Come dice Aldo sono una leggenda, parlano di
me perché mi vogliono bene
Matteo Simone
Si sono svolte a luglio e a settembre due ultramaratone della distanza di 100km molto dure e impegnative, “Asolo 100 km” e “100 km del Vulcano” e si è stilata una classifica combinata.
Il vincitore, per somma di tempi, della
classifica combinata della “100+100 Ultra Strong” 2022 è stato Filippo
Castriotta.
Il 2 luglio 2022 si è svolta la 10° Asolo 100
km corsa su strada, vinta in 8h27’17” da Marco Visintini, che ha preceduto Luca
Moro 9h01’14” ed Enrico Maggiola 9h16’20”9h01’14” ed Enrico Maggiola 9h16’20”. La prima donna è stata Serena
Natolini in 9h31’38”. Filippo Castriotta ha concluso la gara in 10° posizione
vincendo la categoria M50 in 10h47’06”.
Il vincitore della 100km del Vulcano è stato
Carmelo Rapisarda M50 in 9h49’ che ha preceduto di pochi minuti l’ungherese
Zoltan Vajda M55 9h56’33”, completa il podio Filippo Castriotta M55 10h39’. A
seguire Santo Monaco M55 11h02’15” e lo svizzero Benedetto Patti M55 11h07’24”.
Di seguito, approfondiamo l’esperienza di
Filippo Castriotta attraverso risposte ad alcune mie domande.
Com’è andata
l’esperienza all’Etna Extreme? Come hai deciso di partecipare anche quest’anno? E’ stata un successo perché non ero sicuro
di partecipare, dovevo andare a Rapona poi i miei amici Mimmo e Nicola mi hanno
fatto l’iscrizione, una sorpresa. Tanta gioia, terza volta sul podio.
Eri
consapevole di cosa ti aspettava? Com’è stata la gara? Criticità? Era durissima, più dura al mondo, molto
estrema, più estrema in Europa e forse al mondo, chi vince non vuol tornare.
Sono partito piano e ho fatto la solita rimonta, ho conosciuto un ragazzo che
ho corso insieme, ha impiegato 11 ore e poi l’ho lasciato e ho fatto la mia
gara. E’ stato con
me per quasi metà gara, Salvatore Caserta. Queste sono le cose belle che noi
viviamo e tu lo sai, non sono 10km ma 100km, sono viaggi che non si sa come
finiscono. Questo ragazzo è stato con me fino al 45° km, sono le cose belle da raccontare tu lo sai, è rimasto
stupefatto, non immaginava nemmeno di finirla, pensava di ritirarsi sulla
salita, alla fine si è classificato all’8° posto e 2° di categoria, noi
sappiamo cosa significa.
Una gara durissima che attira l’attenzione di
atleti italiani e provenienti fuori dal confine nazionale, per persone esperte
cin capacità di adattamento a condizioni ritenute estreme e molto resilienti,
disposte a non mollare e andare avanti nonostante le difficoltà.
Filippo è alla terza esperienza della Etna
Extreme e come al solito parte in sordina dietro il gruppo di testa
condividendo la gara con persone che incontra lungo il percorso e poi fa la solita
rimonta piazzandosi sempre sul podio, felice e soddisfatto, acclamato da amici,
conoscenti e cittadini locali.
Prossimi
obiettivi individuali e di squadra? Prossimi
obiettivi forse Torino Campionati Italiani, vediamo sono stanco sarebbe la 4^
cento quest’anno, c’è anche la 50 km del Gargano ma ci sono pochi iscritti.
Obiettivi di squadra: volevo stare con Mimmo ma non ha voluto, in un’altra
cento volevo stare con il figlio di Marco Guerra, cerco sempre di aiutare
qualcuno.
Ci sono tante gare a cui poter partecipare e
Filippo è molto richiesto dagli organizzatori, ha già partecipato a 3 gare di
100km, Passatore, Asolo e Etna e il 18 settembre ci sarebbe la 50km del Gargano
organizzata da Giovanni Cotugno, presidente della sua società, ASD Gargano 2000
Manfredonia. Filippo è molto generoso, durante le sue gare fa sempre nuove
amicizie e tratti di corsa insieme ad altri per spronarli e aspettarli e poi
continua per la sua strada.
