Matteo Simone
Negli anni 2000 c’erano fortissime ultramaratonete italiane che conquistavano podi, vittorie e primati, tra le più forti Monica Casiraghi, Monica Carlin, Paola Sanna.
Monica Casiraghi ha vinto 3 edizioni
della 100k del Passatore: il 26 maggio 2001 in 08h11’43”, il 24 maggio 2003 in 07h59’41”,
il 30 maggio 2004 in 08h03’03”.
Anche Monica Carlin ha vinto 3
edizioni del Passatore: il 27 maggio 2006 in 07h51’43”, il 28 maggio 2011 in 07h45’28”,
il 26 maggio 2012 in 07h35’05.
Paola Sanna ha vinto 2 edizioni del
Passatore: il 28 maggio 2005 in 08h59’20” e il 26 maggio 2007 in 08h33’39”.
Il 28 settembre 2003, alla 9^
Lupatotissima Monica Casiraghi ha ottenuto la miglior prestazione italiana 50km
in pista con il crono di 3h39’06” e Paola Sanna ha ottenuto la miglior prestazione
100km in pista con il crono 8h26’19”.
Il 16 novembre 2003, al ai Campionati
Mondiali 100km presso Taipei, la Campionessa Mondiale è Monica Casiraghi con il
crono di 8:04:47 e la vice Campionessa Mondiale è Paola Sanna in 8h15’13”. Anche il titolo italiano maschile va
all’Italia, Mario Fattore vince la gara con il crono di 7h04’57”.
L’11 settembre 2004, ai Campionati
Mondiali 100km presso Winschoten (NED) Monica Casiraghi conquista un bronzo
individuale con il crono di 7h29’20” e l’Italia femminile conquista un argento
nella classifica a squadre grazie alle prestazioni di Paola Sanna 7h58’52” e Giovanna
Cavalli 8h00’22”. Anche il titolo
italiano maschile va all’Italia, Mario Ardemagni stravince in 6h18’24”.
Il 21 giugno 2008, con il crono di 3h59’01”,
Daniela Gilardi, Monica Casiraghi e Paola Sanna (SEV Valmadrera) vincono la Monza-Resegone
42 km.
Il 4 marzo 2012, all’11^ Ultramaratona
del Trasimeno, tra le donne vince Paola Sanna in 4h27’34” che precede di pochi
secondi Monica Casiraghi 4h27’57”.
Il 28 maggio 2017, la coppia Monica
Casiraghi-Paola Sanna, con il crono di 3h14’40”, vincono la gara femminile di 33,5
km “Reale Mutua Monza-Montevecchia Eco Trail (MoMot)”, con partenza dalla Villa
Reale di Monza.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Monica e Paola attraverso
risposte ad alcune mie domande di un po’ di tempo fa.
Qual è stato il tuo percorso nello sport?
Monica: “Ho
iniziato a correre da bambina, prima gare veloci poi mezze maratone e maratone
cercando sempre di migliorare, poi sono passata alle ultra, perché sentivo che
quella era la mia strada; alla fine di ogni maratona potevo continuare ancora
per km, e perché il mondo dell’ultramaratona è affascinante! La mia prima ultra
è stato un mondiale di 100km, una sfida con me stessa!”.
Paola: Io sono sempre stata una persona
molto sportiva fin da quando ero piccola. Diciamo pure che sono nata con le
scarpe da ginnastica ai piedi! In passato ho praticato il nuoto, poi mi sono
dedicata alla palestra che, frequentata proprio nel periodo in cui mi stavo
sviluppando fisicamente, mi ha permesso di 'costruirmi' qualche
muscolo nelle gambe.
Successivamente ho giocato in una squadra di calcio
femminile come centravanti. La paura però di farmi male alle gambe, e ancor più
alle ginocchia, era tanta. È stato allora che ho cominciato a interessarmi alla
corsa.
È interessante e utile conoscere le
storie di atleti, soprattutto di campionesse come Monica e Paola che sono state
ai vertici delle classifiche delle ultramaratonete in Italia, in Europa e nel
Mondo per diversi con record nazionali che tutt’ora detengono da circa 20 anni.
Hai rischiato di mollare?
Monica: “Si
ho pensato diverse volte di smettere per infortuni o per problemi di salute, ma
non l’ho mai fatto perché sarebbe stata la strada più semplice.”
Paola: Dopo diversi anni di agonismo ad
alto livello, e quindi ogni giorno di ogni anno allenamenti su allenamenti
lunghi per preparare manifestazioni importanti come Mondiali o Campionati
Italiani, di diverse distanze di ultramaratona, la mia testa era satura di km.
