domenica 21 agosto 2022

Elisa Stefani, atletica: Sogni realizzati i titoli italiani e la maglia azzurra

 Matteo SIMONE 21163@tiscali.it 
 

Elisa Stefani nel 2008 ottiene il titolo italiano promesse nelle siepi e nel 2013 si aggiudica il titolo di Campionessa Italiana di Maratona vincendo la prima edizione della Unesco Cities Marathon con il crono di 2h40:53.  

Elisa aveva un personale in maratona del 9 dicembre 2012 di 2h37’54” a Reggio Emilia e il 5 maggio 2019 fece il suo primato personale 2h33’33” a Praga, un bel regalo per il suo compleanno considerato che è nata il 4 maggio. 
Elisa fece ancora meglio il 24 novembre 2019 all’Asics Firenze Marathon con il nuovo personale best di 2h31’57’’. 

Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Elisa (A.S.D. Brancaleone Asti) attraverso risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa. 
Quando ti sei sentita campionessa nello sport? “Campionessa nello sport mi sento ogni volta che trasmetto qualcosa alle persone che condividono la mia stessa passione; non sempre è campione chi vince anche perché non sento di aver ancora fatto la differenza con una mia vittoria”. 

Sembra che Elisa non si senta affatto arrivata, le sue vittorie al momento le ritiene qualcosa di ordinario, la sua passione e il suo impegno denotano la voglia di fare qualcosa di importante come se il meglio debba ancora venire. 
La gara della tua vita?La gara della mia vita non c’è, ma lo sono tutte quelle gare in cui ho fatto un risultato sperato dopo un infortunio”.  
Quali sono le difficoltà e i rischi nel tuo sport?Difficoltà e rischi sono tutti legati all’infortunio: farsi male è un rischio e la cosa difficile sta proprio nel cercare la continuità nella preparazione per arrivare al miglioramento”. 

In effetti, la cosa difficile dell’atleta è sempre la ripresa dopo un infortunio dove c’è preoccupazione di dover ritornare di nuovo in forma, di continuare ad esprimersi atleticamente sperimentando benessere e performance ottenendo risultati ambiti e sfidanti. 

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?Sono diventata un atleta appassionandomi alla corsa, iniziando alla scuola media per i giochi studenteschi e poi amando questo sport sotto ogni aspetto”.  
C’è un episodio divertente nella tua carriera sportiva?Non ci sono episodi divertenti che io ricordi al momento, solo tanti momenti importanti che mi fanno sorridere ogni volta che penso alla corsa in generale”. 

Quando si incontra qualcosa che appassiona ci si dedica al massimo per il ritorno che si riceve dl punto di vista emotivo e di soddisfazione personale. 
In che modo hai raggiunto la performance? Chi contribuisce alla tua performance?Raggiungo la performance con l’allenamento, l’alimentazione, massaggiatore e fisioterapista e con sacrifici personali, e con una famiglia accanto che mi sostiene”.  
Come superi crisi, sconfitte, infortuni?Supero i momenti difficili guardando sempre il bicchiere mezzo pieno ad ogni situazione perché mi porteranno a reagire con più forza di prima e andando dal fisioterapista”. 

Sono tanti gli ingredienti del successo, un costante impegno quotidiano volto alla preparazione fisica in allegamento per affrontare una gara importante e poi tanto altro di contorno che aiuta a prendersi cura del proprio fisico e anche della propria persona integralmente grazie al sostengo di amici e famiglia che sostiene soprattutto nei momenti più difficili che può trovarsi l’atleta come un infortunio o un sovraccarico di allenamento o tensioni e pressioni elevate. 
Quale esperienza passata ti dà fiducia nel raggiungere i tuoi obiettivi?Non ce n’è una in particolare, tutte le esperienze, soprattutto quelle negative, mi danno fiducia per percorrere la strada verso i miei obiettivi perché ogni volta che mi rialzo lo faccio più carica di prima e con voglia di riscattarmi”. 

