Se un atleta è fortemente motivato nel voler praticare il suo sport che comporta duri allenamenti, sacrifici, rinunce, affronterà le sconfitte a testa alta, complimentandosi con se stesso per quello di buono che riesce a fare. Un aspetto importante del vero campione è la resilienza, il cui significato è: “mi piego ma non mi spezzo”, che sta a significare che il vero campione esce fuori dalle sconfitte con più voglia riscattarsi, di far meglio.
Di seguito Umberto ci racconta le sue
esperienze e la sua determinazione nel voler partecipare alle olimpiadi.
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si, ci fu un giorno in particolare, era la finale di un torneo di karate (combattimento) e stavo perdendo di un punto, i giudici cercarono in tutti i modi di buttarmi fuori chiamando addirittura un break per farmi visitare e cercare un cavillo sul quale potermi squalificare per abbandono, nonostante si sia visto che l’incontro era palesemente truccato per far vincere il mio avversario, tutte le persone che erano in platea iniziarono a far il tifo per me. Ovviamente si sa com’è andato a finire l’incontro io persi ma al momento della premiazione io sono stato acclamato e il mio avversario il quale è arrivato ‘primo’ venne disprezzato a gran voce. Dopo scoprii che era un nipote di un giudice di gara. Quel giorno mi sentii un campione nonostante fossi arrivato secondo.”
Ti sei sentito campione nello sport almeno un giorno della tua vita? “Si, ci fu un giorno in particolare, era la finale di un torneo di karate (combattimento) e stavo perdendo di un punto, i giudici cercarono in tutti i modi di buttarmi fuori chiamando addirittura un break per farmi visitare e cercare un cavillo sul quale potermi squalificare per abbandono, nonostante si sia visto che l’incontro era palesemente truccato per far vincere il mio avversario, tutte le persone che erano in platea iniziarono a far il tifo per me. Ovviamente si sa com’è andato a finire l’incontro io persi ma al momento della premiazione io sono stato acclamato e il mio avversario il quale è arrivato ‘primo’ venne disprezzato a gran voce. Dopo scoprii che era un nipote di un giudice di gara. Quel giorno mi sentii un campione nonostante fossi arrivato secondo.”
Come
ha contribuito lo sport al tuo benessere e/o alla tua performance?
“Grazie allo sport ho iniziato a mangiare
in modo più salutare alternando alimenti che prima neanche consideravo. Ho
iniziato a sentirmi più forte e reattivo sia in ambito scolastico sia sportivo.
Un detto vero che ho provato personalmente è ‘Mens sana in corpore sano’.”
Come hai scelto il tuo sport? “Dopo il karate ho continuato i sport da combattimento per il semplice motivo che mi piacevano così mi sono avvicinato alla kick boxing e alla boxe e dopo un paio di anni circa ho continuato solo la boxe prendendo spunto dal Campione Mike Tyson.”
Come hai scelto il tuo sport? “Dopo il karate ho continuato i sport da combattimento per il semplice motivo che mi piacevano così mi sono avvicinato alla kick boxing e alla boxe e dopo un paio di anni circa ho continuato solo la boxe prendendo spunto dal Campione Mike Tyson.”
Nella tua
disciplina quali difficoltà si incontrano? “In particolare nella boxe avere dei
ottimi riflessi è una cosa fondamentale e se non li hai rischi di trovarti in
situazioni abbastanza sgradevoli. Un’altra difficoltà è essere veloci in
compenso alla tua massa muscolare, perché più pesi e più sei lento, quindi si
devono fare molti esercizi aerobici per le braccia e spalle evitando di fare
esercizi con i pesi.”
Quale
alimentazione segui prima, durante e dopo una gara? “Prima della gara bisogna
avere un’alimentazione abbastanza proteica in modo tale da mantenere il tuo
peso corporeo, durante la gara niente, a fine gara si può riprendere lo stesso
regime alimentare. (sempre parlando della boxe in quanto prima della gara
bisogna pesarsi e se pesi troppo poco o troppo rischi di saltare la tua
categoria e perdi la gara a tavolino).”Cosa ti ha fatto mollare o cosa ti fa continuare a fare sport? “L’ambizione è l’unica cosa che ti fa continuare se perdi quella perdi tutto.”
