Dalle risposte alla domanda “Quale è stata la tua gara più estrema o più
difficile?” emerge da un lato una sorta di dipendenza
dal ricercare il limite, quasi una sorta di inconsapevolezza e di perdita di
controllo, infatti in qualche modo si cerca aiuto a famigliari di intervenire
per farsi legare e non osare troppo.
Racconti di gare estreme, dove si arriva al punto di
rischiare di morire o comunque dove si sperimentano condizioni estreme di
fatica fisica o atmosferica, oppure si rischia di perdersi o precipitare.
Difficili sono considerate anche le gare dove si ripete un breve circuito per
tantissime ore. Ma tutto ciò non basta per limitare il rischio, si arriva al
punto di chiedere di essere incatenati. Alcuni atleti sono abbastanza
resistenti alle gare estreme superano tutte le difficoltà e i rischi e si
proiettano su nuove sfide da affrontare serenamente con sicurezza. Estreme e
difficili sono considerate anche quelle dove non vi è motivazione, si corre con
svogliatezza, quindi è importante credere in quello che si fa ed avere la
passione che ti sostiene.
Angelo: “La
gara più estrema e difficile per me, si è capito, è stata proprio la Sparta
Atene, ed è quella che sicuramente non porterò mai a termine proprio perché
essendo fermo già da tre anni, e mai decidessi di riprendere un percorso di
gare, sarà quasi impossibile ritornare ad avere la preparazione per tornare a
pensare a rifarla!”
Pasquale: “La
100km del Passatore ed il Gargano Raid di 77km e 3000mt D+, corso per metà in
solitario.”
“L’Ironman Frankfurt, quando dopo 10
ore di gara arriva la crisi fisica, e soprattutto mentale, proseguire è dura.”
“La
mia gara più estrema è stata la Maratona del Ventasso, di 42 km, ma mi ha
impegnato molto duramente con salite e discese proibitive. E poi l’ultima
Pistoia Abetone, quella del 2007, dove ho capito che dovevo farla finita con le
ultramaratone e ho detto ai miei di incatenarmi nel caso avessi voluto
rifarla.”
“Il Passatore.”
“Come
dicevo poc’anzi, la 100 km delle Alpi è stata la più difficile. Ho camminato
per quasi 40 km, 10 dei quali scalzo sui talloni, di notte e in salita.”
“Credo l’Ironman di Lanzarote.”
“La 58 km del Trasimeno è stata la più lunga,
la più difficile per me il Trail Blumoon Marathon, molto tecnica e molto fuori
dalla mia portata.”
“La 12 ore di Carapelle, un circuito di
355m ripetuto per 200 volte, dopo 10h30’ non ne potevo più e sono andato a
casa.”
“100 km del passatore.”
“Le più difficili, almeno per la distanza,
le due partecipazioni alla 100 miglia dell’ex muro di Berlino, ma non è una
gara estrema.”
Ciro: “Di gare ne ho corse tante e tra le
più dure al mondo: Spartathlon, Badwater, Ultrabalaton, Nove Colli Running,
Brazil135... La gara estrema più dura? La prossima, il passato è passato ed è
vivo nei ricordi in un cassetto del mio cuore.”
“La Pistoia-Abetone, ben più dura di una
100 km!”
“Le 24h in pista una cosa per me
inconcepibile, ma l’ho corsa!!!”
“Quelle che non ho finito. Il che vale
anche per un 1500 m in pista in cui mi ritirai completamente devastata all'età
di 14 anni.”
“La Spartathlon.”
Enrico: “La mia gara più estrema credo sia
stata la 50km dentro le grotte di Stiffe (AQ) dove l’umidità era al 100% e ho
dovuto affrontare 17.000 scalini. Mentre la gara più dura è stata il Cammino
Inca in Perù dove abbiamo superato 2 passi sopra i 4000mt slm e non avevo fiato
per respirare.”
“Quelle che ho affrontato senza
consapevolezza o senza coscienza delle mie possibilità.”
“24 ore...e poi la prima (100k torino
saint vincent).”
“La gara piu estrema la 48 ore e penso
anche la piu difficile.”
“La prima, il passatore però andata pure
bene 12 e 22.”
“Una gara in Spagna di 100km con 8000m di
dislivello in cui mi sono persa nella nebbia. Angoscia allo stato puro, potrei
dire terrore.”
“Il Tor des Geants…ma e’ stata anche
l’esperienza piu’ bella che abbia mai sperimentato!”
“Penso che la gara più difficile sia la
24h sia fisicamente che psicologicamene.”