L’atleta vincente è un atleta resiliente che è consapevole che la strada per il successo non è sempre spianata ma a volte ci sono muri e crisi da attraversare e non bisogna abbattersi ne demoralizzarsi ma affrontare tutto con strategie e metodi adeguati e leali per centrare sempre obiettivi ambiziosi.
 Quali sensazioni sperimenti nello sport (allenamenti, pre-gara, gara, post-gara?Durante lo sport sperimento molte sensazioni diverse e talvolta contrastanti: gioia, dolore, frustrazione, senso di libertà e liberazione dagli impegni, e poi legato al pre-gara: paura e agitazione per ciò che è un’incognita; in gara sento rabbia e concentrazione e senso di controllo su me stessa, mentre post gara è solo gioia, divertimento e liberazione dalla tensione”. 

L’atleta non si trova a gestire sono allenamenti fisici ma anche tutto ciò che ha a che fare con una competizione che comporta attese, pressioni, tensioni e bisogna saper considerare tutto come momenti e sensazioni che si conoscono e che si possono tenere a bada considerandoli messaggi di attenzione e non di disturbo avendo il pieno controllo di sé attraverso l’esperienza e/o attraverso una preparazione mentale adeguata. 
La gara più difficile?Gara più difficile è stata un 5000m in pista ai campionati di società serie oro dove ho corso con un problema al ginocchio che poi mi ha fermato nel 2013 e un’altra ai cross campionato di società dove corsi 6 km quasi senza una scarpa per averla persa nel fango”. 

L’atleta vincente e resiliente mette in conto che può accadere qualsiasi situazione che ribalta una condizione di performance e bisogna essere pronti a cavalcare l’onda anomala del cambiamento cercando di fare del proprio meglio andando avanti comunque e facendo del proprio meglio considerando anche che le esperienze sono cicliche e mai scontante e per sempre, quindi a volte c’è una vittoria altre volte ci può essere un periodo negativo o infortuno ma tutto può essere ribaltabile con il nostro impegno e soprattutto la nostra fiducia che non ci fa scoraggiare ma ci rimette al a lavoro con entusiasmo e seriamente. 
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo sport? L’unico messaggio per i giovani è che lo sport fa bene nel corpo e nella testa, e che è l’unica cosa che forma davvero il carattere e l’individualità; inoltre, è un luogo dove socializzare”.  

Concordo con Elisa, lo sport permette di fare esperienze che fanno maturare e arricchiscono la persona facendola diventare più responsabile e consapevole. 
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? Un messaggio per sconsigliarne l’uso?Mai corso il rischio di incorrere nel doping, perché ero e sono convinta che sia sbagliato e a posteriori porti il conto da pagare”.  
Familiari e amici cosa dicono del tuo sport?Familiari e amici sono orgogliosi di quello che faccio e dei miei risultati ma dicono anche che la corsa a certi chilometraggi sia da pazzi!” 

A volte gli atleti sono incompresi rispetto alla propria passione e dedizione allo sport che li distoglie da una vita più confortevole e li rende più propensi alla fatica e capaci di sopportare dolore e sofferenza, qualcuno potrebbe essere apprensivo nei confronti degli atleti considerandoli sempre persone da proteggere e da tutelare. 
Ritieni utile lo psicologo dello sport?In alcuni casi lo psicologo dello sport è molto utile”.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare sport?Di me stessa ho scoperto molte cose nello sport, ma la prima di tutte è la mia grande forza nel raggiungere l’obiettivo che mi prefiggo”.  

Nella mente dell’atleta ci sono sempre obiettivi da raggiungere, grandi progettualità futura a medio e lungo termine, sogni da trasformare in realtà e tanti personal best e vittorie.  
Quali sono i tuoi allenamenti più importanti e decisivi?Allenamenti più importanti sono le ripetute, le variazioni e i lunghi per poter preparare correttamente le lunghe distanze”.  

