Matteo SIMONE
Co-Autori Matteo Simone, Antonello Vargiu. Aracne editrice, ISBN 978-88-548-9444-0.
Stralcio
prefazione del Prof. Marco Guicciardi
La lettura del testo di Simone e Vargiu ha
stimolato in me due riflessioni. La prima ha a che fare con la vividezza dei
ricordi, la ricchezza delle sensazioni e il pulsare dei pensieri che
accompagnano le salite, i cambi di direzione, i sorpassi e i traguardi del
nostro atleta.
Tonara, Orroli, Pula, Bultei, San Gavino,
Capoterra, Alà dei Sardi non sono solo luoghi geografici, insediamenti
abitativi della nostra stupenda isola, ma sentieri, selciati, dirupi dove si
odono il calpestio dei piedi, le urla di incitamento dei tifosi, l’odore acro
del sudore e dove si scorge un pennacchio di fumo, frutto della legna appena
accesa per il successivo ristoro.
La seconda riguarda gli individui che si
affacciano in questo scenario e in particolar modo gli atleti, che con le loro
andature, falcate, passi e movenze diventano per noi familiari. Tra questi ve
ne è uno, lo psicologo, che non appare mai nel proscenio, ma dietro le quinte
sussurra, riflette, anticipa o commenta quanto momento per momento l’atleta
elabora, osserva o ricorda con estrema precisione.
La sua è una presenza
discreta, mai invadente, che lascia fluire il racconto e l’esperienza
dell’Altro. Quasi una guida o un accompagnatore, che insieme all’atleta,
partecipa dei misteri della corsa, sia essa una campestre, una maratona o una
gara podistica, mostrando la stessa curiosità, stupore e appagamento, quasi che
avesse corso al suo fianco. In questo suo incedere l’attenzione è sempre
rivolta a cogliere nelle pause, nell’affanno o nelle argomentazioni dell’atleta
un elemento di riflessione e confronto, una possibilità di espandere
l’esperienza in atto sino a farne un esempio per una classe di azioni simili o
contrarie. Così è per la motivazione, la consapevolezza o la preparazione
mentale.
Stralcio
prefazione di Corrado Mazzetti
Antonello ha un modo molto originale di raccontare la sua gara, ci coinvolge non solo con le sue emozioni ma ha il dono di entrare in empatia fisica e mentale con i suoi “fratelli di strada”, gli avversari, i concorrenti. Per ognuno di loro raccoglie testimonianze, ci comunica i loro sentimenti, paure, dialoga mentre corre con la testa con la loro testa, perché, chi non corre forse non lo sa, si corre con la testa e poi con le gambe, se la testa non gira nemmeno le gambe girano.
Ogni racconto è intramezzato da considerazioni riguardanti la psicologia dell’atleta che corre, ricche di spunti di riflessioni di Matteo Simone, psicologo clinico e dello sport e psicoterapeuta Gestalt, specializzato in “resilienza”, che in parole semplici è la capacità di flettersi, di piegarsi come un elastico, per tornare poi nuovamente allineato, o meglio, più allineato di prima.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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