A quasi 80 anni, continuo ad allenarmi quotidianamente
Dott. Matteo Simone
A volte lo sport diventa un compagno di vita a vita, soprattutto se fa star bene e si riesce anche a fare seriamente ottenendo risultati prestigiosi.
Di seguito Roberto racconta la sua esperienza rispondendo ad alcune mie domande.
Cosa dicono familiari e amici della tua attività sportiva? Sono tutti a mio supporto in quanto lo sport, soprattutto alla nostra età, non solo ci fa stare bene fisicamente ma ci rende sereni.
Se si riesce a far sport in età molto avanzata significa che davvero è una cura che fa star bene fisicamente e mentalmente e che bisogna cercare di continuare finché si può non mollando ma rallentando o diminuendo un po’ l’intensità.
Quali abilità, risorse, caratteristiche hai nel tuo sport? Sono stato un atleta che aveva nella tattica la sua maggiore dote abbinata a una buona velocità in volate e resistenza in salita.
La pratica di uno sport consente di conoscersi bene e sviluppare consapevolezza di proprie caratteristiche, capacità, qualità in modo da poter capire come muoversi in gara per cercare di arrivare davanti agli avversari e puntare a un ottimo risultato.
Ritieni utile lo psicologo nel tuo sport? Per quali aspetti e fasi? Assolutamente sì, ritengo che la presenza di una figura di supporto agli atleti sia basilare prima e dopo le gare. Soprattutto per risolvere tematiche legate alle insicurezze derivanti dalle aspettative di performance.
L'evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più belle? Sicuramente la prima corsa che ho vinto. Sono riuscito da solo a entrare in una fuga che aveva preso diverso vantaggio al gruppo, finendo poi con una volata a 5 vinta con un buon margine sul secondo.
A volte si può provare a osare notando quello che succede e se va bene si possono fare cose straordinarie incrementando fiducia in sé per le prossime volte.
Qual è stata la tua situazione sportiva più difficile? A un campionato europeo master di ciclismo, nonostante fossi nelle prime posizioni, dopo una salita di circa 5km (da ripetere altre 4 volte) mi sono dovuto ritirare a causa di una crisi fisica e mentale inaspettata.
Si mettono in conto momenti critici dove non tutto va alla perfezione e bisogna accettare la propria difficoltà in quel momento senza stress e con voglia di rifarsi la prossima volta.
Come hai superato le crisi, le sconfitte, gli infortuni? Ho sempre preso lo sport seriamente ma con molta filosofia accettando sconfitte e vittorie.
Tutto fa parte del percorso di ognuno di noi, successi e sconfitte, ogni cosa ha un senso e un’utilità, cercando sempre spunti per far meglio la prossima volta.
Cosa hai scoperto di te praticando sport? Che mi aiutava mentalmente e lo vivevo come uno dei maggiori atti di libertà possibile. Ma anche di essere resiliente salendo in sella immediatamente dopo ogni caduta.
Lo sport è un’ottima valvola di svago e opportunità di sentirsi liberi. Soprattutto la bicicletta permette di sperimentare il valore della resilienza nel rialzarsi dopo eventuali cadute.
Sogni realizzati, da realizzare, lasciati incompiuti? Ho smesso di fare pratica agonistica a 52 anni, ritenendo che fosse il momento per dedicarmi ad altro. Penso che nella mia vita abbia realizzato tutti i sogni che un padre e un marito possa volere. Inoltre, a oggi a quasi 80 anni, continuo ad allenarmi quotidianamente e ne sono super felice.
La vita prevede diverse fasi dove si possono fare cose più o meno importanti seguendo istinto e motivazione, partendo dal gioco e seguendo nello sport, la scuola, il lavoro, la famiglia, sperimentando relazioni e attraversando momenti e periodi di successo ma anche di criticità, conoscendo pianamente se stessi.
Quali sono gli ingredienti per il successo? In primis impegnarsi a fondo in tutto quello che si fa, facendolo con testa e tanto cuore quando necessario.
Gli allenamenti più importanti? A seconda del tipo di gara da affrontare variavo il tipo di allenamento cercando di prepararmi al meglio. Per gare veloci, esempio, eravamo soliti allenarci con decine di volate di allenamento.
Per ottenere successo bisogna essere motivati e impegnarsi a fondo, quotidianamente, con allenamenti mirati e possibilmente cercando di simulare esperienze di gara.
A chi ti ispiri? A miei fratelli, a mio padre e a mio suocero. Tutti grandi rappresentanti del ciclismo romano.
Cosa c’è oltre lo sport? La mia famiglia al primo posto e subito dopo il lavoro.
Cosa e chi ti aiuta per il benessere e la performance? Adesso mi diletto nell'allenarmi ad andare in bicicletta con gli amici senza pensare alle performance.
L'alimentazione prima, durante e dopo una gara? All'epoca negli anni ‘60 a livello cicloamatoriale seguivamo un’alimentazione ‘normale’ fatta di alimenti semplici e nutrienti.
Una volta si cercava di trovare energie da alimenti genuini, ora si cerca di fare i record curando ogni minimo dettaglio, dall’alimentazione mirata con integratori adatti a ogni atleta all’attrezzatura sportiva supertecnologica.
Importante è amare quello che si fa, senza stress e accettando quello che si può fare in ogni fase della propria vita.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR






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