lunedì 11 novembre 2019

Luca Cappelli: La gara più difficile è stata al giro del Portogallo nel 2015

Matteo Simone 

Nella vita si fanno delle scelte, si hanno delle opportunità, passano treni che si possono prendere o perdere.

Importante è sempre la consapevolezza di quello che è meglio per noi, di quello che vogliamo fare e che vogliamo essere, delle nostre possibilità, capacità, risorse e limiti e poi diventa importante prendere direzioni, strade e percorsi per dove vogliamo andare cavalcando sempre le onde del cambiamento con impegno, motivazione, entusiasmo e tanta resilienza. 
Di seguito Luca (classe 1993) racconta la sua esperienza di atleta rispondendo ad alcune mie domande.
Ti sei sentito campione nello sport?No, anche se fisicamente i test dicevano che lo sarei potuto essere tranquillamente.”

E’ importante nella vita provare e riprovare, sperimentare e mettersi in gioco e poi capire quello che è meglio per noi, cosa possiamo fare e come e poi c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarci, consigliarci, sostenerci.
Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Ho iniziato quando avevo sei anni provando vari sport poi a 12 mi sono innamorato della bicicletta.” 
Chi contribuisce alla tua performance? “Ho sempre contato su me stesso, e su un caro amico che quando avevo bisogno mi dava una mano a livello di stimoli.”

La vita è una ruota, si perde e si vince, si fatica e si gioisce, si arriva prima e ultimi. E’ importante focalizzarsi nel momento presente e fare del nostro meglio ora considerando anche quello che abbiamo fatto di buono e guardando un po’ davanti a noi per capire dove vogliamo arrivare e come,
C’è un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Ce ne sono tanti, lo sport è anche divertimento, ma forse uno su tutti il mese tra ritiro a Livigno e il giro del Portogallo. È stato veramente bellissimo.” 
La gara della tua vita? La gara più difficile?La gara della mia vita sarebbe stata il giro d’Italia, ma ho smesso prima di poter realizzare questo sogno, la più difficile è stata al giro di Portogallo, nel 2015, quando ho mantenuto la maglia di miglior giovane per 4 tappe e poi per un influenza presa durante il giro per mal tempo sono finito 4° in quella classifica.”

A volte l’esperienza insegna che le crisi come vengono così se ne vanno, a volte i blocchi sono solo mentali, basta essere pazienti e fiduciosi, sapersi organizzare e riprendere la propria strada fino alla fine sperimentando benessere e performance.
Il 29 luglio 2015 ha avuto inizio in Giro del Portogallo (Volta a Portugal) e tra le squadre partecipanti anche una italiana, la Team Idea 2010 con i seguenti atleti: Luca Cappelli, Maurizio Damiano, Matteo Maluccelli, Alessandro Pettiti, Matteo Spreafico, Marco Tizza, Mirko Torta, Davide Viganò. Mercoledì 29 luglio, nel prologo prologo individuale a cronometro di 6 chilometri a Viseu, Luca Cappelli conquista la 'Camisola branca' (maglia bianca), riservata al miglior giovane della Volta. Giovedì 30 luglio si svolse la 1° prova della Volta, venerdì 30 luglio nella tappa Pinhel – Bragança, Luca perse la maglia bianca ma la riconquistò il 31 luglio nella  seconda tappa Macedo de Cavaleiros – Montalegre con arrivo in salita a Serra do Laoruco. 
Quale esperienza ti dà la convinzione che ce la puoi fare?Una corsa internazionale con arrivo in salita, lunga 170km, dopo 120 ero stanco morto, poi d’un tratto ho carburato e all’arrivo sono arrivato quarto.

Lo sport non è solo fatica ma anche divertimento oltre all’impegno costante e la determinazione per ottenere miglioramenti graduali che incrementano sempre di più la fiducia in se stessi e la voglia di fare meglio sempre di più.
Il 6 luglio 2014 Luca Cappelli  (Gragnano Sporting Club) si è classificato al 4° posto al 55° Giro Valli Aretine di Km. 164 con partenza da Rigutino e arrivo a Rigutinelli. Il vincitore fu il polacco Marcin Mrozek, precedendo Mirko Trosino e Gianni Moscon.
Quali sensazioni sperimenti nello sport: allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?Ho sempre seguito allenamenti specifici e alimentazione corretta, e le sensazioni miglioravano man mano che andando avanti trovavo la condizione ottimale.”

