sabato 3 dicembre 2022

Matteo Tenchio, Campione Svizzero 48 ore corsa su strada 2022

 Soddisfatto soprattutto per il risultato con condizioni meteo avverse
Matteo Simone
 

Tra il 23 e il 25 settembre 2022, ha avuto luogo la "48-Stundenlauf Aare-Insel Brugg (SUI)” 48h corsa su strada valida come Campionato Svizzero.

Il vincitore è stato Matteo Tenchio (GP Leventina) che ha totalizzato 342,141 km aggiudicandosi anche il titolo di Campione Svizzero 48 ore, precedendo il connazionale Julian Schneckenburger (Angelman Verein Schweiz) 304,744 km e il tedesco Willi Klesen (LG Ultralauf) 301,556 km.
Le prime due donne sono state le italiane: Paola Coccato (Bergamo Stars Atletica) che ha totalizzato 247,360 km e Adele Rasicci (Atletica Bondeno) 198,160 km, completa il podio la tedesca Ursula Jedele (LG Ultralauf) 153,759 km.
Da menzionare la prestazione dell’atleta tedesco (classe ‘45) Wolfgang Roether  (TV Pfaffenweiler) che ha totalizzato 242,929 km nelle 48h e risulta essere, per la categoria M75, la terza prestazione al mondo dell’anno 2022 e la quinta al mondo di tutti i tempi 48h.
Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Matteo Tenchio attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per il titolo svizzero 48 ore, soddisfatto?
Ciao Matteo, si molto.   Soddisfatto soprattutto per il risultato con condizioni meteo avverse.
 
Una gara di 48 ore risulta essere una gara estrema per fare attività fisica per due giorni interi gestendo la fatica, lo sforzo prolungato nel tempo, la nutrizione adeguata nelle 48 ore, l’abbigliamento e poi ci si mette anche il clima atmosferico a rendere la lotta più dura ma rendendo più glorioso il trionfo.
Criticità? Problemi? Difficoltà? Unico enigma durante la gara calcolare bene il cambio scarpe sotto una pioggia violenta e incessante del secondo giorno sapendo che doveva smettere ma non accennava a farlo.
 
Certo non era una gara qualsiasi ma un titolo nazionale e bisognava resistere a qualsiasi avversità pur di arrivare al traguardo lottando con eventuali altri avversari resilienti fino alla fine della seconda giornata di gara.
A chi dedichi questo titolo? Il titolo lo dedico alla mamma e il papà, alla mia famiglia intera, lo dedico a tutti gli amici al mio fisioterapista Luca Broggini (nr.1) e agli sponsor che credono in me.
Cosa pensano familiari e amici di questo titolo nazionale?
Ne sono orgogliosi e fieri e alcuni anche increduli per la distanza effettuata.
 
Dopo una grande fatica atletica della durata di 48 ore c’è il grande momento anzi il lungo periodo di consapevolezza di quello che si è riusciti a fare e la elevata gratitudine prima a se stessi e poi a tutto l’entourage a iniziare dalla famiglia e poi a chi ha contribuito a questa grande prestazione.
Quali allenamenti sono stati utili e/o fondamentali? Ringrazio tantissimo il mio papà già runner e maratoneta che fin già da piccolo mi portava con lui a correre. Mi ricorderò per sempre gli allenamenti in Piumogna a Faido con lui.
 
Molto toccante ed emozionate questa testimonianza di Matteo Tenchio soprattutto nei confronti di suo papà maratoneta da cui tutto è iniziato in questa lunga, ricca e intenso percorso di ultramaratoneta.
Come sei approdato alle gare di 48h?
Mi sono avvicinato alle 48 ore step by step senza fretta e sapendo di poter adottare una velocità lenta ma costante che nelle gare su più giorni mi si addice.
Un episodio curioso o divertente durante le 48h? Episodio curioso quando arrivato alle 200 miglia mi consegnano la bandiera ma era quelle delle 100 miglia non avendo preparato quella delle 200 immaginando probabilmente che nessuno ci sarebbe arrivato.
Cosa e/o chi ti ha aiutato? In queste gare posso dire che nessuno può aiutarti più di quel tanto, ci vuole cuore, umiltà, forza di volontà, rinunce, cura del proprio corpo un po' di sana follia e un allenamento mirato. Fonte di ispirazione sono quelle persone che lavorano duro in situazioni difficili con orari impossibili con salari da fame. Sono soprattutto quelle persone in là con l'età che ancora lavorano sui cantieri nelle miniere nei campi, o contadini o agricoltori che non hanno giorni liberi, dottori. infermieri soprattutto in questi ultimi anni. Mi son sempre detto che se una persona riesce a lavorare 9 ore o più soprattutto prima chi è in là con l'età perché io non dovrei riuscire a correrne altrettante facendo una cosa che mi piace tanto?
 
Ci si arriva a pensare di poter partecipare a una gara di corsa a piedi della durata di 48 ore attraverso passaggi intermedi di allenamenti e partecipazioni a gare sempre più lunghe e impegnative apprendendo dall’esperienza e apprendendo a gestire qualsiasi situazione considerata critica.
Che significa per te questo titolo? Questo titolo è la consacrazione di tanti sforzi, di tante rinunce, è correre con il caldo dentro il temporale. sotto la grandine. contro il vento quando la neve scende, correre di notte quando il mondo dorme. (cit. Fabio Andina).
 
Una bella storia di uno sport resiliente ma ricco di sensazioni ed emozioni intense che arricchiscono dentro e con una elevata motivazione intrinseca, solamente per il piacere di farlo, per se stessi.
Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per gareggiare per 48h? Bisogna innanzitutto abituare il corpo a correre in diversi orari della giornata quindi allenamenti non troppo estenuanti ma ben diluiti sull'arco delle 24 ore. Diversi lunghi e qualche ultratrail durante l'estate mi hanno fatto molto bene. 
Per il mentale è conoscere il proprio corpo e la propria mente, mai e poi mai mollare se non per problemi fisici, saper controllare il respiro ascoltare il battito del cuore una corretta alimentazione tanto ma tanto stretching e saper entrare in una sorta di trance per poter ben interagire con te stesso. Non abbiate fretta. È importante saper diminuire la velocità camminare se non addirittura fermarsi un attimo per risistemare la psiche e sempre avere una certezza: niente è impossibile.
 
Sono tanti gli strumenti della performance, non solo allenamenti fisici mirati ma anche tanta consapevolezza e centrarsi su se stessi a partire dal proprio respiro che diventa uno strumento di lavoro in allenamento e in gara che aiuta a fare il punto della situazione, a ripartire.
Cosa hai scoperto di te stesso in queste 48h? Ho riscoperto di avere un mentale forte ed è uno sprone per ancora fare meglio.
 
Ogni gara è un punto di arrivo a seguito di un congruo periodo di allenamento ma anche un momento di consapevolezza e ripartenza per altri obiettivi sfidanti ma non impossibili.
Una parola e/o frase che ti ha aiutato a crederci fino al termine della gara?
Chi va piano va sano e lontano.
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? Campionati mondiali della 6 giorni e un bel progetto ultra ma tanto ultra per il 2023. È stata un'emozione ancora rispondere alle tue domande che mi hanno fatto riaffiorare tanti ricordi sia della 48h ma di tutto questo indimenticabile 2022 sportivo con tante soddisfazioni.
 
Sempre tante sfide e sogni bizzarri per gli ultramaratoneti pronti a condividere le loro esperienze.
 

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