Valerio
Bianchini soprannominato “il Vate” negli ambienti sportivi, unico allenatore ad
aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse (Cantù, Pesaro e Roma), due
Coppe dei Campioni (Cantù e Roma), una Coppa delle Coppe, una Coppa
intercontinentale e una Coppa Italia, allenatore della Nazionale Maggiore ai
Mondiali di Madrid nel 1986 e agli Europei di Atene nel 1987, rivolgendosi
direttamente ai ragazzi, ha dichiarato: «Siete fortunati
perché giocate a basket, il primo sport giocato al coperto, in cui non vi sono
variabili esterne per l'andamento della partita, ma ci si basa solo sul talento
e sul lavoro di gruppo; uno sport in cui si usano le mani che sono arti vicini
al cervello e al cuore, entrambi essenziali per essere dei buoni giocatori, le
mani fragili e potenti nello stesso tempo. Siete fortunati perché avete degli
allenatori che si prendono cura della vostra preparazione e perché praticate
uno sport in cui le fragilità personali si trasformano in forza e i compagni di
squadra diventano fondamentali per vincere e raggiungere, insieme, traguardi.
Ecco, vi auguro di essere una squadra che crede nelle proprie capacità, che
segue gli allenatori e in cui tutti perseguono con tenacia il medesimo
obiettivo».
Con poche
parole semina nei ragazzi e nei tecnici l’importanza della persona, della
relazione. Il considerare i ragazzi nella loro persona e individualità ed
invita i ragazzi a seguire gli allenatori che hanno esperienza e competenza e
possono permettersi di guidare loro nel loro percorso di crescita personale e
professionale.
Pertanto
l’importanza dello sport come luogo di espressione e di crescita, allo stesso
tempo di condivisione di buone prassi ma anche di corretto gesto atletico e
coordinamento motorio.
Insomma lo
sport non è fatto solo di fatica fisica, di vincite e sconfitte ma anche di
occasione di aggregazione, di espressione, di crescita. Inoltre Valerio fa
rifermento anche al cuore ed infatti in tutte le attività, comprese lo sport è
importante considerare il corpo, la mente ed il cuore, è importante fare le
cose con passione, con motivazione, utilizzando la testa che ti aiuta ad andare
avanti a superare le crisi, gli infortuni, le sconfitte, ad essere resiliente,
a trovare le risorse personali che a volte si dimentica di possedere. Ultimo
concetto interessante è quello dell’autoefficacia, infatti Valerio invita i
ragazzi a credere nelle proprie capacità e continuare con tenacia e
determinazione.
Psicologo
dello sport, Psicoterapeuta
380.4337230 - 21163@tiscali.it
www.psicologiadellosport.net
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