Matteo SIMONE, Psicologo
Il primo congresso mondiale di Psicologia dello Sport a Roma nel 1965 con circa 400 studiosi provenienti da 27 nazioni.
In tale occasione venne fondata la prima Società Internazionale di Psicologia dello Sport, l’International Society of Sport Psychology (ISSP), Ferruccio Antonelli ne fu eletto presidente.
Abilità che possono essere incrementate nello sportivo: attenzione, concentrazione, motivazione, gestione stress e ansia.
Sara Brogiato, Aeronautica Militare (Campionessa Italiana di Mezza Maratona Assoluta, Agropoli 2017): Nel tuo sport quali abilità bisogna allenare? “Nella mia disciplina, penso sia fondamentale allenare, oltre alle abilità fisiche, la capacità di concentrazione, di gestione e interpretazione della gara”.
L'intervento psicologico deve essere orientato a: tarare gli obiettivi, raggiungere la motivazione, apprendere a controllare le emozioni e l'ansia, focalizzare e concentrare l'energia e l'attenzione, migliorare la fiducia in se stessi e la consapevolezza di sé, controllare le attività immaginative (Rainer Martens, psicologo dello sport).
Marco Rech Daldosso, Tennistavolo (Aeronautica Militare): Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? “Sicuramente una grossa difficoltà è la tenuta emotiva e la capacità di restare sempre molto concentrati durante un intero incontro. Bisogna essere poi bravi (questo sotto un punto di vista più tecnico) a cambiare la tattica di gioco durante la partita se si nota non essere efficace”. Cosa ti fa continuare a fare sport? “Oltre alla ovvia passione e al piacere che mi da giocare, credo che una forte spinta a continuare è la soddisfazione che provo nel vincere degli incontri. Direi quindi i risultati”.
(Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà)
Un obiettivo deve possedere diverse caratteristiche: precisione, l’obiettivo deve essere chiaro; sfida, l’obiettivo deve essere stimolante, difficile ma raggiungibili; motivazione, l’obiettivo deve generare benefici per la persona che lo persegue: Cosa voglio ottenere? Che cosa desidero? Cosa c’è di così importante nel raggiungimento di questo obiettivo?
Obiettivo da raggiungere: Quale obiettivo? Cosa devi fare? Chi ti può aiutare? Come e quando iniziare? Da dove sei partito? Quali difficoltà potresti incontrare?
Fissare obiettivi raggiungibili e progressivamente più ambiziosi aumenta l’autoefficacia dell’atleta. Obiettivi difficili sono meglio di obiettivi modesti.
Domenico Ricatti (2001-2018 Aeronautica Militare), Campione italiano assoluto dei 10000 m piani nel 2011 e dei 10 km su strada nel 2012: Come è cambiata la tua nell’aver intrapreso un’attività sportiva costante e impegnativa? “La mia vita ovviamente è stata stravolta dalla attività che conduco ma ciò non è un fatto negativo perché chiunque insegua un sogno dovrà adeguare le proprie abitudini al percorso necessario al conseguimento dell’obiettivo.”
Cosa devi fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è il costo? Ne vale la pena? Qual è il percorso per raggiungere l’obiettivo?
Michele Moretti (ex atleta, ex allenatore Aeronautica Militare): Che significa per te partecipare a una gara? “La gara è il fine ultimo di mesi di preparazione in cui le aspettative aumentano con l’avvicinarsi con l’evento, per cui l’ansia, l’emozione, lo stress si presentano al momento di andare sulla linea di partenza, ma per uno sport come l’atletica leggera i sacrifici sono sopportabili e ripagati solo dall’attesa e aspettativa del risultato.”
Quali capacità occorrono per raggiungere l’obiettivo?
Tiziano De Marco: Quali capacità hai dimostrato di possedere nello sport? “Sicurezza nelle proprie forze, testardaggine, voglia di raggiungere gli obbiettivi, predisposizione alla fatica e al lavoro... È un po' di componente genetica (organica e muscolare).” Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Porsi degli obbiettivi a breve termine. Step by step e rinnovarli una volta raggiunti.”
