Matteo Simone
La 25^ edizione degli Europei di Atletica Leggera avranno luogo a Monaco di Baviera, presso l’Olympiastadion, dal 15 al 21 agosto 2022.
Di seguito, attraverso risposte ad alcune
domande di un po’ di tempo fa, approfondiamo la conoscenza dei seguenti atleti
convocati: Elena Vallortigara (salto in alto); René Cunéaz (maratoneta),
Anna Arnaudo (10000 metri), Anna Bongiorni (4×100).
Elena
Vallortigara (C.S.
Carabinieri) medaglia
di bronzo ai recenti Mondiali.
Una frase che ti aiuta a crederci e
impegnarti? “’Quanto lo vuoi veramente?’”
Un'esperienza che ti da la convinzione che ce
la puoi fare? “La consapevolezza di aver lavorato bene
e di conseguenza avere buone sensazioni in allenamento. Riuscire a concentrarmi
su ciò che faccio senza distrazioni. Questi due elementi in particolare mi
danno molta fiducia e forza”.
Foto di Colombo FIDAL |
L'evento sportivo dove hai sperimentato le emozioni più belle? “Le nazionali giovanili per lo spirito di squadra. La Diamond League di Londra 2018 per la gioia del 2.02”.
Che significa per te praticare sport? “È
un momento solo mio, quando metto piede al campo non esiste altro, il tempo
sembra fermarsi. Amo ascoltare il mio corpo, sentire la fatica, la forza, la
leggerezza, la pesantezza. Sono una privilegiata per la possibilità di lavorare
con il mio corpo e la mia mente avendo un contatto così profondo e costante”.
A cosa devi prestare attenzione nella pratica
del tuo sport? “Al recupero, soprattutto col passare
degli anni diventa sempre più fondamentale. Un buon equilibrio da questo punto
di vista mi permette di essere pronta ed efficiente fisicamente e mentalmente”.
Quali sono le difficoltà e i rischi? “È
una specialità molto tecnica e ricca di dettagli, per questo non è semplice far
quadrare tutto. Una variazione nella rincorsa o nella preparazione fisica può
mettere in crisi l’intero sistema. I rischi sono la facilità di incorrere in
infortuni”.
Cosa ti fa continuare a fare attività fisica?
Hai rischiato di mollare? “Ho rischiato di mollare perché gli
infortuni frequenti e tutte le difficoltà mi avevano fatto gradualmente
dimenticare sensazioni, motivazioni e quindi perdere la voglia percependo la
mia attività, per la prima volta, come un sacrificio. Mi fa continuare la
possibilità di vivere emozioni fortissime, uniche nel loro genere, e l’avere
sempre obiettivi da raggiungere”.
Foto di Matthew Quine |
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare
attività fisica? “Che il limite è solo nella nostra mente
ma anche che il nostro corpo sa sempre qual è la cosa migliore da fare, basta
saperlo ascoltare”.
Quanto credi in te stessa? “Dipende
dai periodi: quando mi sento bene molto, quando mi sento più in difficoltà mi
accorgo di fare più riferimento al mio allenatore e al mio fidanzato.
Purtroppo, mi faccio ancora condizionare troppo dalle circostanze esterne”.
Hai un riferimento? Ti ispiri a qualcuno? “Non
ho un riferimento, ma ammiro tutti coloro che riescono ad alzarsi dopo una o
più sconfitte (in qualsiasi campo). Ammiro anche la costanza nell’alto livello”.
Prossimi obiettivi e sogni realizzati e da
realizzare? “Obiettivi record italiano. Sogno
realizzato saltare più di due metri e vivere l’atletica internazionale. Grazie,
è stato un bel momento di riflessione”.
Elena Vallortigara - salto in alto indoor
2019 - (foto Andrea Bruschettini) è sulla copertina del mio libro “Sogni
olimpici”, Aracne, Roma 2022 e nel libro vi è anche una mia intervista a Elena.
