A 16 anni mi regalarono la prima bici da corsa
Dott. Matteo Simone
Domenica 6 luglio 2025 si è svolta la Granfondo Sestriere-Colle delle Finestre 103,6km e 3.170m (D+).
La vincitrice è stata Annalisa Prato (Officine Mattio CC) 3h54’58” precedendo Tamara G. Rollini (Edilmora) 4h27’55” e Simona Etossi (Duebi) 4h41’51”.
Il vincitore assoluto è stato il belga Tim Alleman 3h23’50” precedendo Matteo Gaido (S.C. Piossasco) 3h24’23” e Gioele Gasparetto (Alive CLT) 3h29’03”.
Qual è stato il tuo percorso sportivo? Il mio primo sport fu la ginnastica artistica iniziata a 6 anni, poi per numerosi anni ho giocato a pallavolo, fino a quando mi iscrissi a un corso di sci di fondo (intorno agli 11-12 anni). Da lì ho scoperto la bellezza degli sport all'aperto e di resistenza e non mi sono più fermata. Ho gareggiato nelle categorie giovanili dello sci di fondo fino alla categoria Juniores e durante l'estate gareggiavo anche in diverse specialità dell'atletica leggera, nella corsa in montagna e nel triathlon.
La pratica di una disciplina risulta essere una grande scoperta, soprattutto se si inizia a praticare fin da piccoli scoprendo sempre più se stessi e scoprendo persone e mondi legati alla pratica sportiva. Mano mano che si avanza nella vita si cambia e si sceglie il meglio per se scoprendo nuove passioni e proprie attitudini specifiche.
Quando e come hai iniziato a correre le Granfondo? A 16 anni mi regalarono la prima bici da corsa e cominciai a partecipare anche ad alcune Granfondo di ciclismo su strada. Col passare degli anni ho abbandonato le altre discipline per dedicarmi ora quasi esclusivamente alla bici. La mia prima Granfondo fu la Fausto Coppi nel 2015 con circa 2-3 mesi di allenamento nelle gambe. Scelsi quella perché conoscevo solo quella dal momento che io abito a Cuneo e mi sembrava un'impresa portarla a termine.
Nascere è un grande regalo ricevuto dai genitori, poi si possono ricevere tanti altri regali e alcuni possono cambiare il corso della vita. La pratica del ciclismo aiuta a sviluppare resilienza, imparando a stare in equilibrio su due ruote e soprattutto l’allenamento alla fatica per preparare le Granfondo con salite impegnative sviluppando anche consapevolezza e fiducia sia nello sport che nella vita quotidiana.
Cosa dicono i tuoi familiari e i tuoi amici della tua attività sportiva? I miei familiari mi sostengono, in particolare ho trasferito la mia passione anche a mia mamma e mio papà, divenuti ora entrambi ciclisti. La maggior parte dei miei amici sono ciclisti o comunque sportivi con cui condivido la passione per lo sport, mentre gli amici non sportivi mi vedono un po' come un’aliena. I miei parenti in generale sono fieri dei miei risultati nello sport ma non capiscano come possa piacermi fare così tanta fatica.
Questa sembra essere una sorpresa ma a volte succede. In genere sono i genitori che trasmettono le passioni, soprattutto sportive, ai figli ma a volte i genitori iniziano a praticare sport vedendo un proprio figlio divertirsi, star bene, eccellere nello sport.
Quali competenze e caratteristiche possiedi come atleta e come allenatrice? Competenze: laurea triennale in scienze motorie e ora laureanda magistrale. Caratteristiche: resilienza, perseveranza, competitività, lealtà, empatia, socialità, passione. Direi che passione descrive bene il mio attaccamento e la mia dedizione verso lo sport.
Sembra che Annalisa Prato stia molto avanti nella pratica dello sport ma anche come esperienza acquisita sia in campo che negli studi conseguiti e oltre a far bene per se stessa, riesce anche ad aiutare alteri allenandoli e dandogli indicazioni, suggerimenti, consigli, allenamenti mirati e specifici.
Pensi che uno psicologo sia utile nel tuo sport? In quali aspetti e fasi? Certamente, penso sia un elemento fondamentale per lo sport ad alto livello, ma non solo. Uno psicologo nell'alto livello può aiutare a mantenere il focus sulle cose importanti, sui propri punti di forza, senza farsi sommergere dalle pressioni esterne che oggi, anche grazie ai social, sono sempre più elevate e presenti.
A livello amatoriale penso possa essere comunque importante poiché a oggi sta diventando anch'esso un mondo per certi versi ‘esasperato’ e penso che la figura di uno psicologo possa essere utile per capire e focalizzarsi sulle priorità effettive della vita. Il ciclismo rischia di racchiuderti in una ‘bolla’ da cui non riesci a fuoriuscire e oltre alla quale non riesci a vedere prospettive e relazioni.