Al Campionato Mondiale di 100km che si era svolto a Tarquinia, poco prima di
metà distanza mi sono ritirata, nauseata da tutti quei km e quella fatica che
non avevo più voglia di sopportare. Ero full! Nei giorni e mesi successivi non
ne volevo più sapere di correre per tanto tempo. 10km per me erano già troppi.
Così ho dato retta al mio fisico, o meglio alla mia testa, e mi sono
“disintossicata” da tutti i km che avevo macinato per anni.
La tua gara più estrema o più difficile? La tua situazione sportiva
più difficile?
Monica: “Le
24h in pista una cosa per me inconcepibile, ma l’ho corsa!”.
Paola: La
situazione sportiva più difficile è stata nel 2008 al Campionato Mondiale della
100km a Tarquinia, quando ho capito che non ne potevo più dì correre per così
tanto. Quella che fino al giorno prima era la mia passione più grande e dì cui
non potevo farne a meno, in quel momento non mi dava più nessuno stimolo, anzi
non ne volevo più sapere.
Il 19-20 aprile 2008, Monica Casiraghi conquista il titolo italiano
24h in pista alla 24 Ore del Delfino a Ciserano (BG) totalizzando km 226,130
km, preceduta solamente dal vincitore assoluto, il greco Yiannis Kouros che ha
vinto con 261,054 km.
Da menzionare in quella gara l’ASD Atl. Villa De Sanctis che ha
piazzato 5 atleti nei primi 11 in classifica: 5° Ugo Zuccari 212,035 km, 7
Adalberto Sabatella 198,918 km, 8 Emilio Bocchini 193,499 km, 9 Claudio Vitale 190,813
km, 11 Angelo Fiorini 187,499 km.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva?
Monica: “La
mia famiglia e amici hanno sempre approvato e appoggiato questa mia scelta di
vita.”
Paola: La mia famiglia e i miei amici mi
hanno sempre supportata e mi supportano tutt’ora, anche e soprattutto nei
momenti in cui ho avuto delle difficoltà. E questo lo reputo una grande forza a
mio favore. La corsa mi ha fatto incontrare i miei più grandi amici, e questo
per me è un grande tesoro! Anche quello che è stato il mio più grande sponsor,
il Libraccio, è diventato una parte della mia famiglia.
Monica: “La
corsa mi ha insegnato che con impegno e sacrifici si possono realizzare i
sogni; diverse volte mi è capitato di pensare che tutto era finito, con la mia
forza di volontà sono riuscita a proseguire la gara e vincere; questa è la mia
forza! La mia testa ha sempre fatto la differenza ho imparato a resistere a
tener duro, e così ho realizzato i miei sogni.”
Paola: Una curiosità che ricorre sempre
nei miei sogni la notte prima dì una mia gara, è che immagino sempre per un
motivo o per un altro, dì arrivare sempre in ritardo alla partenza. E quindi
sentirmi addosso l’ansia che stanno dando il via e io sto ancora finendo dì
prepararmi. Vedo che tutti partono e arranco verso la partenza, ovviamente
essendo ultima!
Cosa hai scoperto di te stessa nello sport?
Monica:
“Del mio carattere le ultra mi hanno
insegnato a essere sicura e determinata e a superare le paure della vita.”
Paola: Lo sport, di me stessa, mi ha
fatto capire che ho tanta tenacia e determinazione. Che sono disposta a fare
qualsiasi sacrificio per le cose in cui credo veramente e che ottenere qualcosa,
dopo aver fatto tanti sacrifici, è molto più gratificante rispetto che
ottenerla facilmente.
Monica: “Ho
mille sogni, spero di realizzarli, però uno alla volta!”.
Paola:
“Aver vestito la maglia della
Nazionale in diverse gare dì livello Mondiale, e aver ottenuto grandi
risultati, sono stati sogni che ho potuto realizzare grazie alla mia passione.
Purtroppo l’ultramaratona non fa parte delle Olimpiadi, che per un vero
sportivo sono in assoluto il sogno più grande. Quindi i Giochi Olimpici per me
rimarranno per sempre un sogno. Un gran bel sogno!”.
Gli obiettivi si raggiungono dopo averli prima sognati. Monica e
Paola hanno avuto il coraggio e la determinazione, hanno creduto nelle loro
possibilità, si sono impegnate, hanno fatto quello che potevano nel miglior
modo possibile per trasformare i loro sogni in realtà.
Un’intervista
a Monica è riportata nel libro “Lo sport delle donne. Donne sempre più
determinate, competitive e resilienti”, edito da Prospettiva Editrice – 8 ottobre 2018 di Matteo Simone (Autore).
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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