mercoledì 28 dicembre 2022

Fabia Trabaldo (800 e 1500m), 10 presenze nella nazionale italiana assoluta

Iniziai l’atletica grazie a mio padre che mi spinse a fare uno sport
Matteo Simone 21163@tiscali.it 
 

Fabia Trabaldo (classe 1972) fu la prima atleta italiana a ottenere, nella categoria juniores, il titolo assoluto sugli 800 e sui 1500m nel 1991.

Nel 1991 ai Campionati europei under 20 di atletica leggera di Salonicco conquistò la medaglia d'argento negli 800 (2'04"75) e nei 1500m (4'15"58).
Vanta diverse presenze nella squadra nazionale italiana assoluta. Corse alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992: 800m, eliminata in batteria (5^ in 2’01”44) e 1500m, eliminata in semifinale (10^ in 4’06”05).
Corse la finale la finale nei 1500m ai campionati mondiali di atletica leggera di Stoccarda nel 1993. Nel 1993 ha ottenuto la medaglia d'argento sugli 800m ai Giochi del Mediterraneo.
Record personali: 400m - 55"06; 800m - 1'59"51 (Caserta, 11 giugno 1992); 1500m - 4'03"82 (Monaco, 7 agosto 1993); 3000m - 9'22"09.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Fabia attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a fare atletica a 12 anni con le gare della scuola giochi della gioventù, campestri e gare su strada. Il mio primo anno dove iniziai a correre su pista fu al secondo anno cadetta ma quell’anno non ci furono i Campionati Italiani, parlo sempre su pista. Dall’anno successivo iniziò la scelta della mia specialità gli 800 metri e arrivarono subito i primi risultati a livello nazionale. Il mio percorso da lì proseguì con tutte le gare nazionali e internazionali che allora c’erano per le varie categorie. D’inverno correvo le indoor di passaggio ossia senza prepararle perché il mio allenatore preferiva farmi correre i cross come preparazione. Arrivai fino all’anno 1993 il mio ultimo anno corso bene prima di prendere un parassita intestinale, inizio della mia conclusione atletica.

Una grandissima carriera per Fabia, tre anni fantastici dal 1991 al 1993, dove ha vinto campionati italiani e ottenuto podi prestigiosi in gare internazionali come gli europei e i giochi del Mediterraneo, fino a gareggiare alle olimpiadi in finale e ai campionati del mondo.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Iniziai l’atletica grazie a mio padre che mi spinse a fare uno sport. Trivero allora offriva poche scelte ma io feci capire la mia predisposizione grazie alle gare scolastiche. Quindi i miei genitori sono stati coloro che mi hanno aiutata nella scelta e nel portare avanti questo sport. Amici che hanno veramente capito a che livello fossi ne ho avuti pochi perché purtroppo la gente legge i giornali e non riesce a distinguere la differenza nel vincere una gara regionale da una nazionale. Lo stesso discorso vale per la mia famiglia attuale, difficile comprendere cosa ho veramente fatto soprattutto perché ho due figli per niente sportivi.

Una grande opportunità è stato lo sport per Fabia che gli ha permesso di conoscersi e scoprirsi come forte atleta tirando fuori da se grandissime risorse, capacità e caratteristiche di mezzofondista che l’ha proiettata al di fuori del suo piccolo paese, confrontandosi con il mondo intero, con le più forti atlete del mondo, acquisendo tanta esperienza e cultura.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità ha dimostrato di avere?
Ovviamente una naturale predisposizione alla corsa; determinazione, concentrazione, abilità tattiche, assenza di paura del confronto, degli avversari e della fatica; costanza, forza fisica, ottimo recupero fisico e mentale, rispetto di me stessa e degli avversari, onestà, sensibilità.
Un messaggio rivolto ai ragazzi e ai sedentari per avvicinarli allo sport? Non sono riuscita a far fare sport a entrambi i miei figli quindi ritengo di non avere una giusta parola in proposito.

La pratica di uno sport aiuta a conoscersi meglio e a tirar fuori grandi risorse e caratteristiche fisiche e mentali, già alla giovane età, decidendo obiettivi e mete sfidanti da pensare e da trasformare in realtà, confrontandosi con atleti di tutto il mondo con pari dignità e apprendendo sempre dall’esperienza che risulta essere molto importante anche nella vita quotidiana piena di insidie e difficoltà da affrontare, gestire e superare.
Che significato ha per te la maglia azzurra, un record e il titolo italiano? La maglia azzurra ha un significato di appartenenza, a un popolo, una cultura, una storia, potrei dire a un DNA, è sentirsi a tutti gli effetti italiani. Un record per me significa aver fatto un qualcosa in cui nessuno prima ci era riuscito. Un titolo vuol dire essere stata in quel momento più brava delle altre.

