lunedì 19 maggio 2025

Riccardo Conversano chiude la 26^ Nove Colli Running 200km in 23h52’32”

 È stato un traguardo dei Maratoneti Andriesi 
Dott. Matteo Simone 
 

Il 10 maggio 2025 si è svolta la 26^ Nove Colli Running 200.3km, corsa su strada con partenza e arrivo a Cesenatico. 

Il vincitore assoluto è stato una donna, la slovacca Natasa Robnik 21h04’24” precedendo di poco più di un’ora il secondo arrivato e primo degli uomini Vittorio Silva 22h1641. 
Secondo e terzo degli uomini il russo Kirill Kiriliuk 22h22’08” e il francese Rudy Wedlarski 23h15’10”.  
Hanno completato il podio femminile (rispettivamente settima e ottava assoluta), Sara Pastore 23h50’19 e Francesca Ferraro 23h51’33. 
Da menzionare la prestazione del graduato dell'Esercito Italiano Riccardo Conversano (A. Maratoneti Andriesi) 23h52’32”, 9^ assoluto, 6^ uomo, categoria M50 e di seguito approfondiamo la sua esperienza attraverso risposte ad alcune mie domande. 
Complimenti per la prestazione alla Nove Colli, a chi la dedichi? Questo traguardo raggiunto lo dedico a mia moglie e ai miei due figli, sono loro i miei primi sostenitori importanti, loro sono sempre stati al mio fianco, sia negli allenamenti che nelle competizioni; a tutti gli amici dell'ASD Maratoneti Andriesi sempre pronti a sostenermi, a incoraggiarmi e a tifare per me in qualsiasi competizione che affronto; agli amici ‘ultra’ G. Mangione e N. D'Avanzo per i loro consigli in questa specialità; infine devo il coronamento di questo viaggio alle due mie crew Giuseppe Diniccolo, amico e presidente della mia ASD e  allo splendido Domenico Ricco non solo collega di lavoro ma un grandissimo Amico. 

Un’ottima impresa con risultato prestigioso grazie al costante e quotidiano impegno e, come lui stesso dice, grazie al supporto di famiglia e amici; soprattutto grazie ai consigli utilissimi degli esperti amici ultramaratoneti Giuseppe Mangione e Nicolangelo D’avanzo che hanno corso anche distanze superiori i 200km più volte. Il coronamento di un sogno grazie anche a chi lo ha seguito direttamente più da vicino monitorando la sua impresa e intervenendo all’occorrenza con uno sguardo, una parola, un gesto. 
Cosa pensano familiari e amici di questa prestazione? Inizialmente erano preoccupati un po' tutti invitandomi alla prudenza, perché la distanza massima che avevo raggiunto con le mie gambe erano 161km in una gara a circuito e sicuramente meno impegnativa di 200.3 km con 9 colli da superare, ma allo stesso tempo erano fiduciosi nella sfida che stavo per affrontare. Però quando ho tagliato il traguardo a Cesenatico sono rimasti sbalorditi. 

Un bel prestigioso traguardo per Riccardo che è riuscito a concludere con ottimo risultato una gara della lunghezza di circa 200km, lui che di solito partecipa a gare di 6 e 8 ore, 50 e 100km e solo una volta ha corso una gara di 100 miglia il 28 settembre 2023 in 18h1440”.
Criticità? Problemi? Difficoltà? Sono arrivato mentalmente pronto e sereno in questo viaggio, nessun momento di difficoltà o criticità apparsa in 24 ore di competizione. 

È proprio quello che serve a un atleta che corre per la durata di un’intera giornata, giorno e notte, la serenità del corridore che deve cercare di risparmiare più energie possibili e allo stesso tempo consumare meno energie possibili per durare il più a lungo possibile gestendo ogni momento, ogni ora, ogni cambiamento climatico, ogni segnale e sensazione corporea, ogni pensiero che possa essere negativo o anche troppo positivo. 
Trattasi di un lungo viaggio atletico attraversando ben 9 irti Colli fino alla fine. 
Quali allenamenti sono stati importanti per questa performance? Per raggiungere tali obiettivi oltre all' allenamento Endurance devi avere rispetto dei tempi di adattamento del proprio corpo sia mentale che fisico e inoltre devi avere cura dell'alimentazione e dell'integrazione. 

