Giuseppe Gerratana (Modica, 8 novembre 1992), Società sportiva: Aeronautica Militare, specialista sui 3000 metri siepi. Campione italiano allievi di corsa campestre (2009).
Due
volte campione italiano promesse sui 3000 m siepi nel biennio 2012-2013.
Vicecampione continentale agli Europei under 23 di Tampere 2013. 2014 Giochi
del Mediterraneo under 23, Francia Aubagne, 3000 m siepi Bronzo 9'02"88.
Nel 2015 esordio con la Nazionale seniores al DécaNation francese di Parigi con
il quarto posto sui 3000 m siepi.
Record: 1500 m 3'47"32 (2015); 3000 m Pista 8’11”23 (2017 Marina Di Carrara); 3000 m siepi 8'35"55 (2013); 5000 m Pista 14’06”37 (2020 Alba); 10000 m Pista 29’47”93 (2020 Vittorio Veneto).
Ti
sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Mi sono sentito campione soprattutto quando sono riuscito a
superare le difficoltà con le quali la vita mi ha messo alla prova.”
Qual
è stato il tuo percorso per diventare atleta? “Il mio percorso per diventare atleta è iniziato con la
corsa campestre, vinsi le provinciali e mi piazzai nelle prime posizioni alle
regionali, anche se, al tempo, praticavo un altro sport, il calcio. Quest'ultimo
è stato il primo sport.
C’è un altro sport che vorresti praticare? Un altro sport che mi piacerebbe praticare è il
tennis.”
Che
consiglio daresti a coloro che devono fare scelte
importanti nello sport? “Credere sempre in se stessi e continuare nonostante le
numerose avversità che in qualunque sport sono facili da incontrare.”
Autoefficacia
e resilienza sono le parole magiche per Giuseppe che aiutano ad andare
avanti con consapevolezza dei propri limiti ma anche delle proprie risorse per
raggiungere mete ed obiettivi sfidanti e non fermarsi davanti a impedimenti,
crisi, difficoltà che si possono superare.
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere? “Lo sport ha
contribuito a una crescita sana e di sani principi.”
Riesci a immaginare una vita senza sport? “No, perché per me lo sport è vita.”
Come ti alimenti prima, durante e dopo una gara? Usi farmaci, integratori? “In base al tipo gara cambio tipologia di alimentazione cioè prima di una gara di 10km o mezza maratona mangio più carboidrati, invece per una gara tra i 1500-3000 più proteine. Durante nessuna e dopo cerco di recuperare mangiando frutta e un po' di proteine. Nessun farmaco e nessun integratore.”
Nello sport chi ha contribuito al
tuo benessere e performance? “Hanno e
contribuiscono tutt'ora molte persone: dai genitori agli amici, per quanto
riguarda il sostegno morale; lo staff, composto da allenatore, massaggiatore, osteopata, manager e società sportiva, per quanto riguarda la mia performance.”
L’atleta
non è solo, ha bisogno di sostegno di amici e famiglia e supporto di fan.
Importante anche avvalersi delle figure importanti che possono contribuire al
benessere nello sport e puntare ad una eccellente performance, senza trascurare
nulla, dall’allenamento fisico e mentale, all’alimentazione adeguata, alle cure
mediche e compresi recuperi e massaggi.
La gara della vita dove hai
sperimentato le emozioni più belle? “Momentaneamente la gara più bella è stata
nel 2013 quando vinsi la medaglia d'argento ai Campionati Europei Under 23 a
Tampere in Finlandia.”
Una tua esperienza che ti può dare la convinzione di potercela fare? “Dopo aver vinto la medaglia ho raggiungo la consapevolezza
e la convinzione di poter fare bene in questo sport.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Il sogno già realizzato è
stato quello di salire sul podio in una gara internazionale, e quello da
realizzare è partecipare alle Olimpiadi”.
Ai
Campionati Europei U23 di Tampere in Finlandia Giuseppe vince l’argento nei
3000 siepi con il nuovo personale di 8’35″55.
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Loro per me sono un pilastro importante in quanto, oltre a sostenermi
nei momenti difficili, sanno indicarmi sempre la strada giusta.”
Come è cambiata la tua vita? “È cambiato tutto dal
momento in cui questa passione è diventata un lavoro”.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva?
“Certo, come non poter dimenticare della volta in cui ho inciampato su uno
ostacolo slogandomi un polso.”
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel diventare atleta? “Ho scoperto di essere determinato, orgoglioso e obbiettivo.
Questi sono diventati i miei punti di forza per non arrendermi mai nei momenti
difficili".
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? "Ritengo che uno dei meccanismi che mi ha aiutato molto nell'ambito
sportivo sia stato la convinzione di farcela.”
