venerdì 30 maggio 2025

Alessio Milani e Ilaria Bergaglio vincono la 100km del Passatore 2025

 Dott. Matteo Simone 
 

Il 24 maggio 2025, Alessio Milani (Atletica Monfalcone) e Ilaria Bergaglio (Atletica Novese) hanno vinto la 50^ edizione della 100km del Passatore, da Firenze a Faenza, con il crono rispettivamente di 6h50’30” e 7h46’54” (7^ assoluta). 

Hanno completato il podio maschile Julien Nison 6h59’22” e David Colgan 7h13’16”, quarto il faentino Enrico Bartolotti 7h20’.  
Hanno completato il podio Daniela Valgimigli 7h54’14” e Federica Moroni 7h58’29”. 
Di seguito approfondiamo l’esperienza di Alessio e Ilaria attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Complimenti per la vittoria, che effetto ti fa? Ci pensavi che un giorno l’avresti vinta? 
Alessio: Grazie mille, grazie di cuore. Una sensazione, un’emozione indescrivibile, un’emozione grandissima che non si può neanche immaginare. Arrivare a Faenza con quella bolgia, con quel pubblico, con quel tifo ti dà una carica, un’energia incredibile, a tre chilometri da Faenza un fiume di persone che applaudiscono, che ti danno la carica, arrivare lì sei veramente in estasi, bellissimo.
Pensare di partecipare sì, vincerla, inizialmente, tempo fa non ci pensavo ma per come stavo in quest’ultimo anno, per come sto, ci credevo, ci pensavo però poi è ovvio che non l’ho mai fatta, bisogna correrla per poi vincerla; quindi, bisogna volare basso e, chilometro dopo chilometro, cercare di riuscire a capire se è il tuo momento, però ci speravo e in cuor mio sapevo che era difficile ma speravo di farla sotto le 7 ore, questo era il mio obiettivo alla partenza con la consapevolezza che sarebbe stata una cosa difficile. 
Ilaria: Grazie sono molto felice, è un sogno, non avrei mai pensato di vincerla e fino a pochi anni fa neanche di correrla. La vittoria di una gara dipende sempre da tanti fattori, sicuramente non si improvvisa una 100 km, è importante arrivare con una buona condizione fisica e quindi fare allenamenti adatti e gare in avvicinamento, migliorare i tempi sulle distanze più corte e poi dipende da come stiamo quel giorno e dagli avversari che ci sono…

Soprattutto quest’anno che è la 50^ edizione una gara molto sentita dai Faentini, dai Romagnoli, dagli italiani, soprattutto se in prima posizione si presentano gli italiani, tanta gioia per tutti, tanta festa, bellissime sensazioni che azzerano ogni fatica. 
Quando hai capito che potevi vincerla?  
Alessio: Ho capito di poterla vincere forse già sulla ‘Vetta delle Tre  Croci’ transitando per primo sapevo di poter gestire meglio la gara come volevo io, quindi di prendere il ‘Passo della Colla’ con regolarità, con cautela, senza cercare di  rischiare troppo per non perdere le energie al finale, sapevo che transitando davanti come ho fatto i giochi erano più facili anche se poi forse mi sono lasciato andare un po’ troppo, insomma ho mollato un po’ troppo e il francese invece è andato giù a bomba e ce l’avevo fin troppo dietro e quando mi hanno dato la notizia, ho cominciato a correre, a 25 km dall’arrivo ho aumentato il passo con tutte le energie che avevo, ho fatto un cambio di passo radicale, sapendo che avevo ancora tante energie all’80°km, ormai sapevo di poter arrivare al traguardo così, che non mi avrebbe mai raggiunto. 
Foto di Sandro Marconi
Ilaria: Fino a quando non sono arrivata all'ingresso di Faenza non ero tranquilla anche se quando intorno al km 85 mi sono trovata prima donna e stavo bene ho iniziato a crederci.  