René Cunéaz (maratoneta)
Ti
sei sentito campione nello sport? “A mio parere i campioni sono quelli che partecipano a manifestazioni
importanti (Olimpiadi, mondiali, ecc.) o che comunque corrono forte (per
capirci, correre una maratona sotto le 2h10). Io mi sento un dilettante
abbastanza forte.”
Quali
fattori contribuiscono al tuo benessere e/o performance?
“Con la testa che ho, per cercare di
migliorare, in questi anni ho speso parecchio tempo in tanti piccoli dettagli. Dai
video durante la corsa per migliorare l’efficienza tecnica all’alimentazione
per eliminare i dolori alla pancia e al fegato durante le corse prolungate.
Questi sono i fattori che ho curato maggiormente.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport?
“Sono sempre stato molto introverso e lo
sport mi ha e mi aiuta ancora oggi a essere meno chiuso. Quando corro le mie
insicurezze svaniscono.”
Hai
sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare?
“Io ho una sensibilità incredibile del
mio limite. Sento se sto correndo più piano o più forte della mia soglia. In
maratona è un pregio. Quando provo ad andare oltre faccio talmente tanta fatica
che rischio di pagare lo sforzo calando notevolmente il ritmo. Per questo molte
volte, in gare anche più corte, mi stacco dal gruppo e continuo col mio passo.
Molti atleti, solitamente, li riprendo nel finale di gara.”
Quali
sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara?
“Nel pre-gara, solitamente sono teso e
nervoso ma poi lo scarico in gara. Durante la competizione sono concentrato sul
ritmo e sulle sensazione. Nel post-gara escono le emozioni sia positive sia
negative in base al risultato.”
Nel
tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione?
“I rischi maggiori nell’atletica sono gli
infortuni. Bisogna ascoltarsi e non forzare quando si hanno dei sintomi strani.”
Cosa
ti fa continuare a fare sport? “Quello che non mi fa mollare è la determinazione nel voler ottenere un
risultato prefissato e il calore e la fiducia della gente nei miei confronti e
dalla mia famiglia.”
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni?
“Le sconfitte le ho sempre superate
grazie alla passione che ho per lo sport. Dopo una pessima prestazione la
voglia di correre è maggiore al risultato non ottimale. Poi nell’arco della
stagione ci sono anche le buone prestazioni che mi fanno dimenticare le
sconfitte.”
Sogni
realizzati e da realizzare? “I miei sogni sono ancora tutti nel cassetto. Non sono molti ma spero
tra qualche anno di poterli realizzare. La vita non si sa mai cosa ci può
riservare ma bisogna sempre crederci fino in fondo. Chissà che questi sogni non
escano da questo piccolo cassetto.”
Un
messaggio ai ragazzi per avvicinarli allo sport?
“I ragazzi che si avvicinano allo sport
devono sapere che non si ottiene nulla senza sacrificio ma bisogna farlo con
passione. Le sofferenze ci saranno sempre ma saranno di insegnamento per la
vita di tutti i giorni.”
Ti
consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali?
“Se ho bisogno di consigli sul piano
sportivo ho come riferimento il mio allenatore Rondelli per le cose più
importanti, altrimenti con i compagni di allenamento o in famiglia per
eventuali problemi. In caso di problemi fisici ho sempre figure pronte ad
aiutarmi. Il successo si costruisce anche con un buon team.”
Hai
un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?
“I miei esempi sono quelli che ottengono
risultati con sacrifici e dedizione conciliando sport e lavoro come Catherine
Bertone che nonostante il lavoro, da pediatra ha partecipato alle Olimpiadi di
Rio.”
C’è
qualcuno che contribuisce al benessere e performance nello sport?
“La mia famiglia in primis mi supporta in
tutto quello che faccio. Poi dietro ci sono molte persone che contribuiscono al
raggiungimento dei miei obiettivi, dal mio allenatore ai miei compagni di
squadra e di allenamento.”
Quali
capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?
