Matteo Simone
La storia e l’esperienza di molti atleti: si inizia per provare, dimagrire, sperimentare benessere.
Poi
si cerca di far meglio, di definire degli obiettivi da raggiungere e fare
allenamenti mirati, poi si sperimentano momenti di gloria, di personal best,
di riuscita, di competizioni positive, di performance, e poi bisogna trovare
una propria dimensione da atleta che ti permette di continuare ad allenarti, di
avere sufficienti motivazioni, di continuare a sperimentare benessere da solo o
in compagnia.
Di seguito l’esperienza di una ragazza determinata, circondata da
amici e familiari sportivi, che ha iniziato da bambina sperimentando un modo
di sensazioni ed emozioni.
Qual è stato il tuo percorso nella pratica
dell’attività fisica? “Ho iniziato da bambina con l’atletica leggera, ho
fatto anche bicicletta, sci di fondo, paracadutismo e arrampicata sportiva.”
Quali fattori hanno contribuito
al tuo benessere? “Essere
sempre in sfida con me stessa, prefissare obiettivi, superare limiti.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo
benessere? “Mio padre che mi ha sempre
spronato, mio marito che mi ha affiancato in quasi tutte le discipline, le mie
figlie che hanno seguito e seguono il nostro esempio e il mio ex allenatore
Roldano Marzorati che mi ha portato ad ottenere un brillantissimo risultato in
maratona.”
Una tua esperienza che ti può dare la
convinzione di potercela fare? “La maratona fatta alcuni anni fa, pensata per
scherzo preparata come una professionista in alcuni mesi, il risultato più che
soddisfacente (3h22'26").”
Cosa pensano familiari ed amici della tua
attività sportiva? “I miei familiari fanno attività
sportiva come la maggior parte delle mie amicizie. Ad un compleanno una amica
con la quale condividevo le uscite sportive, mi regalò un disegno che
rappresentava un personaggio e la sua evoluzione nella corsa ….all’inizio lo
vedevi che correva per dimagrire, poi per stare bene, poi per la compagnia e
via con mille altre motivazioni…alla fine il personaggio diceva…e ora corro per
la gloria….. quel personaggio ero io, ma è vero, non me ne vergogno, anche
molto ambiziosa nello sport e portata a fare sempre meglio e a migliorarmi …..
o almeno ero così….ora sono maturata e mi sono ridimensionata dato che
migliorarmi sarà difficile!”
Ti va di descrivere un episodio curioso o
divertente della tua attività sportiva? “Accadono spesso cose divertenti specialmente
quando si esce con amici per provare un percorso di gara e sistematicamente
loro sbagliano strada, traccia….ci ridiamo nonostante i km in più!”
La fatica condivisa non pesa e
non stanca, si fatica divertendosi e condividendo esperienze, sensazioni ed
emozioni che ti legano nello sport e nella vita quotidiana.
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare sport? “Che sono una dura che non molla
mai! E questo l’ho riscontrato anche al di fuori del mondo dello sport. E’ il
mio carattere, in tutte le situazioni combatto e non mi arrendo finché non
raggiungo l’obiettivo che mi ero prefissata.”
Quali capacità, risorse,
caratteristiche, qualità hai dimostrato di possedere? “Caparbietà e ostinazione ma anche altruismo,
socialità, amore per la vita e per tutto quello che ci circonda, condivisione e
partecipazione, lo stare con gli altri in tante occasioni, fare del
volontariato nell’ambito sportivo sempre organizzando e lavorando per gli altri
(da anni sono in associazioni che organizzano eventi sportivi quest’anno gli
europei di corsa in montagna ad Arco).”
Il vero atleta fa dello sport uno
stile di vita, non lo abbandona mai, cerca sempre di farne parte, di essere tra
atleti, in organizzazioni, in eventi, è come bilanciare quello che si è avuto
attraverso lo sport, lo si vuol restituire in qualche modo a beneficio di
altri, è una ruota che per funzionare e girare deve essere oleata e spinta da
persone di sport, persone che hanno fatto dello sport un fattore determinante
della propria esistenza, sport che contribuisce a dare senso alla vita.
Sono
stato ad Arco ospite di Roldano Marzorati e Sonia Lutterotti in occasione di una
conferenza sugli Ultramaratoneti ed ho potuto apprezzare la bellezza del
territorio molto indicato per sport outdoor a contatto della natura e consiglio
a tutti di fare una vacanza da quelle parti.
Che significa per te praticare sport? “Per me praticare attività sportiva è avere sempre
una sfida in mano, una sfida con me stessa, col tempo, con i km e anche con gli
altri…. Naturalmente per un agonismo sano. Forse partire da giovane con
l’atletica leggera, le gare, i tempi mi ha fatto crescere con l’idea che tutto
deve essere finalizzato anche ad un risultato oltre che al piacere personale di
quel momento.”
