domenica 29 ottobre 2017

Valeria Straneo, maratoneta: Prima o poi i periodi brutti passano

Matteo SIMONE

Il 15 aprile 2012, Valeria Straneo ha stabilito il Record Italiano di Maratona in 2h23'44" a Rotterdam, classificandosi al 2° posto, record detenuto fino al 3 Dicembre 2023, data in cui Sofiia Yaremchuk stabilisce nuovo record italiano a Valencia in 2h23'16".
Di seguito approfondiamo la conoscenza di Valeria attraverso risposte ad alcune mie domande.
Quale ritieni sia la tua prossima gara importante?Europei Berlino 2018.

Valeria, nata il 5 aprile 1976 ad Alessandria, sposata e mamma di due figli, è stata selezionata per rappresentare l’Italia agli Europei di maratona che si svolgeranno dal 7 al 12 agosto del 2018 a Berlino. 
Degli uomini è stato selezionato Daniele Meucci; delle donne oltre a Valeria sono state selezionate Caterine Bertone e Veronica Inglese. Saranno preselezionati ulteriori atleti che correranno maratone maschili inferiori alle 02h13’ e maratone femminili inferiori a 02h32’ nel periodo che va dal 1 agosto 2017 all’8 aprile 2018 e le ultime due maratone utili saranno quelle di Roma e Milano.
Ti senti pronta? Hai in programma allenamenti o gare test per valutare lo stato di forma?Non ancora. Sicuramente sì, maratona in primavera, gare su diverse distanze, 10km e mezze maratone.”

Non si è mai pronti per un evento importante come una maratona di un Campionato Europeo, soprattutto quando non si è più giovani, ma si è ottenuta la miglior prestazione e con il passare degli anni ci si distanzia un poco dalla miglior prestazione. Comunque Valeria ha dimostrato di essere costante nelle sue prestazioni nel tempo correndo una maratona ai giochi olimpici dello scorso anno con un tempo di 2h29’44” e quindi ci può lavorare per stare nei minimi previsti dalla FIDAL. Gli obiettivi importanti si raggiungono impegnandosi con fiducia in sé, con determinazione e facendo dei test periodicamente per valutare lo stato di forma, e proprio stamattina domenica 29 ottobre Valeria era a Bari per fare un test sui 10 km, gara che ha vinto e coincidenza ha voluto che facesse una foto con mia sorella Giovanna anche lei alla partenza della mezza maratona che ha portato a termine impiegando 2 ore, anche lei sposata e mamma di due figli ma ha iniziato a correre un paio di anni fa a 50 anni.
Sensazioni, emozioni, pensieri prima, della prossima gara importante?L'unica mia preoccupazione è quella di infortunarmi. Per il resto non vedo l’ora di poter gareggiare ad alti livelli.”

In effetti Valeria è abituata a correre ad alti livelli con eccellenti risultati partecipando nel corso degli ultimi anni ad Europei, Olimpiadi, Mondiali e ottenendo anche il Record Italiano di maratona, ma sa anche che questi potrebbero essere gli ultimi treni e comunque bisogna avere un elevata consapevolezza degli anni che passano che ci rendono da una parte più vulnerabili a infortuni ma anche più attenti per prevenirli e ascoltare attentamente qualsiasi avviso che ci permetta di correre ai ripari al più presto, con fisioterapia per esempio, massaggi adeguati e altre pratiche di cura di sé.
Ti consigli con un team? Famiglia, amici, figure professionali?Si come sempre: allenatore, fisioterapista, mio marito e amici.”

Diventa importante avere un team che si occupi dell’atleta in modo che si possa focalizzare sui suoi allenamenti serenamente fidandosi ed affidandosi all’allenatore che ti conosce bene e sa come portarti al momento della gara nella miglior condizione possibile, il fisioterapista che si prenda cura di muscoli, articolazioni e tendini in modo da tenere il fisico pronto, riposato ed elastico per eccellere al meglio con un corretto gesto atletico che permetta di sperimentare sia benessere che performance. Famiglia e amici diventano una grande risorsa che ti stimano, ti incitano, ti convincono che vali quando hai eventuali momenti di sconforto.
E’ cambiato nel tempo il tuo modo di preparati a gare importanti?Sì, devo fare molta attenzione alla distribuzione dei carichi per non infortunarmi.”

