Psicologo,
Psicoterapeuta
Io faccio sport perché ho scoperto questo stile di vita salutare per il fisico, la mente e il cuore. Sentire il corpo, la fatica, raggiungere piccoli obiettivi. Stare con gente, conoscere luoghi e persone. Nuove relazioni. Per benessere e prevenzione. Una sorta di pillole di esercizio fisico a costo zero per prevenire tristezza, insoddisfazione, per agevolare metabolismo, aumentare autoefficacia, ma tutto con gradualità senza fretta rispettando i propri tempi e ritmi e il proprio corpo.
Esiste un gruppo su facebook dal nome 365 giorni di sport dove è possibile condividere, suggerire,
invogliare iniziative di sport ed esercizio fisico dai più elementari ed
economici come le camminate ai più estremi come le ultramaratone o gli ironman.
https://www.facebook.com/groups/365giornidisport/permalink/732180280266947
In pratica, chi si iscrive deve
condividere sul social network l’attività fisica che svolge quotidianamente e
per almeno 30 minuti continuativi al giorno, per 365 giorni l’anno, con un solo
giorno di interruzione settimanale; ogni attività sportiva è consentita,
l’importante è sudare e far partecipi gli altri del proprio impegno. Si può
iniziare in qualsiasi momento aggiungendo una foto, un aggettivo o una breve
frase con cui arricchire il profilo descrivendo il proprio stato d’animo alla
fine di ogni allenamento. A
completamento dell’anno l’iscritto riceverà un attestato di partecipazione.
Giulia Fadda, un’amministratrice del gruppo 365 giorni di sport, è da apprezzare e degna di stima per quello che fa, il gruppo sta avendo un buon successo, molti seguono il gruppo e scoprono tanti sport e tante modalità di fare attività fisica da soli o in compagnia, in casa o fuori.
Giulia Fadda, un’amministratrice del gruppo 365 giorni di sport, è da apprezzare e degna di stima per quello che fa, il gruppo sta avendo un buon successo, molti seguono il gruppo e scoprono tanti sport e tante modalità di fare attività fisica da soli o in compagnia, in casa o fuori.
Giorgio Di Maggio, l’ideatore del gruppo 365 giorni di sport, ci tiene alla salute della collettività
in termini di un corretto stile di vita che comprenda esercizio fisico ed
alimentazione sana ed equilibrata, ecco cosa esprime a proposito del gruppo:
“L'obiettivo di questo gruppo, così come quello di tanti altri, oltre che delle
raccomandazioni mediche, è di stimolare le persone a svolgere una vita sana
fatta di corretta alimentazione e una ‘giusta’ dose di attività fisica. Qui
diamo un metodo (e l'esempio) di come sia possibile cambiare.”
Purtroppo la gente che non vuol sentire, non sente, non tutti sono
propensi a cambiare,
molti non hanno sufficienza autoconsapevolezza e, pertanto, non si può spingere
individui a cambiare stile di vita, ci vogliono tempi e gradualità senza
spingere troppo, altrimenti si ottiene l'effetto contrario, si è liberi di fare
o non fare, stare o non stare, dire o non dire, postare o non postare, di avere
i propri tempi e le proprie modalità, non c'è un momento giusto per iniziare o
per terminare, non c'è una giusta misura, ognuno la sua vita, va bene anche
osservare, aspettare, far parte non attivamente.
Giorgio ha risposto ad alcune mie domande e si evince il suo approccio
salutare
nei confronti dello sport, di seguito si racconta.
Nello sport quali fattori hanno
contribuito al tuo benessere e/o performance? “Lo sport mi aiuta per lo più
a livello psicologico. L’attività fisica mi dà una sensazione di libertà e mi
fa sentire fortunato già per il fatto di poterla praticare. I fattori principali
sono stati la costanza e il vedere lo sport come un piacere e non come un
sacrificio o obbligo".
Come
hai scelto il tuo sport? “Non ho scelto uno sport. Ne ho praticati e ne pratico
diversi. Alcuni iniziati e tuttora praticati, altri smessi dopo un certo
periodo. Tutti iniziati per curiosità o spinto da amici".
Nella
tua disciplina quali difficoltà si incontrano? “Luoghi dove praticarlo in
tranquillità, costi, ad esempio non c’è un velodromo per le bici o adeguate
piste ciclabili in città (Roma), percorsi pedonali cittadini".Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “Ho mollato alcune attività per problemi logistici, continuo invece perché fare attività fisica fa parte della mia vita come non potrei smettere di lavarmi i denti o tagliarmi le unghie".
La gara della tua vita? “La prima: una 5 km ultimata col mio PB".
Quale esperienza ti da la sicurezza che ce la puoi fare? “La conoscenza dei limiti personali, l’umiltà nell’affrontare il superamento".
Quali capacità, risorse, caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “La volontà, voglia di sperimentare cose nuove, curiosità, socialità".