Una gara di 100km finisce al traguardo, i giochi non sono fatti finché non si arriva in quanto tutto può succedere, si possono esaurire le energie, si può avere un infortunio che fa rallentare o addirittura fermare e pertanto alle costole si può avere sempre qualcuno che potrebbe fare una sorpresa spiacevole ma è importante crederci fino alla fine in modo che vengano fuori soprattutto le energie mentali per continuare a spingere. 
I momenti più difficili?  
Alessio: I momenti più difficili forse più dal punto di vista mentale è stato verso il 60-70°km, dove cominci ad avere la stanchezza, si irrigidiscono un po’ i muscoli, cominci a pensare e hai paura di tirare troppo e non arrivare al traguardo; quindi, da lì è stato un momento difficile dove appunto ho rallentato un po’ e forse lì il francese mi è venuto più sotto, però è stato solo un momento poi ci si riprende. Nel momento in cui mi hanno detto che non potevo rallentare troppo perché ce l’avevo alle costole, ho ripreso ad andare come sapevo perché le energie c’erano, è stato solo un momento difficile, è duro in quei momenti lì perché sei ancora troppo lontano dal traguardo però la stanchezza si fa sentire.
Ilaria: In gara non ho mai avuto momenti di crisi importanti. La parte iniziale è quella che ho trovato più impegnativa. 
Cosa e chi ti ha aiutato?  
Alessio: Chi mi ha aiutato è stato Massimo Giacopuzzi, il mio angelo custode, mi ha seguito con la bici, mi dava informazioni, mi dava la carica, mi dava a tutti i ristori i gel e i sali per andare avanti; senza di lui veramente non avrei potuto fare così bene, è stato veramente un punto di riferimento importante. 
Ilaria: Mi aiutato sicuramente la mia allenatrice Monica Casiraghi che anche in gara era presente e il tifo lungo il percorso. Penso che la costanza che ho avuto negli anni e il massimo impegno e concentrazione che ho dedicato alla corsa negli ultimi 3/4 mesi mi hanno portato a questo risultato. 

Sono tanti gli ingredienti per il successo e l’allenatore/allenatrice può fare la differenza, soprattutto se è esperto/a, se ha esperienze vincenti e performanti, se è presente in gara, se sa di cosa si tratta avendo vinta anche almeno un’edizione.  
Massimo Giacopuzzi, il 25 maggio 2024 ha vinto la 100 km del Passatore, Firenze-Faenza, corsa su strada, in 7h18’21”, precedendo David Colgan 7h26’26” e il giovanissimo Dario Pietro Ferrante (classe 1999) 7h27’11”. 
Monica Casiraghi ha vinto tre edizioni della “100km del Passatore”: 26 maggio 2001 in 8h11’43”; 24 maggio 2003 in 7h59’41”; 30 maggio 2004, Campionessa Europea in 8h03’03”. Ha detenuto il record italiano di 7h28’ dal 19 aprile 2003 classificandosi seconda alla 100km di Chernogolovka (RUS) fino al 17 febbraio 2024, quando Federica Moroni a Porto Recanati ha corso la 100km del Conero in 7h27’50”. 
A chi la dedichi?  
Alessio: Questa vittoria la dedico alla mia famiglia, mia moglie, mia figlia che hanno sopportato anche fin troppo tutti i miei allenamenti, tutte le mie rinunce, sono stati un sacrificio per me ma soprattutto anche per loro, mi sono stati vicini e li ringrazio tanto. Non posso neanche dimenticare il mio allenatore Lucio Blasic che con i suoi 82 anni ancora mi dà una carica incredibile con degli allenamenti fondamentali per poter andare forte. 
Ilaria: La dedico a Monica Casiraghi che ha creduto in me e mi ha convocato al Mondiale 2024 nonostante non avessi mai corso una 100 km sotto le 8 ore (minimo per partecipare). 
Allenamenti e gare decisive?  
Alessio: Tutti gli allenamenti sono importanti, ormai sono tre mesi che la preparavo, in questi tre mesi ho partecipato a diverse gare, ho fatto la 50km a Porto Recanati a febbraio, sono arrivato 2°, ero ancora agli inizi della preparazione; la settimana dopo Bologna sono arrivato 2° con un gran tempo, ho vinto una mezza maratona in Croazia. Decisiva la 50km di Romagna, Campionato Italiano, sono arrivato italiano con gran tempo e questo gran tempo mi ha dato grande carica e fiducia per il Passatore per un mese dopo praticamente. Da lì, ho fatto un po’ di lunghi, un 50 km con 900 metri di dislivello per provare tutte le sensazioni di salite e discese nel lungo, poi ho fatto altri allenamenti ottimi, il mio allenatore mi ha gestito alla grande per cercare di non infortunarmi e non spingere troppo perché ero già in gran forma. 
Ilaria: La gara che mi ha fatto acquistare maggiore sicurezza è stata la maratona di Rimini dove ho fatto il personale. Ho corso anche prove più corte con un buon tempo per i miei standard nonostante fossi in una fase di carico e anche questo mi ha fatto migliorare. 