E’ un lavoro quasi chimico e di equilibrio perché la alta performance richiede carichi elevati di lavoro, soprattutto  la maratona che prevede ripetute con recuperi più ridotti e allenamenti molto lunghi o doppie uscite giornaliere senza trascurare l’eventuale allenamento in palestra per tenere sempre tutto a posto, tutti i muscoli e gli organi che devono contribuire al buon andamento in corsa.
Coccole e autoprotezione hanno posto nella tua preparazione o nel pre-gara?Dopo gli allenamenti più duri mi gratifico, mi coccolo con un bel bagno caldo e mangiando i miei cibi preferiti!

Autoprotezione e coccole proteggono dall’eventuale stress sperimentato per la riuscita degli allenamenti, per il tempo da dover incastrare per allenarsi. Insomma l’atleta ha bisogno di prendersi tanta cura di sé, sia attraverso la famiglia e gli amici, sia da se stesso prendendosi tempi propri per rilassarsi, per staccare dalla fatica dell’allenamento, del lavoro, delle faccende domestiche. E’ un elemento che io consiglio oltre all’allenamento fisico, alla nutrizione, all’allenamento mentale. Può essere considerato una marcia in più, che ne so anche un po’ di umorismo, autoironia, aiuta a rialzarsi sempre, a superare momenti difficili, a essere più resilienti, positivi e propositivi.
Hai un tuo idolo, modello di riferimento, ti ispiri a qualcuno?Non proprio, ammiro però le persone semplici, oneste, umili che si fanno il mazzo in silenzio…non sopporto gli arroganti, i maleducati e quelli che non rispettano il prossimo.
Un’esperienza passata che ti dà la convinzione di potercela fare nello sport o nella vita?Prima o poi i periodi brutti passano, bisogna solo tenere duro e avere tanta pazienza. Non sempre ho la convinzione che ce la posso fare, ma ci provo.”
Una parola o una frase che ti aiuta ad affrontare la prossima gara? Più che la prossima gara, il prossimo momento difficile… che quasi sempre arriva in gara. Allora mi dico “step by step” e cerco di arrivare alla fine!”

Questo mi piace, è una buona pratica, un buon approccio, soprattutto per la tipologia di gara di maratona che richiedono uno sforzo e una fatica prolungata nel tempo e se hai un live fastidio a inizio gara lo devi portare fino alla fine, se non usi quest’approccio meditativo si consumano tante energie e nella mente frullano tanti pensieri negativi. Un passo alla volta è un buon metodo per affrontare le ultramaratone e per praticare lo sport di endurance, ne so qualcosa.
C’è qualcuno che contribuisce al benessere e performance nello sport?
Il mio Team.”

Ogni persona può fare grandi cose, ma insieme si fa meglio e si arriva meglio e prima dove vuoi arrivare e come vuoi arrivare.
Cosa hai scoperto del tuo carattere che ti aiuta nel prepararti e affrontare gare importanti?Non do importanza alle gare importanti. Non è menefreghismo o mancanza di professionalità, semplicemente affronto tutto molto serenamente e non mi faccio prendere dall’ansia.”

Vero alla fine si vive uguale con quello che siamo e con quello che riusciamo a fare, certo ci fa piacere eccellere, soprattutto quando c’è anche un ritorno economico, sponsor, oltre alla gioia immensa e alla soddisfazione personale e dell'intero team.
Quali capacità, caratteristiche, qualità ti aiutano in gare importanti?L'essere molto concentrata sull’evento, aver la consapevolezza di aver svolto una preparazione adeguata che mi permette di partire tranquilla e senza ansia.”

Questo è vero e vale per qualsiasi sport ma anche per qualsiasi attività lavorativa importante, quando richiedono la nostra presenza, il nostro intervento, è importante centrarsi nel qui e ora, fare attenzione alle persone e al contesto, mettere da parte pensieri e distrazioni ed essere consapevoli che abbiamo a disposizione il nostro bagaglio culturale, formativo ed esperienziale per fare quello che ci richiedono nel miglior modo possibile, senza farsi tanti pensieri negativi e senza porsi tanti limiti mentali, altrimenti non si va da nessuna parte ed evitiamo esperienze importanti dalle quali si apprende sempre e si cresce come persone e come professionisti.
Quale può essere un messaggio rivolto agli organizzatori della prossima gara?
Più WC, non sono mai abbastanza!"

Questa sembra essere una richiesta legittima, ci sono sempre tante persone alla partenza e prima di partire si corre sempre nei bar o in luoghi appartati per espletare le proprie funzioni fisiologiche prima della partenza, per le donne è un problema in più.
Ringrazio Valeria per aver risposto a queste mie domande, lo considero davvero un regalo per me e per quelli che sono interessati al mondo dell’atletica e in particolare alle maratone, si sa poco del mondo del running soprattutto ad alti livelli, si parla solo di tempi, di numeri, di ripetute, di record, ma non si sa cosa c’è dietro ogni atleta.