Elisa come tanti altri atleti che praticano atletica leggera è partita dalla velocità, dal mezzo fondo e poi dopo alcuni anni attraversando anche i cross è passata al fondo e alle gare di lunga distanza come la maratona dove cambia completamente l’approccio all’allenamento e alle gare, ci vuole tanta testa per gestire ritmi di allenamento e gara, gestire situazioni e per esempio il muro che si può incontrare dopo una trentina di chilometri dove se non si è fatta un’adeguata preparazione con carichi di chilometri quantitativi e qualitativi si può rischiare di bloccarsi. 
Cosa toglie e cosa dà lo sport?Lo sport non toglie a mio avviso, ma da tantissime opportunità sia per una crescita interiore di chi lo pratica sotto il profilo educativo che sul piano fisico di un corretto sviluppo organico. Inoltre, è un ottimo antistress”.  

Lo sport è sempre più un’opportunità di scoprire sé stessi nel raggiungere un'ottima forma fisica e raggiungere successi con dedizione e impegno, aiuta a concentrarsi nelle cose a cui si tiene a tenere uno stile adeguato ai propri obiettivi e come dice Elisa un ottimo antistress soprattutto in questo lungo periodo di pandemia dove c’è tanto bisogno di meditare, aver pazienza fare qualsiasi tipo di sport. 
Cosa diresti ad atleti e allenatori per non mollare e continuare a crederci?Allenatori e atleti non dovrebbero fare programmi ma concentrarsi su obiettivi reali e semplici non troppo lontano nel tempo, in modo da poter andare avanti giorno per giorno”. 

Certo per tutti o quasi questo non è un buon momento, anzi non è un buon periodo, c’è incertezza, confusione ed è meglio focalizzarsi giorno per giorno per trovare momenti per star bene e pensare a sé stessi e ai propri chiari in attesa che si sblocchi qualcosa e si può iniziare a pensare a una programmazione di vita dal punto di vista familiare, lavorativo, sportivo, scolastico. 
Cosa consigli a chi predilige il divano?Per chi predilige una vita sedentaria mi sento solo di consigliare il movimento come prevenzione per la salute...il tempo si può trovare per fare movimento”.  

Lo sport è una vera cura per ogni malessere, più che altro qualsiasi movimento è importante per smaltire, per non appesantirsi, per sentire il proprio corpo, per consumare calorie in eccesso. 
Quali sensazioni sperimenti in maratona?Durante la maratona è difficile dire quali sensazioni si pròvino perché ogni volta è sempre diverso, ma il denominatore comune è il senso di libertà: partire per tagliare un traguardo senza fermarsi troppo a pensare come sarà il km successivo”.  

La maratona è un gran bel viaggio, ogni volta diverso perché tutto dipende dal percorso, dalla città, dal clima, dagli amici e dagli avversari, dai pensieri, da quanto siamo fiduciosi in noi stessi, da quanta preparazione abbiamo fatto. 
Cosa consigli ad atleti e allenatori per affrontare le competizioni serenamente?Le competizioni si affrontano serenamente se la cosa più importante è il divertimento: gli obiettivi devono essere ponderati e mai troppo al di là delle proprie capacità per non restare delusi e nel caso specifico di un allenatore, consiglio di non chiedere mai troppo all’atleta perché spesso le aspettative fanno più danni che altro”. 
Sogni realizzati?Sogni realizzati i titoli italiani e la maglia azzurra nei cross 2008, e mi piacerebbe indossare un’altra maglia azzurra”. 
Oltre ai titoli italiani 2008 nei 3000 siepi e 2013 nella maratona, Elisa riesce a indossare la maglia azzurra non solo ai Campionati Europei di Cross il 14 dicembre a Bruxelles ma anche il 17 ottobre 2020 ai Campionati mondiali di mezza maratona a Gdynia, in Polonia.  
Un'intervista a Elisa è riportata nel libro “Correre con la mente. Perché correre? Come iniziare? Superare le avversità, raggiungere obiettivi, realizzare sogni”, pubblicato da Progetto Cultura. 

Matteo SIMONE 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

Nessun commento:

Translate