre meglio, è bene non solo accontentarsi e
godersi un podio di prestigio rappresentando l’Italia nel mondo ma anche
ripartire con intenzioni più serie, lavorando meglio, affiatandosi e curando
eventuali aspetti critici. Un’opportunità di fare insieme meglio, ognuno guida
l’altro nella performance e nel benessere attraverso lo sport.
Che
significa per te essere guida di un'atleta vice campionessa mondiale?
Non è la singola atleta a essere vice
campionessa del mondo ma la coppia ed è un importante risultato che dà fiducia
e morale per il futuro.
Utile e interessante l’affermazione di
Silvia, infatti l’atleta con disabilità visiva e l’atleta guida diventano un
tutt’uno con un unico pettorale di gara che diventano protagoniste in gara
contro altre coppie di atleti e guide.
E questo dovrebbe essere un messaggio utile
a tanti organizzatori e a tante altre persone con disabilità che potrebbero
mettersi in gioco grazie ad altri atleti che si mettono a disposizione.
Si vedono in alcune gare podistiche
alcune coppie di atleti che corrono con numeri diversi di pettorale ma gli
organizzatori devono comprendere che non sono due atleti diversi ma una coppia
con un unico numero di pettorale.
Quali
sensazioni hai sperimentato prima, durante e dopo la gara?
La giusta tensione data l'importanza
dell' evento, durante la giusta determinazione e grinta per cercare di fare il
meglio possibile, dopo felicità.
Una
parola e/o frase che ti ha aiutata a crederci e focalizzarti per la gara?
Forza Italia, vai mago!
La partecipazione a un mondiale è
davvero una grande opportunità di mettersi in gioco rappresentando la propria
nazione e dopo un argento non si può che esultare ed essere felici e fiduciosi
per le prossime gare in cerca di migliorare la sintonia tra i due atleti per
cercare una peak performance che possa portare agli apici di questa disciplina
sportiva.
Bisogna essere sereni prima della gara
ma non troppi, bisogna essere attivati ma non troppo per non spendere troppe
energie. Come dice Silvia bisogna trovare la giusta attivazione e tra i due
atleti ci si può confrontare e prepararsi con intenzione, focalizzazione e
determinazione al grande evento.
In
che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti?
Serietà e disciplina pur sempre
divertendosi.
Cosa
c’è dietro un successo? Impegno, serietà determinazione, sacrificio, lavoro di squadra.
Una grande sfida ma anche una grande
responsabilità mettersi a disposizione di un atleta per indicargli la strada,
il percorso, eventuali ostacoli, per stimolarla e motivarla, soprattutto in
gare internazionali, serietà, leggerezza, fatica, allenamenti, sono tanti gli
elementi del successo e della performance.
Cosa
toglie e cosa dà lo sport? Da emozioni e bellissimi ricordi, toglie un po' di tempo alla famiglia
anche se sono presenti in altri modi.
Comunque lo sport risulta essere una
palestra di vita, importante non investire troppo in termini di tempo e di
pensieri e lasciare spazio ad altri orti della vita come la famiglia, il lavoro
e altri interessi, si può fare con attenzione e consapevolezza.
Quali
sono sati i vostri allenamenti più importanti e decisivi?
Credo che una buona parte decisiva è
stata svolta individualmente con i propri preparatori, un altra parte al
training Camp per le ultime rifiniture prima di partire!
Davvero interessante, ognuno fa per sé e
poi insieme ci si ritrova e si affinano alcune cose per ottenere il massimo beneficio in gara, ottimo, grazie di
cuore.
Nessun commento:
Posta un commento