Matteo Simone
Un fiume di
pensieri, sensazioni, emozioni, allenamenti, preparazione, incertezze.
Un
obiettivo, una sfida, una pianificazione minuziosa, un'attenzione al minimo
dettaglio.
Tensioni, pressioni, esperienze uniche, dense, forti, intense,
paure, insicurezze, consapevolezze.
Partecipare a una gara diventa un progetto, uno
studio delle difficoltà, delle risorse personali possedute che possano
permettere di far bene la gara.
E’ indispensabile fare progetti credibili a se
stessi, un ottimo punto di partenza è credere di essere in grado perché si è
sperimentato gradualmente dei miglioramenti.
Bisogna capire come impiegare le proprie
risorse, su chi si può puntare e fare affidamento. Bisogna sapersi monitorare
nel corso del tempo, sapersi testare o farsi testare.
E’ importante considerare
la preparazione fisica, la preparazione nutrizionale, la preparazione mentale.
Sapere gli esercizi fisici da fare per rinforzare i distretti muscolari carenti
o importanti per un determinato gesto atletico.
La preparazione va programmata con la
massima accuratezza considerando il proprio potenziale atletico relativo alle
precedenti competizioni e ai precedenti programmi di allenamento.
È auspicabile stilare un
programma di massima di allenamento che comprenda alcuni test importanti di
allenamento o di gara per valutare il grado di
preparazione e in modo da capire i ritmi da poter sostenere nella
competizione-obiettivo.
Interessante la testimonianza di Carla Fracci nel suo libro a
pag. 114:
“La tensione del palcoscenico può giocare cattivi scherzi. Il
solo pensiero di affrontare il pubblico può paralizzare: 'Chissà' cosa sente,
cosa pensa. Gli piacerò? Noterà i miei difetti? E miei errori?'. Prima di tutto
mi si blocca il respiro… Ci sono ballerini bravissimi, reduci da performance
straordinarie in sala prova, che al momento di andare in scena sono vittime di
un vero e proprio crollo e si esibiscono a metà delle loro reali possibilità.
Una ballerina… è fuggita prima dello spettacolo… La tentazione è venuta
anche a me. Chi è seduto in poltrona aspetta rilassato di vedere immagini di un
mondo fiabesco e incantato…".
Una volta fissato l’obiettivo,
è importante per l’atleta prestare attenzione ai suoi allenamenti, alle sue
sensazioni, è importante sapersi ascoltare, capire quando, quanto e come si
fatica, come è la respirazione, come sente le gambe, è importante accorgersi di
ogni minimo fastidio e capire a cosa possa essere dovuto, in modo da poter
intervenire in tempo e rimediare per evitare di perdere importanti sedute di
allenamento e compromettere la prestazione-obiettivo.
E’ interessante quanto riportato nel testo La teoria gestaltica parola per parola,
così è scritto a proposito dell’affrontare situazioni:
“Il ruolo dell’aggressività nella personalità
bene integrata è quello di strumento per affrontare una data situazione – certe
situazioni richiedono aggressività. Altre situazioni richiedono, diciamo, un
comportamento razionale; altre situazioni ancora richiedono di ritirarsi in se
stessi. Se non riesci ad affrontare una certa situazione così com’è, ritirati
fino a una posizione nella quale ti senti più a tuo agio, o dove ti aspettano
le situazioni irrisolte, e poi potrai uscire di nuovo all’aperto. Questo ritmo
è di grandissima importanza per la vita…Contatto/ritiro. Ricordateneve, è
sempre un ritmo.”
La preparazione mentale può
curare diversi aspetti che contribuiscono alla migliore riuscita della
prestazione. È importante partire dalla consapevolezza dell’atleta nell’impegno
che si appresta a prendere. Si può
invitare l’atleta a considerare le precedenti preparazioni a competizioni
simili considerando i momenti di difficoltà, di eventuali crisi, di eventuali
infortuni, di eventuali rinunce e pensare a come sono stati affrontati, gestiti
e superati.
Si può invitare l’atleta a
confrontarsi con altri atleti che hanno sperimentato una preparazione simile, a
persone più esperte. Si può invitare l’atleta ad immaginare gli allenamenti più
impegnativi, quando si svolgeranno, in quali condizioni atmosferiche, in quali
percorsi, con eventuali amici di allenamento, in quali orari.
Interessante l’esperienza di Massimiliano Giattini:
Quali sensazioni sperimenti nello sport
(allenamento, pre-gara, gara, post gara)?
“Gli
allenamenti pre-gara sono fondamentali, li affronto con determinazione, sapendo
che la gara è imminente e voglio essere al top. Mi domando se sarò pronto,
cerco più che mai di lavorare sui miei difetti, i miei pensieri convergono
inevitabilmente sul fatidico giorno e non nego che talvolta l'emozione mi
rallenta nel prendere sonno durante la notte. E' una sensazione meravigliosa.
