Sarebbe bello migliorare il mio
personale di 237km
Matteo Simone
Il 17 e 18 settembre 2022, si svolgeranno a Verona i Campionati Europei 24h di corsa su strada e gli atleti italiani convocati sono i seguenti:
Alessio Filippo Gazzo, Matteo Grassi, Tiziano
Marchesi, Benito Pasquariello, Alex Tucci, Marco Visintini, Elisa Bellagamba,
Lorena Brusamento, Francesca Canepa, Eleonora Rachele Corradini, Elena Fabiani,
Francesca Ferraro.
Di seguito approfondiamo la conoscenza di
Alex Tucci (ASD Gruppo Podistico Il Crampo) attraverso risposte ad alcune mie
domande.
Complimenti per la convocazione, te l'aspettavi? La convocazione non è una cosa che
ti aspetti, ma è un qualcosa su cui devi lavorare e desiderare con tutto te stesso.
Quando a Venezia ho ottenuto il minimo sapevo di poter fare bene, ma comunque
era la mia prima 24h dopo Biella del 2021 quando sono stato costretto al ritiro
prima di metà gara.
Indossare
una maglia della nazionale è un sogno di tanti atleti che devono impegnarsi con
costanza, passione, determinazione, credendoci sempre e cercando di fare
progressi non trascurando nessun dettaglio che potrebbe essere utile alla
performance.
Foto di Luca Bonanni |
Finalmente
lo scorso 30 aprile e 1° maggio,
all’Ultramarathon Festival Venice, Alex ottiene il minimo totalizzando 237,002km e riporto la sua
soddisfazione in risposta a una delle mie domande: Congratulazioni per
questo traguardo, da quanto tempo ci lavori? Il sogno azzurro è sempre
stato presente nella mia vita da atleta, ma sempre visto come l’apice, un
qualcosa di lontano e forse inarrivabile. Ho iniziato a pensarci meglio nel
2017 e poi nel 2018 ho iniziato davvero a crederci e a lavorarci sopra.
Alex ha ottenuto davvero un grandissimo
risultato, la sua prestazione risulta essere la terza migliore in Italia
dell'anno 2022 e la terza miglior prestazione italiana di sempre Categoria M23,
preceduto da Enrico Maggiola 242.391km ottenuta il 27 maggio 2018 a Timisoara
(ROU) e Adriano Picinali (classe 1944) 248.918km ottenuta il 26 novembre 1977 a
Bergamo.
Cosa
è stato determinante?
Sicuramente il fatto che ci ho sempre creduto. Negli ultimi 4 anni, ogni
giorno ho sempre sognato e desiderato di andare in nazionale. Inoltre, il
giorno della gara di Venezia penso che se non avessi avuto mia moglie Grazia al
mio fianco, mi sarei ritirato. È stata lei a metà gara a spronarmi a ripartire
quando non riuscivo più a muovermi per una lunga crisi.
In
effetti sembra bizzarro quanto accaduto ad Alex, raccontato in una precedente
intervista, si era messo a riposare su una brandina come se volesse mandare
tutto a monte ma poi recuperato un po’ di energie ha ripreso a correre
classificandosi secondo assoluto e centrando l’obiettivo maglia azzurra. Questo
accade negli sport di endurance come la 24 ore di corsa a piedi, bisogna avere
sempre fiducia, bisogna recuperare possibilmente ma cercare di non mollare
arrivando al traguardo senza compromettere la salute psicofisica.
Di
seguito l’estrapolazione di una sua testimonianza della precedente intervista: I momenti più piacevoli durante la
gara? Pensieri,
dubbi, crisi, preoccupazioni in gara? Durante la gara i momenti più
belli sono stati sicuramente le ultime 10 h dove sono resuscitato dopo una
lunga crisi e piano piano ho capito avrei potuto farcela. In una gara così
lunga, dubbi e crisi ne fanno inevitabilmente parte. Devi solo provare a
reagire e vedere se funziona. Io a metà gara ero in una tenda dell’esercito a
dormire per via di una crisi di sonno e quando mi sono svegliato dopo 15’
muovevo tutto il corpo ma i piedi erano fissi a terra senza muoversi. Ancora
non so come io abbia potuto fare a reagire e a tornare a correre in quel modo.
Da quel momento ho corso nelle ultime 12h (e le più difficili di gara) 113 km.
Oramai le crisi si mettono in conto, bisogna
accettarle, accoglierle, addomesticarle e mettersele dietro per andare avanti a
guadagnarsi quanto voluto, sognato, meritato, con sudore, fatica, allenamento,
prove ed errori.
Cosa
cambia ora? Ti senti pronto? Ora non cambia nulla se non il fatto di onorare la
maglia cercando di fare una gran gara. Sarebbe bello migliorare il mio
personale di 237 km.
Finalmente
arriverà il grande giorno con la maglia azzurra della nazionale italiana e si
cercherà di fare il massimo per se stessi e per la squadra Italia.
Cosa
ne pensano le persone che ti circondano? Sono circondato da una famiglia meravigliosa che crede
in me. Mi spronano e fare sempre meglio e a non mollare. Sono fortunato.
Importante
essere sostenuto soprattutto nei momenti più difficili o nelle gare importanti
dove bisogna essere sereni e concentrati per l’obiettivo sfidante.
Una
parola o una frase che porterai agli Europei? La mia frase è sicuramente la stessa utilizzata a
Venezia. “Fermati quando hai finito e non quando sei finito”. Me lo ripeterò
come un mantra. L’altra volta ha funzionato. Un’altra cosa che funziona molto
nei momenti di crisi è pensare a tutte quelle persone che vorrebbero stare al
posto mio anche solo per correre un singolo km e non possono farlo.
Nelle
24 ore di corsa di gara c’è tempo per pensare, riflettere, elaborare, aiutarsi
con risorse interne, collegandosi intimamente con cuore e mente con persone
care che in qualche modo possono dare un contributo da casa anche solo
pensandole.
Che
intenzioni hai?
Di migliorarmi sempre e provare per ora a stabilire il nuovo record
regionale sulla 24h provando a superare i 240.74 del grande Nico Leonelli.
Ogni
gara è un’opportunità per testarsi e mettersi in gioco e racchiude diversi
micro obiettivi. Nico Leonelli è un grande atleta di ultramaratona, ex
nazionale e tutt’ora continua a gareggiare con eccellente performance,
soprattutto relativamente alla sua categoria di età con record, podi e
vittorie.
Cosa
c'è dietro una convocazione in Nazionale? Tanti sacrifici, allenamenti da incastrare con il
lavoro, la famiglia e gli impegni quotidiani. Ma anche tanta volontà e
determinazione. La maglia azzurra la devi desiderare tanto e non sempre è detto
che si arrivi a indossarla. So di essermi meritato questo traguardo, ma allo
stesso tempo mi sento anche tanto fortunato e privilegiato.
La
fortuna e il privilegio può riguardare il talento ma senza il duro lavoro non
si arriva da nessuna parte, quindi ben meritata questa convocazione, un grande
sogno riuscito a trasformare in realtà.
Sono davvero contento, per questa maglia
azzurra, per Alex e il suo allenatore Enrico Vedilei.
Psicologo,
Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Nessun commento:
Posta un commento