Quando si fa sport soprattutto a livelli elevati è importante la massima concentrazione per far bene e non distrarsi, per focalizzarsi sull’obbiettivo con un’osservazione nel profondo se stessi, negli altri e nell’ambiente che ci circonda considerando sempre che qualsiasi cosa passa, le salite come le discese e quindi sempre pronti ad accelerare o a rallentare.
Quali sono difficoltà e rischi?Le difficoltà sono in corsa iniziare le salite davanti, e mantenere la concentrazione massima per più di 4 ore perché una piccola disattenzione può portare a conseguenze gravissime, perché basta poco per cadere e farsi male. Io fortunatamente ci sono sempre riuscito perché non mi sono mai fatto troppo male, e quando cadevo spesso e volentieri era colpa di chi mi veniva addosso.

Crederci sempre è la chiave del successo e del benessere, se vuoi qualcosa davvero ci devi prima credere e poi impegnarti comprendendo come, con quali mezzi e modalità.
Come superi eventuali crisi, sconfitte, infortuni?Fortunatamente non ho mai avuto infortuni ma crisi si, si superano con la voglia di raggiungere i propri obbiettivi e non smettere mai di crederci e lavorare sodo.

Lo sport diventa una palestra di vita, un contesto dove si apprendono valori e regole, dove ci si mette in gioco da soli e con gli altri, si fa parte di una squadra, c’è rispetto degli altri e si sperimenta aggregazione e confronto.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport?Lo sport fa bene e aiuta a coltivare passioni e hobby, al giorno d’oggi cadere in brutte tentazioni tipo droga e delinquenza è molto facile e lo sport e sicuramente un perfetto escamotage.”

Nello sport è importante essere leali e onesti prima con se stessi, poi con gli amici di squadra, poi con gli avversari, poi con gli sponsor, dirigenti, allenatori, staff medico, con la propria famiglia e tutti gli amici che ti seguono, sostengono, fanno il tifo per te e quindi mostra il meglio di te senza scorciatoie per lo più con rischi enormi per la salute,
C’è stato il rischio di incorrere nel doping?No, anche se quando sai che vai forte ma vedi gli altri che fanno sembrare la tua prestazione quella di un amatore neanche tanto forte ho iniziato a farmi più che altro tante domande.” 
Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Prima di tutto fa male al fisico, e poi cosa non meno importante non è etico, non ha senso combattere con mezzi che il tuo avversario non ha. Nello sport ci si misura noi stessi prima di tutto e se non si è alla pari non si misura niente.”

C’è un tempo per tutto, per cercare di prendere la strada per diventare campioni, per farsi un futuro stabile, per coltivare i diversi orti individuale, famigliare, lavorativo, amicale.
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Finché l’ho praticato erano contenti che lo facessi, ma ora che mi sono tolto dai rischi che correvo sono tutti più tranquilli, anche perché posso frequentarli di più dato che ho più tempo a disposizione.

Si apprende tutto, ogni giorno, dalla vita, dalle relazioni ma soprattutto dallo sport dove si costruiscono mete, obiettivi, e si cerca di trasformare sogni in realtà cercando di superare problemi, crisi, disagi,
Cosa hai scoperto di te stesso nel praticare sport?Che ho una forza e una tenacia mentale che non pensavo di avere, e che spesso quando sembra che continuare non abbia più senso e proprio lì che inizia ad averlo, magari per un risultato azzeccato per non aver mollato in un momento difficile può sempre nascere un momento positivo.”

Lo sport ti mette alla prova fisicamente e mentalmente e a volte ci si trova in condizioni difficili dove può calare la motivazione, dove ci si sente soli, dove a volte non basta il sostegno di amici e famigliari per elaborare, superare momenti e periodi critici.
Ritieni utile lo psicologo dello sport?Sì, perché lo sport fatto a certi livelli non è facile da sopportare da soli, continuare a non mollare giorno per giorno non è solo un fatto di carattere ma anche di orgoglio. Ci sono momenti in cui l’orgoglio serve per tirare fuori di più da te stesso ma, anche momenti dove l’orgoglio non ti porta da nessuna parte, e uno psicologo che ti aiuti a capire quale è la cosa giusta da fare è utile, soprattutto a certi livelli.”

Nella vita si fanno scelte e si individuano obiettivi più o meno difficili, più o meno sfidanti e a volte ci sono degli imprevisti o ostacoli durante il percorso e allora diventa importante crederci sempre e non mollare sviluppare sempre più resilienza andando avanti senza rigidità ma cercando buone strade e metodi.

Matteo SIMONE 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

Nessun commento:

Translate