Matteo Simone
Eligio Lomuscio, grande uomo di sport, nominato senatore della maratona di Roma per averle corse tutte dal 1995 e ancora intenzionato a correrla ogni anno.
Ho avuto modo di conoscerlo
in occasione di un gemellaggio di camminatori Manfredonia Barletta, si racconta
attraverso la seguente intervista.
Ti sei sentito campione nello sport
almeno un giorno della tua vita? “Sì, all'arrivo della 21^ maratona di Roma
quando prima dell'arrivo sono stato raggiunto dal grande Giorgio Calcaterra che
aveva fatto per ben 2 volte la maratona. Ci furono grandi festeggiamenti per
Giorgio che aveva fatto 2 maratone di seguito e per me che ero riuscito a
portare a termine ancora una volta la 21^ maratona di Roma, da ricordare che
io, insieme ad altri 30 atleti siamo stati nominati Senatori della Maratona di Roma per aver portato a termine tutte le edizioni della maratona di Roma.”
Qual è stato il tuo percorso per
diventare atleta? “Con un gruppo di altri amici abbiamo iniziato a correre
sin dal 1970 poi piano piano abbiamo iniziato a partecipare alle gare di
10km. Solo nel 1995 ho corso la mia
prima maratona a Roma e così da quel momento ho cominciato ad affezionarmi
sempre di più a questo tipo di gara.”
Quali fattori hanno
contribuito al tuo benessere e performance? “Sono molti i fattori che
hanno contribuito al mio benessere, il piacere di conoscere tanta gente nuova e
simpatica che pratica questo sport che mi fa stare bene fisicamente e
mentalmente e mi ha dato la possibilità di fare delle avventure veramente grandi
e straordinarie che io non avrei prima neanche immaginato.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere e performance? “C'è una persona a cui io devo dire
tantissime volte grazie, la mia amica Angela Gargano che mi ha introdotto in
questo fantastico mondo delle corse consigliandomi e incitandomi sempre
dicendomi che ce la potevo fare e tutte queste belle esperienze che ho avuto
nel mondo della corsa è stato tutto merito suo e ancora oggi è lei che mi
sprona sempre a non mollare e ad aver fiducia in me stesso.”
La mitica Angela Gargano, la signora
Maratona per averne corso più di 700 ed anche ultrarunner per aver portato a
termine gare di 202,4km ed anche una gara di 10 giorni, è un simbolo per i
maratoneti Pugliesi.
La gara della tua vita,
dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle?
“La mia prima maratona di Roma dove ho vissuto le mie più belle emozioni sia
durante il percorso e sia quando ho tagliato per la prima volta il traguardo di
una maratona al momento sembrava che fosse un sogno e solo il giorno successivo
ho capito che grande impresa avevo compiuto.”
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? “Alla partenza di ogni gara non c'è
mai stata in me la convinzione di potercela fare, l'ho avuto solo nel momento
in cui ho tagliato il traguardo.”
Cosa pensano familiari e amici
della tua attività sportiva? “All'inizio erano tutti un po’ scettici perché non
ho fatto tempi di rilievo, ma per me andava bene lo stesso, perché all'arrivo
volevo arrivare sempre senza essere stressato ed in buone condizioni fisiche, e
questa è un abitudine che ancora oggi sono riuscito a mantenere.”
Ti va di descrivere un episodio curioso
o divertente della tua attività sportiva? “L'episodio più curioso e divertente
è questo, qualche anno fa in una delle mie prime maratone e precisamente alla
maratona del piceno che in quegli anni si correva a Grottazzolina dopo il 30°
km non trovai l'acqua al ristoro e allora poiché avevo tanta sete, pensai di chiedere un po’
d'acqua in una villetta che stava sul percorso, bussai e chiesi dell'acqua, una signora molto educata mi invitò ad
entrare e mi portò dove stavano mangiando mi diede dell'acqua e nello stesso
tempo mi chiese se volevo qualcosa da mangiare, non me lo feci ripetere 2
volte, intanto il tempo passava e la macchina scopa non vedendo più nessuno sul
percorso ritornò al traguardo, lì mi aspettava mia moglie e chiese dove stavo
io, gli risposero che non c'era più nessuno sulla strada, e mia moglie disse
che non ero arrivato e di cercarmi e quindi la macchina ritornò indietro, intanto
io avevo fatto pranzo completo e continuai a correre verso il traguardo, ad un
certo punto la macchina mi vede e si ferma e mi chiede dove ero finito, non
sapevo cosa rispondere e mi inventai una scusa dicendo che mi era venuto un
forte dolore di pancia e avevo cercato un bagno, solo così mi sono potuto
salvare e intanto sono arrivato al traguardo tra gli applausi di tutti per
avermi trovato.”
Il mondo dei maratoneti è proprio
strano, ma Eligio supera qualsiasi stranezza facendosi tentare da un tavolo
apparecchiato ricco di pietanze.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel
praticare sport? “Ho scoperto maggiormente di essere più sicuro di me stesso in
tutte le mie cose.”
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Ho sempre dimostrato
di avere una grande forza di volontà specialmente nelle situazioni peggiori, di
arrivare a raggiungere l'obbiettivo che mi ero preposto.”
Che significa per te partecipare a una
gara? “Partecipare a una gara significa per me incontrare nuovi amici
e rivedere con piacere quelli che già conoscevo.”
Hai sperimentato l’esperienza del limite
nelle tue gare? “Non l'ho mai sperimentato perché come già detto io corro per
divertimi e non vado mi al limite delle mie possibilità.”
Quali sensazioni sperimenti facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara? “Sensazioni sempre
nuove che mi vengono al momento.”
Quale è stata la gara più estrema o più
difficile? “La mia ultima gara trail del Ventasso che è stata molto dura e
difficoltosa.”
Nel tuo sport quali sono le difficoltà e i rischi? A cosa devi fare attenzione? “Di stare sempre tranquillo e di non
dare quello che io non posso dare.”
Quali condizioni fisiche o
ambientali ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale?
“La maggiore difficoltà me la dà la pioggia e il forte vento.”
Cosa ti fa
continuare a fare sport? “La mia forza di volontà perché ormai sono un po’
anziano, però non riesco a stare lontano dalle gare, corro con la mente e col
cuore e alla fine gli ultimi 195 m. con le lacrime.”
Come hai superato eventuali crisi,
sconfitte, infortuni? “Fortunatamente sono state poche e tutte facilmente
superabili.”
Un messaggio rivolto ai
ragazzi per avvicinarli allo sport? “A tutti i ragazzi dico solo di fare molto
sport e starete sempre meglio con voi stessi.”
C’è stato il rischio di incorrere nel
doping? “Mai.”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Lottate sempre con le vostre forze.”
Ritieni utile la figura dello psicologo
dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività sportiva? “Ritengo
utilissima la figura dello psicologo in tutti i suoi aspetti e in tutte le fasi
dell'attività sportiva.”
Sogni realizzati e da realizzare? “I miei sogni penso di averli tutti realizzati.”
Matteo SIMONE
380-4337230
- 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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