Laura Ravani: “Che
posso smettere di avere paura inutilmente. Che se rimango concentrata sulla
realtà e su quello che sto vivendo in genere riesco a capire come devo
comportarmi.”
Marco D’Innocenti: “Nulla
di particolare. Forse la capacità di capire il momento in cui è opportuno
sapersi fermare e rispettare il proprio organismo.”
Paolo Zongolo: “Che
sono una persona tenace e che non ha paura di affrontare nessun limite.”
Enrico Vedilei: “Sembrerà
strano ma ho scoperto di essere molto socievole e stare bene in mezzo alla
gente, cosa che da piccolo non mi riusciva bene.”
Ivan Cudin: “Niente
di particolare, ho semplicemente imparato a credere di più in me stesso.”
Daniele Baranzini: “Non
ho scoperto niente di me, ma ho scoperto come vivono gli altri.”
Giuseppe Mangione: “Del
mio carattere ho scoperto la positività, forza di volontà, tenacia nell’andare
avanti.”
Aurelia Rocchi: “In
ogni ultra che faccio scopro una cosa nuova di me, è come se forse dentro di me
c’è un’altra personalità che è ancora da scoprire che conosco poco di lei.”
Francesca Canepa: “Più
che scoperte, direi che ho avuto conferme. Qualunque cosa abbia davanti
l’aggettivo ‘Uòtra’ amplifica il corredo di
base, caratteriale o fisico che sia. Porta oltre, per definizione. Quindi ho
avuto la conferma che se una cosa mi piace, se ci credo, nulla può impedirmi di
portarla a termine. Se invece per qualsiasi motivo non provo più nessun piacere
nel farla, semplicemente smetto di farla, qualunque sia la posta in gioco. Non
mi arrendo se ne vale la pena, ma questo concetto si riferisce unicamente al
mio sistema chiuso “mente-corpo”, non riesco a considerare obiettivi imposti o
caldeggiati dall’esterno. L’aggettivo 'Ultra' amplifica anche la ribellione.”
Lisa Borzani: “Che
a volte (non sempre purtroppo!) io (come chiunque altro) posso trovare dentro
me delle risorse fisiche e mentali che non immaginavo lontanamente di
possedere.”
Federico Borlenghi: “Penso
di essere più sicuro di me, ho vinto qualche paura che prima avevo.”
“So
essere paziente e calcolatore.”
Maria Chiara Parigi: “Del
mio carattere ho scoperto di essere una romantica, che la natura è parte di me
e che combatto per ciò che voglio fino allo stremo delle forze!”
Paolo Barnes: “Ho
scoperto che anche nei momenti di stanchezza
estrema posso continuare a
andare avanti.”
Michele Belnome: "Sicurezza nell'affrontare la vita quotidiana, aggredire le situazioni negative.”
Salvatore Musone: “Sono
diventato più socievole e ilare, l’esperienza più bella e gratificante è che
mi hanno spesso chiamato a fare il pace maker alle gare, e quando vedo che non
ce la fanno, distraggo molto i podisti tanto che dopo il 21 km e con cadenza
ogni 2 km racconto barzellette così da non fargli pesare i km.”
Giorgio Calcaterra: “Conoscevo
già il mio carattere e che a volte sono un po' testardo non l'ho scoperto
facendo l'ultramaratoneta, ma sicuramente l'essere ultramaratoneta me lo ha
confermato.”
Roldano Marzorati: “Grande
resilienza, aumento della autostima, a volte però quando esagero con gli
allenamenti sono anche facilmente irritabile.”
Roberto D'Uffizi: “Ho scoperto che riesco a trasformare gli aspetti negativi in positivi, o
al limite, a ragionare costruttivamente per la risoluzione di un problema.
Quando hai un filo di forza e ti devi ingegnare per arrivare al traguardo, puoi
tranquillamente avere la resilienza necessaria per affrontare altre problematiche
quando sei in condizioni di relativo equilibrio psicologico e fisico.”
