Ho realizzato tanti sogni,
come correre la 100 km del Passatore
Matteo
Simone
Anche quest’anno, domenica 18 di settembre,2022, si è svolta la 50km nel Gargano, Trofeo Cristalda & Pizzomunno.
Manifestazione nazionale di ultramaratona con partenza da Monte
Sant'Angelo – Bivio di Carbonara (FG) e
arrivo a Vieste (FG), inserita nel calendario nazionale FIDAL e valida quale
Gran Prix IUTA 2022, organizzata dall’ASD Garagano 2000 Manfredonia con il
Patrocinio della Regione Puglia, del Comune di Vieste e del Comune Monte
Sant'Angelo in collaborazione con l'Ente Parco Nazionale del Gargano e con la
collaborazione della IUTA Italia - Associazione Italiana Ultramaratona e Trail.
La gara femminile è stata vinta da
Antonella Ciaramella (Atl. Venafro) 4h4’43”, classificata al 5° posto della
classifica generale, completa il podio Ionica Monica Circiu (UPR Montemarciano
ASD) 4h32’48” e Chiara Faragalli (Run Card) 4h48’13. Tre donne nei primi 12
arrivati.
Il vincitore è stato Domenico
Pracilio (ASD Podistica San Salvo) in 3h29’45”, precedendo Fedele De Feo (ASD
Atletica Abruzzo L'Aquila) 3h42’43” e Salvatore Cucoro (ASD Podistica San
Salvo) 3h50’17”.
Di seguito, approfondiamo la
conoscenza di Chiara Faragalli attraverso risposte ad alcune mie domande.
Complimenti per il
podio alla 50k del Gargano, è andato tutto come previsto?
Grazie per il complimento sempre ben
accetto. È andato tutto molto bene, lo scenario era pazzescamente bello,
impossibile non goderne.
Il Gargano un posto eccezionale
immerso nella natura e in luoghi sacri a partire dalla Foresta Umbra fino al
borgo marinaio di Vieste, una perla del Gargano.
Lo dedichi a
qualcuno? Questa
corsa come molte altre, sono dedicate al mio papà Giacomo che ha sempre creduto
nelle mie capacità anche quando il resto del mondo non avrebbe scommesso un
centesimo.
Quali erano le
sensazioni prima, durante e dopo la gara?
Le sensazioni quando si gareggia sono sempre
di grande timore anche perché ci si approccia a gare impegnative sotto molti
punti di vista. Però una volta partita svanisce tutto, penso solo a quanto sono
fortunata a poter correre ancora. È questa la sensazione che provo anche
terminata la gara. Mi sento felice e leggera.
Eri serena? Ci sono
stati momenti difficili? I
momenti di crisi durante una gara ci sono sempre, ma si superano con la testa.
Penso sempre che ho superato prove più difficili e penso alle tante
vicissitudini passate.
Passa tutto, passano i chilometri,
la gara, si arriva a conclusione e rimane la consapevolezza di avercela fatta
anche questa volta, mattonelle che costruiscono una persona coraggiosa e
resiliente in cerca di sfide e opportunità per mettersi in gioco.
Come è stato il
clima di gara e dell'ambiente garganico?
Mi sono innamorata del Gargano e della sua
gente. Sono stata accolta come un’ospite atteso, tutti estremamente disponibili
e gentili a protezione di una donna in viaggio da sola così lontana da casa.
Sono davvero contento io sono di
Manfredonia e conosco bene il territorio. Benvenuta al sud, in un ambiente
accogliente e rispettoso soprattutto dei turisti e degli sportivi che conoscono
il lavoro della fatica per ottenere qualcosa di importante.
Qual è stato il tuo
percorso nello sport? L’attività
fisica è stata di primaria importanza fin dalla nascita. Per problemi insorti
durante il parto. Ho dovuto fare fisioterapia e riabilitazione da subito se
volevo provare ad avere un’esistenza il più possibile vicino alla normalità.
Sembra impossibile a vedermi adesso.
Nello sport cosa e
chi contribuisce alla tua performance?
Solo io contribuisco alla mia performance
sportiva. Io e la mia infinita forza di volontà che mi ha portata dove sono.
Chiara sembra essere coraggiosa e
determinata in cerca di gare in luoghi spettacolari, per fare esperienza e
sorprendersi nell’incontro con altri atleti e non.
Cosa pensano familiari, amici,
colleghi della tua attività sportiva?
Chi è intorno a me si domanda come io possa avere
tanta forza. La mia mamma inizialmente era piuttosto scettica e titubante
quando ho iniziato a correre, avrebbe voluto tenermi protetta, temeva che fosse
un’attività rischiosa per il mio fisico, adesso è la mia ammiratrice numero 1.
