Non bisogna mai mollare
soprattutto nelle difficoltà
Matteo
SIMONE
La pratica dello sport + auspicabile a ogni età, senza scuse ma organizzandosi con il lavoro, tempi e spazi da poter dedicare allo sport individuale o di gruppo.
Di seguito l’esperienza di Stefano
attraverso risposte ad alcune mie domande.
Qual è stato il tuo percorso nello
sport? Ho iniziato sin da piccolo con il nuoto per 3/4 anni
per poi avere un piccolo excursus nel calcio che anche a livello amatoriale ho
praticato più o meno costantemente nell’arco degli anni. All’età di 10 anni
circa ho dirottato le mie voglie sul tennis praticandolo a livello
professionistico per poi cambiare radicalmente il target e approdare al basket
giocando Campionati Juniores Nazionali e poi militando nelle serie “C” e “D”
negli anni a seguire. Tutt’oggi continuo l’attività cestistica a livello
amatoriale.
Prossimi obiettivi?
Semplicemente di continuare a giocare e divertirmi perché ciò vorrebbe dire che
il mio fisico e la mia mente sono in perfetta salute e sintonia.
Ci sono periodi per far sport per
giocare, per conoscere se stessi, per stare all’aria aperta, per conoscere
persone e ci sono periodi che si fa sport agonistico per tendere alla
performance, per forte motivazione, ottenere riconoscimenti, cercare di battere
l’altro, ottenere successi.
Chi e cosa contribuisce al tuo benessere
e performance? La voglia di raggiungere nuovi
obiettivi e mettersi ogni volta in gioco. Anche un buon gruppo rende l’attività
più stimolante.
La vita è fatta di prove, esami, mete,
sogni, obiettivi da raggiungere, impegnandosi, credendoci, dedicando tempo con
determinazione e costanza.
La gara dove hai sperimentato le
emozioni più belle? 4 anni fa quando durante un torneo
avversari molto più giovani di me sono rimasti impressionati dalle performances
e dal livello tecnico con cui giocavo sopperendo a una prestazione fisica
inferiore alla loro (gli anni passano). Sottovalutato per l’età ma alla fine
molti di loro hanno avuto qualcosa da imparare.
La tua gara più estrema o più difficile?
Play out di serie C dove ci giocavamo la permanenza nella serie e nonostante
la fine stagione, il caldo, il minutaggio eccessivo in campo sono riuscito a
dare tutto fino all’ultimo rimediando negli ultimi secondi un fallo di
sfondamento subito con consecutivi tiri liberi che ci hanno permesso di non
retrocedere.
Negli sport di squadra ognuno cerca di
dare il proprio contributo in base alle proprie esperienze, risorse,
caratteristiche, qualità, facendo gruppo e condividendo, mete, fatiche, gioie,
dolori, soddisfazioni.
Cosa pensano familiari e amici della tua
attività sportiva? La mia famiglia appoggia la mia
scelta di continuare a mantenere una mente sana in corpo sano anche se a volte
tolgo degli attimi a loro per dedicarmi alla pratica sportiva. Gli amici…sono
sul campo con me.
Un tuo messaggio per avvicinare i
ragazzi allo sport? Lo sport è salutare, fa bene alla
tua mente, accresce la tua autostima ed è divertente. Quando lo sport è
divertimento te lo godi tutto.
Cosa dà e cosa toglie lo sport? Lo
sport dà molto nel senso di benessere totale con te stesso e con gli altri; ti
permette anche di condividere momenti di gioia o di tristezza con altre persone
e comunque sia di uscirne sempre più forte. Si costruiscono non solo successi
sportivi ma anche relazioni interpersonali. Lo sport ovviamente richiede un
minimo di sacrificio, e quindi a lungo andare può togliere del tempo ad altre
attività ma l’età ti porta anche a gestire le cose e i tempi in maniera più
oculata.
Bisogna trovare un buon equilibrio nel
dedicare tempo a se stessi e agli altri, nel coltivare passioni al di fuori
dell’attività lavorativa, familiare, relazionale. Si può fare tutto in
considerazione che lo sport aiuta anche a livello mentale a sfogarsi,
elaborare, riflettere, trovare soluzioni, progettare ogni giorno.
Cosa hai scoperto di te stessa
praticando sport? La voglia di mettersi in gioco ogni
volta, la consapevolezza di quali sono i limiti fisici da gestire e soprattutto
la competizione che ti porta comunque a dare il meglio di te stesso e nel mio
caso, sono abbastanza timido di carattere, di uscire allo scoperto e aprirmi
verso l’esterno in maniera più disinvolta rendendomi quasi del tutto
estroverso.
La pratica di uno sport permette di
conoscere a fondo se stessi rapportandosi con gli altri, scoprendo proprie
capacità, incrementando fiducia in sé, raggiungendo obiettivi difficili ma non
impossibili, credendoci e impegnandosi.
Hai sperimentato l'esperienza del limite
nelle tue gare? Sicuramente; sia in età più giovane
che tuttora ci sono stati momenti in cui ho dovuto forzare di più e spingermi
oltre le mie possibilità. Per fortuna non ci sono state ripercussioni a livello
muscolare o infortuni.
Ritieni utile lo psicologo nello sport? Ritengo
che ogni persona sia differente da un’altra e di conseguenza anche l’aspetto
mentale possa esser diverso. Penso che in ogni caso un “aiuto” esterno possa
sempre apportare benefici.
Sogni realizzati e da realizzare? Mi
sono tolto molte soddisfazioni e ricevuto molte gratificazioni durante la mia
vita sportiva agonistica e nonostante potessi avere delle aspettative maggiori
la scelta di non andare oltre è stata mia e per le mie aspettative lavorative
sin dall’infanzia.
Ti ispiri a qualcuno?
Onestamente no. Penso solo ad essere me stesso sempre, anche come punto di
riferimento
Che significato ha per te la vittoria e
la sconfitta? In ambedue i casi il significato non
differisce di molto: sono sempre dei momenti di crescita. La vittoria
ovviamente ti dà grosse emozioni positive ma allo stesso tempo ti porta già a
pensare alla prossima partita e sfida: cosa fare di più per continuare a
vincere? La sconfitta ti deve portare a pensare dove hai sbagliato e cosa devi
fare per migliorare e non commettere lo stesso errore. Quindi le vedo tutte e
due come momenti di riflessione per poter individuare i punti su cui lavorare
per tendere al meglio e al massimo.
Quali sono gli ingredienti del successo?
Allenamento e tanta determinazione. Non bisogna mai mollare soprattutto
nelle difficoltà. Senza il “sudore” non si raggiungono traguardi e successi.
Bisogna essere pronti a tutti, a vincere
ma anche a perdere, tutto serve, tutto ha un senso. La vittoria aiuta a trovare
la voglia di continuare a impegnarsi duramente ogni giorno per consolidare il
proprio stato di forma, la sconfitta aiuta a trovare criticità da migliorare,
l’infortunio aiuta a riflettere, a fare diversamente, a essere pazienti e
fiduciosi di risolvere e ritornare più fiduciosi riprendendo sogni sospesi e
rimodulando obiettivi, mete, sogni.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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