Iniziato a Manfredonia da Frizzi e Lazzi, è continuato il tour di presentazione del libro "Ultramaratoneti e gare estreme" con tappa tappa sabato 11 febbraio ore 18.30 a Villanova di Guidonia, via tiburtina km 26. Organizzato da: +Vista presso Biodomus,
Un
grazie a tanti che hanno permesso la stesura del libro grazie alla loro
esperienza vissuta e narrata, e ai relatori e intervenuti alle serate di
presentazione del libro.
"Chi sono gli ultramaratoneti? Cosa motiva questi atleti? Quali
meccanismi psicologici consentono loro di affrontare gare estreme? Cosa li
spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici?
Questi
i quesiti che si è posto l’autore Matteo Simone per stendere questo libro, si
parla di ultramaratone e di gare estreme per lunghezza
kilometrica, per condizioni fisiche-naturalistiche e metereologiche nelle quali
si affrontano i percorsi, per le richieste mentali poste a questi atleti. Il testo consente di calarsi nella realtà
degli ultramaratoneti, grazie all’esperienza diretta dell’autore ed al
contributo di centinaia di atleti intervistati che hanno condiviso le loro
esperienze di gara. Vi sono i racconti di amanti della corsa e di atleti
professionisti. In primo piano è il vissuto esperienziale degli atleti, le loro
problematiche, le loro convinzioni, le loro paure, le loro esperienze di vita e
i loro successi. Come ci ricorda la psicoterapia della Gestalt è
nell’esperienza che risiede la conoscenza. Un libro affascinante che riporta le
motivazioni di queste persone, che tratteggia le loro strutture caratteriali.
Un testo che permette di avvicinarsi a questo tipo di discipline considerate
estreme e impossibili.”
Stralcio Presentazione Prof.
Alberto Cei
“Il libro scorre in modo interessante poichè Matteo Simone narra delle storie personali senza avere la pretesa d’insegnare cosa sia l’ultramaratona ma lasciandola scoprire al lettore attraverso le parole di chi la pratica. Ognuno di noi se ne farà quindi un’idea personale, basata su cosa riteniamo sia la corsa, la corsa di lunga distanza e il nostro rapporto con il movimento. E, quindi, un libro aperto a diverse soluzioni interpretative dettate dalle esperienze di chi legge e credo che questo sia il suo pregio principale.”
Stralcio Prefazione Sergio Mazzei
“Il libro scorre in modo interessante poichè Matteo Simone narra delle storie personali senza avere la pretesa d’insegnare cosa sia l’ultramaratona ma lasciandola scoprire al lettore attraverso le parole di chi la pratica. Ognuno di noi se ne farà quindi un’idea personale, basata su cosa riteniamo sia la corsa, la corsa di lunga distanza e il nostro rapporto con il movimento. E, quindi, un libro aperto a diverse soluzioni interpretative dettate dalle esperienze di chi legge e credo che questo sia il suo pregio principale.”
Stralcio Prefazione Sergio Mazzei
“Ringrazio Matteo per avermi chiesto ancora
una volta di presentare un suo libro. Ribadisco che il potenziale umano va ben
al di là di ciò a cui siamo normalmente abituati. Grandi atleti che realizzano
prestazioni eccezionali, fachiri capaci di sottoporsi a prove fisiche al di là
dei limiti che ordinariamente conosciamo, hanno ottenuto risultati
inimmaginabili con il proprio corpo. Grandi santi e mistici di tutte le epoche,
per la loro carica di infinito amore hanno realizzato stati di coscienza
trascendenti e per tale ragione sono riusciti a cambiare il destino di molti
uomini, come altrettanto grandi scienziati e uomini di pensiero a loro volta hanno
rivoluzionato i nostri punti di vista sulla vita. L’energia e evidentemente
come una sorta di banca di potenzialità ed ognuno di noi ha la possibilità di
usare queste risorse nella direzione che più gli e congeniale.
