Un Sogno da realizzare? Parigi
2024!
Katia Aere, ASD Polisportiva TRivium Spilimbergo, ha esordito in Nazionale nel vincendo due medaglie di bronzo - crono e su strada - ai Campionati del mondo di paraciclismo a Cascais, nel Portogallo, a giugno del 2020.
Ha partecipato ai Giochi Paralimpici di
Tokyo, ottenendo la medaglia di bronzo nella
gara di handbike femminile, categoria H5, preceduta dalla statunitense Oksana
Masters (medaglia d’oro) e dalla cinese Bianbian Sun (medaglia d’argento).
Di seguito, approfondiamo la conoscenza
di Katia attraverso rispose ad alcune mie domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Ho avuto la grande fortuna di crescere in una famiglia dove lo Sport si
respirava a pieni polmoni (papà che giocava a calcio, bocce, pesca sportiva, mio
fratello che sin da ragazzino calcava le piste di atletica e i campi da basket,
andare a vederlo gareggiare era un appuntamento che univa tutta la famiglia
sugli spalti o a bordo campo … era la fine degli anni 70 e i primi anni 80 ed
era un bellissimo momento di aggregazione, confronto, condivisione dentro e
fuori dal campo!) appartenendo al tessuto famigliare a tal punto che in prima
media è stato naturale, quasi un’esigenza, per me scegliere lo sport che avrei
vissuto e mi avrebbe rappresentata per gli anni a venire … dico vissuto e non
semplicemente praticato. Lo Sport (scelsi l’atletica leggera come mio fratello)
ha pertanto accompagnato la mia crescita fino ai miei 18 anni finché un brutto
infortunio e la scelta di un percorso scolastico impegnativo mi ha indotto a
fare un scelta ed abbandonare l’agonismo …
Lo
Sport mi ha aiutato a crescere trasmettendomi tutti quei valori positivi
necessari ad una crescita sana ed equilibrata; mi ha insegnato il valore del
rispetto delle regole, mi ha insegnato a essere indipendente e a stare in
gruppo allo stesso tempo, mi ha insegnato il rispetto dell’altro come me
stesso, la gioia della vittoria ma soprattutto la capacità di ripartire dopo
una sconfitta, mi ha insegnato a sviluppare ma soprattutto a credere nelle mie potenzialità
… il tutto fortificandomi nel fisico ma soprattutto nella mente! … quasi a
volermi preparare agli anni e alle difficoltà che sarebbero seguiti….
Giugno
2003 mi ammalo di una malattia rara autoimmune che non mi lascia nemmeno il tempo di rendermene conto …
in meno di 24 ore, implacabile e devastante, distrugge la muscolatura e mi
costringe all’immobilità in un letto d’ospedale, senza potermi muovere,
alimentare e con dolori atroci …
Privandomi
letteralmente della mia identità se non quella della malattia che scandiva
tutta la mia quotidianità, con i suoi tempi e le sue castranti limitazioni …
l’aspetto più complicato è stato proprio l’incapacità di riconoscermi perché
ciò che c’era prima (e che continuavo disperatamente a ricercare … ) non c’era più…
Quando
nel 2008 la compromissione della capacità respiratoria mi costringe
all’ossigeno terapia giorno e notte lasciando poco spazio a speranze di
sopravvivenza capisco che in qualche modo devo reagire, l’unico modo che
conosco è attingere a quella scoperta delle proprie potenzialità che lo Sport
mi aveva insegnato da ragazzina …
Ed
è lo Sport la chiave che mi spalanca la
porta della Consapevolezza di me stessa nella mia diversità ed unicità
insieme…
La
Consapevolezza, il mezzo necessario per poter fare la differenza tra chi la
malattia voleva che fossi e chi invece ho voluto fortemente diventare, con
caparbietà, tenacia e un pizzico di follia…
E’
così che superata la fobia dell’acqua (per intraprendere necessariamente un
percorso di idrokinesi) a quasi 40 anni imparo a nuotare e non molto tempo dopo
divento una nuotatrice agonista paralimpica, bruciando ogni tappa possibile.
Dal nuoto in vasca allo sperimentare il nuoto in acque libere, il nuoto pinnato
e l’apnea!
