mercoledì 3 febbraio 2021

Intervista doppia a Luca Parisi e Stefano De Lorensis dell’Atletica La Sbarra

 Stefano: Sto ritrovando la giusta forma fisica grazie al coach Luca Parisi 

Lo sport è una grande opportunità per mettersi in gioco, per sfidare prima di tutto se stessi e poi amici e avversari. Per puntare all’eccellenza e al successo bisogna faticare e impegnarsi prima di tutto in allenamento, possibilmente seguiti da persone capaci professionalmente e umanamente e poi cercare di dare tutto in gara in qualsiasi condizione di difficoltà e avversità ambientale o atmosferica non mollando soprattutto se si tratta di una gara di squadra dove l’apporto di ogni atleta è fondamentale per il successo della squadra.  

Attraverso risposte ad alcune mie domande, approfondiamo la conoscenza di Stefano De Lorensis e il suo allenatore Luca Parisi. 

Qual è stato il tuo percorso per diventare atleta?  

Stefano: E’ già da un paio d’anni che il movimento è parte imprescindibile della mia esistenza, precisamente da quando approdai in quel ‘malcapitato’ ma allo stesso tempo fortunato campo di atletica di Caracalla per preparare, ai tempi, il concorso VFP1 esercito; assaporai il piacere della competizione allora ancora sconosciuto, il confronto con gli altri, sfidare le proprie capacità e mettersi alla prova in compiti sempre più difficili per migliorarsi. Questa era la filosofia del mio primo coach Armando Martini, atleta e allenatore a sua volta di grande livello romano, scomparso ormai da 3 anni circa che mi iniettò il desiderio di gareggiare”. 
Luca: “Premesso che non mi definisco un vero e proprio atleta, gli atleti quelli veri sono stipendiati per fare la propria attività sportiva e a me interessa solo superare i miei limiti. Ho iniziato a correre in un parco vicino casa in compagnia di un ragazzo di nome Raffaele, che mi ha fatto conoscere la corsa in maniera molto più seria, rispetto a un primo approccio da principiante, poi ho avuto diversi allenatori, tra i quali Armando Martini venuto a mancare da qualche giorno, e infine da meno di un anno corro allenandomi completamente da solo, corro da circa 18 anni.” 

 

Si inizia per caso a fare sport e si può scoprire di essere portati in una disciplina sportiva e con l’aiuto di un allenatore che aiuta a migliorarsi, ad appassionarsi si entra a far parte di una squadra con obiettivi comuni e condivisibili per cercare di ottenere piccoli o grandi risultati. Conoscevo Armando Martini, una cara persona, molto serio e professionale, molto silenzioso ma umile ed efficace con i suoi atleti dei quali se ne prendeva carico e li seguiva negli allenamenti e nelle gare. Armando Martini è stato un ottimo allenatore riferimento di tanti runner soprattutto romani e laziali ma anche al di fuori della regione. 
Un messaggio per avvicinare ragazzi e adulti allo sport? 
Stefano: Il consiglio che posso dare con quel gruzzoletto di esperienza che sto raccogliendo è quello di poter ritagliare del tempo per voi stessi in modo da poter dedicare anche solo mezz’ora. Non si deve per forza passare da zero a sei volte a settimana, basta avere moderazione e costanza e ci si troverà sulla giusta via”. 

Luca: Lo sport supera le disuguaglianze e unisce i popoli, migliora l’armonia con sé stessi e con gli altri e proprio i più giovani devono praticarlo affinché ci sia un mondo migliore.” 