Giuseppe parla, ancora, di autoefficacia e resilienza, quando arrivano i podi, le
vittorie, le eccellenti prestazioni non può che aumentare l’autoefficacia, si è
più consapevoli e sicuri nel futuro di continuare a far bene, avendo
sperimentato successo si è più determinati nel continuare ad allenarsi per far
bene. E ciò diventa possibile anche superando imprevisti momentanei e momenti
difficili, non mollando e dimostrandosi resilienti.
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di
possedere? “Le qualità che ho dimostrato negli anni sono state di avere una
buona coordinazione nel saltare gli ostacoli e di essere un atleta abbastanza
muscolare nella corsa e queste mi hanno portato a far bene la disciplina che
pratico.”
Che
significa per te partecipare a una gara? “Per me significa mettere in pratica quello che ho fatto
in allenamento, testando la condizione in gara, portando al limite il proprio
fisico.”
Quali sensazioni sperimenti prima, durante, dopo una gara? Quali sono i tuoi pensieri? “In base al tipo di gara ho varie sensazioni. Se si tratta di
una gara dove mi gioco una qualificazione prima scatta un po' di ansia; durante
adrenalina, concentrazione e voglia di far bene; dopo, in base com'è andata o
si è contenti o testa bassa e si lavora per l'obiettivo a seguire senza
arrendermi. I miei pensieri sono tanti ai fini di una prestazione
ottimale: al traguardo pensi com'è andata dopo aver dato tutto, pensi ai
sacrifici che hai fatto per raggiungere quell'obbiettivo come consumo
energetico, economico e di preparazione fisica.”
Quale
è stata la gara più estrema? “La gara più estrema è stata quando dovevo
qualificarmi per gli Europei di Cross dove la squadra doveva essere formata da
5 atleti e negli ultimi chilometri ero in 4^ posizione e ho dovuto stringere i
denti essendo già all'estremo delle forze.”
A
volte ti accorgi che anche quando pensi di aver dato tutto, forse qualcosina in
più da chiedere al fisico attraverso la testa c’è per far bene e riuscire sia
nello sport che nella vita.
A
cosa devi fare attenzione nella tua disciplina? “Nella mia
disciplina devi far attenzione a tante cose ai fini di una prestazione
ottimale, come l'alimentazione, il riposo (dormire), curare lo stretching e
fare esercizi di prevenzione a un probabile infortunio e in fine un'importante
figura la fa il massaggiatore dove agisce per uno scarico muscolare".
Quali condizioni ti hanno indotto a fare una prestazione non ottimale? "Le
condizioni fisiche dove non sono riuscito a finire una gara o a fare una
prestazione non ottimale sono state spesso problemi fisici e muscolari.”
Importante
autoprotezione e coccole, lo dico sempre, a tutti i livelli, significa volersi
bene per stare bene e far bene.
Cosa
ti fa continuare a fare sport? "Mi fa continuare la passione e i risultati che ottieni periodicamente."
Come hai superato eventuali crisi, sconfitte,
infortuni? "Ho superato crisi, infortuni o sconfitte grazie alle persone che mi stanno vicino e al mio carattere forte."
Hai mai rischiato di smettere di essere atleta? “No, per fortuna non ho mai avuto problemi che mi hanno indotto a smettere.”
Ti
è capitato di avere la sensazione che ti cascasse il modo addosso? “Si è
capitato spesso e grazie alle persone straordinarie che ho avuto accanto sono
riuscito a superarli.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a uno sport di fatica e impegno? “Il messaggio che
voglio rivolgere ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport è quello di provare
e divertirsi perché la corsa è un movimento naturale ed il resto verrà
ricompensato quando diverrà una passione.”
Un messaggio che vorresti dare per sconsigliare l’uso del doping? “Il
messaggio che vorrei trasmettere ai giovani per sensibilizzarli è che contando
solo sulle proprie forze si ha una soddisfazione maggiore.”
Ritieni
utile la figura dello psicologo dello sport? “Non avendone mai avuto il bisogno
penso che la sua figura sia superficiale.”
Hai
pensato di passare alla maratona tra qualche anno? “Il pensiero di fare la
maratona è molto lontano.”
C'è
un atleta a cui ti ispiri? “Sì, c'è un atleta che seguo molto e ho tanta stima,
costui è Ezekiel Kemboi.”
Ezekiel Kemboi Cheboi (Matira, 25 maggio 1982) è un siepista keniota, due volte campione olimpico (Atene 2004 e Londra 2012) e quattro volte campione mondiale (Berlino 2009, Taegu 2011, Mosca 2013 e Pechino 2015). Kemboi non aveva mai praticato l'atletica fino al 2001 all'età di 19 anni, quando abbandonò la scuola e vinse i Campionati africani juniores nonostante una caduta.
“Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice.
“Sogni olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà”.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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