Nell’agosto
del 2018 l’incontro illuminante con Alex Zanardi e la scoperta inaspettata
dell’handbike … nel 2019 sperimento l’agonismo nel paraciclismo e nell’autunno
2020 la mia prima convocazione a un ritiro in maglia Azzurra che mi condurrà in
tricolore nella primavera del 2021 al Mondiale in Portogallo: i 2 podi centrati
costituiranno il Pass per Tokyo e l’Olimpiade …
Katia ha descritto la sua testimonianza
di una vita fatta di piaceri e dispiaceri, avventure e sventure, cadute e
rialzate, grazie a una grande fonte e ispirazione di vita, la consapevolezza
che è alla base del nostro vivere, del nostro vivere bene e consapevolmente, di
chi siamo e chi vogliamo essere impegnandoci e credendoci.
La testimonianza di Katia è un ottimo
insegnamento alla vita che si dipana nel corso degli anni felicemente in
contesti familiari e amicali, si apprende a vivere bene in salute seguendo
stili di vita tesi al benessere e alla salute, possibilmente praticando sport
che aiuta a conoscersi, a esprimersi a superare eventi e situazioni critiche e
difficili.
Katia spiega come sempre bisogna trovare
la forza di andare avanti reiventandosi e grazie anche a chi incontriamo nel
nostro percorso di vita, che siano familiari, amici, amanti. Ognuno può essere
una ricchezza per l’altro, un aiuto, un consigliere che fa intravedere strade e
percorsi, risorse nascoste e potenti individuali.
Nello
sport cosa e/o chi contribuisce al tuo benessere e/o performance?
Direi un insieme di cose… innanzitutto la
Passione inesauribile per ciò che faccio e per come mi fa sentire … la forza
mentale che lo sperimentarmi mi restituisce e che mi induce a sperimentare
nuovamente! … l’identificazione consapevole degli Obiettivi da raggiungere e,
conseguentemente, la programmazione accurata del lavoro.
Tutto
questo affidandomi e fidandomi di collaboratori che lavorano insieme a me per
il raggiungimento degli obiettivi (medici, fisioterapisti, tecnico ciclismo,
tecnico nuoto, mental coach ).
Importantissima,
inoltre, la famiglia e gli affetti che sono un aspetto rilevante di questo
Tutto perché contribuiscono a dare stabilità ed energia positiva e a non
perdere mai di vista le proprie origini e i valori fondamentali della Vita.
Un insieme di cose aiutano a star bene,
a vivere pienamente e consapevolmente, a sperimentare il successo attraverso
una programmazione mirata di obiettivi e grazie a una pianificazione minuziosa
di allenamenti fisici e mentali.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Non glielo ho mai chiesto in modo
diretto, quindi non lo so con precisione …Tuttavia, agli esordi percepivo che
c’era molta preoccupazione da parte loro …Non dimentichiamo che la mia
disabilità deriva da una malattia autoimmune che agli esordi ha messo in
discussione la mia stessa sopravvivenza… pertanto vedermi faticare, o in
affanno, o dolorante durante o dopo gli allenamenti, comprendo sia motivo, per
loro, di apprensione. Ma ho la certezza che capiscono che questo è il percorso
che io ho voluto intraprendere per me stessa e mi sostengono in tutto ciò che
faccio … e nei loro occhi leggo orgoglio
e ispirazione ogni volta che con determinazione mi sperimento …
Katia sembra aver ribaltato la sua
situazione fisica e mentale, da persona fragile e degna di cure e attenzione a
persona forte e resistente con voglia di performare con coraggio e senza paure
e tensioni, qualcosa di straordinario e fuori dal normale, un messaggio per chi
gli sta vicino e per chi si trova in condizioni disperate per non sapere come
reagire a sventure.
Quali
capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere?
Mi piace pensare a me stessa come a
un’Anima in continua evoluzione, a una Donna che ha sovvertito tutti i
pronostici perché non si è mai arresa, non ha mai smesso di lottare per la
vita, non ha mai smesso di credere che i pronostici a volte vanno sovvertiti
perché dipende da Noi stessi ciò che siamo e chi vogliamo essere, ma
soprattutto non ha mai smesso di credere nei sogni! Ciò significa che Chi sono
oggi Donna e Atleta, l’una inevitabilmente espressione dell’altra e viceversa è
l’espressione di tutto ciò che ho fortemente voluto, inseguito e realizzato con
tutta me stessa! … la mia esperienza di “Vittoria sulla Vita”, prima ancora che
nello Sport ma attraverso lo Sport! E alla luce di questo ti rispondo che oggi
non mi mancano certo Consapevolezza, Passione, Costanza, Testardaggine,
Perseveranza, Resilienza, Resistenza, la Volontà di non voler sprecare nemmeno
un secondo della mia Vita… il tutto condito con un pizzico di leggerezza e
follia!