Fabia vanta diverse presenze nella squadra nazionale italiana assoluta. Ottenne il record italiano degli 800m nella categoria allieve nel 1989 in 2’08”16, inoltre detiene ancora il record italiano Staffetta 4×800 m  in 8'19"3(m), la squadra nazionale era composta da Nadia Falvo, Stefania Savi, Nicoletta Tozzi, Fabia Trabaldo, il 5 giugno 1992 a Sheffield, Regno Unito.
Nel corso della sua carriera, ha conquistato sei titoli italiani assoluti e fu la prima atleta italiana a ottenere nella categoria juniores il titolo assoluto sugli 800 e sui 1500m.
Un grande orgoglio e pregio indossare la maglia della nazionale in giro per il mondo alla ricerca di risultati di prestigio di livello internazionale.
Quali sensazioni sperimentavi prima, durante e dopo una gara? Prima della gara mi chiudevo in me stessa concentrata sulle sensazioni e sulla consapevolezza di stare bene. Durante la gara concentrata e attenta a passaggi e gesta delle avversarie. Dopo dipende, se avevo dato il massimo soddisfatta qualsiasi risultato fosse, se percepivo scorrettezze di qualsiasi genere che mi avevano danneggiata, amareggiata.

Fabia ha dimostrato una grande competenza in gara, la capacità di focalizzarsi, mettendosi in gioco con attenzione a se stessa e agli avversari, per cercare di primeggiare con forza fisica e mentale, con astuzia, con elevata consapevolezza delle proprie capacità.
Nella pratica del tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? Lo sport agonistico porta a problemi fisici, infiammazioni, stiramenti, microfratture, etc.…e a un logoramento che si evidenzia con l’età. Le difficoltà sono conciliare lo studio con gli allenamenti oltre a essere disposti a fare un certo tipo di vita non in linea con gli altri giovani. Un altro rischio molto più diffuso è la corruzione del doping.
La tua gara più difficile? Il meeting di Londra nel 1994 dove mi sono fermata. E’ stata difficile perché non stavo già bene ma non venivo creduta e mi spingevano a correre contro la mia volontà.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera sportiva? Tutti quelli che fanno sport incorrono in quel rischio, più si sale di livello e più il rischio è alto.
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? Non ce l’ho perché è come dire ad un drogato di disintossicarsi.
Cosa toglie e cosa da lo sport? Toglie una gioventù normale e a volte la spensieratezza però ti forma il carattere e poi in base ai risultati ti dà soddisfazioni e opportunità.

Nella pratica dello sport ci sono gioie e dolori, c’è fatica e risultati prestigiosi, bisogna mettere in conto eventuali infortuni e sconfitte, bisogna sviluppare non solo forza, potenza, resistenza fisica ma anche tanti aspetti mentali per restare sempre con i piedi per terra e saper accettare eventuali criticità che potrebbero deviare da obiettivi, mete e sogni.
Quali abilità fisiche e/o mentali bisogna allenare? Fisicamente dipende dalla specialità sportiva e mentalmente non ci si deve allenare è l’allenamento stesso che rinforza abilità mentali.
Per quali aspetti e in quali fasi ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Non so rispondere a questa domanda perché credo che un campione nasca già con tutto e se una caratteristica manca non ci sarà mai.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? Non ne ho mai avuti. Quando ho avuto un problema fisico poi ho smesso.
La gara della tua vita? Caserta dove corsi gli 800 metri in 1’59’’51.

Un grande record personale per Fabia l’11 giugno 1992, 800 metri sotto i 2’. La gara fu vinta con il crono di 1'58"95 dalla cubana Ana Fidelia Quirot, al terzo posto con il crono di 2'02"42 si classificò Nadia Falvo.
Il record personale di Fabia risulta essere ancora la 4^ miglior prestazione italiana Femminile outdoor negli 800 metri piani, il primato è di 1'57"66 di Gabriella Dorio ottenuto a Pisa il5 luglio 1980, a seguire 1'58"63 di Elisa Cusma in Giappone (Osaka) il 26 agosto 2007 e 1'58"97 di Elena Bellò a Roma il 9 giugno 2022.
Una parola e/o frase che ti aiuta a crederci e impegnarti? Se si dà il meglio di noi stessi non si hanno rimpianti.
Sogni realizzati e da realizzare? Partecipare alle Olimpiadi e avere avuto due figli sono sicuramente gli obiettivi raggiunti. Oramai ho la consapevolezza che ognuno ha un suo cammino quindi serve credere e non porsi limiti ma inutile avere sogni, la vita ti da ciò che ti serve non ciò che vuoi.
Ti senti un riferimento per qualcuno?
Sì per i miei figli.
 
Una grande atleta, donna, mamma che ha saputo eccellere nello sport vivendo alcuni anni di sport ad altissimi livelli e ottenendo risultati prestigiosi, rappresentando anche l’Italia fuori dai confini nazionali, fino a partecipare alle Olimpiadi, grande esempio.
Quali erano i tuoi allenamenti importanti e decisivi? Quelli di potenza aerobica.

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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