È orgogliosa.
Nella pratica del tuo sport quali
sono le difficoltà e i rischi? Cosa e chi ti ostacola?
Difficoltà e rischi… ce ne sono non possiamo
negarlo. Ho scelto uno sport impattante per il fisico, bisogna praticarlo con
la testa, con ‘cum grano salis’ non esistono ostacoli.
Tutto si può fare se si fanno le
cose fatte bene e con criterio, usando la testa e con attenzione.
Per quali aspetti e fasi ritieni
utile lo psicologo nel tuo sport?
Lo sport e lo psicologo diciamo che lavorano in
sincronia. La psicologia ti da tutti i tasselli del puzzle che lo sport unisce
per completare il quadro.
Cosa hai scoperto di te stessa e
degli altri nella pratica dello sport?
Correre mi ha fatto comprendere il mio valore o
meglio lo ha messo in evidenza. La corsa specialmente di lunga distanza ti
porta ad avere momenti di crisi che riesci a superare grazie ad un’inaspettata
forza interna che emerge e ti fa proseguire. La stessa forza che viene fuori
nella vita di tutti i giorni che ti fa superare ogni difficoltà. Quella forza
coincide col nostro valore.
E’ quello che si sperimenta
partecipando a gare di ultramaratona, si mettono in conto crisi e difficoltà ma
si è consapevoli che in qualche modo tutto passerà con pazienza, fiducia,
attenzione, sviluppando sempre più resilienza.
Prossimi obiettivi?
Non mi pongo mai obiettivi, programmo sempre a
breve termine. C’è un detto inglese che dice: “se vuoi far sorridere Dio
parlagli dei tuoi progetti “ e l’ho fatto mio. Vedo come mi sento giorno dopo
giorno e decido cosa fare. Spero tanto di avere il dono di poter correre a
lungo nel tempo, auspico questo.
Lo sport diventa un vero bisogno per
tante persone e si vorrebbe correre per sempre per continuare a sperimentare
sensazioni ed emozioni intense e bellissime, nonostante la fatica.
Sogni realizzati e da realizzare?
Ho realizzato tanti sogni, come correre la 100 km
del Passatore. Direi che sono stata già molto fortunata.
Tanto coraggio e resilienza per
preparare, partecipare e portare a termine la classica 100km del Passatore da Firenze
a Faenza.
Quali sono gli ingredienti del successo?
Non mi ritengo una persona di successo. Sono una
persona che vive tutto ciò che le capita come una specie di miracolo, e sono
sempre felice quando mi succede qualcosa. Credo che l’ingrediente principale
per vivere bene sia questo: vivere tutto come un meraviglioso dono, e non dare niente
per scontato.
E’ importante apprezzarsi e notare
con soddisfazione quello che si riesce a fare, con la consapevolezza che siamo
stati bravi e capaci, che l’abbiamo voluto, che ci siamo impegnati.
Cosa diresti a te stessa quando
eri più giovane? Alla me stessa di qualche
decennio fa direi: ‘continua per strada intrapresa e non permettere a nessuno
di fermare la tua forza di volontà. Solo tu puoi decidere quando e se
fermarti, tu sei la mente che sta in una testa che devi tenere sempre alta e
rivolta verso ciò che hai scelto. Veniamo al mondo con in mano certe carte, ma
il gioco lo facciamo noi, con carte simili c’è chi sprofonda e chi riesce a
superare se stesso. Rifletti, datti tempo e gioca la tua mano di carte. A volte
ciò che manca è in realtà una meravigliosa opportunità.
In effetti siamo noi che abbiamo le
redini della nostra vita, possiamo decide quello che vogliamo e come vogliamo
essere, si tratta solo di seguire il nostro istinto, passione, motivazioni.
Un episodio curioso, divertente,
triste, bizzarro della tua attività sportiva?
Lo scorso ottobre ho accompagnato la mia migliore
amica Valentina nella realizzazione del suo sogno: completare la sua prima
mezza maratona. Fu un’emozione bellissima. Eravamo a Firenze. Lei era commossa
come una bambina. Sono momenti che ti legano per sempre.
La pratica dello sport avvicina
persone, culture e mondi nella condivisione di progetti, fatiche, emozioni
forti.
A quale personaggio ti ispiri?
