The human body can handle everything if you can believe in this
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
Per fare grandi cose, per ottenere cose straordinarie prima di tutto bisogna crederci, aver fiducia e poi impegnarsi con costanza, determinazione e resilienza.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Nikolaos Porfyropoulos attraverso risposte ad alcune mie domande.
Come ti definisci dal punto di vista atletico? Per quanto mi riguarda, penso di non essere un gran runner di ultramaratona, ma non mi arrendo mai e questo fa la differenza.
Grandi ultramaratoneti sono coloro che si mettono in testa una sfida e si organizzano per portarla a termine dal punto di vista atletico, mentale, nutrizionale, logistico.
Non per forza devono essere vincitori o fare record ma arrivare fino alla fine è un grandissimo risultato e se non si riesce una volta si può provare una seconda volta apprendendo dall’esperienza e potenziando i fattori critici che non lo saranno più la prossima volta.
Cosa e chi contribuisce al tuo benessere e alle tue prestazioni? Per quanto riguarda il mio benessere, la parte più importante è non aver paura delle ore, della distanza e di essere un buon amico di me stesso.
Qualche consiglio per tutti coloro che vogliono correre un'ultramaratona? Per coloro che vogliono iniziare a correre lunghe distanze, l'unica cosa che posso dire è di essere buoni amici di se stessi e di non avere paura… il corpo umano può gestire tutto se ci credi.
La pratica dell’ultramaratona fa stare tanto tempo in allenamento e in gara, a volte da soli, in contatto con se stessi, le proprie paure, difetti, problemi e si approfondisce la conoscenza di se stessi, si diventa più consapevoli, fiduciosi, resilienti.
Cosa pensano la tua famiglia e i tuoi amici della tua attività sportiva? I miei amici e la mia famiglia solo negli ultimi anni hanno iniziato a capire e ad apprezzare quello che faccio perché non praticano sport, quindi hanno pensato che fosse qualcosa di folle.
È difficile comprendere il mondo degli ultramaratoneti che sembra folle, bizzarro, estremo. Ma un po’ per volta ci si accorge che sono persone coraggiose, che vogliono scoprire quanto possono resistere, quanto possono riuscire nelle loro imprese più difficili, documentandosi, informandosi, confrontandosi con altri atleti e ciò li fa star bene, in pace con se stessi, sereni.
Quali abilità, risorse e caratteristiche possiedi nel tuo sport? La verità dietro questo sport è che non è solo uno sport solitario in cui devi stare da solo per giorni e notti, ma è così costoso che lo rende ancora più difficile... è come pagare per soffrire.
In effetti si tratta di gare dove si impiegano anche più giorni per portarla a termine, gare in gito per il mondo e bisogna prevedere una spesa da coprire viaggio e il necessario per portare a termine la gara, tutto ciò procura un esborso economico e anche una stanchezza fisica e mentale, a volte dolori e sofferenze ma questo sembra essere il prezzo da pagare per fare esperienze estreme e intense che alla fine dicono qualcosa su te stesso, danno un senso ‘oltre’ la vita quotidiana, un senso di vita intensa con sensazioni ed emozioni ricche e uniche che spingono ad allenarsi e iscriversi per tali gare considerate per matti.
Ritieni utile uno psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? La psicologia è la cosa più importante… controlla tutto nella gara, le situazioni belle e brutte che affronti. Prima di tutto devi essere molto amico di te stesso e riuscire a non rimanere facilmente deluso. Specialmente di notte quando il sonno arriva ma devi restare sveglio e correre. Gli psicologi sono sempre utili ma per quanto riguarda la lunga distanza penso che in questo sport la corsa sia il nostro psicologo.
Bisogna lavorare di testa per poter stare da soli con se stessi, affrontando ogni chilometro, ogni situazione di disagio, ogni crisi di fatica, sonnolenza, fame, deliri, dubbi, paure, tensioni. Accettando ogni decisione, situazione, risultato, sconfitta, infortunio con la consapevolezza che lo si è voluto fare e che siamo noi che abbiamo le redini della nostra vita.
La gara in cui hai vissuto le emozioni più belle? La tua situazione sportiva più difficile? Ho corso nella gara Fidipidios qualche anno fa...e ha piovuto per 100 ore, si è fermato solo per poche ore quando ha iniziato a nevicare. Eravamo 23 corridori ma dopo la metà al km 245 solo 5 sono rimasti in gara, io ero l'ultimo dei 5 che ha continuato a correre.
Ero così stanco, assonnato, avevo molto dolore ovunque e freddo e ho deciso di dormire 10 minuti al km 405 poi ho visto qualcuno correre prima di me, ho chiesto al mio supporto chi fosse perché sapevo di essere l'ultimo… poi ho riconosciuto il modo in cui correva… era un mio amico, è venuto a incontrarmi. Quando ho visto chi era che mi ha tirato su il morale e tutto è scomparso nel momento successivo… niente mi preoccupava… tutti i miei problemi erano spariti… come se avessi iniziato a correre ora… ero così riposato, non avevo dolore, non ho dormito per niente dopo quasi 80 ore di veglia. Poi ho iniziato a credere che tutto avesse a che fare con la psicologia… ma è durato solo due ore… dopo tutti i problemi sono tornati ma ero già al check point successivo. Perché stavo correndo così veloce… più veloce di quando avevo iniziato. Quella è stata anche la situazione più dura… ho dovuto correre bagnato e senza dormire… immagina che in 102 ore ne ho dormite solo 4.