“Tutte le 24h effettuate con la Nazionale
(finora 4).”
“La più difficile è stata la UTLO (Ultra
Trail del Lago d'Orta)! Fatta senza un minimo di preparazione e portata a casa
comunque!”
“Quella in cui ho avuto (mi capita spesso)
problemi di stomaco.”
“Nella maremontana (La Maremontana Trail,
a Loano, in Liguria è una competizione di 45 km con 2500 D+) di due anni
fa ho pensato di morire per il freddo, arrivare al ristoro e stato una impresa
per sopravivere.”
“Difficile da dirlo. Potrei menzionare la mia
prima in assoluto: una mezza maratona ma sarebbe troppo facile.”
“Forse estrema come difficoltà tecnica il
Trofeo Kima (si svolge in Valmasino (SO) con i suoi 50 chilometri e oltre 3.800
metri di dislivello, è tra le gare più impegnative del panorama mondiale
skyrunning), per via dei tratti esposti e con catene in alta montagna. Per me
che pochi anni fa soffrivo di vertigini a un metro da terra è stata una
vittoria. La più difficile a livello di resistenza, la Diagonale de Fous (29
ore di gara).”
“Per il momento la 24h.”
“LA MIA 1^ PARTECIPAZIONE ALL 100 KM DEL
PASSATORE. PIOGGIA, VENTO, TUONI, TEMPORALI, 5°C DI TEMPERATURA. 1°C AL PASSO
DELLA COLLA (913 m). TUTTO QUESTO IL 24 MAGGIO 2013.”
“Il passatore e la 8 ore di capraia,
maratona delle forche gaudine.”
“Io non faccio gare estreme, la 100km se
ben preparata è una gara come le altre un po' più lunga ma non estrema.”
“Gran
Raid des Pyrènèes, 160 km con 10000 metri dislivello positivo.”
“La 100km del
Passatore dello scorso anno, senza dubbio.”
“100 km del Passatore e la 100 km a tappe
del Magraid.”
“Tor
des Geants 2014.”
“Forse
la 1 volta che feci la Pistoia - Abetone nel 1997, non conoscevo il percorso e
le difficoltà. Mi dissi, se riesci a fare questa gara, sicuramente puoi fare
tutte le gare che vuoi.”
Mena: “Ultratrail del Mandriano.”
UltraVale: “La 24 ore di Torino , ma
voglio farla ancora!”
Gianluca: “La grande Corsa Bianca 160km
7000D+ trainando una slitta di 15kg sulla neve in autosufficienza.”
Vito: “La devo ancora fare…Finora pero’ un
gara in bici da 830km non-stop con piu’ di 10000 metri di dislivello attraverso
lo Utah, negli Stati Uniti. L’ho completata in meno di 44h. La principale
difficoltà è stata lottare con la mancanza di sonno. Durante la seconda notte
ho avuto allucinazioni: vedevo la strada prendere forme strane, la striscia
bianca attorcigliarsi come un serpente, e ho visto dei pirati impiccati a degli
alberi…meglio non continuare.”
Gli
ultramaratoneti raccontano episodi di sofferenza dove hanno continuato ad
andare avanti per portare a termine la competizione es. “Ho camminato per quasi
40 km, 10 dei quali scalzo sui talloni, di notte e in salita.”, ma alcuni
riportano di essersi fermati ed aver deciso di rinunciare nella loro impresa
troppo ardua, es. “Un circuito di 355m ripetuto per 200 volte, dopo 10h30’ non
ne potevo più e sono andato a casa.”
Per
concludere non posso che augurare a tutti gli atleti e gli organizzatori di
continuare a promuovere un sano esercizio fisico per tutte le età e con
qualsiasi modalità e sviluppare sempre nuovi percorsi naturali e consultare
libri sulla psicologia dello sport e del benessere che sono anche reperibili
presso Frizzi e Lazzi, negozio di “Scarpe running e non solo” sito in
Manfredonia Corso Manfredi 303, oppure a Roma presso “Planet Sport Running”, viale Spartaco 60/66.
Venerdì 29 ore 17.30
presso la Biblioteca “Elsa Morante” di Ostia Lido (Via Adolfo Cozza 7, 00121 –
Ingresso disabili Lungomare P. Toscanelli, 184) sarà possibile conoscere Matteo
SIMONE, autore dei libri: “Doping Il cancro
dello sport” ed. FerrariSinibaldi e “O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per
raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, ed. ARAS.
Moderatore: Giuseppe Meffe.
Matteo
SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it
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