martedì 6 dicembre 2022

“Il piacere di correre oltre” a Più Libri Più Liberi

 Il tema di quest'anno è "Perdersi e ritrovarsi" 
 

Ci vediamo a Più Libri Più Liberi presso il Piano Forum, Stand Regione Lazio L05 con “Il piacere di correre oltre (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport) Sport & benessere 15 | ed. novembre 2022. 
In linea di massima, la passione della corsa permette alle persone di mettersi alla prova, di condurre un sano stile di vita, di salire su un treno fatto di fatica e gioie, di relazioni, di mete e obiettivi da costruire, di situazioni da sperimentare. Bisogna sviluppare consapevolezza delle proprie risorse e capacità, ma anche dei propri limiti: è necessario consolidare questi concetti per mantenere un buon equilibrio.  
Prefazione a cura di Stefano Severoni 
Nel nuovo libro di Matteo Simone Il piacere di correre oltre (Il piacere di correre oltre dal punto di vista di uno psicologo dello sport), l’autore, psicoterapeuta Gestalt ed E.M.D.R., Psicologo Militare presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare di Roma, blogger, articolista e autore di numerosi libri, riprende la sua consuetudine di parlarci di sport soprattutto attraverso il dialogo con gli atleti. Questi sono in genere corridori come lui stesso, ai quali rivolge alcune domande secondo uno schema pressoché fisso, che adatta al soggetto e ai suoi impegni agonistici. Le risposte sono ovviamente diverse. In esse emerge la personalità dell’atleta ‒ per la maggior parte dilettante ‒ le sue motivazioni, le sue emozioni, la sua psicologia, il suo carattere, ecc. L’attività sportiva a volte comprende sì allenamenti solitari, rinunce, sacrifici, fatica, ma comporta anche l’intervento di tante figure come l’allenatore, i dirigenti della società, il fisioterapista, lo psicologo. Ancora oggi lo sport è concepito come attività fisica, alla quale ci si dedica per trarne benefici in termini di salute, di benessere corporeo, trascurando a torto l’aspetto sociale, mentale, comportamentale, formativo. La figura dello psicologo, che Matteo Simone incarna, potrà essere fondamentale in tal senso. Già a livello scolastico dovrebbe esserci la consapevolezza della valenza formativa dell’attività fisica a qualsiasi livello. 
Leggere il testo di Matteo Simone ci permette di conoscere alcune dinamiche psicologiche che forse ignoriamo o per lo meno di cui non siamo consapevoli. Allora il libro è assai formativo in tal senso. E poi nelle risposte dei singoli atleti a volte possiamo ritrovarci noi stessi. L’autore nota che ciascuno di noi, se lo vuole, può riuscire a raggiungere i propri obiettivi nello sport come nella vita, e così diventano più addomesticabili e gestibili, la fatica e la paura; al contempo si rafforza la mente, si eleva l’autoefficacia personale e si sviluppa la resilienza. Sicuramente lo sport e la corsa in particolare è un gioco di squadra è un vero ‘andare oltre’, dove ci portano avanti non solo le nostre gambe, la nostra testa, ma pure gli altri. Matteo è assai sensibile alla problematica del doping e spesso rivolge all’atleta qualche domanda sul suo personale punto. Quasi sempre la risposta è che l’uso di sostanze dopanti è una ‘scorciatoia’, che in fondo ‘squalifica’ in partenza il soggetto stesso. Nel dialogo tra lo psicologo e l’atleta emerge come le motivazioni che conducono alla pratica salutare della corsa, possono essere diverse da soggetto a soggetto. Ma una volta iniziata questa pratica di vita, ognuno cercherà in qualche modo di ritagliarsi un po’ di tempo durante la giornata per uscire a correre. Infatti, «lo sport forma e trasforma le persone, insegna a superare ostacoli, crisi e difficoltà, non si tratta solo di allenare il muscolo, ma attraverso lo sport si forgia il carattere, si struttura la persone» (p. 49).
L’autore ricorda giustamente gli insegnamenti da lui appresi a
Iten, in Kenya: lì si ripete sempre agli atleti di ascoltare il proprio corpo e le regole preziose per gli atleti: 1) allenarsi, 2) nutrirsi bene, 3) riposarsi; queste sono le componenti per il benessere e per il successo. L’autore ‒ dopo le risposte degli atleti ‒ ne offre una spiegazione dal punto di vista dello psicologo. Allora questi non è la figura a cui rivolgersi per risolvere problematiche psicologiche, piuttosto un formatore per chiunque, particolarmente utile per lo sportivo di qualsiasi livello. Questa nuova pubblicazione ce ne è una testimonianza
”. 

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