A volte, quando tutto sembra finito, spacciato, quando ci si arrende, può bastare una voce amica, un incontro, una parola per riprendersi, per andare avanti fino alla fine.
Tra il 16 e il 20 novembre 2018 ha avuto luogo la “4th Authentic Phidippides Run Athens-Sparta-Athens 490 km (GRE), corsa su strada e dei 23 atleti al via solamente 5 sono arrivati al traguardo. Il vincitore fu il polacco Lukasz Sagan che impiegò 3 giorni 03h36’57”, precedendo il connazionale Andrzej Wereszczak 3 giorni 08h17’41”, il belga Ludo Depoortere 3 giorni 20h40’41” e i due greci Georgios Zachariadis 4 giorni 17’08” e Nikolaos Porfyropoulos 4 giorni 06h41’46”.
Come hai affrontato e gestito crisi, difficoltà, sconfitte, infortuni? È molto importante pensare positivo...non importa quali siano i problemi che affronti...tutto ciò che hai è per ora...ma i risultati rimangono per sempre. Ho scoperto che tutto è possibile se ci credi davvero e credi in te stesso, ma devi essere coraggioso e provare nonostante il dolore.
Soprattutto per gli ultramaratoneti in gare durissime e lunghissime della durata di più giorni bisogna essere preparati mentalmente ad andare incontro a situazioni difficili, crisi fisiche, mentali, di sonno, di fame, di sete, bisogna saperci fare, avere abbastanza esperienza e gestire momento per momento, con la consapevolezza della propria motivazione importante, cosa si rischia, cosa si ottiene.
Quindi valutare pro e contro, non per forza fino alla fine a qualsiasi costo e nemmeno gettare subito la spugna, provare ad avanzare e notare cosa succede, un passo avanti e valutare, rimandare sempre la decisione di un po’, non essere drastici nelle decisioni, pensarci un po’ di più, le cose cambiano momento dopo momento, ora dopo ora, non essere affrettati, impulsivi, istintivi. Meditare, respirare, ascoltarsi tanto.
Le sessioni di allenamento più importanti? Non seguo nessun programma di allenamento specifico… ascolto solo il mio corpo…
Obiettivi futuri? Non ho obiettivi in questo momento, solo per essere in salute e continuare a correre, questo mi aiuta a essere in salute psicologicamente… corpo e mente, mente e corpo.
Corpo e mente sono collegate sempre, per fare sport bisogna volerlo con la mente, star bene fisicamente fa bene alla mente, tutto torna.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
Nikolaos Porfyropoulos, ultramaratona: Il corpo umano può gestire tutto se ci credi
The human body can handle everything if you can believe in this
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta
How do you define yourself athletically? About myself i think i am not so good ultra runner but i am never give up and that make the difference.
What and who contributes to your well-being and performance? About my well-being the most important part is to dont be afraid of the hours, the distance and being very good friend with yourself.
What did your family and friends think of your sporting activity? My friends and family only the last years starting to understand and appreciate what i do because they are not in sports so they thought that was something crazy.
What skills, resources and characteristics do you possess in your sport? The truth behind of this sport is that sport is not only a lonely sport and you have to be alone for days and nights but is so expensive and that make it even more difficult...is like to pay to get pain.
Do you consider a psychologist useful in your sport? For which aspects and phases? The psychology is the most important...it controls everything in the race, the bad and the good situations you face. First of all you have to be very good friend with your self and manage to dont get easy disappointed. Special in the night when the sleep coming but need to stay awake and run. Always the psychologists are helpful but about the long distance i think in this sport the running is our psychologist.
The sporting event in which you experienced the most beautiful emotions? Your most difficult sporting situation? I been running in the fidipidios race few years ago..and it was raining for 100 hours, only few hours stopped when starts to snowing. We been 23 runners but after the half at the 245 km only 5 stay in race, I was the last one of the 5 who keeps running. I was so tired, sleepy ,much pain every where and cold and i decided to sleep 10 minutes at 405th km then i saw someone run before me,i ask my support who is this because i knew i was the last one..then i recognized the way how he run..it was a friend of mine, he came to meet me when i saw who is that cheer me up and everything disappear at the next moment..nothing bothers me..all my problems gone..like i started running now..i was so rest ,i had no pain ,no sleep at all after almost 80 hours awake. Then i started to believe that everything has to do with thw psychology...but that stayed only two hours...after all the problems came back but i was already at the next check point. Because i was running so fast...more fast than i started. That was the most hard situation also...i had to run wet and with no sleep..imagine in 102 hours i slept only 4.
How did you face and manage crises, difficulties, defeats, injuries? Is very important to think something positive...no matter the problems you face ...everything you have its for now..but the results stay for ever. That i found out it everything is possible if you really believe it and believe at yourself but need to be brave and trying no matter the pain.
Upcoming goals? Dreams achieved, to be achieved, left pending? I dont have targets this moment just to be healthy and keep running that helps me to be healthy at my psychology...body and mind, mind and body.
The most important training sessions? I dont follow any specific training program...just i hearing my body…
Any advice for all those who want to run an ultramarathon? And about those people who wants to start long distance run the only can say is to be good friends with themselves and dont be afraid...the human body can handle everything if you can believe in this.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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