Sono riuscita ad arrivare al
traguardo ed è stata una grande soddisfazione
Matteo SIMONE
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Sabato 22 luglio 2023 ha avuto luogo la Trans d'Havet Half Marathon 24Km da Recoaro Terme (VI) a Valdagno (VI) 1500m d+.
Tra le donne ha vinto Alice Casali in 3h18’11”,
precedendo Chiara Crestani 3h24’39” e Liliana De Maria 3h39’53”. Il vincitore
assoluto è stato Luca Marchioro in 2h31’17”, precedendo Lorenzo Zarantonello 2h34’12”
e Daniele Repele 2h42’13”.
Tra gli atleti finisher c’era anche Bianca Bonato
e di seguito approfondiamo la sua conoscenza attraverso risposte ad alcune mie
domande.
Qual
è stato il tuo percorso nello sport? Ho iniziato a circa 4 anni con la danza, ma si è capito da subito che
non faceva per me. Dai 6 ai 14 anni ho praticato karate shotokan, anche a
livello agonistico. Mi sono allontanata dallo sport in adolescenza e mi ci sono
riavvicinata con costanza solo recentemente da qualche anno a questa parte.
Chi
e cosa contribuisce al tuo benessere e performance? Mangiare sano ed equilibrato, e una
dieta che esclude la carne ha contribuito molto al mio benessere e anche
all’energia per praticare attività sportiva. Anche avere l’opportunità di fare
attività outdoor con amici e partner incrementa la motivazione e il benessere
(mentale soprattutto).
La pratica di una disciplina sportiva è
auspicabile dai primi anni di vita per giocare, conoscersi, mettersi in gioco,
sperimentare e poi si sceglie un’attività più idonea alle proprie caratteristiche
e che possa stimolare a continuare.
La
gara dove hai sperimentato le emozioni più belle? Sicuramente l’unica gara di trail
running fatta fino a ora: la Trans d’Havet half marathon. Era un sogno che
avevo nel cassetto, essendo di casa sulle piccole Dolomiti, e che ho dovuto
accantonare negli ultimi anni per motivi personali. Quest’anno sono riuscita ad
arrivare al traguardo ed è stata una grande soddisfazione. Non è stata la gara
più bella in termini di performance ma per il significato che aveva per
me. L’ho considerata una gara contro di
me, non contro gli altri concorrenti.
La
tua gara più estrema o più difficile?
Finora l’unica che ho fatto, è stata una prima bella sfida.
Partecipare a gare sportive è un’opportunità
per conoscere luoghi e anche se stessi, soprattutto gare di trail dove si
possono percorrere sentieri di montagne cercando di arrivare a destinazione
attraversando salite e discese.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? Aver ripreso lo sport negli ultimi
anni, vedono che mi ha dato molti benefici in termini di salute mentale e anche
fisica. Quindi sono contenti che sia riuscita a trovare la mia valvola di
sfogo.
Fa sempre bene praticare uno sport seguendo
uno stile di vita salutare e adeguato, e programmi di allenamenti per potersi presentare
a eventuali gare pronti per portarle a termine e in buono stato.
Cosa
hai scoperto di te stessa praticando sport?
Ho sempre pensato che il karate praticato in giovane età mi abbia trasmesso
molta disciplina. E aver ripreso lo sport di recente, riuscendo a rimettermi in
forma con costanza e motivazione mi ha ricordato quella disciplina che non ho
mai perso. Fare attività all’aria aperta e in montagna, mi ha anche fatto
scoprire la forza della mente nel concludere quello che magari il corpo sente
di non riuscire più a fare.
La pratica di uno sport permette di
scoprire proprie consapevolezza, capacità, risorse, caratteristiche e sviluppa
fiducia in sé nel poter riuscire ad affrontare, gestire, superare percorsi e
sentieri eventualmente difficoltosi ma non impossibili.
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? Penso di doverne fare ancora
qualcuna, prima di poter rispondere a questa domanda.
Quali
sensazioni sperimenti nello sport?
Libertà, serenità, forza. Attraverso la fatica riesco a far staccare i pensieri
dalle cose che mi provocano ansia.
Un
tuo messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? In una società che vede il corpo
come semplice apparenza e giudizio estetico, l’imparare a entrarci in contatto
e usarlo per raggiungere delle abilità e degli obiettivi è una sensazione
meravigliosa. Credo lo sport riesca a farci amare di più il nostro corpo e
tutte le cose meravigliose che riesce a compiere.
La fatica permette di focalizzarsi sul
respiro e le sensazioni corporee facendo in modo di ritrovare se stessi
centrati in quello che si fa in un dato momento con motivazioni e progetti
sciogliendo eventuali tensioni e ansie dovute a insicurezze che di solito si
percepiscono quando si è in zone di troppo confort.
Ritieni
utile lo psicologo nello sport? Certo,
lo psicologo è una figura fondamentale in ogni aspetto della vita di una
persona. Non c’è distinzione tra mente e corpo, sono un tutt’uno anche nello
sport.
Sogni
da realizzare? Prossimi obiettivi?
Sicuramente correre altri trail, e migliorare la performance.
Ti
ispiri a qualcuno? Non
in particolare.
Cosa
dà e cosa toglie lo sport?
Può dare tanto, dipende cosa uno cerca. Non toglie nulla, penso sia un valore
aggiunto, se viene praticato con sportività.
Che
significato ha per te la vittoria e la sconfitta? Credo siano concetti molto
personali. Per me la sconfitta c’è solo quando non ci si prova, quando non si
fa il primo passo, quando non si ha il coraggio di iniziare un qualcosa facendo
i conti con l’inesperienza e la goffaggine. Una volta che si è accettato con
coraggio di iniziare… un qualcosa, allora da lì si può solo migliorare. La
costanza e la pazienza di progredire, quella è una vittoria. La vittoria per me
non è il risultato, ma il percorso che ha portato la persona a essere dove è.
Bellissima e utilissima la testimonianza
di Bianca, in effetti decidere di fare qualcosa e mobilitare le energie nel
farlo è una grande vittoria, una grande decisione e passaggio all’azione, un
grande inizio in qualcosa che piace o si vuol cambiare e può portare a
risultati preziosi e soddisfacente, sentendosi artefici della propria vita, del
proprio cammino delle proprie scelte.
Quali
sono gli ingredienti del successo?
Come in tutto, non solo nello sport, l’amare quello che si sta facendo, essere
felici di farlo e accettare che il percorso verso i propri obiettivi non è una
lunga strada dritta, ma è un sentiero di montagna pieno di saliscendi. 😊
Bisogna essere disposti a metter in conto
tutto, partire verso mete allettanti, sfidanti, piacevoli pronti a incontrare
qualsiasi cosa bella o butta, piacevole o spiacevole ma considerata temporanea
e non per sempre.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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