Una ricca e bella testimonianza di
persona, donna, atleta coraggiosa e ostinata a non farsi fermare da nessuno e
da niente, decisa ad andare avanti cercando di trasformare qualsiasi sogno in
realtà, con elevata consapevolezza, autoefficacia e soprattutto resilienza che
la contraddistingue in pieno.
Che
significato ha per te la maglia azzurra, i bronzi mondiale e paralimpico?
Credo fermamente che vestire l’Azzurro e
rappresentare la propria Terra nel mondo sia il Sogno di ogni atleta …
un’espressione, questa, che diventa massima nella partecipazione ad un
Olimpiade! Realizzare in così poco tempo entrambe questi sogni ma soprattutto
centrare l’impresa del podio Olimpico per me ha significato acquistare ancora
maggiore consapevolezza di me stessa, delle mie potenzialità… la percezione di
un nuovo punto di partenza … la conferma che lavorare in silenzio ma con
convinzione e senza risparmiarsi paga sempre … nuovo carburante per vivere
questa mia vita al limite!
Una grande scoperta in un periodo di
vuoto che potrebbe essere definito fertile, dalla malattia alla Paralimpiadi,
dall’arrendere a nuotare alla bici e poi alla Paralimpiadi, qualcosa di
eccezionale e straordinario, con umiltà e modestia, andando sempre avanti e
arrivando a conclusione, portando a casa ricco bottino e ripartendo da una
consapevolezza superiore di poter fare altro per sé e per gli altri che
potrebbero essere increduli rispetto ai propri sogni.
Una speranza di sogni per tanti in
condizioni analoghe, un trampolino di lancio per tanti altri che non riescono a
sperare in un futuro migliore.
Quali
sensazioni sperimenti prima, durante e dopo una gara?
Sono molto emotiva, ma ho imparato a
canalizzare questa mia emotività a servizio della performance come fosse
adrenalina pura da sfruttare al meglio. Il giorno che precede un evento
agonistico controllo con cura quasi maniacale il materiale … è un modo per non
lasciare nulla al caso, predispormi mentalmente alla performance spostando
l’attenzione dalla tensione pre-gara…Durante lascio che istinto, la condizione
fisica preparata al meglio e la concentrazione si liberino per operare
sinergicamente …Al traguardo lascio che le emozioni si esprimano perché a
prescindere dal risultato considero ogni evento come un momento di crescita
personale …Dopo, a mente fredda l’analisi della prestazione da sola e condivisa
con il mio Team …Ah! Ogni traguardo tagliato è motivo di celebrazione nel
“dopo”!
Le fasi dello sport prevedono momenti di
preparazione e programmazione, momenti e periodi di azione consapevole cercando
di esprimersi al meglio avendo tutto sotto controllo o anche lasciandosi andare
entrando in un flow performante e momenti di distensione, entusiasmo,
elaborazione dell’accaduto, condivisione e apprendimento per ripartire.
Nella
pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Se parliamo di difficoltà
istintivamente penso a quelle logistiche legate alla mia disabilità, come ad
es. gli accessi alle strutture (ad es piscine), alla necessità di avere
assistenza per la gestione dell’handbike … oppure la difficoltà di
programmazione della giornata come inserire 2 o 3 sessioni di allenamento e fkt
dopo il lavoro (sì, perché anche lavoro!).
Se
poi parliamo di rischi … beh il rischio più evidente (mai come in questo
periodo storico… ) è allenarsi su strada, nel traffico ma soprattutto tra la
disattenzione “leggera” degli automobilisti… Non trascurabile, inoltre, il
rischio di infortunio muscolare, considerati i carichi di lavoro che gravano su
una patologia di base muscolare.
Si mette in conto tutto, ma si può fare,
questo sembra essere il messaggio di Katia, si può fare tutto se c’è passione e
motivazione, si trova il tempo, l’aiuto e le modalità per allenarsi e
gareggiare, in ogni caso , in ogni momento, organizzandosi e facendosi aiutare.
Quali
abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? "Se puoi pensarlo ... Puoi farlo" "Il cuore e la mente oltre i limiti che il corpo ti impone"…
Pensiero, questo, diventato la chiave di lettura personale per vivere questa
mia “vita al limite”. Ma per arrivarci
ho dovuto maturare un percorso fatto di paure, incertezze e tanta fatica…
perché per un periodo discretamente lungo della mia vita, la parte più
difficile è stato proprio Pensarlo!