L’ispirazione è da sempre il mio papà Giacomo, che
nella vita mi ha sempre sostenuta ripetendomi la celebre frase di Vittorio
Alfieri: ‘Volli, sempre volli, fortissimamente volli”. È a lui che devo la mia
pervicacia nel percorrere le strade che amo. Penso che ultimamente le scarpe da
corsa me le stia allacciando lui. Mi manca molto, è stato il mio migliore amico
nella vita, ma riesco a sentirlo vicino, è ancora vivo nei miei respiri mentre
corro. Grazie per avermi permesso di parlare di ciò che amo.
Bellissima testimonianza di chiara
che ricerca se stessa e i suoi affetti attraverso la corsa, come se volasse e
viaggiasse in cielo e in terra leggera e felice.
Contentissimo l’organizzatore
Giovanni Cotugno, di seguito le sue parole di
gratitudine: “E pure questa manifestazione è andata. Un
ringraziamento a tutti i collaboratori del CSI di Bari e BAT, all’associazione
ARS e Pegaso e ASD Gargano. Infine un plauso al comando Vigili Urbani città di
Monte Sant’Angelo e Vieste e alla Polizia di Stato e Stradale di Vieste, al
Comune di Vieste e Assessore Dario Carlino”.
Giovanni
Cotugno oltre ad essere Tecnico di atletica leggera è anche Presidente
dell’Associazione Sportiva di Manfredonia “Gargano 2000 Onlus” che da diversi
anni punta a sviluppare l’educazione attraverso lo sport.
Nel
libro “O.R.A. Obiettivi Risorse Autoefficacia, Modello di intervento per raggiungere
obiettivi nella vita e nello sport” è menzionata la Gargano 2000 Manfredonia: “C’è una trasmissione di competenze, di passione, tra
gli atleti nella cittadina di Manfredonia. …Sembra esserci una sorta di
passaggio di consegna, una sorta di vocazione a far sì che altri traggano
vantaggio, traggano insegnamenti utili per far bene, è come se ci fosse un
gioco di squadra longitudinale, una sorta di devozione e vocazione per il paese
per far sì che ci sia sempre qualcuno nella cittadina di Manfredonia che porti
lustro in ambito dell’Atletica Leggera, e questo grazie anche alla Gargano 2000
Manfredonia che sostiene questi personaggi, li accompagna, li difende, li
protegge, li esalta, fa opera di persuasione verso gli stessi atleti riguardo
alle loro capacità, potenzialità. Vi è qualcosa che si sta costruendo nel
tempo, che ha delle radici forti, solide, che viene nutrito dai diversi attori,
presidente, responsabili, accompagnatori, tecnici, genitori.”
Tale manifestazione è stata una grande
opportunità per trascorrere alcuni giorni di vacanza balneare, e spirituali in
luoghi turistici e di culto alla scoperta di grotte marine e grotte in Chiese e
Abbazie, quali la chiesa di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo e
l’Abbazia a Pulsano, raggiungibile anche con escursioni a piedi da Manfredonia
e da Monte Sant’Angelo.
Lo sport avvicina persone, culture, mondi e
rende felici e resilienti seguendo mete e direzioni, ma sempre pronti a
rimodulare tutto cavalcando l'onda del cambiamento e utilizzando risorse
residue che diventano a volte sorprendenti e rinnovabili. Questo è il vantaggio
dello sport. Questo
è lo sport che vogliamo, uno sport che rende felici nonostante la fatica.
Diversamente
dalle comuni gare di corsa e podismo, in queste gare lunghe il tempo da
impiegare passa in secondo piano, si pensa prima di tutto a completare la gara,
a portare a termine la lunga distanza, ad arrivare da un posto a un altro
lontanissimo.
Un
buon periodo per trascorrere alcuni giorni in Puglia, soprattutto nel Gargano
per runner e ultrarunner, camminatori e ultra
camminatori. Non
restare immobile, prova ad abbandonare la tua zona di confort, non aspettare il
momento migliore, entra nei gruppi whatsap, facebook, mailing
list, scegli il tuo sport, il tuo allenamento, la tua gara, il tuo
evento, partecipa con i tuoi tempi e modalità.
Attraverso queste manifestazioni
sportive c’è uno scambio di conoscenze, culture, tradizioni e grandi
opportunità di mettersi in gioco facendo esperienza di portare a termine una sfida
quale può essere un’ultramaratona della distanza superiore alla maratona.
Per
approfondimento del mondo degli ultramaratoneti segnalo i seguenti mei libri:
"Maratoneti
e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida", Edizioni Psiconline,
Francavilla al Mare (CH), giugno 2019.
La
100km del passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
Matteo
SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta
380-4337230 - 21163@tiscali.it
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