A volte lo sport, soprattutto la corsa diventa una valvola di sfogo, un’opportunità terapeutica per analizzare, elaborare, desensibilizzare pensieri, situazioni, pensieri negativi. Tanti vogliono dimagrire o cambiare stile di vita ma non iniziano mai, è vero basta poco anche solo pochi minuti da ritagliare nell’arco della giornata, per camminare, correre, fare le scale, ballare, andare in bici e poi il resto viene da solo.  
La gara della tua vita?  
Stefano: “Ogni gara è un’emozione unica, ha una storia a sé, ma quella più forte è stato attaccare il pettorale al trofeo vitamina 2018 quando esordii per la prima volta in pista sulla distanza dei 1000 metri, alle direttive del coach Armando Martini. Fu un mix di insicurezza, sensazioni d’ansia, di non poter fallire ma se c’è cuore, passione e motivazione non ti preoccupi, ti metti scarpe e completino e dai il massimo di te”. 

Luca: Ancora non ho fatto la gara della mia vita, sono sicuro che un grande risultato arriverà dalla maratona, la distanza di cui ho anche l’esperienza più difficile del mio percorso sportivo, nel 2014 il mio esordio in cui ho sofferto molto gli ultimi 5km non pensando di riuscire a arrivare al traguardo, ma sono riuscito comunque a superare la finish line con il tempo di 2h28’ e in decima posizione assoluta.” 

Le gare diventano dei test di verifica delle proprie condizioni, diventano un’opportunità per testarsi, per sperimentare sensazioni ed emozioni diverse dopo una programmazione di allenamenti mirati al conseguimento del proprio obiettivo difficile e sfidante. 

Che obiettivi hai?  

Stefano: Dopo aver indossato i colori della ‘Campidoglio Palatino’ sono approdato all’Atletica La Sbarra, grazie a uno degli atleti di punta della squadra, anche lui allenato dal grande Armando, cui diventammo subito amici, Fabrizio Spadaro, che ringrazio quotidianamente per i consigli e mi sprona a fare sempre meglio. Qui sto ritrovando la giusta forma fisica grazie al coach Luca Parisi il cui rapporto ormai costruito da un bel po’ di anni per preparare al meglio l’ultima prova dei Campionati Regionali di Cross 10km a Fiumicino il 28 febbraio e chissà riuscire a disputare anche una finale del campionato italiano”. 
Luca: Il 2020 come già ho avuto modo di dire anche in altre occasioni è stato un anno particolare a causa della pandemia, e ha visto alterare e compromettere tutti i piani previsti, come correre la maratona di Roma, e quella di Londra. Ci si è messo anche qualche imprevisto, ma con rinnovato entusiasmo di mettermi continuamente in gioco mi sono posto la sfida di riuscire nei prossimi mesi di arrivare a correre la maratona nel tempo di 2h16’ che ciò avvenga da solo, piuttosto che in una maratona vera. Certo sarebbe meglio poter correre come facevamo prima, svolgere quindi una maratona ufficiale, ma in questo momento storico non bisogna arrendersi e continuare a inseguire i propri sogni nella speranza chissà, che un giorno torneremo alla normalità. In questo periodo sto evitando di svolgere i miei allenamenti in pista, prediligendo soprattutto l’allenamento in contesti naturali e mediante l’ausilio del Fartlek, un mezzo di allenamento che usava il grande Emil Zatopek, è a lui che mi sto ispirando per pianificare la prossima maratona! Chicca è d’accordo con me e mi incentiva a fare sempre meglio, ricordandomi di non esagerare mai tra un allenamento e un altro, perché è l’insieme di mesi e mesi di lavoro che daranno il risultato finale non il singolo allenamento. Questo ultimo concetto ogni tanto me lo dimentico ma ci sta lei a riportarmi sulla giusta strada! Vediamo dove ci porterà il metodo ZatopekUn saluto a tutti e buone feste”. 

 

Luca Parisi è anche una grande garanzia di successo per Stefano e per la nostra squadra che quest’anno 2021 ha grandi obiettivi. Luca comunque resta con i piedi per terra, sa che non può inventarsi niente ma comunque è consapevole che può ancora migliorare lui stesso e può tirare fuori dalle persone che allena talenti nascosti incrementando motivazione, forza di volontà, fiducia ed entusiasmo che permettono di continuare a faticare e a superare stress enormi dovuti ad allenamenti intensi e gare impegnative. 

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