Under 3h20’ - 50km, under 7h45’ - 100km, 80km - 6h e under 4h - Pistoia Abetone
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
Claudio Leoncini (G.S. Bancari Romani) ha un passato di grande ultramaratoneta con podi e vittorie e vanta i seguenti Personal Best: 13.12.2009 – 10 km in 34’57 a Fiumicino, 27.02.2005 – mezza maratona in 1h12:26 a Roma, 13/03/2005 - maratona in 2h34’06” a Roma.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Claudio attraverso risposte ad alcune mie domande risalenti al 2015.
Ti puoi definire ultramaratoneta? Sono stato un ultramaratoneta dal 2001 al 2012.
Cosa significa per te essere ultramaratoneta? Non aver imbarazzo e paura di se stessi; nelle ultramaratone si passano ore e ore in compagnia solo dei propri pensieri.
In effetti nelle ultramaratone bisogna stare con se stessi, fare i patti con se stessi, allearsi con se stessi per andare avanti e non mollare, per portare a termine una gara, per allenarsi e preparare una gara difficile e sfidante come una 100km.
Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? Un bel po’ di esperienza in maratona e poi il grande salto oltre il 42° Km.
A volte l’ultramaratona chiama, dopo un po’ di esperienza sulla maratona, una volta diventati esperti e saper gestire e addomesticare qualsiasi muro eventuale delle maratone si può decidere di andare oltre, di provare un chilometraggio superiore, come una 50km o 60km o 6 ore o 100km, sempre più chilometri per provare, per sperimentare, per uscire fuori dalla zona di confort, per mettersi in gioco.
Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? La ricerca dei propri limiti senza però andare eccessivamente 'oltre'.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? No, ho ritenuto che la 100 Km fosse già a priori il limite oltre il quale non mi sarei spinto.
Va bene avvicinarsi al limite, cercare di superarlo ma con attenzione e preparazione per non farsi male, per no strafare. L’11 Novembre 2006 Claudio ha corso la 100 km degli Etruschi, Tuscania-Tarquinia in 7h44’05” classificandosi al 4° posto e il 24 Maggio 2003 ha corso la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza in 8h classificandosi al 9° posto.
Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta? Ho smesso nel 2012 quando ho capito che era troppo difficile mantenere un certo standard nei risultati.
Per fare le cose fatte bene, per primeggiare, per arrivare sempre tra i primi e a podio bisogna curare tanti aspetti ed essere molto meticolosi facendo anche rinunce e sacrifici e a volte si è disposti solo per un periodo di tempo circoscritto perché il prezzo da pagare è ritenuto troppo alto e si fatica tanto a stare entro certe performance.
Hai mai rischiato per infortuni o altri problemi di smettere di essere ultramaratoneta? No, ho deciso di smettere prima che ciò si verificasse.
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? Avevo deciso di non spostarli avanti all’infinito e mi ero posto un limite che comunque non avrei superato.
È difficile trovare un sano equilibrio tra benessere e performance, tra allenamenti e overtraining, bisogna sviluppare elevata consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere, delle proprie possibilità e potenzialità, del tempo che si ha a disposizione, del tempo che passa e quindi non si è sempre prestanti come una volta.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme? Pazienza, calma e concentrazione.
Che significa per te partecipare ad una gara estrema? Principalmente saper dosare accuratamente lo sforzo e non preoccuparsi se all’inizio si va “troppo piano”.
Nelle ultramaratone e nella preparazione per gare di ultramaratona ci vuole tanta pazienza e fiducia, bisogna essere calmi, tranquilli e sereni e affrontare la gara senza fretta, premura, tensione per non consumare subito energie preziose e focalizzandosi sul qui e ora, metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, osservando, notando, pensando, distraendosi ma allo steso tempo focalizzandosi in quello che si sta facendo.
Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? La Pistoia-Abetone, ben più dura di una 100 km!
Una gara in salita che può lasciare il segno e Claudio l’ha disputata più volte con ottimi risultati, il 25 giugno 2006 Claudio ha corso la Pistoia-Abetone 52km in 4h04’13” classificandosi al 3° posto.
Una gara estrema che ritieni non poter mai riuscire a portare a termine? La 24h. Ho assistito una volta da spettatore e mi è bastato.
Una gara estrema che non faresti mai? La Marathon de Sables. Non conosco per nulla il deserto.
Cosa pensano familiari e amici della tua partecipazione a gare estreme? Nessuna preoccupazione, ho disputato ultramaratone ma mai nulla di pericoloso.
Ti va di raccontare un aneddoto? Nel 2007 vinsi il Campionato Italiano della 6h su strada e quando venne sancita la fine ufficiale della gara io mi trovavo nella zona opposta del circuito di gara rispetto all’arrivo (nelle gare a tempo accade) e mi sono ritrovato a esultare nel nulla ……
Il 24 Marzo 2007 Claudio ha vinto la 6 ore Bergamasca totalizzando 81,792 km.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? Non molto, sapevo già che le mie peculiarità caratteriali si sarebbero adattate all’ambito delle ultra.
Come è cambiata la tua vita familiare e lavorativa? Nessun cambiamento sostanziale, basta riuscire a organizzarsi in maniera precisa e costante con gli allenamenti.
Si può fare tutto con consapevolezza e organizzazione meticolosa del tempo per allenarsi puntando a gare importanti da poter eccellere.
Se potessi tornare indietro cosa faresti o non faresti? Probabilmente proverei più convinto con l’Ultratrail; l’unica esperienza non mi ha soddisfatto e non ho insistito.
Il 29 Giugno 2008 Claudio ha corso la 1^ Q50 Italia – I Pionieri Del Gran Sasso Ultra di 56km trail, classificandosi al 7° posto in 7h24’16”, gara vinta da Mario Fattore in 6h09’12”.
Usi farmaci, integratori? Per quale motivo? Carnitina prima delle gare, maltodestrine in gara e aminoacidi nel recupero.
È successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva? Si, i tanti anni di ultramaratone hanno un po’ lasciato il segno sui tendini e ora ho dovuto ridurre di circa il 20% il chilometraggio settimanale.
Hai un sogno nel cassetto? No, per le ultra ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato (under 3h20’ nella 50km, under 7h45’ nella 100km, 80km nella 6h e under 4h00’ nella Pistoia Abetone) e sono soddisfatto così.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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