Per la preparazione a una 100km per vincerla è importante allenarsi adeguatamente e in modo specifico partecipando anche a gare con obiettivo intermedio di distanza importante. 
Come festeggi?  
Alessio: Dopo tanti sacrifici, tenendomi un po’ anche sul mangiare cercando di non fare troppi strappi essendo un mangione e facendo tanti aperitivi, appena rientro a casa stasera faccio un bell’aperitivo con mia moglie e un buon bicchiere di vino non ci fa male e brindiamo alla vittoria. 
Ilaria: Non ho ancora fatto particolari festeggiamenti cerco di riposarmi non sto correndo e neanche facendo altri sport almeno per questa settimana. 

Per ottenere prestazioni importanti, successi, trasformare sogni in realtà bisogna focalizzarsi, impegnarsi, fare sacrifici e rinunce, decidere priorità e poi si torna all’equilibrio, la normalità, la regolarità, festeggiando insieme. 
Alimentazione prima, durante e dopo?  
Alessio: Gli ultimi giorni ho cercato di incrementare i carboidrati in modo da riempire le scorte di glicogeno che sono fondamentali per queste gare di endurance; quindi, ho mangiato veramente carico di carboidrati. Durante la gara gel e sali, prendevo un gel con acqua a un ristoro e quello dopo solo sali sempre così alternati.... ovviamente nei sali c'erano anche zuccheri. Dopo gara tra test antidoping ho mangiato qualcosa al ristoro finale, mi sono alzato stamattina con una fame, mi sono fatto mezzo litro di latte con i biscotti e una buona colazione, ora si mangia quello che c’è. Grazie di tutto. 
Foto di Sandro Marconi
Ilaria: In questa occasione ho curato l'alimentazione prima e durante la gara, solitamente sono meno attenta a questo aspetto. Ho inserito più carboidrati, la sera prima pasta e pesce, 3 ore prima pasta. In gara ho assunto un gel da 45 gr carboidrati ogni 10km, sali e coca cola alla fine. Ho bevuto parecchio i giorni prima della gara e in gara senza mai fermarmi.   

È risaputo che nelle gare di ultramaratona l’alimentazione e l’integrazione adeguata e mirata può fare la differenza, bisogna conoscersi bene, sperimentare in allenamento e in altre gare e capire cosa e quanto rifornirsi per essere avere sempre carichi a sufficienza i serbatoi energetici, soprattutto fondamentali risultano essere i carboidrati prima e durante. 
Gare di endurance considerate estreme dove le energie da spendere sono tantissime e non basta qualsiasi carico fatto nei giorni e nelle ore precedenti bisogna continuare a integrare in gara ora dopo ora per arrivare prestanti soprattutto gli ultimi 20km che potrebbero essere i più importanti, dove potrebbe vincere chi ha più energie fisiche e mentali a disposizione. 

Dott. Matteo Simone 
Psicologo, Psicoterapeuta  
380-4337230 - 21163@tiscali.it 

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