Grandissimo obiettivo che prevede un’esperienza in gare di ultramaratona dove bisogna allenare mente e corpo ad andare avanti, a conoscersi bene, ad ascoltare esigenze corporee e sapersi nutrire e integrare a sufficienza, non poco e nemmeno troppo, per permettere al sangue di defluire serenamente ai muscoli e avere allo stesso tempo i serbatoi sufficientemente pieni. 
Cosa dice di te la tua squadra? La mia squadra è l'ASD Maratoneti Andriesi della città di Andria fatta di persone stupende di cui ne faccio parte, è un orgoglio rappresentare la squadra della propria città. In questo viaggio della Nove Colli Running durato circa 24 ore era con me nella veste di crew il presidente nonché amico Giuseppe Diniccolo che oltre ad assistermi, era il tramite della squadra dove per tutto il viaggio non mi hanno lasciato mai solo incitandomi fino al raggiungimento del traguardo. È stato un traguardo dei Maratoneti Andriesi. 
Una parola o frase che ti ha aiutato a crederci fino al termine della gara? Più che una frase è stata la parola ‘pazienza’ che mi sono ripetuto mentalmente, pazienza nell'affrontare i nove Colli a passo spedito e non di corsa, pazienza a non esagerare nelle discese, pazienza ad affrontare 200.3 km, perché tanto era una questione di tempo ma il sogno lo dovevo realizzare per me, per i Maratoneti Andriesi, per la mia famiglia, per i miei due super amici accompagnatori Giuseppe e Domenico era per me un debito nei loro confronti perché mi sono stati sempre vicini … perché alla fine anche per loro è stato un sogno realizzato. 

Bellissima testimonianza di campanilismo e di spirito di squadra, un obiettivo comune e condiviso, un traguardo per rappresentare la propria squadra e la propria cittadina, meritevole di attenzione e un grande esempio per tutti, sportivi e atleti. 
Un episodio curioso o divertente prima, durante e dopo la gara? Sia prima che durante la gara mi sono soffermato nell'atteggiamento delle due crew Giuseppe e Domenico dove mi hanno sostenuto e assecondato lungo tutto il percorso trasmettendomi la massima tranquillità, e questo è stato fondamentale per me. 

Una gara lunghissima e considerata durissima dove l’atleta attraversa periodi e tratti da solo e la vista o la parola di una persona conosciuta può essere davvero d’aiuto e di sostegno, un incoraggiamento a continuare fidandosi prima di tutto di se stesso. 
Le fasi più difficili? Le fasi più difficili a mio parere sono la gestione delle emozioni e delle proprie forze, perché non è una semplice gara ma una sfida con se stessi e sottovalutarla significava non raggiungere il traguardo e non coronare il sogno. 
Che significa per te questa prestazione? È stato un sogno realizzato, sono felicissimo e allo stesso tempo cosciente della mia forza e delle mie capacità che con il tempo ho sviluppato con allenamenti e pieno rispetto di me stesso. 
Quali sensazioni hai sperimentato prima, durante e dopo la gara? Sembrerà strano ma è stata un'unica sensazione sperimentata, quella della tranquillità e consapevolezza della propria forza. L' essere tranquillo ai nastri di partenza ha reso tutto più semplice durante la gara, la mia mente aveva elaborato nel migliore dei modi l'affrontare questo viaggio di 200.3 km. Era solo una questione di tempo dove nella parte finale intorno al 170 km l'adrenalina è salita alle stelle perché il sogno si stava realizzando. 