Qual è la prima cosa che posso fare oggi per avvicinarmi all’obiettivo? Che prezzo sono disposto a pagare?
Michele Fontana: Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare attività fisica? “Il mio sport mi ha fatto capire che quando ci tengo a una cosa faccio di tutto per ottenerla, non mi piace mollare, sono istintivo e testardo, con il tempo sono riuscito a diventare paziente e credere in ciò che faccio.”
La self efficacy è la convinzione di possedere le capacità che consentono di raggiungere i risultati prefissati.
L’autoefficacia (Albert Bandura, "Il senso di autoeffcacia. Aspettative su di sé e azione"): “La fiducia che una persona ripone nella propria capacità di affrontare un compito specifico”.
Le fonti dell’autoefficacia: esperienze di successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni abbinate a esperienze di successo.
Camilla Patriarca, ex ginnasta Aeronautica Militare: Un’esperienza che ti può dare la convinzione di nello sport o nella vita? “Ho avuto vari momenti in cui avrei voluto mollare, ma grazie alla mia forza di volontà sono riuscita a superarli e ad andare avanti. Sono stati proprio questi episodi dai quali sono "uscita" vincitrice che mi hanno dato la conferma che, se lo voglio veramente, posso farcela, nello sport come nella vita.”
(Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà)
Affrontare con successo una situazione è la via più proficua per acquisire un forte senso di efficacia. I successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale. Un solido senso di efficacia richiede il superamento di ostacoli per cui è necessaria la perseveranza nell’impegno.
L’esperienza vicaria fornita dall’osservazione di modelli rafforza le convinzioni di efficacia.
Vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi incrementa la convinzione di possedere le capacità necessarie a riuscire in situazioni analoghe.
Le persone dotate di un buon senso di efficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l’azione dando energia, mentre quelle sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante.
Fabio Lettieri: Quali erano le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara? “Nel pre-gara, ero sempre molto concentrato e con la giusta dose di tensione, che nella maggior parte dei casi, sono riuscito a trasformare in energia positiva in gara. Una volta partita la competizione, la tensione passava e rimanevo concentrato sugli sviluppi della stessa, in modo da non rimanere sorpreso in caso di eventuali attacchi degli avversari. Nel post gara, dipendeva molto dal risultato ottenuto, felice se il risultato era stato positivo, o triste e molto critico su me stesso, se la gara era andata male.” Sogni realizzati e da realizzare? “Lo sport mi ha permesso di conoscere persone e luoghi fantastici. Sono riuscito a vestire la maglia della mia nazionale, forse il sogno più grande. Ora nella vita di tutti i giorni spero di riuscire sempre a dare il meglio di me stesso, e di essere un esempio positivo per i ragazzi che alleno e per mio figlio.”
(Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta)
Le persone con un alto senso di autoefficacia percepiscono le difficoltà come sfide; si impegnano a fondo; perseverano nei tentativi di raggiungere un obiettivo; gli sforzi e l’impegno sono più energici; gli sforzi sono mantenuti più a lungo anche di fronte ad ostacoli e ad esperienze negative; sono intraprendenti e si comportano in maniera sicura; hanno obiettivi ambiziosi; visualizzano mentalmente, con più facilità immagini in cui si vedono vincenti.
Le persone con un basso senso di autoefficacia sottostimano potenzialità e opportunità; esagerano le difficoltà; riducono il loro impegno e rinunciano facilmente di fronte alle difficoltà; tendono a evitare attività difficili; sono lenti a recuperare il senso di autoefficacia in seguito ai fallimenti.
Come rafforzare le convinzioni di autoefficacia di riuscita? Ricorda un evento, episodio, prestazione, dove sei riuscito: Quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha contribuito al tuo successo?
