Matteo SIMONE
La psicologia con l’obiettivo di migliorare il benessere dell’individuo ed il funzionamento della squadra.
Uno degli obiettivi è raggiungere un maggior
benessere individuale e di gruppo squadra, che comporta partecipazione motivata
agli allenamenti, agli incontri, alle partite, agli obiettivi condivisi
individuali e di squadra, difficili, sfidanti ma raggiungibili, non
impossibili.
Importante il lavoro graduale dello psicologo dello sport, iniziando
dallo sviluppo della consapevolezza individuale e di gruppo, con l’obiettivo di
sviluppare maggior attenzione e focalizzarsi sugli obiettivi per raggiungere le
migliori prestazioni sperimentando la mobilitazione di energie necessarie e
l’incremento delle emozioni positive.
Lavorare sulla motivazione intrinseca, cioè divertimento e passione ed
anche sulla motivazione estrinseca, l’essere riconosciuti e sviluppare
responsabilità per mantenere l’impegno di fare parte di un gruppo, di portare a
termine l’impegno di costruire una squadra efficiente e resiliente.
Riconoscere l’apprendimento di abilità e di regole condivise per
sviluppare lo spirito di squadra e condividere emozioni, allenamenti, partite,
vittorie e sconfitte, apprendere dall’esperienza sportiva, scuola di vita e
superare qualsiasi ostacolo, rispettando sempre i professionisti di riferimento
ed i ruoli assegnati ed accettati.
L’intento è di sviluppare gradualmente consapevolezza, responsabilità,
motivazione, autoefficacia, resilienza, spirito di gruppo e di squadra per
evitare demotivazioni, devianze da parte di esterni, per superare crisi,
difficoltà, infortuni, sconfitte.
Si tratta di un allenamento mentale complementare a quello fisico che
aiuta ad affrontare e gestire meglio quello fisico e permette di sviluppare
una crescita personale di atleti focalizzata al momento presente ed anche ad
una progettualità futura.
Lo psicologo è disponibile a confronti con la dirigenza, con i
preparatori ed allenatori, con eventuale staff medico, paramedico,
nutrizionista. Si cera di prestare attenzione ad un buon clima di squadra,
comprendendo tutte le figure che gravitano attorno agli atleti.
Gli atleti devono sperimentare di far parte di una rete sociale, di avere
una base sicura di riferimento che si occupa e si preoccupa per loro, per il
loro benessere e per la loro miglior performance individuale e di squadra.
Lo psicologo fa attenzione alla deontologia professionale compresa la
riservatezza rispetto alle persone ed ai metodi di allenamento o la policy
della società.
Preferibile un approccio esperienziale che comprende tecniche e metodi
della psicologia dello sport compresi un modello di intervento denominato
O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi Risorse ed Autoefficacia, volto a vedersi
avanti nel tempo con l’obiettivo raggiunto e sperimentare le sensazioni per poi
passare ad un lavoro immaginativo di integrazione di polarità lavorando sullo
sviluppo delle risorse e capacità occorrenti per raggiungere l’obiettivo. Il
lavoro prevede l’integrazione di tecniche e metodi per sviluppare
l’autoefficacia attraverso le quattro fonti: esperienze di successo, sensazioni
sperimentate, modello di riferimento, persuasione verbale.
Per approfondimenti è possibile consultare
il libro O.R.A. Obiettivi, risorse, autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Aras Edizioni, 2013.
Il lavoro è su motivazione,
consapevolezza e sviluppo risorse personali, l’attenzione e la focalizzazione
nel momento presente e sulle fonti dell’autoefficacia per incrementarla, sia
individuale che di gruppo.
Si tratta di una prima fase di sviluppo di consapevolezza, motivazione,
responsabilità, clima di squadra, sviluppo di autoefficacia e resilienza.
La fase successiva prevede il consolidamento di tecniche e metodi della
psicologia dello sport, per permettere agli atleti di essere in grado di
trovare da sé le strategie per gestire eventuali ansie e tensioni, per gestire
la propria attivazione ottimale, mobilitare l’energia necessaria per essere
assertivi e sviluppare strategie di coping per cogliere di sorpresa
l’avversario, per essere convinti, sicuri, mostrare padronanza e voglia di fare
bene.
Inoltre sviluppare maggiormente le capacità resilienti individuali e di
squadra, l’atleta svilupperà autoefficacia individuale, sarà convinto di far
bene e se qualcosa non andrà come previsto, sarà capace di superarla,
pazientemente ed apprendendo sempre di più, senza scoraggiarsi.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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