Una gara non solo fisica ma anche mentale, dove bisogna conoscersi bene, bisogna partire troppo veloci e nemmeno troppo piano, bisogna essere fiduciosi ma allo stesso tempo cauti e attenti, concentrati e non distrarsi troppo, focalizzati per l’obiettivo da raggiungere dopo un congruo periodo di allenamento ed esperienze acquisite nel corso di altre gare. 
Cosa hai portato a casa e cosa hai lasciato lì? Porto a casa la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di grandioso che mi ha reso orgoglioso di me stesso pensando a quanto lavoro fisico ho svolto e il tempo mi ha dato ragione, reso felice. Lascio una giornata memorabile della mia vita sui nove Colli dove il mio corpo è stato in sintonia con la natura e il silenzio surreale dei suoi paesaggi attraversati nella notte. 
Un messaggio per avvicinare atleti alle ultramaratone? L'ultramaratona non è una semplice gara è un viaggio alla scoperta di se stessi e del proprio corpo, chi non ha mai provato tali emozioni deve provarci almeno una volta nella vita, lasciandosi alle spalle la paura della distanza, sì la distanza perché la maggior parte di atleti rinuncia per paura di non farcela, rinunciando a scoprire se stessi. 

Trattasi di esperienze uniche e intese dove si è a contatto con se stessi profondamente e internamente, uscendone con nuove scoperte e consapevolezze, rafforzati e soddisfatti. 
Quali abilità, fisiche e mentali, bisogna allenare per tale gara? Tale gara non necessita di abilità stratosferiche, ci vuole tanta forza mentale che sviluppi quando vuoi coronare un sogno e ci credi fino in fondo, fisicamente gli allenamenti sono importanti e vanno gestiti con le proprie capacità, rispettando i propri tempi di adattamento allo sforzo, avendo il massimo rispetto del proprio corpo, ma la chiave è crederci. 
Cosa hai scoperto di te stesso in questa esperienza? Ho scoperto la mia forza fisica e mentale ma è stato un traguardo raggiunto nel tempo, non si raggiungono certi livelli in poco tempo perché lo ripeterò all' infinito, bisogna essere rispettosi del proprio corpo, ascoltando i segnali e dando il giusto tempo di adattamento a certi sforzi. 

In effetti c’è tanto di mentale, alla base di tutto bisogna crederci di poter raggiungere un determinato obiettivo sfidante ma non impossibile, poi bisogna avere la consapevolezza delle proprie capacità e acquisire sufficienza esperienza in allenamento e altre gare e poi aver coraggio e sapersi organizzare senza stress, serenamente e umilmente. 
Prossimi obiettivi e sogni da realizzare? L’ho dichiarato qualche anno fa in una sua Intervista dottor Simone, il sogno resta la Milano-Sanremo, 285 km di emozioni, magari nel 2026. Per ora rivivo mentalmente le emozioni del viaggio compiuto della nove Colli, con la consapevolezza e l’umiltà di restare con i piedi per terra sognando ancora una volta. Lo sport è vita. Grazie dottor Simone. 

Bellissima testimonianza che trasmette il lavoro della fatica con pazienza e senza stress, il rispetto dei tempi per fare determinate cose ritenute difficili ma non impossibili e il rispetto del proprio corpo. 
In effetti già nel lontano 11 marzo 2023 così rispose Riccardo, alla mia domanda: Sogni da realizzare? Sogno da realizzare? Partecipare alla Milano-Sanremo ultramaratona di 285 km. Vediamo cosa ne pensa il mio corpo.   

Un sogno ribadito in una successiva intervista dove così risposte alla mia domanda: Prossime avventure? Mi sono già espresso in un suo articolo precedente il sogno rimane l'ultramaratona Milano-Sanremo ma è molto prematuro pensarci oggi… Quindi affronterò altre ultramaratone cercando di migliorare in qualità.   

Dott. Matteo Simone 
380-4337230 - 21163@tiscali.it 
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR 

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