Marco Zanchi: “La capacità di affrontare i problemi e
difficoltà in gara ti possono essere d’aiuto anche nella vita quotidiana!”
Mena Ievoli: “Che sono tenace,
e che non mi fermo tanto facilmente, e che mi diverto, e sopporto bene la
fatica.”
Valentina Spano: “Che la mente umana non ha limiti. Che
se mi concentro bene posso affrontare alla grande le gare più dure, non sento
neanche più il caldo o il freddo. So gestire bene le energie e la resistenza
mentale è sicuramente la mia migliore amica.”
Gianluca Di Meo: “Da piccolo, più tempo correvo andavo in
bici, stavo sotto l’acqua gelata, più tempo spostavo i miei limiti più ero contento, non mi interessava la velocità ma la durata.”
Vito Rubino: “Di essere determinato e paziente nel
raggiungere gli obiettivi.”
Silvio Cabras: “Avendo un carattere molto timido e introverso, socializzando mi ha dato
la possibilità di aprirmi!”
Dante
Sanson: “Che le ultramaratone
possono aiutare a vincere il senso di rinuncia al raggiungimento dei propri
obiettivi.”
Monica
Testa: “Ho scoperto di essere
testona e codigna.”
Armando
Quadrani:
“Fondamentalmente non molto di quanto non sapessi già. Sicuramente ho migliorato la mia tenacia e la voglia di pensare in maniera meno
negativa di quanto facessi prima.”
Riccardo Borgialli: “Che ho una forza d’animo incredibile, non pensavo
di essere così riluttante all’idea di gettare la spugna. La tenacia è
sicuramente il lato di me ho più piacevolmente scoperto.”
Andrea Boni Sforza:
“Niente che non sapessi già, lo sport rivela agli altri il tuo carattere ma non a te stesso.”
Da
queste risposte emerge che la passione e la pratica dell’ultramaratona permette
di conoscere e scoprire delle risorse interne che in situazioni ordinarie sono
insospettabili. L’adattamento graduale a situazioni di estremo stress
psicofisico permettono di esprimere delle caratteristiche che hanno a che fare
con la tenacia, la determinazione, la resilienza, che accrescono la forza
mentale per andare avanti, per raggiungere un obiettivo prefissato, per
superare eventuali crisi lungo il duro percorso.
Questo è il sorprendente, bizzarro, straordinario mondo degli ultrarunner, incontri, saluti, abbracci, condivisione dell’esperienza.
Per approfondimenti è possibile consultare i libri:
Cosa spinge le persone a fare sport?, edito da Aracne Editrice 2020
Il libro riporta alcune interviste fatte ad atleti di diverse discipline sportive e indaga sulle motivazioni che spingono le persone a fare sport. Non solo la performance, ma anche la voglia di mettersi in gioco, di mantenersi in forma, di rincorrere il benessere psicofisico, emotivo e relazionale. Una spinta motivazionale dettata da cuore, testa e corpo per provare a non mollare e per migliorarsi.
Maratoneti e ultrarunner. Aspetti psicologici di una sfida, Edizioni Psiconline, Francavilla al Mare (CH), giugno 2019
La Resilienza e l’Autoefficacia sono concetti importanti nella psicologia dello sport, ma anche nella vita in generale, per raggiungere i propri obiettivi in qualsiasi campo.
Gli atleti sentono di valere, di avere forza mentale, di saper prendere decisioni, di sentirsi leader, in sostanza aumenta l’autoefficacia personale nell’ambito sportivo, si sentono riconosciuti dagli altri, scoprono di possedere capacità insospettate: l’ultracorsa diventa una palestra di vita.
Si impara a valutare che per ogni problema c’è almeno una soluzione; tale soluzione ti porterà al traguardo finale, ti permetterà di superare gli imprevisti e tollerare le sofferenze.
Lo sport delle donne. Donne sempre più determinate, competitive e resilienti, Prospettiva editrice, Civitavecchia, 10 ottobre 2018. Nello sport non è importante solo la forza, la resistenza e i muscoli, ma è importante sviluppare anche la forza e la resistenza mentale che permettono di andare oltre, di consolidare lo stato di forma.