Le
abilità fisiche sono indiscutibilmente da allenare per la pratica dello Sport a
qualsiasi livello; le sessioni di training sono calibrate al raggiungimento di
target fisici ben precisi (forza, potenza, resistenza, … )…
La
componente mentale è importante tanto quanto quella fisica, va coltivata e
allenata … la motivazione, la capacità di identificare degli obiettivi, di
mantenere un focus, di canalizzare le emozioni e l’energia positiva, di
rimanere concentrato anche durante lo sforzo, di saper reagire velocemente
all’imprevisto …
Ottima consapevolezza, ottimi
suggerimenti, un mantra utili per tutti, avere la capacità di pensare certi
obiettivi e poi tramutarli in realtà, si può fare davvero, crederci e mettersi
all’opera, un passo alla volta, gradualmente, senza scoraggiarsi da subito.
Per
quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport?
Per un periodo piuttosto lungo ho pensato
di non averne assolutamente bisogno anzi temevo potesse minare l’equilibrio che
con tanta fatica avevo raggiunto … poi nel 2021 vinco una borsa di studio con
un Team di mental coaching e scopro che questo tipo di confronto mi rende
ancora più forte. Fare l’atleta è un impegno non solo fisico ma anche mentale e
se lo inseriamo nella routine giornaliera (lavoro, famiglia, impegni istituzionali
e quant’altro) può essere logorante …Un sostegno psicologico o di mental
coaching può diventare uno strumento per riprogrammare o ricalibrare focus ed
energie che possono essersi smarrite in questo senso.
La
tua gara più difficile? Quella per la Vita.
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
La crisi è un momento di passaggio, la
devi mettere in preventivo … elaborarla ti permette di crescere sfruttando le
sensazioni e i pensieri che l’hanno attraversata…Le sconfitte fanno parte del
gioco … impensabile pensare un percorso di sole vittorie! Servono per
ricalibrare il tiro! Gli infortuni sono l’aspetto peggiore … anche loro li
metti in preventivo ma quando si presentano incidono non poco e obbligano a
fermarsi, rivalutare e ricalibrare la programmazione del lavoro in funzione al recupero fisico e all’adattamento mentale.
Un
messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarli allo sport?
Lo Sport
rappresenta uno spaccato del tempo in cui viviamo … è lo specchio della
nostra società rappresentandone al meglio i valori, in grado di trasmettere
modelli di vita ma soprattutto in grado di ispirare attraverso l’esempio di
campioni di Vita. Lo Sport forma e sviluppa capacità e abilità, sia da un punto
di vista motorio che psicologico-emozionale e della personalità, è motore di
inclusione sociale (che preferisco definire condivisione!) in grado di
abbattere barriere e stereotipi
limitanti, ma soprattutto è in grado di affinare le potenzialità e le risorse
nei ragazzi, rendendoli indipendenti e allo stesso tempo consci della forza di
lavorare in squadra; li prepara sostanzialmente alla vita! In quest’ottica mi
piace pensare allo Sport come un Diritto di Tutti, un Valore cui poter accedere
indipendentemente dall’età, dal sesso, dallo stato sociale e culturale … e
nello stesso tempo a un Dovere di Tutti inteso come un’opportunità di crescita
che dobbiamo a noi stessi!
Una grande opportunità di conoscenza di
se stessi, di crescita, di opportunità di stare con altri condividendo sogni,
passioni, fatiche, vittorie e sconfitte.
C'è
stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva?
Quando ho realizzato che sarei
sopravvissuta alla malattia mi ci sono voluti anni per ritrovare la mia
identità e ricostruirmi una vita che mi rappresentasse e mi restituisse dignità… anche attraverso lo sport! Nel
doping non c’è nulla di dignitoso… anche solo il pensarlo sarebbe significato
rinunciare a quella identità così tanto cercata e fortemente voluta… non c’è
nulla nel doping che possa rappresentarmi… i valori cui mi ispiro sono
imprescindibili.
Non
si è mai trattato di una Vittoria “ad ogni costo” … ma piuttosto di un viaggio
alla scoperta di me stessa intrapreso ad un costo altissimo ma che mi ha
restituito tanto e che non finirà mai perché si colora di nuove sfumature ogni
giorno di vita vissuta!
In
questo viaggio porsi degli obiettivi su cui lavorare e da voler raggiungere è
stato il carburante per vivere day by day … ora … in quest’ottica il doping
nella mia vita non avrebbe alcun significato …
Sono
passata dalla paura del Tutto ad essere artefice del mio destino … i miei
pensieri e le mie scelte raccontano chi sono … una donna e un’atleta
assolutamente libera da artifici di qualsiasi tipo (la malattia e le terapie
cui sottopormi di per se stesse sono già artifici limitanti) e contro qualsiasi
tipo di scorciatoia!
