Mi mancava nell'elenco delle gare che sognavo!
Da
un po’ di anni seguo le imprese degli ultramaratoneti e partecipo io stesso ad
alcune gare per conoscere questo mondo sorprendente e privilegiato, per
comprendere cosa passa nella mente degli ultrarunner e nella mia stessa mente.
Mi imbatto in ultramaratoneti che si metono in gioco sfidando se stessi e
portando a termine gare considerate imprese e lunghi viaggi della durata
superiore ai 200km con condizioni climatiche assurde e terreni anche impervi e
con dislivello.
Qualcuno direbbe che sono pazzi, che sono masochisti, che non hannno altro di importante da fare. Ma io approfondendo questo mondo noto che ci sono persone molto mature e respondabili che approfondiscono al conoscenza di loro stessi partecipando a queste gare con preparazione anche estrema e dettagliata con attenzione al proprio corpo e alla propria salute e integrità.
Qualcuno direbbe che sono pazzi, che sono masochisti, che non hannno altro di importante da fare. Ma io approfondendo questo mondo noto che ci sono persone molto mature e respondabili che approfondiscono al conoscenza di loro stessi partecipando a queste gare con preparazione anche estrema e dettagliata con attenzione al proprio corpo e alla propria salute e integrità.
Inoltre per certe gare è
prevista un’asistenza obbligatoria a cura di persone che costituiscono un team
e che diventao indispoensabili per il buon esito dell’impresa. Tutto ciò si
costruisce nel tempo cautamente e gradulamente faciendo esperineza sul campo
partecipando a gare sempre alzando l’asticella e provando a organizare anche
gare impegnative a seguito dell’esperienza acquisita.
Ora
è il momento di far entrare in campo un forte ed esperto ultramaratoneta e
organizzatore lui stesso di una ultramaratoneta in Italila della distazan di
285km da Milano a San Remo, si tratta di Leo Simone che si fa chiamare
Spostandoillimite che seguo da un po’ di gare estreme quali l’ASA, una gara di
490km da Atene a Sparta e ritorno ad Atene, così come la Bad Water gara estrema
nell’inferno americano con emperature di 50°.
Di
seguito racconta la sua prossima impresa in Brasile in partenza tra pochi
minuti: la Brasil 135, ttratttasi di una gara della distanza di 135 miglia e
cioè d17 km con condizioni di caldo estremo e altitudine elevata, ma con sé ha
a disposizione il suo bel team addestrato, motivato e preparato per qualsiasi
sue esigenze dalla nutrizione, integrazione, coccole e quant’altro: Grandissimo, se sicuro di portare tutto l'occorrente per questa
impresa? “Grazie a te che promuovi
sempre l'ultramaratona alla grande! Sono sempre in pensiero di aver dimenticato
qualcosa ma l'esperienza accumulata negli ultimi 6 anni ed il mio fondamentale
team mi fanno stare tranquillo!”
Non
si è mai pronti abbastanza per gare estreme, si pensa sempre che manche
qualcosa nella casetta degli attrezzi ersonale che potrebbe essere
fondamentale, ma l’esperienza acquisita in tante gare e nell’organizzazione di
gare estreme permettono di presentarsi alla partenza sicuri e pronti
soprattutto se si ha un team a disposizione che tifa e sostiene: Come spieghi ai runner ordinari quello che ti appresti a fare?
“È difficile perché molti non capiscono! Non è solo
una cosa sportiva, non è solo la gara. È il viaggio! È scoprire i propri limiti
e superarli! È un'avventura che dà il sale alla vita!”
Per
i non addetti ai lavori e anche per i runner che si limitano a correre gare non
superiori alle maratone tutto ciò è inconcepibile se si ragione con la mente orfìdinaria,
ma si tratta di viaggi dentro se stessi che comportano la ricerca di se stessi organizzandosi
in tempo, decidendo molto tempo prima di prendere direzinoi per raggiungere sogni
sfidanti con consapevolezza delle proprie risorse, capacità e limiti.
Come riesci a tenere unito e motivato il team? “Facciamo molto team
building. Per me il gruppo è fondamentale sia fisicamente che psicologicamente.
Scelgo personalmente ogni componente mesi prima della gara. E poi c'è Anna, il
capo della crew. Senza di lei sarebbe molto più dura!”
La
preparazione di gare esptreme prevede un’accurata selezione degli alimenti, dell’abbigliamento
ma anche del personale da portare a seguito che sia gente di fiducia conosciuta
in grado di sposare gli stessi obiettivi e di condividere con altri del team ideali
e viaggi insieme con l’obiettivo comune di permettere a Leo di arrivare al traguardo
con fore fisiche, mentali e anche affettive
grazie al pensiero di loro che sono lì per lui: Cosa dicono
parenti del tuo spirito ultra oltre che sei pazzo e simpatico? “Sono
contenti, abituati e rassegnati!! Tifano per me e questo è davvero molto
importante. Li sento vicini anche a migliaia di km di distanza.”
I
parenti sono sempre un po’ preoccupati e apprensivi ma sanno anche che se un loro
caro è determinato nel fare qualcosa la riuscita di ciò gli permetterà di sentirsi
bene fisicamente e mentalmente e tornerà a casa con tanta carica interiore e mentale
per affrontare la quotidianità con più consapevolezza e presenza: A cosa devi più fare attenzione questa volta? “Poco allenamento post Badwater, tantissimo dislivello (10mila metri) e
sterrato. Oltre al caldo per noi abituati ormai al freddo. Qui ci sono 36 gradi!”
Quando
non tutto è andato alla perfenzinoe nella preparazione bisogna tirare fuori altre
risorse e qualità che permettono di distogliere l’atttenzione dall’eventuale difficoltà
in modo da sperimentare la convinzione che tutto andrà bene perché altre volte così
è stato, perché qualsiasi cosa si può gestire nel migliore dei modi, perché si è
saputo utilizzare già in passato piani B e C e quindi ci si affida a una conoscenza
e preparazione interiore memorizata in bagagli e posti interni virtuali che si possono
tirare fuori all’occorenza: Quali parole, pensieri e
immagini ti serviranno questa volta quale aiutino? “Penso sempre costantemente al traguardo e da tre anni a questa parte
anche a mio figlio Alexander al quale, ogni volta, prometto di tornare con la
medaglia!”
E’
importante avere ancoraggi e immagini che permettano di avanzare sempre e non mollare
perché bisogna portare a termine un compito per il quale si è investito tempo e
impegno quotidiano; visualizzare il traguardo permette di simulare l’arrivo fattibile
che si avvcina sempre di più e il pensare a persone care mette in moto forze nascoste
che aiutano a remare a favore nel percorrere il lungo viaggio fatto di pianure,
salite e discese guardando sempre avanti momento per momento, chilometro per chilometro:
Puoi avvalerti di un aiuto da casa o dal pubblico?
“La spinta degli amici storici e degli amici social
mi da tantissima carica, vale più di mille allenamenti!”
Diventa
un grande aiuto quello del pubblico dei social network che da casa inviano messaggi
di presenza, di affetto, di coraggio, di stima; tutto ciò permettono a Leo di avere
la carica, la determinazione, la convinzione, l’emozione di essere sul nastro di
partenza con la vista rivolta al traguardo, con i piedi solidi per terra, con il
cuore acceso pronto a partire consapevolemnte e resilientemente. Grazie e buona
strada.
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