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Praticare sport mi aiuta a trovare le
origini; la dimensione umana che l’era moderna schiaccia, cancella. Correndo, camminando o nuotando riesco a
pensare e meditare nello stesso modo dell’uomo originario. Gesti sin dalla
preistoria, incontaminati. Cerco di trovare il me stesso e questo mi indirizza
verso il benessere".
Cosa
pensano familiari e amici della tua attività sportiva? “Che è una cosa giusta se non esagero e io
raramente esagero".Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un giorno d’estate torrida, uscii con la bicicletta per fare una passeggiata. Pedala pedala, senza rendermi conto avevo percorso una sessantina di chilometri quando avvertii di colpo la stanchezza. Ero senza acqua e alimenti, né soldi e non esistevano ancora i telefoni cellulari. Decisi ovviamente di tornare indietro. Nel percorso non c’era possibilità di bere non prima di altri 40 Km. Non so di preciso quanto dopo cominciai a perdere lucidità. La strada tremava alla vista come le immagini delle oasi nei deserti. Ero completamente assetato, affamato e accaldato. Pedalavo ormai in stato di semi-incoscienza. Per fortuna quasi in assenza di traffico. Finalmente arrivai alla fontana dopo aver percorso circa 100 km. Quando cominciai a capire qualcosa trovai la bici buttata in terra. Ero dentro la fontana con tutte le scarpe con la testa sotto la cannella d’acqua e un gruppetto di anziani che mi guardavano un po’ stupiti. Lievemente rigenerato ripresi a pedalare sapendo che ormai mancavano solo 20 km. Furono i 20 km più lunghi e sofferti della mia vita. A un centinaio di metri dal cancello di casa incontro mio fratello in sella alla sua bici, appena uscito fresco fresco. Vedendomi mi chiede: dai, fammi compagnia sto andando a comprare il giornale (giornalaio a 5 km). Non posso dire le parole esatte con cui gli risposi. Lo mandai fragorosamente a … comprare il giornale da solo".
Cosa
hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Che
l’atteggiamento con cui affronto i casi della vita, è simile a quello con cui
affronto lo sport e viceversa. Lo sport come palestra anche di vita".
Quali
sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post gara? “Il pre-gara di
euforia. In gara concentrazione. In post gara rilassatezza".Che consiglio daresti a coloro che devono fare scelte importanti nello sport? “Lo sport professionistico ha assunto una dimensione che personalmente non condivido. Trovo scorretto fare dell’atleta uno strumento di business. Perciò allontanerei mio figlio dal luccichio del mondo sportivo professionistico. Qualunque sia la scelta, e di qualunque impegno, essa deve essere pulita, eticamente corretta. Amatoriale. Consiglierei di non rinunciare alla ricchezza e varietà che l’esistenza ci offre. Vivere col lo sport, ma non di solo sport".
C’è stato il rischio di incorrere nel doping? “Mai, nemmeno integratori".
Un messaggio per sconsigliare l’uso del doping? “Esiste un valore che sta
scomparendo soprattutto nel mondo sportivo: la lealtà. Lealtà verso gli altri
ma ancor prima verso te stesso. Non c’è vittoria se questa è poggiata sulla
falsità. Il doping è bugia! Non diventare il burattino per gli interessi dei burattinai".
Come
hai superato eventuali crisi, sconfitte, infortuni? “Che matematica sarebbe
senza il segno meno? La vita è piena di tante cose. Anche del valore intrinseco
del segno negativo. Esiste la salita e la discesa, la vetta e l’abisso, la
gioia e il dolore: la regola della vita".Ritieni utile la figura dello psicologo dello sport? “Ritengo utile la figura dello psicologo. L’uomo non è solo una ‘macchina’ per fare sport.”
Un tuo messaggio rivolto ai ragazzi per avvicinarsi a questo sport fatto di fatica e impegno? “Non affidare la tua esistenza agli altri. Non tutti hanno la fortuna di Lazzaro al quale è stato detto: alzati e cammina. ‘Prenditi’ per mano ed inizia a viaggiare dentro e fuori di te: alzati e cammina".
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Sono arrivato in bici in luoghi che avevo sempre sognato di raggiungere. Correre una maratona. Fare un lungo viaggio in bici.”
Giorgio è menzionato nel mio libro “Sport,
Benessere e Performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance
dell’atleta”, edito da Prospettiva Editrice.
Segnalo alcuni libri pubblicati da Prospettiva Editrice: Sviluppare la resilienza; Da 10 a 100. Dai primi 10 km corsi alla 100 km per Milano
(Alberto Merex Mereghetti e Matteo Simone); Triathlon e Ironman. La psicologia
del triatleta; Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive
e resilienti; Sport, Benessere e Performance. Aspetti psicologici che
influiscono sul benessere e performance dell’atleta; Ultramaratoneti e gare
estreme.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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