Foto di Fidal/Colombo |
Gli Europei di atletica andranno in scena a Monaco (Germania) dal 15 al 21 agosto 2022.
La cosa più difficile è mantenere la motivazione, continuare a impegnarsi e crederci, inseguire sogni e mete difficili e sfidanti. A volte è importante distrarsi per ritornare più motivati e con più entusiasmo.
Nello sport chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? “Pur sentendomi principale responsabile del mio benessere e dei miei risultati, attraverso i miei pensieri, le mie scelte, i miei atteggiamenti, sicuramente le persone più influenti in questo sono il mio allenatore, il mio team (osteopata, fisioterapista, agopuntrice, psicologa, nutrizionista), i miei genitori e la mia famiglia in generale e il mio fidanzato, soprattutto come base sicura, un aggancio nel mondo ‘normale’ e fonte di sicurezza e fiducia comunque vada”.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Lo ritengo utile soprattutto per atleti poco introspettivi, che possono potenziare le loro abilità mentali e quindi le loro performances ma più in generale per tutti, come confronto e risorsa per superare problemi che inevitabilmente si presentano. Ritengo che l’aspetto mentale sia una ‘fetta della torta’ che rappresenta la prestazione, così come lo è la preparazione fisica, il benessere fisico (alimentazione, fisioterapia…) a cui deve essere posta la giusta attenzione, né più né meno degli altri elementi che la determinano. Credo che il supporto di uno psicologo possa essere utile a ogni atleta per qualsiasi aspetto e in ogni fase di preparazione/gara”.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Le nazionali giovanili per lo spirito di squadra. La Diamond League di Londra 2018 per la gioia del 2.02”.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport e in quali circostanze? “Durante la preparazione le sensazioni variano molto in base alla fase di allenamento: fatica e pesantezza all’inizio diventano velocità, reattività, leggerezza più ci si avvicina alle gare. In gara c’è tensione, concentrazione, ma possono esserci anche sentimenti più negativi come debolezza e distrazione. Il dolore e il fastidio sono pressoché una costante, è difficile svegliarsi il mattino senza avere nessun fastidio!”.
Foto di Geoff Lowe |
Quali sono le difficoltà e i rischi? “È una specialità molto tecnica e ricca di dettagli, per questo non è semplice far quadrare tutto. Una variazione nella rincorsa o nella preparazione fisica può mettere in crisi l’intero sistema. I rischi sono la facilità di incorrere in infortuni”.
Far quadrare tutto per non mettere in crisi l’intero sistema, mi piace questa affermazione che vale in tanti contesti sia sportivi ma anche familiari e lavorativi, infatti non bisogna perdere di vista ogni dettaglio, ogni aspetto che possono essere fondamentali e permettere la peak performance.
Foto di FIDAL/Colombo |
È importante non perdere di vista se stessi, capire sempre come ci si sente, da dove si è partiti, quale percorso prendere per andare dove si vuole e poi impegnarsi con consapevolezza, consapevolezza, determinazione.
Come ti vedi a 50 anni? “Mi piacerebbe avere una bella famiglia con due o tre bimbi, vivere sostenibile in mezzo alla natura, essere ancora nel mondo dello sport mettendo a disposizione la mia esperienza come supporto, soprattutto per gli allenatori e i ragazzi. Dopo quest’ultimo anno così statico, mi auguro di avere sempre una vita piena e in movimento, perché ho definitivamente capito che è ciò che mi fa sentire più viva”.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? “Lo sport dà la possibilità in modo molto semplice di trovare il proprio spazio, di sentirsi allo stesso tempo parte di un gruppo, di esprimersi liberamente per ciò che si è, di vivere emozioni uniche ed insostituibili. Indipendentemente dallo sport e dal livello praticato, è una scuola di vita. Lo sport è ‘qui e ora’ ma è anche lungimirante. A me piace definirlo come una ‘vita accelerata’, sono e sarò per sempre grata per tutto ciò che continua ad insegnarmi e permette di vivere. Lo sport rende persone migliori”.
Quanto credi in te stessa? “Dipende dai periodi: quando mi sento bene molto, quando mi sento più in difficoltà mi accorgo di fare più riferimento al mio allenatore e al mio fidanzato. Purtroppo, mi faccio ancora condizionare troppo dalle circostanze esterne”.
Hai un riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Mi ispiro a chiunque mi dia motivo di farlo, dal bambino, all’operaio, al campione… osservo molto e mi ispiro a qualsiasi cosa senta utile per me. Non ho un riferimento, ma ammiro tutti coloro che riescono ad alzarsi dopo una o più sconfitte (in qualsiasi campo). Ammiro anche la costanza nell’alto livello”.
È importante sempre in ogni campo essere osservatori di se stessi, degli altri, dell’ambiente, apprendere, capire e carpire, copiare e imitare e poi prendere la propria strada, utilizzare propri mezzi, tecniche e fidarsi sempre del proprio intuito.
Prossimi obiettivi e sogni realizzati e da realizzare? “Obiettivi record italiano. Sogno realizzato saltare più di due metri e vivere l’atletica internazionale. Grazie, è stato un bel momento di riflessione”.
Elena Vallortigara - salto in alto indoor 2019 - (foto Andrea Bruschettini) è sulla copertina del mio libro “Sogni olimpici”, Aracne, Roma 2022 e nel libro vi è anche una mia intervista a Elena.
https://www.aracneeditrice.eu/it/pubblicazioni/sogni-olimpici-matteo-simone-9791259943088.html
https://www.aracneeditrice.eu/anteprime/9791259943088.pdfMatteo SIMONE 380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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Libri: http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+matteo+simone.html
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