Tra gli atleti convocati agli Europei di Atletica Leggera che andranno in scena a Monaco (Germania) dal 15 al 21 agosto 2022, c’è anche Anna Arnaudo per i 10000 metri.
In effetti prima della gara, bisogna cercare di risparmiare più energie possibili cercando di rilassarsi il più possibile ma cercando comunque di essere attivati per la gara fidandosi di se stessi, del proprio corpo e credendoci mentalmente.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti? L'allenamento è fondamentale, ma anche la lucidità in gara.
Genzebe Dibaba è una mezzofondista etiope, ha fatto registrare a Monaco, il 17 luglio 2015, il nuovo record mondiale dei 1500 metri piani (3'50"07), di cui è tuttora detentrice, e poche settimane dopo si è laureata campionessa mondiale sulla stessa distanza ai mondiali di Pechino 2015. In effetti non si sa cosa potrà ancora combinare Anna e tirare fuori di sé ancora tante risorse, caratteristiche, capacità straordinarie.
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? “Non saprei bene dire quando. Forse non mi sono mai sentita campionessa ‘nei confronti degli altri’. Però mi sento campionessa ‘contro me stessa’ ogni volta che una gara o un allenamento vanno bene”.
Questo sembra essere un buon approccio, considerare prima se stessi, partire da se stessi, da quello che si vuole fare e ottenere e poi guardarsi intorno, confrontarsi, apprendere, capire dove si vuole arrivare e come.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo benessere e/o performance? “Al primo posto metterei una vita sana. Al secondo, la motivazione che mi trasmettono le persone che mi circondano”.
Qual è stato il tuo percorso nello sport? “Ho iniziato atletica in prima superiore, prima con la scuola, poi un mio caro amico mi ha invitato ad andare a provare. Ero la classica ragazzina con mille insicurezze, quindi, prima di aggregarmi al gruppo di allenamenti, ho passato mesi ad allenarmi per conto mio quasi con un certo ‘masochismo’... Ma non sapevo ancora che sarei stata immediatamente la migliore una volta entrata nel mio primo gruppo di allenamenti, a Cuneo, presso l'A.S.D. Dragonero. Il mio primo allenatore è stato Augusto Griseri. Poi è stato Marco Corino fino alla quinta superiore. Dopodiché mi sono spostata a Torino per l'università, dove ha iniziato a seguirmi Gianni Crepaldi. Nel mio percorso ho avuto alti, bassi, e bassissimi. Anche momenti molto difficili dovuti a problemi di salute”.
E poi se piace si può fare sempre meglio con impegno, passione, costanza e soprattutto con tanta attenzione a capire quello che si può fare e come forzando ma non troppo, cercando di trovare un equilibrio tra fatica e recuperi e possibilmente, come racconta Anna, affidarsi a bravi preparatori atletici che possono cambiare in base ai momenti e periodi della propria vita.
Cosa pensano familiari, amici, colleghi della tua attività sportiva? “I miei genitori e i miei familiari sono sempre entusiasti: per loro qualsiasi risultato è una festa. Per qualche amico non del settore sono ormai addirittura ‘imbattibile’! C'è chi pensa che io non faccia fatica a fare nulla, e mi fa ridere, perché la fatica invece è proprio l'unica cosa che cerco di fare il più possibile. C'è anche chi, purtroppo, prova un po' di invidia”.
In effetti a una così giovane età ottenere risultati brillanti vicino ai record italiani fa ben sperare e pare che per Anna il meglio debba ancora venire e al più presto. Credo sia piacevole per familiari e amici avere tra loro una persona campionessa umile che fa sport con equilibrio e responsabilità e che è disposta a mettersi in gioco senza temere la fatica, anzi con la consapevolezza che più c’è fatica e più ci sono i presupposti per far meglio.
Sembra aver trovato la chimica giusta tra corpo e mente, tra lavoro e risultato, sembra saper ricercare ed entrare nel flow facilmente con la consapevolezza che è tutto sotto controllo grazie alle esperienze che volta per volta si trasformano in apprendimenti.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? “Si, ritengo utili gli psicologi in generale. Nello sport onestamente non ho mai provato a farmi seguire da uno psicologo”.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Ci sono tante gare durante le quali ho avuto momenti in cui ho provato una fatica intensa e contemporaneamente una forte voglia di correre e non mollare”. Bisogna sempre andare avanti gestendo una cosa per volta anche se si presentano tutt’insieme, bisogna essere determinati e fiduciosi, pazienti e con la voglia di fare del proprio meglio.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni, COVID? “Gli infortuni li ho superati reinventandomi: non posso correre? Allora vado in bici, oppure a nuotare! Dalle crisi avute fino a oggi sono uscita grazie ad un'analisi lucida della situazione, che mi ha portato a individuare il problema ed eliminare la causa. Le sconfitte mi fanno sempre molto male. Dopo una gara andata male devo correre ancora. Il giorno dopo devo uscire a correre e distruggermi. Però dopo le gare andate male sento sempre voglia di fare meglio, e sento la passione che mi guida a fare qualcosa di non facile”.
Sembra essere alquanto resiliente Anna, che cerca sempre di capire e riorganizzarsi quando c’è un imprevisto, ma è importante tutelarsi e non distruggersi reagendo subito ma dilatando la fase di comprensione e riorganizzazione prima di reagire e mettersi in moto per far meglio diversamente con respiro e sorriso. Sposo anch’io questo messaggio, infatti si riesce a gestire, affrontare, superare la fatica e apprendere da essa che permette sempre di raggiungere risultati importanti.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport? “Ho scoperto che valevo qualcosa, che anche io avevo la possibilità di fare la mia parte”.
Un’importante scoperta che permette di seguire uno stile di vita molto salutare, interessante, emotivo e appagante.
Una parola o una frase che ti aiuta a nei momenti difficili? “Stai tranquilla, non ci pensare e vai avanti”.
Bisogna sempre centrarsi su se stessi, soprattutto nei momenti difficili, respirare, sorridere e proseguire, sempre avanti, passerà.
Sogni realizzati? "Sogni realizzati: vestire la maglia azzurra”.
Ci sarebbe anche un obiettivo segreto di Anna, ma meglio lasciarlo tale. È interessante vedere il percorso di Anna, da dove è partita, dov’è ora e dove vuole arrivare e come, molto interessante, sfidante ma percorribile.
Cosa diresti ad Anna di 10 anni? “Penso che le direi semplicemente di essere forte e di non avere paura nella vita”.
La vita è come un giocattolo, bisogna saperlo usare, tenerselo caro, custodirlo.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? “Prima ci sono tante insicurezze, durante c'è il non pensare, e dopo c'è un senso di leggerezza e di pace”.
Con l’esperienza si diventa più padroni di se stessi, più sicuri grazie all’esperienza, più coraggiosi, solidi e consapevoli.
Quali sono gli ingredienti del successo? “Non mollare: chi la dura la vince”.




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