Alberto Busnari (ginnasta Aeronautica Militare): La gara della tua vita dove hai sperimentato le emozioni più belle? “La finale olimpica al cavallo con maniglie fatta il 5 agosto 2012, indubbiamente la gara più bella della mia vita.” Un’esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare? “Fortunatamente ci sono stati diversi momenti all'interno della mia carriera sportiva che mi hanno fatto capire di avercela fatta a fare lo sport che faccio, per esempio in occasione delle mie quattro partecipazioni olimpiche.” Sogni realizzati e da realizzare? “Sogni realizzati la partecipazione a quattro giochi olimpici, sogni da realizzare magari farne anche un’altra e perché no, vincere anche una medaglia!”
“Sogni olimpici Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”.
L’esperienza di successo in compiti di crescente difficoltà è certamente la fonte principale delle convinzioni di autoefficacia. Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l’autoefficacia dell’atleta.
Gestione ansia pre-gara e attivazione ottimale: consapevolezza, focalizzazione, visualizzazioni.
Sulla linea di partenza devi avere la coscienza a posto.
Dean Karnazes (libro Ultramarathon Man): "...quando sei alla linea di partenza di una qualche gara estrema, psicologicamente aiuta sapere di non aver trascurato la preparazione".
Elena Vallortigara, C.S. Carabinieri, altista italiana, medaglia di bronzo ai Mondiali di Oregon 2022. Con la misura di 2,02 m, stabilita ai London Anniversary Games 2018, detiene la seconda prestazione italiana di sempre nel salto in alto femminile, alle spalle della primatista Antonietta Di Martino.
Un'esperienza che ti dà la convinzione di potercela fare? “La consapevolezza di aver lavorato bene e di conseguenza avere buone sensazioni in allenamento. Riuscire a concentrarmi su ciò che faccio senza distrazioni. Questi due elementi in particolare mi danno molta fiducia e forza”.
Sebastien Balondrade vince l’Ironman "Extrem Brutal Triathlon” (Triathlon e Ironman. La psicologia del triatleta): Che significa per te partecipare a una gara? “Questo è il modo per convalidare gli sforzi degli allenamenti, una lotta contro se stessi per spingere ancora di più oltre i limiti già raggiunti.”
La gara diventa il banco di prova, si cercano gare sempre più difficili, per cercare di andare sempre un po’ più oltre, alzare un po’ l’asticella per provare a far meglio o di più.
Manuela Vilaseca, ultrarunner e ironman (Triathlon e Ironman. La psicologia del triatleta pagg. 146-149): Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme? Se un pensiero negativo mi viene in mente, cerco di neutralizzarlo e penso alle cose buone. Ogni volta che inizio una gara, ricordo a me stessa che ho scelto io di essere lì ed è un meccanismo che non ti fa sentire dispiaciuto nel caso in cui abbiamo un brutto momento.
Consapevolezza, Autoefficacia, Resilienza (C.A.R.): consapevolezza di sé stessi, proprie risorse, capacità e limiti; autoefficacia: fiducia in sé stessi, ancorarsi a precedenti esperienze di competenza e successo; resilienza per affrontare, gestire e superare momenti e periodi difficili.
Anna Arnaudo, 10.000m Europei U23 32'36" record italiano U23: Utilizzi una preparazione mentale pre-gara? Mi rilasso semplicemente. Una parola o frase che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? Ultimamente mi dico di fidarmi delle mie gambe, di lasciar fare tutto a loro. Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta nell’affrontare gare importanti? Sicuramente il fatto che io ci tenga tanto allo sport, anzi, direi il mio amore per lo sport. Quando uno è innamorato riesce ad affrontare tutto. In che modo la mente ti aiuta a superare i momenti difficili? Credo che alla base ci sia sempre l'amore per quello che faccio e la voglia di continuare a farlo. Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti? L'allenamento è fondamentale, ma anche la lucidità in gara.
Matteo SIMONE
Psicologo, psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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