Cosa hai
lasciato sull’Etna? Sua
maestà Etna mi parlava, i primi due erano irraggiungibili, altri partecipanti
forti anche stranieri venuti da fuori, il secondo assoluto ha forse 50-60 anni,
comunque vengono da fuori, tanti stranieri a sfidarmi. Oramai come dice Aldo sono una leggenda, parlano di me perché mi
vogliono bene. Il pirata, sono diventano un personaggio, mi fa piacere anche se
alcuni provano tanta invidia ma io cerco sempre di aiutare qualcuno, come
questo ragazzo che gli ha fatto tanti complimenti.
Al terzo anno consecutivo di partecipazione
all’Etna Extreme, oramai è di casa, è entrato in confidenza con il vulcano e
con la cittadinanza locale. Tutti lo vogliono, lo acclamano, lo cercano.
Cosa hai
portato a casa? A
casa porto questa vittoria, la strong, un sogno. Non avrei mai immaginato, sono
due gare durissime, nel 2019 fu rinviata a causa del covid, sono dure.
Hai scoperto
qualcosa di te stesso e/o degli altri? Scopro
sempre di più che nelle gare lunghe non serve essere magri e allenati ma la
testa ha la capacità di fare cose allucinanti, farti passare i dolori, superare
momenti di crisi. Tu sai bene che hai scritto tanti libri. Gli amici mi vogliono bene, le conferme ci
sono, ci credono più loro che io, anche fare la 6 ore di recente arrivato 2°
dopo un atleta più giovane, sai bene la resilienza che viviamo durante la gara.
Le gare lunghe di endurance forse sono più
indicate per persone esperte e mature, soprattutto dove ci sono difficoltà
ambientali e di percorso, anche se i mondiali ultimi della 100km ha evidenziato
una crescita di livello nei ragazzi giovanissimi classe 1996-1997 con tempi
vicino alle 6h a 3’45” al km per 100km.
Il 20 agosto 2022, Filippo si è classificato
al 2° posto alla “6 ore Stop a Mezzanotte”, totalizzando 68 km, preceduto
solamente da Fabio Amabrini (1972) 72 km, completa il podio Massimo Petronio 64
km. A seguire Giuseppe Mangione 63 km e la prima donna Lorena Savini 62 km.
Cosa è stato
determinante per il terzo podio consecutivo? E’
stato determinante partecipare alle gare che fanno migliorare, se non ci sono
penso che sia difficile.
Ogni gara diventa un test e un’opportunità
per mettersi in gioco e per cercare di migliorare apprendendo dall’esperienza.
Che
significato ha la vittoria della 100+100 strong? Per me è il significato più grande, arrivare
sempre secondo e terzo, arrivare primo sulla combinata di due 100km sono
felice, devo ancora metabolizzare, sono felice, ho tanta gioia.
Un’intervista a Filippo è riportata nel mio
libro La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio e resilienza.
La 100km del Passatore. Una gara fra coraggio
e resilienza: Cosa significa correre una gara di 100km? Quali meccanismi
psicologici aiutano ad allenarsi e gareggiare con coraggio e resilienza? La
100km del Passatore è una classica e famosa gara di corsa a piedi da Firenze a
Faenza.
È un libro che racconta di atleti di livello
nazionale e internazionale ma anche di atleti che hanno la passione della corsa
di lunga distanza e la lettura delle interviste aiuta a vedere con occhi
diversi questa pratica sportiva, una pratica da avvicinarsi con cautela,
attenzione, preparazione. Sono trattati aspetti della psicologia dello sport
quali lo sviluppo della consapevolezza delle proprie capacità e limiti; il
grande e importante lavoro della definizione oculata degli obiettivi chiari,
difficili, sfidanti ma raggiungibili; il lavoro dell'autoefficacia, il graduale
fare affidamento su se stesso.
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
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