Come affermò Ken Wilber: ‘l’Io e dove metti il
confine’.”Stralcio Prefazione Prof. Riccardo Zerbetto, Dr.ssa Sonia De Leonardis
“Ringrazio Matteo per la stima nell’avermi
proposto di scrivere l’introduzione a questo suo interessante libro che mi
consente nuovamente di ripensare ad alcuni temi. Ho insegnato psicologia dello
sport all’Università di Siena ormai molti anni fa, ma colgo ora l’occasione di
riprendere questo argomento davvero intrigante che mi si ripropone e che
sollecita numerose riflessioni in relazione al livello sociale, culturale ed
educativo della società attuale.
Dunque sia i meccanismi psicologici ‘della gratificazione’ sia quelli ‘della sfida’ entrano in campo per muovere questi atleti, a livello amatoriale e a livello agonistico. Per quegli atleti che si dedicano alle ultramaratone e alle gare estreme, questa spinta procede ‘oltre’. Oltre il dolore e la sofferenza, oltre le deprivazioni - dovute alla mancanza di sonno, alle infiammazioni o agli infortuni - oltre vesciche indescrivibili ai piedi, oltre a tutto ciò, questi atleti ricavano da esperienze cosi probanti una forma di piacere. Una forma di piacere che, lungi dall’essere masochistico, riguarda quel ‘piacere di farcela’, di ‘raggiungere un obiettivo difficile e sfidante’, il piacere di sentirsi in tutto e per tutto padroni del proprio corpo, olisticamente. Una spinta dunque che si configura come un moto alla ricerca di un senso di competenza, di autoefficacia e di autodeterminazione, fino alla sensazione di sentirsi “immortali”, come moderni eroi e miti.
Dunque sia i meccanismi psicologici ‘della gratificazione’ sia quelli ‘della sfida’ entrano in campo per muovere questi atleti, a livello amatoriale e a livello agonistico. Per quegli atleti che si dedicano alle ultramaratone e alle gare estreme, questa spinta procede ‘oltre’. Oltre il dolore e la sofferenza, oltre le deprivazioni - dovute alla mancanza di sonno, alle infiammazioni o agli infortuni - oltre vesciche indescrivibili ai piedi, oltre a tutto ciò, questi atleti ricavano da esperienze cosi probanti una forma di piacere. Una forma di piacere che, lungi dall’essere masochistico, riguarda quel ‘piacere di farcela’, di ‘raggiungere un obiettivo difficile e sfidante’, il piacere di sentirsi in tutto e per tutto padroni del proprio corpo, olisticamente. Una spinta dunque che si configura come un moto alla ricerca di un senso di competenza, di autoefficacia e di autodeterminazione, fino alla sensazione di sentirsi “immortali”, come moderni eroi e miti.
Sembrano dunque ricorrere negli atleti che
ricercano l’esperienza dell’ultra maratona, cosi come di altre gare e prove
estreme, caratteristiche di azione e di pensiero, tratti ascetici, di
superamento dell’attaccamento alle cose, di ricerca di esperienze di
privazione, di durezza, di senso di liberta, di passione e di gloria.”
Nel testo parlo di passione nello sport, di
motivazione, di superamento del limite gradualmente un passo alla volta,
riportando le esperienze di tanti ultrarunner sia di livello amatoriale che di
livello nazionale ed internazionale che fanno sport per ore ed anche giorni
sperimentando deprivazione del sonno, partecipando a tante gare in
autosufficienza, cioè provvedendo personalmente alla loro alimentazione.
Nel libro enfatizzo gli aspetti della
psicologia dello sport quali la consapevolezza delle proprie risorse e dei
propri limiti, l’autoefficacia individuale, la resilienza che si sviluppa con
la pratica dell’endurance e che diventa utile anche nella vita quotidiana,
tutto diventa più gestibile ed affrontabile, si può fare tutto con studio,
attenzione e senza fretta.
Matteo SIMONE
380.4337230 - 21163@tiscali.it
http://www.ibs.it/libri/simone+matteo/libri+di+simone+matteo.html
http://www.prospettivaeditrice.it/index.php?id_product=357&controller=product
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