La pratica di uno sport a livello professionistico richiede la gestione dello stress e delle pressioni derivante da una competizione a volte un po’ esagerata. Si cerca di emergere ed eccellere a tuti i costi e in modo continuato per non perdere visibilità e conseguente sponsor e altri benefit.
Pertanto, a volte, c’è bisogno per l’atleta di confrontarsi con figure professionali che aiutano a tirare fuori risorse personali di autoefficacia e resilienza per gestire ogni situazione, ogni momento, ogni vittoria o sconfitta e tanto altro.
Ma anche negli amatori si investe tanto nello sport sia come tempo che, come allenamenti, mezzi, strumenti, abbigliamento e a volte si perdono di vista altre situazioni quotidiane altrettanto importanti come le relazioni, la famiglia, il lavoro pertanto ci sarebbe bisogno di confrontarsi con amici, persone ma forse meglio con professionisti che aiutano a stabilire priorità, obiettivi tenendo conto del benessere mentale, psicofisico, relazionale, emotivo.
L'evento sportivo in cui hai vissuto le emozioni più gratificanti? Il più recente è sicuramente la scorsa Fausto Coppi, ma rimangono altri due ricordi ben impressi nella mia mente: la vittoria alla Marcia Gran Paradiso (Granfondo di sci di fondo in Valle d'Aosta, a Cogne) e la vittoria alla Maratona des Dolomites (percorso medio) nel 2018.
Annalisa Prato è molto esperta e competitiva, riuscendo a vincere tante gare difficili e importanti, tra le diverse discipline sportive praticate e che ancora pratica come il ciclismo e soprattutto le Granfondo.
Domenica 29 giugno 2025 Annalisa Prato ha vinto in 6h20’24” la 36^ edizione della Granfondo Internazionale "La Fausto Coppi Generali 172km” (Cuneo), precedendo Iride Bertone (Roero Speed Bike) 6h50’06” e Mara Oprandi (Team Sildom Garda) 6h53’52”. Il vincitore assoluto è stato Matteo Raimondi (Officine Mattio CC) 5h37’56” precedendo il francese Stéphane Cognet (Officine Mattio CC) 5h37’51” e il belga Frédéric Glorieux (GF Cycling Club – Tauris) 5h47’28”.
Domenica 7 febbraio 2016 Annalisa Prato vinse la 35^ Marcia Gran Paradiso Rossignol Race a Cogne, Gara Tecnica Classica 25 Km, in 1h37’05” precedendo Chiara Gelmi 1h44’58” e Federica Morano 1h46’57”. Il vincitore assoluto fu Francois Vierin 1h16’37” precedendo Alessandro Dematteis 1h21’11” e Giuseppe Lamastra 1h22’12”.
Il 1° luglio 2018 Annalisa Prato vinse la Maratona dles Dolomites - Enel, Alta Badia, 106km in 4h05’39” precedendo Olga Cappiello 4h15’50” e Laura Cosentino 4h17’31”. Tra gli uomini vinse Matteo Cipriani 3h29’09” precedendo Francesco Avanzo 3h29’10” e Dario Giovine 3h32’11.
Qual è stata la tua situazione sportiva più difficile? Ho passato due situazioni particolarmente difficili: un incidente avvenuto in una Granfondo nel 2023 che mi ha causato numerose fratture e uno pneumotorace, costringendomi a uno stop di due mesi circa, e lo scorso anno il susseguirsi di debolezze e mancanza di energie con risultati molto sotto le mie aspettative, ma senza capirne inizialmente la causa (solo dopo mesi ho capito che si trattava di mononucleosi). Il secondo momento è stato difficile più che altro perché prima non capivo la causa del mio scarso rendimento nonostante l'impegno negli allenamenti e poi perché non sapevo quali potessero essere i tempi di recupero.
Come hai superato crisi, sconfitte e infortuni? Crisi, sconfitte e infortuni li ho superati in particolare grazie a mio papà che è sempre stato presente e anche grazie ad alcuni amici che mi sono stati vicini e che mi hanno permesso di vedere il ‘buono e bello’ anche quando mi sembrava impossibile farlo. Fanno parte del gioco e bisogna usarli per crescere e per imparare ad apprezzare ancor di più quando le cose vanno bene.
Purtroppo, nello sport, come nella vita, si mettono in conto e possono succedere incidenti, crisi, avversità da dover accettare, capire, affrontare, gestire, superare cercando di trarne anche dei vantaggi, sviluppando resilienza e possibilmente crescita post traumatica.
Cosa hai scoperto di te praticando sport? Ho scoperto che se mi metto in testa una cosa e mi impegno al 100% posso arrivare dove non credo. Lo sport mi ha permesso di superare molti limiti che credevo di avere e di diventare consapevole che non bisogna mai partire sconfitti; nulla è precluso a nessuno a priori.