“Ho grandi caratteristiche di resistenza
che in maratona sono molto importanti. Mentalmente riesco a gestire la fatica
nel modo migliore per gestire i tanti km.”
Un’intervista a René è riportata nel mio
ultimo libro “Maratoneti e Ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida”,
edito da Edizioni Psiconline.
Anna
Arnaudo (10000 metri)
Ti consigli con un team? Figure
professionali? Il mio allenatore è il mio punto di
riferimento fisso.
C’è una parola o una frase che ti aiuta ad
affrontare la prossima gara? Ultimamente mi dico di
fidarmi delle mie gambe, di lasciar fare tutto a loro.
Quale aspetto del tuo carattere ti aiuta
nell’affrontare gare importanti? Sicuramente il fatto
che io ci tenga tanto allo sport, anzi, direi il mio amore per lo sport. Quando
uno è innamorato riesce ad affrontare tutto.
In che modo la mente ti aiuta a superare i
momenti difficili? Credo che alla base ci sia sempre l'amore
per quello che faccio e la voglia di continuare a farlo.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti
aiutano in gare importanti? L'allenamento è fondamentale, ma anche la
lucidità in gara.
Come ti vedi tra 10 anni? Credo
che, forse tra più di 10 anni, mi troverò a mostrare le mie foto ai miei figli,
e a raccontare loro di avere una madre che in un certo senso ha fatto qualcosa
di importante.
Ti ispiri a qualcuno? Assolutamente
sì. Genzebe Dibaba è la mia ispirazione. Mi piace moltissimo come corre e il
suo sorriso. Mi commuovo quando la vedo gareggiare.
Come stai cambiando attraverso lo sport? Non
saprei dire. Forse non sto cambiando, ma semplicemente lo sport mi sta offrendo
la possibilità di tirare fuori il meglio da me stessa.
Quando ti sei sentita campionessa nello
sport? “Non saprei bene dire quando. Forse non mi sono mai
sentita campionessa ‘nei confronti degli altri’. Però mi sento campionessa
‘contro me stessa’ ogni volta che una gara o un allenamento vanno bene”.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo
benessere e/o performance? “Al primo posto metterei una vita sana.
Al secondo, la motivazione che mi trasmettono le persone che mi circondano”.
Nella pratica del tuo sport quali sono le
difficoltà e i rischi? “La difficoltà maggiore è dovuta al fatto
che, essendo gare lunghe, la mente deve essere in grado di convivere con la
fatica. Rischi importanti non ce ne sono: è proprio questo che mi piace di
correre. Posso fare sport in tranquillità”.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? “Forse non ho nessuna spiccata capacità e
sicuramente nessun talento mostruoso. Credo semplicemente di avere un buon
equilibrio tra testa e gambe. Sono precisa e determinata, attenta ai dettagli e
a fare le cose nel modo corretto”.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per
quali aspetti e fasi? “Si, ritengo utili gli psicologi in
generale. Nello sport onestamente non ho mai provato a farmi seguire da uno
psicologo”.
Cosa e chi ti ostacola nella pratica dello
sport? “Penso che l'ostacolo mio più grande siano le mie
insicurezze e le mie paure”.
L'evento sportivo dove hai sperimentato le
emozioni più belle? “Ci sono tante gare durante le quali ho
avuto momenti in cui ho provato una fatica intensa e contemporaneamente una
forte voglia di correre e non mollare”.
La tua situazione sportiva più difficile? “In
quinta superiore ho dovuto gestire il cambio di allenatore, la maturità, una
sofferenza amorosa, l'insonnia, e il ferro basso. È stato davvero difficile
uscirne, ma alla fine sono arrivati un 100 e una convocazione per gli europei”.
Un messaggio per avvicinare i ragazzi allo
sport? “Fare sport ti cambia completamente la vita. Gli
sportivi conoscono meglio la fatica della vita e quindi sanno affrontare meglio
le difficoltà”.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare
sport? “Ho scoperto che valevo qualcosa, che anche io avevo
la possibilità di fare la mia parte”.
