Su richiesta di Enrico Vedilei, che è dell'idea che mai come in questo
momento ci sia bisogno di psicologi sportivi, ho preso parte al raduno
premondiale della Nazionale di Ultratrail.
Intanto ringrazio Enrico ed anche
Stefano Sciavaroli e il Direttivo IUTA per
avermi dato la possibilità per avermi imbarcato in questa avventura mondiale e per avermi offerto questa possibilità di collaborazione che sembra essere
molto efficace per il benessere degli atleti, della squadra e quindi dello
Staff.
Per quanto riguarda il mio operato e le mie considerazione c’è stata
innanzitutto un entrare nel mondo Ultratrail per conoscerlo e poter far
qualcosa o dare suggerimenti di strategie o metodi di comunicazione o
intervento più funzionali o più efficaci.
La mia esperienza del raduno è stata
positiva, in quanto mi ha permesso di approfondire la conoscenza dello stesso
Enrico, dello Staff e di alcuni di atleti.
Quello che ho potuto notare è il collante
della squadra composto dalla passione che ognuno ha per questa disciplina
sportiva che è anche uno stile di vita.
Per quanto riguarda Enrico nel corso delle due giornata ho notato un
lieve cambiamento verso un maggior benessere, infatti da quando ci siamo
incontrati ho potuto notare una sorta di stress elevato come se tutte le
responsabilità, tutte le problematiche ricadessero su di lui e in quel
particolare momento sembrava che le cose fossero irrisolvibili o comunque
difficilissime da gestire o risolvere.
Nel corso dei due giorni l’ho visto più sereno, come se il carico fosse
stato un po distribuito tra i suoi collaboratori, era come mollare un po le
redini e fidarsi che assieme è meglio, è meno faticoso, è più gestibile.
Inoltre ho notato lo spirito di gruppo che si veniva a creare e,
soprattutto, l’orgoglio con cui i vari atleti manifestavano di far parte della
Nazionale, quindi una sorta di ringraziamento solenne a chi ha permesso loro di
essere lì.
Mi sono sentito a mio agio un po con tutti che mi hanno permesso di fare
il mio lavoro tranquillamente, innanzitutto prendendo in considerazione e
considerando l’importanza della figura dello psicologo dello sport che non è un
semplice motivatore ma un professionista esperto nel campo dello sport che
utilizza approcci, metodi e tecniche diverse in base al contesto, alle
circostanze, alle persone, al gruppo, al momento particolare.
Apprezzabile l'impegno da parte di tutti nel
fare bene e nell'essere presenti, degno di nota anche la partecipazione
all'alllenamento collettivo da parte di tutti compresi componenti dello Staff e
accompagnatori ognuno con le proprie modalità e tempi.
Quello che è emerso è la voglia di far bene e
di star bene da parte di tutti sia individualmente che di squadra con il
sostegno di ogni componente del gruppo che sia atleta, staff, accompagnatore.
L'esperienza mondiale è qualcosa di unico e
indossare una maglia nazionale, in effetti, non è da tutti non si tratta di
mostrare solamente capacità fisiche ma anche qualità umani, dell'essere persona
rispettosa, umile e quindi è importante in questa esperienza non solo il corpo
fisico ma anche la parte mentale ed il cuore nel fare le cose e nello stare con
gli altri per formare un gruppo unito, coeso, che vuol far bene.
Ho avuto
modo nel corso del raduno di approfondire la conoscenza con alcuni ed
utilizzare strumenti di psicologia dello sport e di psicoterapia per fare
piccoli lavori volti all’incremento
dell’autoconsapevolezza, dell’autoefficacia ed all’intravedere margini di
superamento di crisi momentanee o durature facendo leva anche sulle proprie
risorse, qualità, capacità, caratteristiche personali.
Con queste persone si è riusciti ad istaturare un clima di fiducia e di
affidamento fondamentale per l’alleanza terapeutica in entrambi gli interventi.
E’ stato come allegerire un pochetto la zavorra per entrambi gli atleti,
ma la cosa più importante è che loro sanno ora che se vogliono questo lo
possono fare da soli o facendosi aiutare.
Inoltre è stato importante, anche il colloquio con i pochi atleti assieme
a Enrico e Stefano, ritengo questa una buona modalità con diversi scopi, il
primo è quello di far comprendere all’atleta che la Federazione ci tiene a lui,
al suo benessere a 360°, si interessa a lui, alle sue esigenze; inoltre serve
anche a fare una sorta di valutazione delle attitudini, delle potenziallità, ad
intravedere eventuali criticità.
Rispetto ai pochi colloqui è emerso che gli atleti ci tengono a far bene
sia individualmente che con la squadra e si comportanto proprio da atleti
professionisti di alto livello, non vogliono arrivare stanchi alla gara,
vogliono curare tutti gli aspetti del pre gara quali sistemazione logistica,
alimentazione.
Ho notato negli atleti voglia di fare bene,
di non trascurare niente, nessuno aspetto che potrebbe inficiare la riuscita
della gara, quindi l'attenzione al pregara, al percorso.
Ora i giochi sono fatti, c'è la convocazione,
c'è la maglia da indossare, c'è una data del mondiale, un percorso da
percorrere fino al mondiale.
Importante ora è focalizzarsi sull'obiettivo
con attenzione, concentrazione ed ognuno con l'esperienza che ha sa come
focalizzarsi su questo grande impegno, sa che si tratta di un periodo di tempo
dove c'è la priorità mondiale.
Importante che ognuno sia una risorsa per
l'altro, i veterani più esperti sapranno consigliare gli altri, saranno più
sereni, più fermi, più sicuri, le new enrty porteranno nuova linfa nel gruppo
con la voglia di inserirsi gradualmente ed iniziare a fare esperienza.
Sarebbe importante l’attenzione maggiore verso i nuovi entrati ed una
sorta di affidamento ai più esperti che diventerebbero una sorta di tutor, in
modo da facilitare il loro ingresso nella squadra e monitorandoli a distanza
sentendosi tra di loro.
Importante ora è focalizzarsi sull'obiettivo
con attenzione, concentrazione ed ognuno, con l'esperienza che ha, sa come
focalizzarsi su questo grande impegno, sa che si tratta di un periodo di tempo
dove c'è la priorità mondiale.
Importante che ognuno sia una risorsa per
l'altro, i veterani più esperti sapranno consigliare gli altri, saranno più
sereni, più fermi, più sicuri, le new enrty porteranno nuova linfa nel gruppo
con la voglia di inserirsi gradualmente ed iniziare a fare esperienza.
In conclusione queste sono le
considerazioni, i suggerimenti, le strategie utilizzate e consigliate per il
benessere e la best performance degli atleti, dello staff e dell’intero Team,
certo non è facile coordinare, dirigere atleti ultratrail che hanno e vogliono
avere uno spirito libero, avventuriero. Avrei
tanto da dire sugli aspetti mentali, strategie, sull'autoefficacia, resilienza.
Grazie ancora per l’opportunità avuta.
Libri sulla psicologia dello sport e del benessere reperibili presso
Frizzi e Lazzi, negozio di “Scarpe running e non solo” sito in Corso
Manfredi 303, Manfredonia oppure a Roma presso Planet Sport Running, viale
Spartaco 60/66.
Matteo SIMONE
Psicologo,
Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR
CONTATTI: 380.4337230 - 21163@tiscali.it
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