martedì 11 luglio 2017

Enrico Bonati: Ho sognato, correndo con i migliori atleti in circolazione


Lo sport ti permette di sperimentare sensazioni ed emozioni uniche soprattutto se a muoverti c’è tanta passione e tanta motivazione che assieme ti portano sempre più in alto come è successo per Enrico che appassionato di corsa e di montagna è riuscito a conciliare le due passioni facendo sempre meglio e riuscendo ad ottenere un posto nella nazionale Italiana di ultra skyrunning partecipando a un Campionato Europeo. Di seguito ci racconta la sua esperienza e le sue impressioni rispondendo ad alcune mie domande.

Ciao Enrico, che sapore ti ha lasciato questo Europeo? Soddisfatto? Avuto problemi, criticità? “Questa esperienza non la scorderò mai essendo stato il mio debutto in maglia azzurra in una gara così prestigiosa. Il sapore è più dolce che amaro senz'altro: sapevo di valere 11-12 ore su un percorso così duro e di alta montagna e sono riuscito a fare 11h15m. Tuttavia, ho dovuto soffrire moltissimo per ottenerlo poiché ho patito l'altitudine nelle salite oltre i 3000 metri.”
Cosa lasci in Francia e cosa porti a casa? “In Francia lascio una fetta di cuore perché le montagne sono stupende e immense. Vorrei tornare con calma e trascorre più tempo lassù. Porto a casa molta consapevolezza sul fatto che so resistere alla fatica anche in condizioni così estreme. E soprattutto il ricordo. Ho sognato, correndo con i migliori atleti in circolazione.”

Lo sport ti permette di relazionarti con il mondo intero, di scoprire sempre più consapevolezze in te stesso e negli altri.

Quali sono ora tue mete, direzioni, obiettivi? “Ora mi dedicherò come avevo già deciso precedentemente a corse in montagna e vertical km. Gare di montagna che adoro fare nei mesi estivi. Poi prevedo di tornare alle ultra distanze a settembre.”

Come vedi gli italiani ULTRA sky? C'è ancora possibilità per te di altre convocazioni? “Gli Italiani di Ultra skymarathon potrebbero essere nelle mie corde. Vediamo di recuperare bene e cosa deciderà la federazione. Sicuramente i grossi dislivelli mi favoriscono.”

Sentivi la responsabilità di essere anche squadra? “La responsabilità della maglia azzurra è normale sia presente. Tuttavia è un onore e una gioia portarla e spero di aver figurato bene. Io ho fatto il meglio che potevo e ho stretto i denti più che potevo per resistere alla quota.”

Quale è stata la fatica maggiore nelle 11 ore di gara? “Nelle 11 ore di gara la fatica più grossa è stata la lunghissima salita all'Aguille Pers (3380metri). Dopo 48 km affrontare una salita di 9 km e 1400 metri di dislivello e giungere a quella quota è stato durissimo per tutti credo. Tuttavia il posto era magnifico e dalla cima il panorama mozzafiato.”

Come ti prendi cura di te ora dopo l’europeo? “Ora cercherò di fare una settimana blanda con giorni di bici e poca corsa. Devo recuperare anche delle ore di sonno e qualche indolenzimento muscolare. Domenica torno immediatamente in gara e vediamo come sono le gambe.”

A casa, lavoro, amici, cosa racconti dopo l’europeo? “Sono stati in tantissimi amici/e a tifarmi. Sono veramente soddisfatto di aver ricevuto così tanto sostegno e posso solo che ringraziare e continuare a fare il massimo. Ho tantissime cose da raccontare e analizzare di questo weekend speciale all'europeo.”

La cosa bella quando riesci e arrivi in alto è la considerazione e l’apprezzamento delle persone a cui tieni, amici e familiari, la forza e le capacità aumentano quando hai una rete di persone che fanno il tifo per te, che ti spingono a far meglio, si acquisisce sempre più sicurezze e autoefficacia. Momenti speciali con sensazioni ed emozioni forti e intense da elaborare e assimilare e tenere in memoria per avere sempre carica e entusiasmo al momento opportuno per continuare a far bene e cercare di andare sempre più in alto.


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