Una parola o una frase che ti aiuta a nei
momenti difficili? “Stai tranquilla, non ci pensare e vai
avanti”.
Sogni realizzati?
"Sogni realizzati: vestire la maglia azzurra”.
Cosa diresti ad Anna di 10 anni? “Penso
che le direi semplicemente di essere forte e di non avere paura nella vita”.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? “Prima
ci sono tante insicurezze, durante c'è il non pensare, e dopo c'è un senso di
leggerezza e di pace”.
Quali sono gli ingredienti del successo? “Non
mollare: chi la dura la vince”.
Anna
Bongiorni (4×100)
Quando ti sei sentita campionessa nello
sport? Non
mi ci sono ancora sentita; tendo a essere una persona umile (a volte questo
nello sport non è un pregio) e, nonostante tante belle medaglie a livello
internazionale, penso di essere ancora lontana dalla mia idea di
"campionessa".
L'evento sportivo dove hai sperimentato le
emozioni più belle? Sicuramente l'olimpiade di Tokyo 2020. Correre una delle mie
migliori prestazioni nei 100 mt e qualificarmi nella semifinale olimpica, fare
il record italiano con le ragazze della 4×100 (a un soffio dalla finale),
assistere dal vivo a due ori olimpici conseguiti da due miei carissimi amici
sono state emozioni fortissime che porterò nel mio cuore per sempre. Un altro
momento importante è stato durante la qualificazione per l'olimpiade quando con
le ragazze della 4×100 siamo entrate nella finale dei mondiali di Doha 2019 a
seguito di un momento difficile per tutte e quattro e quindi è stato un
risultato insperato e inaspettato.
Una parola o una frase che ti aiuta nei
momenti difficili? Never Give up.
Nello sport cosa e chi contribuisce al tuo
benessere e/o performance?
Molti fattori: per andare forte devo essere io in primis convinta di poterlo
fare e per avere questa convinzione devo avere delle certezze che provengono
dalle mie sensazioni mentre corro e dai tempi delle prove in allenamento.
Importante è anche la convinzione che le persone che amo di più credano in me:
la mia famiglia, il mio ragazzo, i miei allenatori.
Un'esperienza che ti dà la convinzione di
potercela fare? Alla fine del 2014 ero sul punto di smettere e chiudere la
mia carriera agonistica. In quel momento grazie e soprattutto al mio gruppo
sportivo, i Carabinieri, ho trovato il modo per uscire da un tunnel difficile e
oggi eccomi qua dopo una quindicina di nazionali assolute, una semifinale
olimpica. Se ripenso a quel momento così difficile mi faccio forza in ogni
occasione.
Cosa hai scoperto di te stessa nel praticare
sport? Che
sono molto più forte mentalmente di quanto pensassi.
Quali capacità, risorse, caratteristiche
possiedi nel tuo sport? Sicuramente ho la genetica dalla mia parte visto che anche
mio padre ha avuto una lunga carriera sportiva e anche lui ha partecipato alle
olimpiadi nel 1984. Credo poi di essere abbastanza brava ad ascoltare e seguire
i consigli e le correzioni di chi mi allena.
Ti ispiri a qualcuno? Miei idoli sportivi sono sempre
state due fantastiche donne: Allyson Felix e Ivet Lalova, due donne forti e
indipendenti con un talento enorme.
Prossimi obiettivi? Noi atleti siamo molto scaramantici
in questo. Quest'anno è ricco di importanti manifestazioni internazionali: ci
saranno i campionati mondiali in Oregon e i campionati europei di Monaco, due
appuntamenti importanti e ravvicinati.
Quali sono gli ingredienti del successo? Non so se questo possa valere per
tutti gli atleti ma per me l'ingrediente è stato unico: la serenità.
Cosa c'è prima, durante e dopo una gara? Direi un bel mix di emozioni: ansia,
adrenalina, gioia, felicità, volontà, divertimento, cattiveria e qualche volta
delusione.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta
EMDR
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