Sempre più le donne stanno dimostrando di essere fortissime atlete e nelle gare di endurance competono anche con gli uomini con tanta grinta e forza, infatti è già successo che in gare considerate più dure d’Europa la vincitrice assoluta è stata una donna Americana. Raggiungere traguardi importanti diventa il coronamento di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo ambito, la ricompensa di tanti sforzi e tanta fatica per ottenere qualcosa che si desidera con determinazione, tenacia, passione e con l’aiuto di qualcuno che sostiene.
Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell’atleta. Prospettiva editrice, Civitavecchia, 2017. Sollecitato da un amico triatleta ho pensato di scrivere un libro che parli non solo di campioni, ma anche dell’atleta comune lavoratore, il quale deve districarsi tra famiglia e lavoro per coltivare la sua passione sportiva, per trovare il tempo per allenarsi, praticare sport, stare con amici atleti, partecipare a competizioni.
Attraverso questionari ho raccolto il punto di vista di atleti comuni e campioni, per approfondire il mondo dello sport, e in particolare gli aspetti che incidono sul benessere e sulla performance.
E’ fondamentale conoscere il loro punto di vista a completamento delle teorie relative agli aspetti che incidono sul benessere e la performance dell’atleta e della squadra.
Lo psicologo dello sport a volte diventa una figura di riferimento per il singolo atleta, per l’intera squadra, per lo staff, i tecnici, i dirigenti.
Simone M. – Baranzini D., Ultramaratoneta: un’analisi interminabile, Edizioni ARAS, Fano, 2016. L’intento di questo libro è di illustrare l'ultramaratona, un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.
L’opera è una sorta di fantastico saggio poetico.
L’intento degli autori è di illustrare un particolare vissuto di sport a volte considerato estremo, ai limiti della umana ragionevolezza.
L’opera è frutto di una sorta di dialogo e corrispondenza tra i due autori.
Daniele Baranzini si racconta attraverso la sua pianificazione e progettazione di lunghe gare da interpretare e portare a termine e Matteo Simone, come un archeologo, cerca di entrare nella psiche di Daniele alla ricerca di un senso.
Sviluppare la resilienza Per affrontare crisi, traumi, sconfitte nella vita e nello sport, MJM Editore, Meda (MI), 2014.
L’obiettivo del mio testo “Sviluppare la Resilienza” è illustrare, in maniera teorico e pratico-esperienziale, aspetti inerenti la resilienza e le modalità per svilupparla; fornire strumenti teorico-pratici per stimolare l’autoconsapevolezza e valorizzare le risorse personali e di rete. Prefazioni di Isabel Fernandez (Presidente Associazione EMDR Italia) e Sergio Mazzei (Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari). Introduzione di Isa Magli.
O.R.A. Obiettivi, Risorse, Autoefficacia. Modello di intervento per raggiungere obiettivi nella vita e nello sport, Edizioni ARAS, Fano, 2013 ISBN 978-8896378991. L’obiettivo di questo mio scritto è illustrare argomenti riguardanti il raggiungimento di obiettivi nella vita e nello sport, con un mio modello di intervento denominato Modello O.R.A. che è l’acronimo di Obiettivi, Risorse ed Autoefficacia.
Si rivolge agli adulti, educatori, operatori d’aiuto, studenti di psicologia, psicologi, psicoterapeuti, professionisti che gravitano attorno al mondo dell’atleta e agli atleti stessi.
Prefazione di Sergio Mazzei, Direttore dell’Istituto Gestalt e Body Work di Cagliari, riporto alcuni passaggi:
“…nell’attività sportiva così come nelle pratiche delle arti marziali, il lavoro con la consapevolezza non si riferirà soltanto alla dimensione corporea ma andrà esteso evidentemente anche all’esperienza emozionale e a quella del pensiero".
Psicologia dello sport e dell'esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale, Sogno Edizioni, Genova, 2013.
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