La gara, sembra assurdo che siano solo quei due minuti a determinare l'esito di
mesi di duro allenamento, ma è proprio per qui due minuti che un atleta si
sacrifica ogni giorno. Il giorno della gara è un cocktail assurdo di
sensazioni. Più importanti tra tutte emergono le risate con in compagni di
squadra che smorzano la tensione dovuta a quel po' di ansia da prestazione, ma
è molto importante concentrarsi e focalizzare su ciò per cui ci si è preparati.
Gli ultimi accorgimenti dell'allenatore, gli ultimi lavori sulla tecnica, le
cose da tenere a mente sono molte. Post gara ho sempre la sensazione che potevo
fare di più. Cerco di accontentarmi sempre del risultato ottenuto e se anche
non fosse stato il massimo, non voglio farne un dramma. Di solito al termine
delle gare si va a cena tutti insieme per cui si crea sempre un bel momento.
Nei giorni seguenti allento un po' con gli allenamenti ma è inevitabile che
ogni giorno mi rivivo tutta la gara attimo dopo attimo cercando di capire cosa
è andato bene e cosa posso migliorare.”
Lo sport diventa uno stile di vita e
un’opportunità per conoscersi, sperimentarsi e mettersi in gioco. E’ importante
porre tanta attenzione nelle cose che si fanno e sviluppare consapevolezza di
sé e fiducia in se stessi. La motivazione deve essere solida. E’ necessario
attingere alle risorse interne per perseguire le mete desiderate e cavalcare
l’onda del cambiamento per seguire la direzione che porta a trasformare sogni
in realtà e raggiungere obiettivi sfidanti ma non impossibili.
La self
efficacy è la convinzione di possedere le capacità per raggiungere i
risultati prefissati. Le fonti delle convinzioni di efficacia: esperienze di
successo, modelli di riferimento, persuasione verbale, sensazioni sperimentate
in esperienze di successo. Le persone con un alto senso di autoefficacia
percepiscono le difficoltà come sfide.
L’autoefficacia è la convinzione della
propria capacità di fare una certa cosa o di raggiungere un certo livello di
prestazione. L’esperienza diretta di successo in compiti di crescente
difficoltà è la fonte principale delle convinzioni di autoefficacia. Fissare
obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei
modi migliori per aumentare l’autoefficacia.
Come rafforzare le convinzioni di
autoefficacia ricorda un evento, episodio, prestazione dove sei riuscito e
rispondi alle seguenti domande: quali erano le sensazioni? Cosa ha contribuito
alla tua riuscita? Quali tue caratteristiche sono state determinanti? Chi ha
contribuito al tuo successo?
Tenacia, determinazione, resilienza
accrescono la forza mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo
prefissato, per superare eventuali crisi lungo il percorso. La persona
resiliente ricerca strategie creative di fronte alle difficoltà, possiede
autostima, attitudine ad apprendere dall’esperienza, importanti relazioni
familiari e amicali.
Lo sport diventa allenamento alla vita,
alle intemperie interiori. Più è grande la fatica e più si è apprezza quando è
finita, più si è soddisfatti quando è finita. Dietro lo sport c’è un mondo
fatto di tanta fatica e impegno con passione. La passione per uno sport
permette di condurre uno stile di vita fatto di fatica e gioie, di relazioni,
di mete e obiettivi da costruire. Lo sport fa prendere direzioni per
raggiungere traguardi, mete e obiettivi difficili, sfidanti ma non impossibili
superando eventuali imprevisti lungo il percorso con fiducia in sé, con
impegno, motivazione, passione e determinazione.
Lo sport permette di incrementare
consapevolezza, sviluppare autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi
di riuscire in qualcosa. E’ importante valutare momento per momento se
quello che si sta facendo è in linea con il proprio desiderio e il proprio
bisogno. Bisogna essere resilienti e pronti al cambiamento,
rimodulare gli obiettivi in base alle proprie condizioni fisiche attuali.
Si può fare tutto gradualmente e
progressivamente con cautela e attenzione, fidandosi e affidandosi, apprendendo
dai più esperti e dall’esperienza, iniziando a piccoli passi lenti con minimi
obiettivi e poi ognuno prende la sua strada più o meno lunga, più o meno
difficile.
Più è grande la fatica, più è lungo e
buio il tunnel, più è grande la crisi e più si è riconoscenti quando tutto è
finito per aver superato tutto.
Tutto passa, tutto cambia; passa la fatica,
passa la crisi; rimane la consapevolezza che anche questa volta si è riusciti
incrementando la forza interiore che aiuta non solo nello sport ma anche nella
vita quotidiana lavorativa, familiare, relazionale.
Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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