Per Emanuela c’è stato l’incastro
ed il sano equilibrio tra la motivazione intrinseca cioè il pure piacere di
fare sport e la motivazione estrinseca, cioè l’aspetto che gratifica attraverso
il riconoscimento da parte di altri. Questo le ha permesso di sperimentare sia
benessere che performance positiva.
Quali sensazioni sperimenti facendo sport? “Una
continua ricerca, in me stessa, di me stessa; gioia di faticare, gioia di
arrivare, gioia di concludere.”
Un Inno alla fatica per Emanuela, e sì se ci sono le condizioni che ti
permettono di fare sport nella modalità e nelle località idonee, puoi solo che
sperimentare un estremo benessere.
Nella pratica del tuo sport, quali sono difficoltà e rischi? A cosa devi
fare attenzione ? “Ora
che da qualche anno ho mollato con gli allenamenti seri per ragioni di tempo e
di lavoro, devo imparare che, anche se la mente ricorda e non dimentica com’ero,
fisicamente sono cambiata.”
Quali condizioni, fisiche o
ambientali, ti ostacolano nella pratica dello sport?
“Direi nessuna, se ho volontà nulla e nessuno mi ferma.”
Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa
continuare a fare sport? “Ho
mollato la continuità negli allenamenti, però continuo ad uscire a piedi di
corsa, in bici, con gli sci … però senza una adeguata preparazione si soffre e
si fatica di più.”
Un messaggio rivolto ai ragazzi
per avvicinarli allo sport? “Io credo che se i ragazzi d’oggi non hanno un
buon esempio in casa (genitori o nonni) si avvicineranno in età adolescenziale allo
sport per poi allontanarsi e non riavvicinarsi più. Lo sport fatto a qualunque
livello è comunque sacrificio, è mettersi in gioco, è mettersi a confronto.”
La palestra dello sport aiuta a fare esperienza diretta, ti mette a
confronto con te stesso e gli altri, diventa uno stage importantissimo della
pratica della vita, propedeutico a qualsiasi lavoro ed a qualsiasi situazione
da affrontare o di apprendimento all’essere o al fare.
Ritieni utile la figura dello psicologo nello sport? “Io nello sport non ho mai avuto uno psicologo
anche se devo dire che durante la preparazione della mia maratona la figura
dell’allenatore ha avuto moltissima importanza anche sotto l’aspetto
psicologico, forse io sono stata fortunata a trovare in quella occasione la
persona giusta.”
Sogni realizzati e da realizzare? “Nell’ambito sportivo credo di
essermi presa tante soddisfazioni, anche se non sono una campionessa, per
esempio solo due anni fa concludere la combinata della marcialonga (sci di
fondo, bici da corsa, running) per me è stata un’impresa fantastica a
prescindere dalla posizione in classifica o dal tempo finale. Quello che mi
resterà sempre da realizzare, e me ne rammarico, è la disciplina del triathlon
dato che ho problemi col nuoto che mi ostacolerebbe non poco nel corso di una
gara di quel tipo.”
Mai dire mai, bella soddisfazione
affrontare, gestire e portare a termine una competizione che comprenda tre
diverse discipline, ci si arriva con tanta esperienza e maturità sportiva, l’ho
sperimentato personalmente con l’Iron Elbaman, bella soddisfazione.
C’è qualcos’altro che vuoi aggiungere? “Ero
presente alla tua serata di Arco con Roldano e Sonia … ricordo bene
…seguirti nel discorso faceva apparire tutto così semplice della serie ‘basta
volerlo’! Avevi parlato molto di resilienza che credo sia insita in me visto
che nella mia vita ho sempre affrontato tutto vedendone sempre il lato
positivo, sono ottimista di carattere e anche quando certi eventi potrebbero
distruggermi trovo sempre la via migliore per affrontarli e andare avanti.”
Resilienza
e autoefficacia, concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche
nella vita in generale, per non arrendersi mai e per raggiungere i propri
obiettivi in qualsiasi campo.
E' importante la autoconsapevolezza delle
proprie risorse personali e dei propri limiti nella pratica degli sport di
resistenza che diventano un ottimo insegnamento di vita per affrontare le
fatiche di tutti i giorni. Le persone mettono in atto un’ampia variabilità
delle risposte individuali di fronte a crisi, infortuni, sconfitte: alcuni
soccombono, alcuni appaiono resilienti, altri (pochi) appaiono addirittura
rafforzati dall’aver affrontato con successo stress e avversità.
Così come
avviene negli sport di endurance, resistere ed andare avanti, lottare con il
tempo cronologico ed atmosferico, con se stessi, con i conflitti interni, a
volte sei combattuto e indeciso, tentato a fermarti, a recuperare a riposare, a
rinunciare. Importante è amare sempre se stessi, la vita, ed avere una elevata
passione e forte motivazione in quello che si fa.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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