Un
messaggio per sconsigliare l'uso del doping? Non credo nelle Vittoria “a ogni costo” ma nella
consapevolezza delle proprie potenzialità e nell’impegno profuso ad affinarle…
Credo
nella responsabilità degli individui anche di essere fedeli e rispettosi di se
stessi e dei propri valori…Se ad un certo punto del tuo percorso sportivo pensi
di aver bisogno dell’aiutino significa che non credi fondamentalmente nelle tue
capacità fino a perdere la stima di te stesso…La cosa che non vorrei mai
perdere di me stessa è la dignità … una vittoria “dopata” non può essere
dignitosa! Preferisco pensare alla Vittoria non in termini assoluti ma come
raggiungimento del mio obiettivo personale attraverso un percorso consapevole.
Hai
un modello di riferimento? Ti ispiri a qualcuno?
Era l’estate del 2012 e … mi sono
ispirata a Qualcuno! … Alex Zanardi e la sua vittoria sul destino e sulla vita
aldilà di quella sportiva sarà la chiave di svolta inducendomi a chiedermi per
la prima volta, dopo innumerevoli “non puoi”, “perché no?” Da lì a scegliere di
Voler diventare un’atleta paralimpica il passo è stato davvero ed
incredibilmente breve…
Ma
ora che mi ci fai pensare credo che anche da bambina, quando ho scelto di fare
sport, in realtà fossi ispirata … dall’esempio di mio fratello! ( lo dimostra
il fatto che scelsi l’atletica leggera proprio come lui … )
Bello avere persone a cui ispirarsi in
modo corretto e leale, cercando di fare cose straordinari con il proprio fisico
e la propria mente, godendo di quanto si è sperimentato attraverso l’impegno e
la fatica.
Una
parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? “Crederci fino al giorno dopo” me lo ha
insegnato il mio Coach, colui che ha iniziato a credere in me stessa e nelle
mie potenzialità prima ancora di me stessa e che mi ha accompagnato fino
all’esperienza Olimpica!
Sogni
realizzati e da realizzare? Nonostante
la Vita con me sia stata a tratti avara ho avuto il coraggio di non smettere
mai di sognare e di credere che se ci credi con tutta te stessa sia possibile
realizzarli … e tanti li ho vissuti pienamente … ne sto sognando ancora molti …
e in ognuno di essi sorrido di gioia e non sono sola … questo sta a significare
che sogno di vivere pienamente ogni giorno in modo che mi rappresenti e mi appaghi
… e sogno di vedere felici i miei Affetti più cari …Sportivamente parlando? Un
Sogno da realizzare? Parigi 2024!
Oramai Katia vola, è proiettata verso
sogni sfidanti, difficili ma non impossibili, con la consapevolezza che è
riuscita a fare cose straordinarie e può
continuare impegnandosi e credendoci a ottenere quello che crede importante per
se stessa.
In
che modo ti senti un riferimento per gli altri atleti?
Non mi sono mai sentita un riferimento …
ma con il trascorrere del tempo ho capito che lo stavo diventando, per i
giovani e meno giovani, nello sport ma soprattutto nella vita di tutti i
giorni…
In
realtà sento la responsabilità come atleta Nazionale di veicolare messaggi di
positività attraverso esempi di comportamento etico soprattutto ai giovani, ai
quali mi viene chiesto spesso di approcciarmi raccontandomi …
Un grande esempio di donna e atleta
consapevole e resiliente, che vive la vita semplice e piena nello stesso tempo,
piena di sfide e soprattutto sensazioni ed emozioni forti.
Cosa
c’è dietro un successo? Tanto impegno, tanta fatica, sudore e a volte dolore. Tante ore fuori
casa o lontano dai propri Affetti. C’è la necessità di non lasciare nulla al
caso, per quanto possibile… C’è la certezza che non si molla nemmeno quando il
caso ci mette lo zampino, che non si cede un millimetro nonostante tutte le
difficoltà…
Si può fare, nonostante tutto, tutto ha
un senso, un valore, un insegnamento.
Cosa
toglie e cosa dà lo sport? Personalmente mi ha tolto la paura dello sperimentare e dello
sperimentarmi…Mi ha dato la grande opportunità di diventare la migliore
versione di me stessa, aperta alla Vita e agli Altri.
Quali
sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi?
Ogni momento di una programmazione è
importante perché oltre ad avere potere allenante dà importanti indicazioni
sullo stato di forma fisica e mentale. Chiaramente in prossimità di un evento
importante come può esserlo un mondiale anche il lavoro di rifinitura diventa
fondamentale.
Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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