Sogni realizzati, da realizzare, irrealizzati? Sogni realizzati: vittoria alla Fausto Coppi e vittorie a numerose altre Granfondo, trasferta a una gara a New York e a un'altra in Colombia dove ho potuto conoscere di persona Van Aert e pedalare con lui. Sogni da realizzare: partecipare e concludere l'Haute Route Alps a fine agosto (ottenendo una buona prestazione/buon piazzamento), l'Oetzaler, la Transalp in coppia con la mia migliore amica Samantha, vincere la Maratona des Dolomites percorso lungo e boh, l'elenco sarebbe troppo lungo perché mi piace e sogno di fare ancora mille cose.
A fini non agonistici sogno di diventare un preparatore atletico di alto livello, specializzato nell'allenamento delle donne. Irrealizzati sicuramente diventare una sportiva professionista (prima sciatrice e poi ciclista).
Annalisa Prato ha dimostrato di essere una grandissima atleta in più sport vincendo gare difficili e importanti anche con congruo distacco dalle dirette avversarie e inseguitrice e inoltre molto esperta da poter allenare altri a vincere e competere ad alti livelli.
Qualche consiglio per chi vuole cimentarsi nelle Granfondo? Consigli: non farsi spaventare e intimorire da chi vi dice che non potete farcela, nessuno è nato imparato e soltanto mettendosi in gioco e provandoci potrete veramente vedere dove potete arrivare. Inoltre, partite sempre con le tasche piene di cibo e dei soldi in tasca, non si sa mai...
In effetti, solo mettendosi in gioco e facendo esperienza con fiducia in sé si può scoprire se stessi, proprie caratteristiche, risorse, qualità, capacità e migliorare sempre potenziando e allenando propri aspetti critici.
Chi ti ispira? A livello sportivo mi ispirano persone come Elisa Longo Borghini e Monica Trinca Colonel, mia amica conosciuta nelle Granfondo e ora ai vertici del ciclismo femminile. A livello non sportivo mio papà.
Cosa c’è oltre lo sport? Oltre lo sport per me c'è la mia famiglia e le persone a cui voglio più bene che fanno pur sempre parte del mio ‘mondo sport’. Io considero davvero poche persone importanti nella mia vita e per loro sono disposta di tutto. Inoltre, c'è la passione della montagna, della pasticceria, dei viaggi/scoperta del mondo e degli animali (cani e gatti).
Cosa e chi ti aiuta a migliorare il tuo benessere e le tue prestazioni? Io mi preparo il programma di allenamento in maniera autonoma per le competizioni, ma nel mio percorso mi affiancano figure come la mia migliore amica Samantha Arnaudo che sta per diventare nutrizionista e mi fornisce consigli sull'integrazione, la mia osteopata Alessia Migliore, il mio massaggiatore di fiducia Cristian Giansoldati e il mio biomeccanico Marco Savattero.
Dietro grandi atleti c’è spesso un grande Team di familiari, amici, professionisti. Di solito l’atleta non è solo ma dietro l’atleta c’è qualcuno che sostiene, aiuta, fa il tifo, indirizza, coinvolge, si occupa, si preoccupa.
È risaputo e sperimentato che lo sport incrementa consapevolezza, sviluppa autoefficacia consolidando la fiducia in se stessi di poter far qualcosa, di riuscire in qualcosa; inoltre, lo sport incrementa la resilienza, si affrontano e si superano meglio i problemi, le crisi, le difficoltà.
È sempre il momento per mettersi in moto, per iniziare a fare sport, iniziare a incontrare gente in carne e ossa, darsi un appuntamento e un ritrovo per un allenamento o per andare insieme a una gara, questo è lo sport che vogliamo.
Lo sport è come un treno che porta in giro per incontrare gente, sperimentando fatica e condivisione, approfondendo la conoscenza di se stessi e degli altri. Il treno dello sport a volte passa e bisogna farsi trovare pronti e decisi alla fermata per prenderlo al volo e lasciarsi trasportare per strade, ville, parchi e monti. Non c’è un momento preciso per salire sul treno dello sport; non c'è un’età per smettere ed è importante apprendere sempre da ogni esperienza.
Per approfondimenti, segnalo alcuni libri:
“Il treno dello sport” - Matteo Simone.
“Psicologia dello sport e dell’esercizio fisico. Dal benessere alla prestazione ottimale” – 26 settembre 2024 di Matteo Simone (Autore).
“Sport, benessere e performance. Aspetti psicologici che influiscono sul benessere e performance dell'atleta” di Matteo Simone. Editore: Prospettiva Editrice. Collana: Sport & Benessere. Data di Pubblicazione: 15 novembre 2017.
Dott. Matteo Simone
Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR











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