Nello sport chi ha contribuito al tuo benessere e/o alla tua performance? “Ho avuto ottimi maestri che hanno creduto in me.”
La gara della tua vita? “La gara della mia vita deve ancora venire.”
Una tua esperienza che ti da la convinzione che ce la puoi fare nello sport o nella vita? “Il vincere di per sé una gara ti dà la convinzione che ce la puoi fare sia nello sport che pratichi sia nella vita.”
Quali capacità, risorse, caratteristiche,
qualità hai dimostrato di possedere? “Avere molta determinazione. Grinta e
ambizione.”
Quali meccanismi psicologici ti aiutano nello sport? “Cercare di credere in te stesso e non mollare in nessun caso.”
Ci vuole convinzione, grinta, forza,
determinazione per dedicarsi ad uno sport, in base agli obiettivi, può
richiedere sacrifici enormi, rinunce, spese, difficoltà, rischi, infortuni e
non tutti sono disposti a questi impegni.
Quindi, la cosa importante è decidere le
priorità, gli obiettivi e impegnarsi per il raggiungimento, da soli è difficile,
più è alto l’obiettivo, più sono le pretese, più è alto l’impegno, il costo in
termini di soldi, di investimento di tempo.Il talento non basta per raggiungere l’eccellenza, l’impegno è di rilevanza fondamentale.
Fissare obiettivi limitati, raggiungibili e progressivamente più ambiziosi è uno dei modi migliori per aumentare l'autoefficacia dell'atleta.
Un episodio curioso o divertente della tua attività sportiva? “Un giorno tirando una sequenza di ganci il perno che reggeva il sacco si è sganciato e il maestro per tutto il giorno mi ha continuato a chiamare ‘rocky dei poveri’.”
Cosa hai scoperto del tuo carattere nel praticare attività fisica? “Sono riuscito a combattere quel poco di timidezza che avevo. Ho notato che sono più aggressivo sul ring per via della paura che hai prima di iniziare una gara.”
Quali sono le tue sensazioni pre-gara, in gara, post-gara? “Pre-gara ansia/ stress di
fallire, post-gara sollievo e benessere.”
Hai dovuto scegliere nella tua vita di lasciare uno sport a causa di una carriera scolastica o lavorativa? “Si ho
dovuto lasciare la boxe per prendere il diploma e rimpiango ogni giorno quella
scelta ma dentro di me c’è sempre quella fiamma che non cessa di spegnersi.”
Che consiglio daresti a chi deve fare scelte importanti nello
sport? “Bisogna sempre osare anche se la vita ci mette davanti ad un bivio e se
una cosa ci fa star bene allora bisogna farla.”
Un messaggio per
sconsigliare l’uso del doping? “Il doping oltre a fare male di per sé all’organismo è come se ad
una gara di ciclismo gareggi con un motorino 50cc.”
Ritieni utile lo
psicologo dello sport? Per quali aspetti e in quali fasi dell’attività
sportiva? “Si la ritengo utile specialmente prima di una gara dove lo stress è
molto alto.”
Un tuo messaggio rivolto ai
ragazzi per farli avvicinare a questo sport di fatica e impegno? “Il pugilato è chiamato la ‘noble art’ non si tratta solo di tirare
pugni a destra e sinistra ma ci vuole astuzia, capire qual è il punto debole di
un avversario, usare le sue debolezze. Bisogna usare un 70% testa e il 30%
corpo, tutta una questione di strategia. Allenare il corpo è facile, allenare la
mente è difficile.”
Quali sogni hai realizzato e quali sono da realizzare? “Ho vinto molte medaglie e sono sogni realizzati, uno da
realizzare è andare alle olimpiadi come pugile.”
Nel mio libro “Sport benessere e
performance”, Prospettiva Editrice, riporto un’intervista a Umberto.
Umberto è menzionato nel libro “Cosa
spinge le persone a fare sport”, edito da Aracne.
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
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