Interviste a Valeria sono riportate nei libri:
"Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti", 8 ottobre 2018, di Matteo Simone (Autore).
Sogni Olimpici. Aspetti, metodi e strumenti mentali di competenza dello psicologo per trasformare il sogno olimpico in realtà. Presentazione di: Isabel Fernandez. Prefazione di: Sonia De Leonardis

Le sue migliori prestazioni: 10000m in pista 32'15"87 (Bilbao, Coppa Europa 2012, 6a classificata); 10 km su strada: 32'07" (Lucca, Campionati Italiani 2011, 1a classificata); ½ maratona: 67' 46" (Roma-Ostia, Campionati Italiani 2012, 4a classificata, 1a italiana).
Campionessa Italiana 10km nel 2011 e 2012; 10000m nel 2013; Mezza Maratona nel 2012 e 2014. Olimpiadi Londra 2012 - 8^ 2h25'27". Olimpiadi Rio de Janeiro - 13^ 2h29'44". Campionati Mondiali Mosca 2013 medaglia d'argento 2h25'58". Campionati Europei Zurigo 2014, medaglia d'argento 2h25'27". Giochi del Mediterraneo Mezza Maratona nel 2013 conquista l'oro in Turchia, nuovo record della manifestazione in 1h11'00".
New York 2014 - 2h29'23'' – 8^ classificata; New York 2013 - 2h28'22'' – 5^ classificata; Torino 2012 - 2h27'04'' – 3^ classificata; Berlino 2011 - 2h26'33'' – 8^ classificata.

Sul suo sito è possibile leggere la sua storia http://www.valeriastraneo.com/storia.php
Sono affetta da una disfunzione genetica della membrana dei globuli rossi la sferocitosi: il globulo rosso è più fragile e viene distrutto dalla milza, che di conseguenza s'ingrossa, creando una situazione di anemia perenne.
Convivo da questa disfunzione dalla nascita, ma non mi aveva mai dato seri problemi a parte l'alterazione di alcuni valori ematici (bilirubina alta, emoglobina, ematocrito e globuli rossi bassi).
All'inizio del 2010 ho cominciato a stare davvero male, facevo fatica anche solo a camminare, ero sempre stanca ma davo la colpa alle troppe cose fatte in quel periodo: il lavoro al nido, i figli piccoli (notti insonni e tutto il resto) gli allenamenti e la maratona di Carpi 2009 ancora da smaltire. Nonostante tutto continuavo ad andare al lavoro facendo una fatica anomala, finché un giorno mio marito mi ha obbligato ad andare al pronto soccorso. Dopo l'esito degli esami del sangue mi hanno spedito subito in ematologia, decisi a farmi una trasfusione: i miei valori ematici erano davvero disastrosi. Nel reparto di ematologia quel giorno era presente la dottoressa Daniela Pietrasanta, mamma di una delle "mie" bimbe che frequentava il nido dove lavoravo, che prese a cuore il mio problema. Consultò per telefono i medici del Centro Malattie Rare di Milano e decisero di non trasfondermi ma di farmi una settimana di flebo di soluzione fisiologica e folati per tamponare la situazione e far salire un po' i valori. Nel frattempo mi fecero mille altri esami perché oltre ad un'estrema stanchezza avevo episodi frequenti di dissenteria e dolori articolari fortissimi. L'ecografia all'addome rivelò una milza gigantesca: era lei che requisiva i miei globuli rossi e che comprimeva l'intestino causandomi sub-occlusioni quindi era necessaria la sua immediata asportazione. 
Il 14 maggio 2010 mi sottoposero a un intervento di splenectomia in laparoscopia, ma la milza era talmente grossa che i medici non riuscirono a farla uscire per via laparoscopica e furono costretti a tagliare come se dovessero fare un cesareo. Effettivamente le dimensioni e il peso della mia milza potevano anche assomigliare a quelle di un neonato prematuro: 26 cm e 1,8 kg di peso. Mi hanno asportato anche la colecisti perché avevo i calcoli, sempre causati dalla sferocitosi. Finalmente potevo riprendere a correre, dopo essere stata quasi immobile per circa 5 mesi
.”

Matteo SIMONE
380-4337230 - 21163@tiscali.it
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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