Matteo Simone
Nella vita si fanno delle scelte, si hanno delle opportunità, passano treni che si possono prendere o perdere.
Importante è sempre la consapevolezza di quello che
è meglio per noi, di quello che vogliamo fare e che vogliamo essere, delle
nostre possibilità, capacità, risorse e limiti e poi diventa importante
prendere direzioni, strade e percorsi per dove vogliamo andare cavalcando
sempre le onde del cambiamento con impegno, motivazione, entusiasmo e tanta
resilienza.
Di seguito Luca (classe 1993) racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad
alcune mie domande.
Ti sei sentito campione
nello sport? “No, anche se fisicamente i
test dicevano che lo sarei potuto essere tranquillamente.”
E’
importante nella vita provare e riprovare, sperimentare e mettersi in gioco e
poi capire quello che è meglio per noi, cosa possiamo fare e come e poi c’è
sempre qualcuno pronto ad aiutarci, consigliarci, sostenerci.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Ho iniziato quando avevo sei anni provando vari sport poi a 12 mi sono
innamorato della bicicletta.”
Chi contribuisce alla tua
performance? “Ho sempre contato su me
stesso, e su un caro amico che quando avevo bisogno mi dava una mano a livello
di stimoli.”
La
vita è una ruota, si perde e si vince, si fatica e si gioisce, si arriva prima
e ultimi. E’ importante focalizzarsi nel momento presente e fare del nostro
meglio ora considerando anche quello che abbiamo fatto di buono e guardando un
po’ davanti a noi per capire dove vogliamo arrivare e come,
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Ce ne sono tanti, lo sport è anche divertimento, ma forse uno su tutti il mese tra ritiro a Livigno e il giro del Portogallo. È stato veramente bellissimo.”
La gara della tua vita? La gara più difficile? “La gara della mia vita sarebbe stata il giro d’Italia, ma ho smesso
prima di poter realizzare questo sogno, la più difficile è stata al giro di
Portogallo, nel 2015, quando ho mantenuto la maglia di miglior giovane per 4
tappe e poi per un influenza presa durante il giro per mal tempo sono finito 4°
in quella classifica.”
A
volte l’esperienza insegna che le crisi come vengono così se ne vanno, a volte
i blocchi sono solo mentali, basta essere pazienti e fiduciosi, sapersi
organizzare e riprendere la propria strada fino alla fine sperimentando
benessere e performance.
Il 29 luglio 2015 ha avuto inizio in Giro del Portogallo (Volta a Portugal) e tra le squadre partecipanti anche una italiana, la Team Idea 2010 con i seguenti atleti: Luca Cappelli, Maurizio Damiano, Matteo Maluccelli, Alessandro Pettiti, Matteo Spreafico, Marco Tizza, Mirko Torta, Davide Viganò. Mercoledì 29 luglio, nel prologo prologo individuale a cronometro di 6 chilometri a Viseu, Luca Cappelli conquista la 'Camisola branca' (maglia bianca), riservata al miglior giovane della Volta. Giovedì 30 luglio si svolse la 1° prova della Volta, venerdì 30 luglio nella tappa Pinhel – Bragança, Luca perse la maglia bianca ma la riconquistò il 31 luglio nella seconda tappa Macedo de Cavaleiros – Montalegre con arrivo in salita a Serra do Laoruco.
Quale esperienza ti dà la
convinzione che ce la puoi fare? “Una corsa
internazionale con arrivo in salita, lunga 170km, dopo 120 ero stanco morto,
poi d’un tratto ho carburato e all’arrivo sono arrivato quarto.”
Lo
sport non è solo fatica ma anche divertimento oltre all’impegno costante e la
determinazione per ottenere miglioramenti graduali che incrementano sempre di
più la fiducia in se stessi e la voglia di fare meglio sempre di più.
Il 6 luglio 2014 Luca Cappelli (Gragnano Sporting Club) si è classificato al 4° posto al 55° Giro Valli Aretine di Km. 164 con partenza da Rigutino e arrivo a Rigutinelli. Il vincitore fu il polacco Marcin Mrozek, precedendo Mirko Trosino e Gianni Moscon.
Quali sensazioni
sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara? “Ho sempre seguito allenamenti specifici e alimentazione corretta, e le
sensazioni miglioravano man mano che andando avanti trovavo la condizione
ottimale.”
Quando
si fa sport soprattutto a livelli elevati è importante la massima concentrazione
per far bene e non distrarsi, per focalizzarsi sull’obbiettivo con
un’osservazione nel profondo se stessi, negli altri e nell’ambiente che ci
circonda considerando sempre che qualsiasi cosa passa, le salite come le
discese e quindi sempre pronti ad accelerare o a rallentare.
