Di seguito, approfondiamo la conoscenza di Francesco attraverso risposte ad alcune mie domande.
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si, il
giorno in cui ho finito la mia prima maratona”.
La gara della tua vita, dove hai dato il meglio di te o hai sperimentato le emozioni più belle? “La prima maratona non si scorda mai. E poi la Monza-Resegone, in notturna, con gli utili 5 km di arrampicata nel bosco, è epica allo stato puro. E la prima mezza maratona di mia moglie, che ho corso con lei.”
Quale è stata la gara più estrema o più difficile? “Monza-Resegone (32km in piano, 5 in salita su asfalto, 5 in salita su rocce), in notturna e in squadra da tre. O si viaggia sempre tutti insieme o si viene squalificati. In notturna.”
Belle esperienze, lo sport ti permette di sperimentare le gare le più diverse, le più strane, le più difficili, le più divertenti e simpatiche.
Il 22 Giugno 2014, Francesco ha corso la 54^ “Monza - Capanna Alpinisti Monzesi al Resegone” in staffetta con gli amici Marco D'Angelo Marco e Umberto Rovati, la cui squadra dal nome “I Tribasei – Milano" si è classificata al 150°. La Monza Resegone è diventata una classica per campioni, una gara a staffetta durissima e in notturna. Mi piacerebbe farla, devo trovare una buona compagnia.
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Infanzia, adolescenza e
maturità da perfetto sedentario. A 38 anni, per sentirmi meglio e per perdere
qualche chilo di troppo, ho cominciato a correre. E non mi sono più fermato.”
Non c’è un’età per iniziare a fare uno sport, quando c’è consapevolezza
è ora di passare all’azione e darsi da fare con il movimento per sperimentare
benessere e tant’altro.
Quali fattori hanno contribuito al tuo benessere e performance? “La
voglia stessa di stare bene e di poter dire ‘sono capace di fare questo’.”
“Sono
capace di fare questo” dovrebbero essere le parole che ognuno dovrebbe poter
dire per aver sperimentato autoefficacia in qualcosa, è importante sentirsi
capace di fare qualcosa, avere competenze e riuscire in qualcosa, ti permette
di avere una risorsa da cui attingere in momenti difficili o di difficoltà.
Nello
sport chi ha contribuito al tuo benessere e performance? “Un
amico/maestro che mi ha accompagnato nei primi passi e in tante gare. Mia
moglie, runner anche lei, che mi incoraggia e mi incita ad andare avanti
sempre.”
Lo
trovi sempre un amico maestro che ti da l’imprinting, ti coinvolge, ti indica la strada ma se poi hai anche dalla tua parte il tuo partener, la tua
moglie che condivide la stessa passione allora sei in una botte di ferro, il
benessere sperimentato è massimo.
Quale tua esperienza ti può dare la convinzione di potercela fare? “La mia seconda maratona, a Venezia, dove sono crollato al 32mo km,
afflosciato a terra come un palloncino sgonfio. Mi sono rialzato e in preda ai
crampi ho chiuso lo stesso la gara. Ecco, se ce l’ho fatta quella volta, posso
fare tutto nella vita.”
Resiliente è chi è autoironico, sviluppa umorismo, cade e si rialza e apprende dalle sconfitte, dalle crisi riuscendo a uscirne fuori e a pensare,
come tanti altri e come anche me stesso, che nella vita si può fare tutto con
attenzione, impegno, passione, determinazione.
Cosa pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Moglie
e figlie sono entusiaste ed orgogliose di me. E questo mi fa arrivare ovunque.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Un lato
sconosciuto: la tenacia e la determinazione di prepararsi a lungo per arrivare a un risultato.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai
dimostrato di possedere? “Tenacia e determinazione.”
Che significa per te partecipare a una gara? “Prendere parte
a un evento, insieme a tanta altra gente. Ognuno con la sua storia.”
E’ vero, quando partecipi alle gare, ognuno porta la sua storia, la
propria cultura, la propria modalità, è un incontro di persone, di mondi,
culture e storie, è una grande festa dello sport, una gioia per tutti, tutti
tornano a casa con una esperienza vissuta, con un’altra storia da raccontare,
con nuovi amici.
Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? “Si… un paio
di maratone con post gara tra vomito e stanchezza. Ma sul traguardo, sempre
sorriso per le mie figlie.”
A volte i famigliari si preoccupano, mi ricordo ad una mia maratona a
Carpi nel 2.000 arrivai un po’ consumato per pioggia e stanchezza, feci 2h50’,
mia moglie che era all’arrivo era un po’ preoccupata per le mie condizioni, io
non mi ero accorto di niente e dopo un paio di mesi feci il personale a Latina
02h42’17”, stanco ma con il sorriso.
Quali sensazioni sperimenti
facendo sport: pre-gara, in gara, post-gara? “Concentrazione nel pre-gara,
serenità in gara e soddisfazione, comunque sia finita, nel post gara.”
Quali sono le difficoltà, i rischi, a cosa devi fare attenzione nel tuoo sport? “Nella
corsa, come in tanti altri sport, bisogna conciliare gli allenamenti con lavoro
e famiglia. Per atleti amatoriali, si rischia che il poco tempo a disposizione
ti faccia allenare sovraccaricando troppo; e questo potrebbe portare ad
infortuni.”
Sì,
è vero, a volte poi si trascura lo streching ed i massaggi.
Quali
sono le condizioni fisiche o ambientali che più spesso ti hanno indotto a fare
una prestazione non ottimale? “Personalmente soffro abbastanza il caldo.”
Cosa
ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Dopo una vita
passata sul divano, al momento non ci penso proprio a mollare. Continuo perché
posso concedermi pranzi e cene che prima mi provocano giornate successive fatte
di mal di testa e pesantezza. E corro perché in quell’ora, prima dell’alba,
metto in fila tutti i pensieri e le cose da fare durante la giornata.”
Tutto
passa, tutto cambia, quando scopri la corsa ti accorgi che tutto è possibile,
anche evitare il divano, svegliarti anche prima dell’alba e tutto ciò ti aiuta
a sperimentare sia benessere che performance, tiu aiuta anche ad elaborare
pensieri e situazioni, ad organizzarti la giornata a sviluppare propositi e
progetti, tutto ciò attraverso alla corsa, un movimento alternato bilaterale.
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Con la calma
e la determinazione.”
Lo sport della corsa insegna anche a divenire un po’ orientali, a
sviluppare calma e serenità un po’ per volta, un passo alla volta, a sviluppare
la lentezza, l’attesa delle gare, degli impengi, ad essere un po’ meditativi
che aiuta nella vita occidentale quotidiana, la corsa diventa un buon maestro di
vita.
C’è stato il rischio di incorrere nel doping nella tua carriera
sportiva? “No, mai. Credo sia grottesco far uso di doping tra gli amatori.”
Quale può essere un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Dammi
una ragione per assumere qualcosa di chimico che di sicuro mi porterà danni
all’organismo, a me che di mestiere faccio l’impiegato e corro per star bene.”
Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? Per quali aspetti
ed in quali fasi dell’attività sportiva? “La psicologia è senza dubbio
determinante in uno sport come la corsa. Credo possa aiutare a farti capire
come fronteggiare e reagire nei momenti di crisi durante la prestazione.”
Quali sono i sogni che hai realizzato e quali quelli da realizzare? “Finire
6 maratone e sentirsi ammirato dalle proprie figlie. E in qualche modo essere
di esempio per loro. Mi basta continuare ad alimentare questo sogno.”
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