lunedì 31 ottobre 2016

Luis Hernando (ESP) e Caroline Chaverot (FRA), Campioni del Mondo Trail 2016



Si sono svolti sabato 29 ottobre i Campionati Mondiali di Ultra Trail, al parco nazionale di Peneda-Geres (Portogallo), 85 km e 4800 metri di dislivello.

In questo sport considerato anche estremo e non alla portata di tutti, bisogna essere cauti, è importante essere in contatto con il proprio corpo, le sensazioni corporee, ed è importante approcciarsi con umiltà e gradualità, monitorarsi.
La Francia ottiene il titolo individuale femminile per merito della fortissima Caroline Chaverot che impiega 9h39'40" e i titoli a squadra maschile e femminile, inoltre riesce a piazzare sul secondo e terzo gradino del podio maschile Nicolas Martin e il campione uscente Sylvain Court.
La Spagna ottiene il titolo individuale maschile con la vittoria di Luis Hernando in 8h20'26", seguito da quattro atleti Francesi, inoltre si aggiudica i titoli di vice campione a squadra maschile e femminile, e Azara Garcia, riesce a conquistare il titolo di vice campionessa del mondo.
Luis Alberto Hernando Alzaga (Burgos, 27 settembre 1977) è un atleta di skyrunning, specializzato nell'ultratrail, ed ex sciatore nordico, ha debuttato a livello agonistico nella corsa in montagna nel 2005 e nel 2013 si è laureato campione europeo di "ultraskymarathon" ex aequo con Kilian Jornet Burgada alla Trans d'Havet 80K.
Il podio femminile individuale vede al terzo posto l’olandese Ragna Debats.
Per quanto riguarda sempre i titoli a squadra, gli atleti della Norvegia conquistano il terzo posto, mentre il terzo posto della squadra femminile è ottenuto dalle altete della Gran Bretagna.
L’Italia si è classificata al quinto posto per quanto riguarda il titolo a squadra maschile e all’8° posto si è classificata la squadra femminile.
Una gara lunga, molto impegnativa, con partenza all’alba e con un’attenzione elevata al percorso, all’alimentazione, al vestiario, durante la gara si corre con diverse condizioni climatiche partendo all’alba e considerando che ci si può impiegare dalle 8h20’, tempo del primo arrivato alle 15 ore tempo degli ultimi atleti arrivati e quindi, bisogna fare attenzione al freddo, al caldo, all’integrazione alimentare, a non distrarsi lungo il percorso, a monitorarsi attentamente.
Tra gli italiani, Georg Piazza, proveniente dalla mountain bike, si classifica al 17^ posto con un crono di 9h23’50”, l’atleta esperto Giulio Ornati 29° in 9h48’01”,  a seguire Luca Carrara 32° in 9h51'05", Carlo Salvetti, 38° in 10h09’00” e Giuliano Cavallo, 42° in 10h18'08".
Tra le donne Italiana arrivano quasi insieme Cristiana Follador, 25° posto con il crono di 11h32’27”, e Virginia Oliveri, 26^ in 11h33’07”, argentina di origine, al suo terzo mondiale di trail conferma il suo valore arrivando sempre tra le prime tre italiane (un terzo posto e due secondi posti), a seguire Lara Mustat Parma, in 12h45’46” e Lisa Borzani 50^ in 13h37’55”, mentre Simona Morbelli a causa di una caduta intorno al 38° km è costretta a non concludere la gara.
Per quanto riguarda altri atleti di interesse, l’argentino Paolo Barnes, residente in Italia, arriva 39° in 10h10’48”. Il forte atleta Tom Owens si è fermato al 75° km a causa di problemi muscolari, tendinei e di stomaco. Nathalie Mauclair, campionessa del mondo di Ultra-trail 2015 ad Annecy, quest’anno si classifica al 4° posto con il crono di 10h13’37”.
L’anno scorso feci alcune domande a Nathalie, ne riporto un paio.
Quali meccanismi psicologici ti aiutano a partecipare a gare estreme?  Motivazione, perseveranza e … un pizzico di follia. È necessario impostare solo uno o due obiettivi per la stagione, prepararli fisicamente e mentalmente nel miglior modo possibile. Faccio sofrologia e ipnosi per proiettarmi nel futuro e visualizzare la competizione. Mi vedo riuscendo in modi difficili. Mi vedo finisher. Aiuta a superare momenti di dubbi durante le gare.”

Nathalie sta avanti, non c’è solo talento fisico e tanta preparazione fisica ma anche tanta preparazione mentale, per eccellere nelle gare di endurance dove fisico e mente sono sottoposte a dura prove bisogna lavorare tanto livello mentale, è necessario un lavoro sugli obiettivi, sulla motivazione, sull’autoefficacia. Io stesso ho sviluppato un modello di intervento che ho chiamato O.R.A. e si basa su un lavoro iniziale di gol setting, sullo stabilire obiettivi mirati, sul credici, sull’individuare le risorse necessarie occorrenti per raggiungere l’obiettivo, sul far immaginare la persona avanti nel tempo che raggiunge l’obiettivo, e tutto ciò attraverso un lavoro di Gestalt Therapy, Ipnosi Ericksoniana e metodo EMDR.
E’ importante per la persona acquisire consapevolezza del proprio corpo, delle proprie sensazioni, delle proprie tensioni nel corpo e nella mente, delle proprie emozioni e dei propri pensieri.
Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? “Dipende dagli obiettivi che mi pongo. Per rimanere motivati ​​durante l'allenamento, io diversifico la mia attività (corsa, bici da strada, mountain bike, canoa) e quella specifica sessione (interval training, lunghe sedute, da soli o formazione di gruppo). Quando si inizia a praticare sport, è solo per sentirsi bene. E allora, si cerca di migliorare i tempi, i gesti, i risultati. E’ positivo per spingere i propri limiti: è una sorta di gioco. 

E’ vero, bisogna avere sempre la motivazione alta, gli allenamenti oltre che fatica devono essere anche un divertimento, una scoperta, importante diversificare lo sport, i tipi di allenamenti, da soli ed in compagnia. 
 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
380-4337230 - 21163@tiscali.it

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