Quali sono difficoltà e rischi? “Le difficoltà
sono in corsa iniziare le salite davanti, e mantenere la concentrazione massima
per più di 4 ore perché una piccola disattenzione può portare a conseguenze
gravissime, perché basta poco per cadere e farsi male. Io fortunatamente ci
sono sempre riuscito perché non mi sono mai fatto troppo male, e quando cadevo
spesso e volentieri era colpa di chi mi veniva addosso.”
Crederci
sempre è la chiave del successo e del benessere, se vuoi qualcosa davvero ci
devi prima credere e poi impegnarti comprendendo come, con quali mezzi e
modalità.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Fortunatamente non ho mai avuto infortuni ma crisi
si, si superano con la voglia di raggiungere i propri obbiettivi e non smettere
mai di crederci e lavorare sodo.”
Lo
sport diventa una palestra di vita, un contesto dove si apprendono valori e
regole, dove ci si mette in gioco da soli e con gli altri, si fa parte di una
squadra, c’è rispetto degli altri e si sperimenta aggregazione e confronto.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?
“Lo sport fa bene e aiuta a coltivare passioni e
hobby, al giorno d’oggi cadere in brutte tentazioni tipo droga e delinquenza è
molto facile e lo sport e sicuramente un perfetto escamotage.”
Nello
sport è importante essere leali e onesti prima con se stessi, poi con gli amici
di squadra, poi con gli avversari, poi con gli sponsor, dirigenti, allenatori,
staff medico, con la propria famiglia e tutti gli amici che ti seguono,
sostengono, fanno il tifo per te e quindi mostra il meglio di te senza
scorciatoie per lo più con rischi enormi per la salute,
C’è stato il
rischio di incorrere nel doping? “No, anche se
quando sai che vai forte ma vedi gli altri che fanno sembrare la tua
prestazione quella di un amatore neanche tanto forte ho iniziato a farmi più
che altro tante domande.”
Un
messaggio per sconsigliarne l’uso? “Prima di
tutto fa male al fisico, e poi cosa non meno importante non è etico, non ha
senso combattere con mezzi che il tuo avversario non ha. Nello sport ci si misura noi stessi prima di tutto e se non si è alla
pari non si misura niente.”
C’è
un tempo per tutto, per cercare di prendere la strada per diventare campioni,
per farsi un futuro stabile, per coltivare i diversi orti individuale,
famigliare, lavorativo, amicale.
Familiari e amici cosa
dicono del tuo sport? “Finché l’ho praticato
erano contenti che lo facessi, ma ora che mi sono tolto dai rischi che correvo
sono tutti più tranquilli, anche perché posso frequentarli di più dato che ho
più tempo a disposizione.”
Si
apprende tutto, ogni giorno, dalla vita, dalle relazioni ma soprattutto dallo
sport dove si costruiscono mete, obiettivi, e si cerca di trasformare sogni in
realtà cercando di superare problemi, crisi, disagi,
Cosa hai
scoperto di te stesso nel praticare sport? “Che ho una
forza e una tenacia mentale che non pensavo di avere, e che spesso quando
sembra che continuare non abbia più senso e proprio lì che inizia ad averlo,
magari per un risultato azzeccato per non aver mollato in un momento difficile
può sempre nascere un momento positivo.”
Lo
sport ti mette alla prova fisicamente e mentalmente e a volte ci si trova in
condizioni difficili dove può calare la motivazione, dove ci si sente soli,
dove a volte non basta il sostegno di amici e famigliari per elaborare,
superare momenti e periodi critici.
Ritieni utile lo psicologo
dello sport? “Sì, perché lo sport fatto
a certi livelli non è facile da sopportare da soli, continuare a non mollare
giorno per giorno non è solo un fatto di carattere ma anche di orgoglio. Ci
sono momenti in cui l’orgoglio serve per tirare fuori di più da te stesso ma, anche
momenti dove l’orgoglio non ti porta da nessuna parte, e uno psicologo che ti
aiuti a capire quale è la cosa giusta da fare è utile, soprattutto a certi
livelli.”
Nella
vita si fanno scelte e si individuano obiettivi più o meno difficili, più o
meno sfidanti e a volte ci sono degli imprevisti o ostacoli durante il percorso
e allora diventa importante crederci sempre e non mollare sviluppare sempre più
resilienza andando avanti senza rigidità ma cercando buone strade e metodi.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta
Nessun commento:
Posta un commento